Sabato, 19 dicembre 2009 @08:33
Vi sto scrivendo da un mattino. Un mattino di silenzio e neve che continua a cadere. Mi vengono in mente dei versi di neve, ancora una volta del poeta americano Billy Collins, in una buffa poesia intitolata "Shoveling snow with Buddha", dove lui e un Buddha spalano la neve nel giardino davanti a casa e poi entrano a bere una tazza di cioccolata… Io spalerò la neve (quantomeno aspetterò che il Consorte lo faccia), e poi partiremo, verso il Paese dei Buddha. Sì, Asia: da domani. Per scivolare verso il 2010. Dove? Luang Prabang, sul Mekong: monasteri buddisti e vecchie case coloniali francesi e pace. Almeno così spero.
In valigia, un libro. Ma quale? Volevo rileggere un classico, e pensavo ad Anna Karenina. L’avevo appena rimessa nello scaffale, l'edizione che avevo letto da ragazza, nella mia room of my own; ma, sorpresa, ho solo il primo volume della vecchia edizione Garzanti, il secondo chissà dov’è. Quindi? Segno del destino. La terra dei Buddha non è adatta ad Anna Karenina. (Peccato, forse avrebbe dovuto prendere un treno per il Laos, si sarebbe salvata).
Metto in valigia, invece, un’edizione in inglese di Piccole Donne di Louisa May Alcott, comprata ieri: sì, proprio il classico che ho tanto amato da bambina, letto e riletto, insieme a Piccole Donne Crescono e I ragazzi di Jo… E’ da tanto che lo volevo riprendere in mano, per ripensare e capire. Ho come il sospetto che Jo, che si arrampica sugli alberi e che sogna di scrivere, non mi starà più tanto simpatica. E se adesso mi piacesse di più la sorella fashionista tutta ricci e capricci, che sposa il ragazzo ricco della magione accanto? Vedremo. (Negli anni, comunque, mi sono molto divertita a immaginare le Piccole Donne reloaded; forse per questo mi ha deluso "Arrivederci piccole donne", una riscrittura della romanziera cilena Marcela Serrano, uscito da Feltrinelli; mentre mi aveva affascinato "L’idealista" di Geraldine Brooks, Neri Pozza, che dà voce al papà delle Piccole Donne, quel cappellano March che nel Natale con cui si apre il libro è al fronte, durante la Guerra di Secessione. Un bellissimo esperimento narrativo, prendere un personaggio nelle pieghe di una storia, di un libro mitico, di un classico: e dargli voce).
Quindi parto, tornerò ai primi di gennaio. Ma intanto vi voglio lasciare i Buongiorno della prossima settimana, i tre giorni di City fino al Natale, con tutti i miei AUGURI poetici, romanzeschi, innevati, luminosi, e di pace, per il 2010!
Buongiorno del 21 dicembre.
"Il mio desiderio sarebbe che, per tutta la giornata, tu ti aggirassi invisibile accanto a me, e poi, la sera, quando sono solo, tu ti staccassi dalla parete…"
(Goethe)
Non ci sei e la tua assenza è come una polvere d’oro. Non ci sei ma ci sei: perché ti immagino, ti penso, mi chiedo come guarderesti quello che sto guardando adesso, cosa mi diresti. E stasera, vorrei un telecomando per farti apparire nella stanza: proprio qui, accanto a me.
(Così scriveva Goethe a Lotte il 9 settembre 1783; dall’epistolario "Lettere alla signora von Stein", Rosellina Archinto Editore)
22 dicembre.
"Dove ci incontreremo dopo la morte? Dove andremo a passeggio?
Dove trovarti, quando avrò desiderio di te, dei tuoi occhi smeraldi,
quando avrò bisogno delle tue parole?
Dio esige l’impossibile,
Dio ci obbliga a morire.
Sin d’ora promettimi
di cercarmi… Saprai riconoscermi?".
(Angelo Maria Ripellino)
Ti prego: prometti.
(Angelo Maria Ripellino non fu solo un poeta, ma soprattutto un saggista e traduttore di letterature slave. Scrisse un libro che mi piacque molto quando andai a Praga per la prima volta: "Praga magica". Questi versi sono tratti da "Notizie dal diluvio", Einaudi)
23 dicembre.
"Getta via la tua oscurità e sarai ricco.
Come una sera dopo la neve.
Il campo è ricco, e la brughiera,
ovunque aghi di pino,
e le case sono ricche, sicure
per la vita e il calore.
La terra addormentata conosce
il proprio splendore.
Le sopracciglia brinate del cielo
sono piene di stelle".
(Olav H. Hauge)
Nel buio, risplendono di più le luci. E in fondo alla strada, brilla un anno tutto nuovo.
(I versi di Olav H. Hauge, poeta e - altrettanto poeticamente - giardiniere norvegese, sono tratti da "La terra azzurra", Crocetti editore)
LISA | Lunedì, 4 gennaio 2010 @09:57
Quale Piccole Donne hai visto in tv, Lila? Esistono varie versioni, tra cui un film del '94 con Winona Ryder che fa Jo, mentre Kirsten Dunst è Amy e Susan Sarandon la mamma; un vecchio film di Cukor del 1933, dove Jo è Katharine Hepburn; e uno del '49, dove Jo è Liz Taylor! Forse a questo punto dovrei vederli tutti...
Blowing in the wind | Domenica, 3 gennaio 2010 @19:40
Sono contenta che la mia poesia sia piaciuta ad Aferdita e a Giiuseppe (che ringrazio per avermi fatto gli auguri di buon anno) e grazie a Lisa che nella sua semplicità ma con la sua carica emotiva riesce sempre a rendere questo salotto pieno di emozioni. Sono contenta per Giorgia e spero che (parlando di sogni) anche il mio (quello di pubblicare il mio primo libro di poesia) si avveri in questo anno che mi dicono pieno di novità (anche se io agli oroscopi non ci credo). Comunque l'importante è che la salute sia buona. E ora mi vergogno a dire una cosa: Non ho mai letto piccole donne ma l'ho solo visto in televisione. Troppo tardi per leggerlo ora? Infine dico ad Aferdita che non mi hai minimamente annoiato con il tuo racconto anzii mi sarebbe piaciuto essere insieme a te e vivere tutte quelle emozioni. Soffi invernali per tutte/i. Lila
LISA | Domenica, 3 gennaio 2010 @14:00
Per LILA: semplicemente, bentornata. Per CARLA: certo, mi ricordavo del tuo invito a un Piccole Donne reloaded! Leggerai presto quel che ho pensato, intanto, della rilettura nel paese dei Buddha. Ma intanto mi hai incuriosito: quali sono le tue idee che posso rubare? Per GIORGIA MAMMA DELLE GEMELLINE: riassunto delle puntate precedenti. Giorgia è una delle storiche frequentatrici del blog, quando ancora era tutto rosa, angolo di sfogo e consolazione per aspiranti madri, nato da Emma e dal mio primo libro. E' bello pensare che sia qui con noi, con due bambine in braccio, nate grazie a una cicogna di laboratorio... E' bello pensare ai sogni realizzati.
aferdita | Sabato, 2 gennaio 2010 @22:50
Comincio quest'anno con i complimenti per la poesia di Lila. Hai giocato molto bene con le parole, l'hai portato avanti secondo me, il pensiero di Hauge. Dopo il buio della note, e arrivata la luce che da vita e speranza .La seconda parte, che porta questo messaggio mi piace di più, ed è anche abbastanza poetica. Mi piace il cielo che apre le ciglia ,e le spighe spettinate dal vento, bella da vero, complimenti.
Continuo con il mio capodanno, che quest'anno per la prima volta dopo tanti anni lontana dalla mia terra, sono stata serena e non ho sentito la nostalgia che mi rendeva nervosa.(sono guarita? boh..).Ho scelto di andare a vedere la Traviata nel pomeriggio del 31. E stato bellissimo. E opera che ho più visto e sentito, e per me come il primo amore. Avevo 15 anni quando ho letto La signora con le camelie di Dumas, e sono stata colpita cosi tanto da quell'sacrificio d'amore di Violetta, che non ho più scordato.
L'atmosfera nel Teatro del Opera era veramente bella e festosa. La cosa più bella era il pubblico che parlava in tutto le lingue del mondo. Si sentiva inglese, francese, cinese, giapponese, russo, greco e ovviamente italiano. Sembrava una grande famiglia internazionale che aspettava l'anno nuovo. Anche l'opera con la regia e le scene di Zeffirelli era una meraviglia. Sento ancora nelle orecchie il canto-pianto di Violetta, la sua gioia di amare, e la sua disperazione per aver perso quell'amore. Molto bravi Violetta, Alfredo e suo padre. Stupendi i costumi e in particolar modo il terzo atto che cominciava con il ballo degli zingari. Non trovo le parole adatte per descrivere quella pioggia di colori che ha riempito la scena. Sono state tre ore che mi hanno portata lontano nel tempo, mi hanno fatto gioire e commuovere. Ho trovato il modo giusto per salutare il vecchio anno, e voi altri, come l'avuto salutato ?
p.s. Spero di non avervi annoiato troppo.
Malu63 | Sabato, 2 gennaio 2010 @12:34
Hai ragione cara Viv, dobbiamo ringraziare Lisa, per l'energia che ci regala questo blog è unica, ed ognuno di noi contribuisce a regalarne agli altri,quindi anche tu avrai modo di regalarne a noi. Mi dispiace invece dirvi che nn sono daccordo sul "cancellare gli anni" anche se negativi lasciano dentro di noi il vissuto e l'esperienza per migliorarci e fare i bilanci...in positivo! Di nuovo auguri a tutti voi per un nuovo anno che sarà un nuovo libro di 365 giorni da vivere.
aferdita | Giovedì, 31 dicembre 2009 @23:24
Non potevo far mancare il mio più grande augurio per un splendido 2010, a Lisa e tutte/i che frequentano questo blog!
Per Lila: Sei tornata più carica che mai ,brava, cosi mi piaci
giuseppe | Giovedì, 31 dicembre 2009 @23:11
una via piena di stelle...mi piace la poesia di lilla
anche se da un pò non scrivo poesie...ma presuntuosamente
mi dico poeta.irriverente talvolta verso la 'grande poesia'
un graffito blu che ho 'dipinto' in questi giorni
e che al nuovo anno porterò in un museo
sembra richiamare una atmosfera poetica
di sotteso risveglio...buon anno lila
Lila | Giovedì, 31 dicembre 2009 @19:47
Negala grazie per i tuoi complimenti. Ora però voglio riniziare il 2010 alla grande e quindi, siccome Lisa sa che a me piace giocare con le parole, ho preparato una piccola sorpresa per i frequentatori di questo blog. Confrontate la poesia di Olav H. Hauge con quella che riporto qui sotto e poi fatemi sapere. Si accettano anche pomodori e mimosate. Si intitola NELLA LUCE.
Nella via del buio
sta calando l’oscurità
sta calando la vita
sta calando il dolore
e la terra si addormenta
in un dolce tepore
Ma all’improvviso
ecco una luce
una via piena di stelle
Il cielo apre le sue ciglia
La terra si scuote di vita
conosce il calore dell’amore
il candore dell’amore
Fili di rugiada, spighe
spettinate dal vento
pensieri parole amore
rinascono ogni giorno
di nuovo
in ME.
Mancano 4 ore a mezzanotte, vi auguro di nuiovo un buon 2010!
Negala | Giovedì, 31 dicembre 2009 @18:29
Toccante la tua poesia, Lila. Anche per me il 2009 è un anno da cancellare, da eliminare definitivamente per usare lo stesso verbo di quando si vuole" svuotare il cestino" della posta sul pc.
Il mio augurio per tutti i frequentatori di questo blog e (soprattutto) per me è di risvegliarsi nel nuovo anno "nuovi" senza attese di qualcuno o qualcosa che non arriverà mai, ma consapevoli e convinti di vivere al meglio e al massimo ciò che ci viene offerto nel presente. A.
Emergenza d'Amore | Giovedì, 31 dicembre 2009 @09:37
Viv cara anche io faccio il tifo per te. E dire che io di storie d'amore sfortunate me ne intendo. Oggi voglio riportarvi una mia poesia e poi un pensiero (non proprio poetico) che vi fa capire come saluterò io il 2009. La poesia si intitola (Dodici dicembre) che è il giorno del mio compleanno. Eccola qua. ** E’ passato -
il giorno che noi giovani aspettiamo -
per crescere -
e sentirci più grandi -
per salire piano piano -
la lunga scala della vita. -
E’ breve -
dura il tempo necessario -
per aspettare -
un altro giorno come questo -
per sentire la vita che passa -
e ci fa uomini, ci rende donne. - **
Eppure sai che non è uno -
non è un giorno che ti fa crescere -
ma un attimo -
e quindi vivi i tuoi attimi -
per cercare di essere più matura -
per cercare di non sprecare tempo. -
Lo sai che la vita è piena di attimi -
di istanti -
che a volte durano poco -
e scorrono velocemente. - **
Diciassette anni sono passati -
e non me ne sono accorta -
Sono volati nell’impegno -
di vivere velocemente -
e di rendere felici gli altri, -
sono volati con il desiderio -
di amare -
di vedere accendersi e spegnersi -
come una lampadina -
il mio cuore -
con la voglia di toccare il sole -
per sentire il suo calore -
quasi come se fosse -
sempre estate. - **
E ora aspetto -
aspetto un altro anno -
aspetto altri attimi -
per continuare a vivere. -**Ora il mio pensiero. Mi sono calata nei panni di due commercianti che si erano stufati (per me il 2009 infatti sarà un anno da cancellare), ed ecco che cosa riportano quando chiudono definitivamente il negozio. ** Ci abbiamo stancati/ svendiamo tutta la merce/e c'ne iamm a ffancul! - Remo et Nella - con amore. ** Vabbè care/i Pinks questo è il mio modo per augurarvi un sereno 2010, possa la serenità albergare nei vostri cuori. Soffi per tutte/i. Lila
Viv | Mercoledì, 30 dicembre 2009 @17:09
Sono fortunata davvero! Aferdita e Malu63 mi avete commosso...E so che un giorno saprò essere più serena: anche grazie a quegli abbracci che ti arrivano inaspettati e ti aiutano ad andare avanti un altro giorno.
Spero che la mia tristezza non mi impedisca mai di gioire della felicità altrui: finora non mi è succcesso! Devo solo ringraziare di ciò che ho avuto, ogni giorno: nel bene e nel male è la mia vita...Grazie, grazie ancora. Lisa cara, che bella energia mette in circolo il tuo blog poetico, devi esserne orgogliosa perchè è merito tuo!
Alex | Mercoledì, 30 dicembre 2009 @16:38
Auguri a tutte e tutti voi! Ogni bene e tutto il meglio che può accadere.
Un abbraccio.
My way | Mercoledì, 30 dicembre 2009 @09:19
Anche se non voglio togliere il mestiere e il piacere di Lisa vorrei anche io darvi il Buongiorno con una poesia. Ho scelto una di Hikmet, poeta che a me piace molto. Eccola. -- FOGLIE MORTE -- Veder cadere le foglie morte mi lacera dentro/ soprattutto le foglie dei viali/ soprattutto se sono ippocastani/ soprattutto se passano dei bimbi/ soprattutto se il cielo è sereno/ soprattutto se ho avuto, quel giorno una buona notizia / soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male / soprattutto se credo, quel giorno , che quella che amo mi ami/ soprattutto se quel giorno/ mi sento d'accordo / con gli uomini e con me stesso/ veder cadere le foglie morte mi lacera dentro/ soprattutto le foglie dei viali/ dei viali d'ippocastani. -- - Anche a me accade così. E a proposito di foglie vi voglio raccontare di un amore speciale quello tra me e mia sorella. Un giorno è venuta a trovarmi in ospedale con una bellissima foglia marrone e su questa foglia aveva scritto per la mia iaia (ricordate il cartone con Spank?). Mi sono emozionata molto. Auguro buona giornata a tutte/i e ringrazio Manu e Malu63 per i loro abbracci. Lila
Malu63 | Martedì, 29 dicembre 2009 @18:25
Al mio carissimo salotto-pinks e a tutti i nuovi amici auguro un felicissimo 2010 pieno di serenita, la serenità che riusciamo a far crescere dentro di noi, ognuno con il suo bagaglio di esperienza,quella che abbiamo vissuto, che viviamo e vivremo in futuro, quella che possiamo trasmettere agli alri insieme ad un caldo sorriso e un abbraccio; uno un pò più forte per te Lila e uno per la nostra amica Viv.
Manu su (H)onda | Martedì, 29 dicembre 2009 @16:01
Cara Lisa ritorno dopo un periodo di silenzio per augurarti un bel 2010 e per dirti che continuo a leggerti ogni giorno (una piacevole abitudine).
Lila cara, non sai quanto piacere mi fa sapere che ora stai meglio e si, prendiamoci le cose belle della vita quando arrivano e impariamo a goderci il presente , tutto il resto è noia.
Tanti auguri a tutti.
CLAUDIO | Martedì, 29 dicembre 2009 @14:30
...per "Anonimo"....
"...è sempre Natale, se lo vogliamo....."
Bravo/a !!!
Ciao.
Lila | Martedì, 29 dicembre 2009 @11:52
E naturalmente non avrei conosciuto la dolcissima Lisa!
Lila | Martedì, 29 dicembre 2009 @11:47
Non sono ancora in pienissima forma ma non so oggi che a Roma è una giornata piovosa vi è mai capitato guardando il cielo da dietro la finestra di pensare a quante occasioni può darci la vita? A quante persone potremmo conoscere? Io credo che questo sia stupendo. Pensate se non avessi frequentato questo blog non avrei avuto modo di conoscere la dolcissima Manu, la pasionaria più forte che c'è e la confusionaria più forte che ci sia! Allora vi allego una frase che ho letto in un sito e che mi è piaciuta molto. -- E si rimane così, magari un po' perplessi, su treni fuori orario, scendendo scale mobili, aspettando un passaggio. Che non so se verrà. -- Le mille scale che formano i nostri percorsi ed un domani di cui non sappiamo niente. Quindi ragazze quando state bene vivetevi il presente senza tante bip mentali, la vita è una sola (per fortuna). Soffi per tutte/i
aferdita | Lunedì, 28 dicembre 2009 @15:30
Sai Viv, quando ho letto i versi di 21 e 22 dicembre, di prima impressione, ho pensato che Lisa aveva esagerato un po di tristezza proprio vicino a Natale. Ma poi riflettendo ho cambiato idea. A Natale non siamo per forza tutti allegri e sereni, e ti ho pensato proprio a tè, a tuo amore mancato da poco e come ti saresti sentita con la tua ferita ancora sanguinante, mezza la gente che festeggia. Hai ragione ,le feste fano amplificare dolore, e fano sentire di piu la mancanza. Ricordati però, di essere stata fortunata di averlo avuto e preso di lui la parte migliore, che il tempo è medicina, e pian piano guarirà la tua ferita. Ti auguro con tutto il cuore, che l'anno che verrà ,ti riporti il sorriso e la serenità!
Claudia,io sto leggendo Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder, e sulla storia di filosofia. Per me che non ho studiato qui, e molto interessante e sto imparando un sacco di cose nuove.Con questo tempo freddo e piovoso non ce niente di piu bello che stare sul divano a leggere .Buona lettura a tutte!
Viv | Lunedì, 28 dicembre 2009 @12:59
In queste giornate che per me non sono allegre e nemmeno serene, mi limito a guardare la gioia degli altri...sperando un giorno di poter essere di nuovo allegra e serena anche io. Sono mancate tante cose in questi giorni, ma soprattutto è mancato il sorriso del mio amore che non ha potuto vedere cadere la neve, che non ha potuto scegliere di ritornare a casa sotto le coperte invece di avventurarsi sui binari per arrivare a Milano l'incasinata...Mi sembra che faccia più freddo senza di lui e senza i suoi abbracci, senza la luce che mi dava la sua vicinanza. Mi mancano le promesse che non ha mantenuto...Ma guardo avanti perchè non posso fare altro,perchè indietro non si torna, perchè il calore si prova anche visitando questo blog, anche le schegge di poesia possono riscaldare il cuore. Auguro a tutti di essere felici nel nuovo anno: non tranquilli, non sereni, non quieti! Felici in modo esagerato ed esplosivo,felici in pienezza e sempre con un sorriso in più, per sé e per quelli attrono.
Sabrina | Lunedì, 28 dicembre 2009 @11:11
Ciao a tutti e un saluto in particolare a Lisa, che starà vivendo un'esperienza magnifica! Anch'io ho letto molte volte Piccole Donne da ragazzina e ho anche la versione in lingua originale, che ancora non ho letto. Ho sempre amato Jo come personaggio, anche se non ho mai condiviso la sua storia con l'insegnante, perchè ho sempre pensato che Laurie fosse il suo grande amore e l'altro solo l'accontentamento dell'età adulta, la tenerezza e non l'amore. Forse se lo rileggessi adesso la penserei diversamente, in fondo Jo ha scelto di non sposarsi giovanissima e di fare un'esperienza di vita interessante e forse l'insegnante rappresenterebbe l'uomo maturo, quello che nella vita ti sostiene e ti sta accanto e non il ragazzino. Ma di questo non sono ancora convinta! Per Claudia mdg, che chiedeva un suggerimento per una lettura natalizia: io ho iniziato ieri sera a leggere "I passi dell'amore". Un saluto a tutti e buona giornata!
giuseppe | Domenica, 27 dicembre 2009 @13:13
dal 5 gennao al 31 gennaio 2010
a capua ad amaro caffè in via della Bagliva
una mia personale di oggetti e collages visivi
dal titolo La terra è blu( frase di Yury Gagarin)
www.giuseppecesaropoeta.splinder.com
ai frequentatori del sito di Lisa Corva
sensibili alla poesia
i miei sinceri auguri di buon anno nuovo
sperando di non aver esagerato...con le mie notizie dallo spazio.
Lila | Sabato, 26 dicembre 2009 @21:17
Ringrazio Aferdita per il suo tenero augurio e saluto di cuore Alessandra. Sono riuscita a scrivere una poesia anche in questo periodo un pò brutto. Le poesie di Hikmet regalatemi da Heidi mi stanno prendendo molto. Spero proprio che nel 2010 per tante di noi ci possa essere qualche nuova notizia.
AFERDITA | Venerdì, 25 dicembre 2009 @20:26
VI AUGURO CHE IL BAMBINO GESÙ CHE E NATO, SI POSA SUL CUORE DI OGNUNA DI VOI, E PORTI LA PACE E LA SERENITÀ CHE COSI TANTO ABBIAMO BISOGNO
anonimo | Venerdì, 25 dicembre 2009 @19:28
è natale tutti i giorni...
claudiamdg | Giovedì, 24 dicembre 2009 @18:37
Auguri di un Natale bellissimo a tutti. Mi sono affacciata sul sito di Anna per lasciare un messaggio di auguri ma non sono riuscita a loggarmi, siccome sono un po' di corsa saluto da qui, auguri in particolare alla nuova, tenerissima pink Sara
Silvia M. a Lecce | Giovedì, 24 dicembre 2009 @17:27
Cara Lisa e care pinks, non potevo non farvi gli auguri di Natale anche da questo salotto che mi è tanto caro! Tanta serenità a tutte!
giuseppe | Giovedì, 24 dicembre 2009 @16:12
mia poesia per le frequentatrici del blog di lisa corva .torna a capodanno?
più lontano più vicino
ti segue azzurro un barattolo di mare
da non perdere l'albero di wood
sul mio solito blog
Alessandra | Giovedì, 24 dicembre 2009 @12:01
Cara Lisa,
ti lascio i miei auguri che forse leggerai dal Paese dei Buddha. Grazie di tutto. Un augurio a tutti i frequentatori del blog e soprattutto al gruppo di lettura che non ho potuto salutare di persona. Un grande abbraccio a Lila: bentornata!
Alessandra
P.S. Jo è ancora molto sompatica, con il suo proto-femminismo e le sue aspirazioni di scrittrice ma a me in realtà, già allora, piaceva anche Amy con le sue piccole vanità proto-fashioniste. Le Piccole Donne adesso accompagnano me e la piccola figlia del consorte in una nuova crescita.
MiriaRosaGialla | Giovedì, 24 dicembre 2009 @11:09
Auguri di cuore, Lisa, ed anche a tutte le pinks che frequentano questo meraviglioso salotto.
Giorgia | Mercoledì, 23 dicembre 2009 @20:26
Cara Lisa e care pinkgirls, e cari tutti voi che affollate queste pagine, vi lascio anch'io i miei migliori auguri di buon natale e che il vostro 2010 sia bello quanto il mio 2009.
E lo confido solo a voi: se il mio stato di salute me lo permetterà e il gine mi dà l'OK, in estate si ritenta, per dare una possibilità alle mie piccole blastocisti congelate a Brno.
Un bacio sincero dalla vostra G e dalle sue gemelline
Anna dalla stalla di Versailles | Mercoledì, 23 dicembre 2009 @18:55
Auguri a tutte le ragazze di questo salotto, tanti soffi pieni di serenità e salute.
Anna
heidi | Mercoledì, 23 dicembre 2009 @17:29
Tantissimi auguri a Lisa e a tutti i suoi lettori.
così lontano,così vicino | Martedì, 22 dicembre 2009 @19:13
Cara Lisa, sono adolfo,quello che ogni tanto ti manda qualche poesia della emily dickinson.
Il pensiero di oggi su city, mi ha fatto venire in mente un
fillm di Wim.Wenders "Così lontano, così vicino".
Il film parla degli angeli, della loro presenza-assenza.
In effetti le persone che amiamo non sono mai lontane da
noi anche se si trovano dall'altra parte del mondo.
E il "desiderio" che proviamo dimostra proprio questo.
La lontananza ce li rende così vicino..
Annalisa farmacista | Martedì, 22 dicembre 2009 @18:15
Bè visto che ormai ci siamo un grandissimo augurio di Buon Natale a tutti/e e a te Lisa in particolare che ci regali un attimo di poesia ogni giorno. Ti considero come il rilassamento alla fine di una lezione di yoga: sgombri la mente e ti concentri solo sulle sensazioni. E' una cosa assolutamente necessaria.
giuseppe | Martedì, 22 dicembre 2009 @12:27
buon natale a lisa e ai frequentatori di questo blog non mio.
bel gesto di Formica artista poeta
nei miei confronti
www.giuseppecesaropoeta.splinder.com
mi è piaciuta la frase di william blake di Paola che ama i libri
che ritroverete sul mio blog
carla | Lunedì, 21 dicembre 2009 @19:09
allora è vero che esiste babbo natale?! ti ricordi che ti avevo chiesto di riscrivere un nuovo piccole donne? di immaginarti una nuova Giò?
io l'ho riletto la scorsa primavera e Giò non miè affatto diventata antipatica!
spero che il viaggio asiatico ci porti 4 nuove donne: ironiche, saggie feshoniste ( perchè in fondo sono belle anche le cose dell'anno scorso!) avventurose pioniere di professioni ordinarie e piene di sentimenti (come sono sempre i tuoi personaggi io ho qualche idea che vorrei tanto che tu mi "rubassi")
CLAUDIO | Lunedì, 21 dicembre 2009 @12:15
....SERENO E PIACEVOLE VIAGGIO, Lisa.
Parlando di Pace, vi riporto un aforisma di Martin Luther King:
.....ABBIAMO IMPARATO A VOLARE COME GLI UCCELLI, A NUOTARE
COME I PESCI, MA non abbiamo IMPARATO L'ARTE DI VIVERE COME
FRATELLI.....
Speriamo che un giorno, il Mondo, lo capisca.....
BUONE FESTE a tutti.
Lila | Lunedì, 21 dicembre 2009 @11:55
Cara Lisa credo che ora, definitivamente, possa dire di essere uscita dal buio, almeno quello profondo. Sto riposandomi un pò dopo l'uscita dall'ospedale e, oltre al sostegno dei miei cari, sono contenta perché ho sentito (anche se a distanza) il tuo sostegno. Paola, Heidi66 e Claudia la mamma del gladiatore mi sono state altrettanto vicine e quindi....sto cercando di mettercela tutta per ripartire! Sono contenta che tu possa riposarti un pò rileggendo un libro del passato (e che libro!). Devo anche ringraziarti per la poesia di Hauge, sembra proprio rivolta a me e poi ha delle parole che scivolano come una canzone. Oggi (ma solo oggi Lisa) voglio trascrivere una poesia che ho scirtto in questi giorni. -- GUARDANDO IN ALTO-- Respiro l'aria/un albero secco mi guarda/ io faccio lo stesso/Ma poi, improvvisamente/una linea bianca in cielo/sale sempre più su/è blu ciò che vedo/blu...la mia speranza. -- Tanti auguri a tutte/i di buon Natale e soffi per il 2010.
Simona | Domenica, 20 dicembre 2009 @14:36
Ciao Lisa, fai buon viaggio. Auguri anche da parte mia a te e a tutti per un 2010 di pace, progetti e positività.
claudia mdg | Domenica, 20 dicembre 2009 @09:40
Buon viaggio Lisa, chissà come si troveranno le Piccole Donne fra i tempi buddisti ... a proposito di libri, l'incontro in libreria di ieri ci è piaciuto molto, abbiamo letto e commentato versi di William Blake e da Alessandra e Alessio sono venute le proposte per 2 uscite da fare insieme a gennaio : la mostra su Micheal Ende alla "Casa di Goethe " di Via del Corso e il Museo Andersen, di cui ti ha parlato Alessandra, la nostra storica dell'arte. Finito Skelling, un romanzo molto suggestivo, sto scegliendo una lettura per il periodo di Natale. Sono curiosa di sapere cosa leggerete voi.
Paola che ama i libri | Sabato, 19 dicembre 2009 @14:54
Ciao Lisa, buone vacanze tra i tempi buddisti, ma che tempo troverai lì? la neve o il sole? Qui a Roma non spaliamo la neve, ma forse c'è la speranza che per Natale riusciamo ad intravederla!
Oggi ci sarà la riunione del gruppo di lettura, parleremo del romanzo per ragazzi Skellig di David Almond, una bella sorpresa, un libro poetico e tenero che mi ha fatto anche scoprire la poesia di William Blake!
Ci sono questi versi che mi hanno molto colpito ed allora li dedico a te e a tutti gli ospiti del blog:
There is a smile of love, / And there is a smile of deceit, / And there is a smile of smiles / In which these two smiles meet. (W.Blake)
(C'è un sorriso d'amore, c'è un sorriso d'inganno, e c'è il sorriso dei sorrisi, nel quale questi due sorrisi di incontrano. Sarà forse quello della seduzione?)
Bella idea quella di Piccole Donne come libro per le feste di Natale, anche a me piacerebbe rileggerlo, e perché no in lingua originale!
Venerdì, 18 dicembre 2009 @07:53
"Le mie poesie ora non sarebbero state scritte per lei o su di lei, per me sarebbero state lei. Se il mio desiderio di lei fosse stato tutto ciò che avrei conosciuto, lo avrei alimentato come se fosse stato il futuro che lei e io non avremmo mai avuto".
(Peter Manseau)
Le mie parole disegnano la città dove potremmo abitare, la casa dove potremmo entrare insieme, il letto dove potrei svegliarmi con te, ogni mattino. Vieni?
(La frase che ho scelto per City oggi è tratta da un romanzo che ho appena finito di leggere: "Ballata per la figlia del macellaio", dell'americano Peter Manseau, Fazi. Il protagonista? Un poeta yiddish all’inizio del secolo scorso, che sogna e cerca la sua "predestinata" da Odessa a New York… La cerca con il desiderio, il ricordo, la accarezza con le sue poesie. E poi - è la forza della poesia, del desiderio, del destino? - la troverà)
LISA | Domenica, 3 gennaio 2010 @13:51
Allora, Cristina, aspetto commenti sul libro di Manseau... e ovviamente su Stella, quando l'avrai conosciuta!
Cristina | Giovedì, 31 dicembre 2009 @00:38
Ah.. al mio ritorno a Milano leggerò Stella e poi ti farò sapere :)
Cristina | Giovedì, 31 dicembre 2009 @00:32
Scrivo da Milano, anche se non sono milanese.. :)
il libro di Manseau, quest'anno, è stato l'unico regalo di Natale bello e che mi si addice che mi sia stato fatto.. ovviamente da me.. e da te :)
Scusami per il ritardo, e auguri per il nuovo anno!
P.S.: Buongiorni luminosi, gli ultimi che hai lasciato.. ma basta complimenti che mi sembro stupida, anche se li hai tutti tutti meritati :)
LISA | Sabato, 19 dicembre 2009 @09:04
Per PROUDLY GAY NAPOLETANO: benvenuto. Spero che il 2010 ti porti non solo parole d'amore, ma... un amore. Per CRISTINA: e tu, invece, da dove scrivi? Mi raccomando, in libreria, cerca anche Emma e Stella, se non le hai già portate a casa! L'autrice - mi ripeto, lo so - adora essere un regalo di Natale.
Anonimo | Venerdì, 18 dicembre 2009 @22:15
Chi non ha sognato almeno una volta nella vita la casa dei i suoi desideri. Vicina al mare o sulla montagna, piccola o grande che sia, ma sempre calda e accogliente per vivere il sogno con persona amata
Cristina | Venerdì, 18 dicembre 2009 @19:44
E ti pareva che nella fretta di esprimerti la mia opinione sulle parole del City io non dimenticassi di mettere il mio nome?
L'anonima sono io :)
Anonimo | Venerdì, 18 dicembre 2009 @19:41
scelta bellissima.. ho preso il City per caso o forse per sbaglio, e queste parole mi hanno dolcemente colpita..
Comprerò il libro, ovviamente.. e ti leggerò ogni volta che potrò, perché, da quel poco che so, ammiro (e condivido) le tue "scelte letterarie"..
Grazie
proudlygay.splinder.com | Venerdì, 18 dicembre 2009 @17:35
ogni mattina la prima cosa che faccio non appena compro il City è scrivere il piccolo inserto tratto dal tuo blog...sei fantastica....complimenti dal cuore...
CLAUDIO | Venerdì, 18 dicembre 2009 @15:30
....chi cerca trova, dicono.....
Commento con due aforismi:
(Voltaire) Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi.
Questo lo dedico all'Amico Fabrizio di Torino.
(Oscar Wilde) Quando un uomo dice di aver esaurito la Vita, significa che la Vita lo ha esaurito.
Un saluto a tutti.
LISA | Venerdì, 18 dicembre 2009 @13:33
Ti racconto solo che ho intervistato l'autore, molto simpatico, che non c'entra nulla con il mondo yiddish: anzi, sempre per la serie amore e destino, lui è figlio di un ex prete e un'ex monaca, storia sulla quale ha scritto il suo primo divertente romanzo autobiografico!
Miriam | Venerdì, 18 dicembre 2009 @09:54
Cara Lisa, che gioia ritrovare queste parole! Pensa che la mia DolceMetà mi ha appena regalato questo libro - la recensione sul Domenicale del 24ore era positiva - e ora che lo ritovo qui sono ancora più curiosa al riguardo...conto di iniziarlo tra qualche giorno...ma ci puoi raccontare qualcosa di più?
MiriamRosaGialla
p.s. è propio bello quando "inseguiamo" le stesse letture, è questa la magia del tuo blog.
Giovedì, 17 dicembre 2009 @07:30
"Aveva quasi smesso di nevicare. La sera era nitida come un disegno a carboncino".
(Boris Pasternak)
Anche questo è un regalo dell’inverno: non solo la neve, la pacifica, silenziosa rivoluzione della neve. Ma il gelo che semplifica i colori; che rende tutto semplice, nitido: una foto in bianco e nero, un paesaggio schizzato a matita. Io, in un angolo, sorrido.
(Per quel libro Pasternak prese il Nobel, nel 1958: "Il dottor Zivago", Feltrinelli. L’ho ritrovato negli scatoloni del trasloco; e, tra le tante sottolineature che feci una vita fa, questa è quella che più mi ha colpito… Peccato che del romanzo non mi ricordi più nulla; tranne il fatto che parlava, ovviamente, di Russia e d’amore)
Neve. Neve fuori dalla mia finestra. Sono tornata nel mio altrove, mi sono svegliata con la neve, e mi sono venuti in mente degli altri versi, che avevo usato per un Buongiorno tempo fa. Sono del poeta americano Billy Collins:
"Oggi ci siamo svegliati con una rivoluzione di neve
le sue bianche bandiere sventolano su tutto
il paesaggio è svanito...".
LISA | Sabato, 19 dicembre 2009 @08:04
Neve come soffice cotone bianco. E la neve triste di Pasternak. Grazie per le tue storie, Aferdita.
aferdita | Venerdì, 18 dicembre 2009 @19:11
Leggendo oggi della neve nel tuo altrove mi sono ricordata di mia figlia quando ha visto la neve per la prima volta a 3 anni e mezzo .Era un eccezione, ha nevicato il 16 di marzo in una citta dove non nevica mai. Ricordo ancora la sua gioia e la sua meraviglia per" quel' cotone bianco che aveva coperto tutto" e che non capiva chi lo aveva messo dappertutto. Poi ha voluto uscire fuori per provare come era fata, la toccato e giocato finche le piccole manine hanno cominciato a bruciarsi dal freddo. Piangeva perche e rimasta delusa che non poteva giocare ancora con quel cotone freddo e bagnato. Poi crescendo ha imparato bene come giocare e divertirsi con la neve andando con lo slittino oppure fare la guerra con le pale di neve, mi chiedeva sempre di andare a trovare i nonni per le vacanze di fine anno perche era sicura che trovava la neve. E io ero piu felice di lei perche la neve ha accompagnato tutta la mia infanzia e la mia giovinezza.
E poi se ricordo la neve nel Dottor Zivago(l'ho letto l'estate scorsa),mi vengono in mente quei bei paesaggi che descriveva, ma contemporaneamente la disperazione e l'angoscia di lui dopo aver lasciata andar via Lara e aver capito che non la vedeva mai piu. Io ho sottolineato questa frase che mi e rimasta impresa: Nella sera invernale, quasi simile a una commossa presenza, spirava un infinito cordoglio. come se fino a ora mai fosse imbrunito cosi, come se il tramonto fosse sceso per la prima volta quel giorno, a consolazione di un uomo abbandonato, piombato nella solitudine; come se i boschi tutto intorno, sui colli, volgendo le spalle all'ultimo orizzonte, non costituissero solo un limite del panorama,ma vi si fossero disposti uscendo dalla terra per esprimere la loro partecipazione. "E tramontato il mio fulgido sole," andava ripetendo dentro di sè."Mio indimenticabile incanto! Finche l'incavo dei miei gomiti ti ricorderà, finché ti sentirò nelle mie braccia e sulle mie labbra, io starò con tè. Piangerò le mie lacrime per te in qualcosa di degno, che rimanga. Iscriverò il tuo ricordo in immagini tenere ,tenerissime, tristi da stringere il cuore. E resterò qui finche non l'avrò fatto. Poi andrò via anch'io. Solo Pasternak e stato capace a rendere triste la neve che a mè piace tanto.
CLAUDIO | Giovedì, 17 dicembre 2009 @18:19
per Carla: mi è piaciuto il commento di ieri. Complimenti per la famiglia numerosa.
Il Natale è magico, come la faccia del tuo alunno brasiliano......
Buona serata a tutti.
Carla | Giovedì, 17 dicembre 2009 @13:12
Proprio ieri un mio alunno brasiliano mi diceva che gli piace vivere in Italia perchè c'è la neve!
E oggi aveva un sorriso stampato sulla faccia che esprimeva la sua soddisfazione.
Anche questo è la magia del Natale
Auguri a te
LISA | Giovedì, 17 dicembre 2009 @08:00
E tu dove sei, ANTO77 che ha appena incontrato Stella? Dov'era la tua neve?
anto77 | Giovedì, 17 dicembre 2009 @07:58
I suoni ovattati, una coltre abbagliante, il tepore della ns. casa.... una fiaba ad ochi aperti.
Dove sei? Vedo le tue impronte sulla neve....
Una dolce malinconia mi assale.
Ricordi di bambina e dell'abbraccio del suo papà ormai troppo lontano.
Mercoledì, 16 dicembre 2009 @08:21
"I deserti non sono quelle solitudini
che animano i confini del Sahara ma i silenzi
che nascono dentro, quando si smette di sognare".
(Dino Azzalin)
Chiudi gli occhi. Dentro di te, tutti i sogni possibili: i sogni di chi ha attraversato il deserto o l’oceano; di chi si è fermato a un incrocio ed ha sentito battere il cuore delle città. Chiudi gli occhi. Ascolta il tuo sogno.
(I versi di oggi, del poeta italiano Dino Azzalin, sono tratti dal libro "Deserti", Crocetti Editore)
Il sogno del mio amico Mauro Querci, giornalista (ora a Flair) e viaggiatore, era il deserto. Deserto, anzi deserti: da esplorare, fotografare, raccontare. Un sogno che è diventato un libro, che ho davanti in questo momento: "Certe Afriche – Storie e geografie di un amore". Dal Congo alla Mauritania, dal Gabon alla Namibia: un diario di viaggio e una guida, una raccolta di foto e di storie: con gli occhi di chi viaggia in Africa da quindici anni, innamorandosene ogni volta. Ma il sogno è anche un sogno di solidarietà: il ricavato delle vendite del libro, infatti, andrà interamente a un progetto di agricoltura sostenibile in Sudan, della Onlus Cefa di Bologna: http://www.cefaonlus.it/news-&-events/certe-afriche-un-libro-di-mauro-querci-per-i-progetti-cefa-in-sudan.asp
Il libro, che è autoprodotto (a proposito di sogni!), si trova in piccole librerie specializzate, ma l’idea è farlo conoscere e venderlo via web. Per saperne di più: mauro.querci@alice.it
Mi spiace non potervi far vedere le foto, che sono stupende. Come l’impaginazione, firmata da un’amica mia e di Mauro, Valeria Settembre, che è art director di Elle Décor. Mi piace tutto di questo libro: soprattutto l’energia, la forza nel portare avanti i propri sogni.
LISA | Venerdì, 18 dicembre 2009 @08:08
Che bel nickname, 33 GIRI. (Come mai l'hai scelto?). E - ho visto - quante vibrazioni. Mi piace quando le parole che scelgo risuonano anche dentro di voi. Anche nei deserti, dove succedono sempre cose straordinarie.
33giri | Venerdì, 18 dicembre 2009 @00:38
sto ascoltando il mio sogno nel mio deserto interiore..lo cerco tra le dune del mio cuore...
LISA | Giovedì, 17 dicembre 2009 @07:26
Che bello il calendario dell'avvento poetico, CARLA! E molto romantico coniugale prepararlo per il consorte. Buone feste.
carla | Mercoledì, 16 dicembre 2009 @19:48
Riesco a risponderti solo adesso e ti racconto com'è il mio casalingo calendario dell'avvento: un grosso babbo natale di pannolenci pieno di caramelle per i miei tre bambini e i tuoi buongiorno per il Mio Consorte.
E quello di oggi è perfetto per domani!
Marco | Mercoledì, 16 dicembre 2009 @13:39
Stupenda..leggo sempre i tuoi versi sul giornale...bravissima..:)
CLAUDIO | Mercoledì, 16 dicembre 2009 @10:41
....un ispirazione per sognare......
In un' immenso buco della terra, un imponente cascata lascia precipitare le proprie acque.
Da questo cratere, si eleva una nube di particelle d'acqua, e, un arcobaleno, fa da cornice.
Ho provato a descrivervi la foto che ho messo come desktop per il mio PC.
Buona giornata a tutti.
Martedì, 15 dicembre 2009 @07:57
"Per questo lei mi piace tanto: prende le cose più complicate della vita e le avvolge in pacchettini piccoli e semplici, che ti stanno giusti giusti in tasca".
(Kathryn Stockett)
Un’amica. Un amico. Ma come fa? E’ una piccola magia: sa tradurre il mondo per noi. Amori ed enigmi amorosi, sfinimenti di lavoro e di famiglia, tumulti del cuore. All’improvviso scopriamo di aver sempre saputo che cosa fare: la soluzione è qui, ce l’abbiamo in tasca e non lo sapevamo.
(La frase di oggi parla d'amicizia, e non a caso: il romanzo da cui l'ho tratta, "L’aiuto", Mondadori, parla proprio di amicizia, di solidarietà al femminile. Quella tra una ragazza bianca, ricca, troppo alta, e troppo affamata d’amore e di vita; e delle domestiche e delle bambinaie di colore che le stanno intorno; all’epoca, donne quasi invisibili. Quando? Negli anni Sessanta, in una cittadina nel Mississippi: quando il mondo stava per cambiare, gli anni di Kennedy e di Martin Luther King)
A proposito di regali e di pacchettini: regalatemi! Come ben sapete, all’Autrice piace finire sotto l’albero e in nuove case. So che i miei libri sono in genere esauriti e difficili da trovare; però se li ordinate, in qualsiasi libreria, arrivano in pochi giorni; e poi c’è sempre ibs, basta cliccare qui a sinistra ed Emma e Stella arrivano direttamente a casa! (Ops, fine dell'autopromozione. Ma ci tengo così tanto che oltre a me conosciate e facciate conoscere anche Emma e Stella...).
Un grazie speciale ad Annalisa farmacista, che dopo aver regalato Emma e Stella, ed aver letto che al mattino apro il laptop con pane tostato e marmellate fatte in casa, mi ha mandato la sua: ananas e mele. Un matrimonio ben combinato! E' così buona che potrebbe copiare Stella glam cheap e venderla, o almeno farne tanti pacchettini per Natale...
Anonimo | Giovedì, 31 dicembre 2009 @20:49
ciao complimenti per ciò che scrivi.la mattina guai se manca city.aspetto le tue parole.e con la poesia inizia bene la giornata.grazie.
LISA | Giovedì, 17 dicembre 2009 @07:58
Per ANTO77 che ha appena incontrato Stella e che sta conoscendo Emma: sì, mi rendi felice. Hai capito davvero Stella: Stella, che cerca di sopravvivere all'eurostress e a un matrimonio in bancarotta (e dire che ho scritto questo libro molto prima dell'arrivo della recessione!), Stella dallo Sguardo Prezzante, Stella ossessionata dai diavoli che vestono Zara (e tolgono l'etichetta), e da un mondo fatto di scontrini... Ma che sopravvive. Con leggerezza, sì. Perché forse la leggerezza e l'ironia è quello che ci salva, sempre. A te, buon cammino. Grazie di avermi scritto.
anto77 | Mercoledì, 16 dicembre 2009 @22:00
Ciao Lisa, ti renderò felice dicendo che ho appena finito di leggerti in Glam Cheap e che ho iniziato Confessioni di un aspirante madre. Devo dire che Glam Cheap mi è piaciuto molto.
Sembra frivolo l'argomento trattato ma, leggendo, mi sono accorta che la leggerezza è l'effetto che a mio avviso volevi dare.
Hai reso bene l'idea dei tempi che stiamo vivendo e le difficoltà che molte persone stanno incontrando a causa della crisi che ci sta colpendo. Hai permesso a Stella di mostrare come con un pò di inventiva si può rendere glam anche la cosa più cheap e che, alla fine, siamo abbagliati dal mondo glitterato che ci circonda ma che non bisogna mai scordare le cose che un tempo ci hanno reso felici... soprattutto le persone che abbiamo accanto.
Per il libro Confessioni di un'aspirante madre ti devo dire che lo sto leggendo per affrontare un argomento per me troppo difficile e che , se devo essere sincera, mi terrorizza.
Non ho istinto materno o almeno credo di non averlo.
Mi chiedo se forse ho solo paura di non essere all'altezza.
"Prima il lavoro" e poi??
Continua a deliziarci con qs. perle preziose... i libri hanno una magia celata che ognuno di noi interpreta specchiando la propria anima.
Un abbraccio virtuale.
Antonella
Marina | Mercoledì, 16 dicembre 2009 @13:23
Lisa, Annalisa posso assicurarvi che in questo periodo di slalom, anzi di slalom speciale, mail, sms ma anche parole da amiche o da persone inaspettate mi riscaldano il cuoree mi fanno proseguire la corsa, proprio nel momento che tante altre persone sulla cui stima giuravo sono latitanti; la vita é strana, attraverso persorsi tortuosi ci mostra la verità delle cose! vi abbraccio
LISA | Mercoledì, 16 dicembre 2009 @08:18
Per FRANCESCA: mi dispiace, ma non so risponderti: confesso la mia assoluta ignoranza in materia. (Però mi chiamo Lisa, non Luisa!). Per ANNALISA FARMACISTA: quando facciamo slalom nella vita, è vero, facciamo fatica a farci entrare tutto. Però a volte un sms o una mail inaspettata, solo per dire "ti penso" a un'amica, scalda il cuore. (E a me scalda il cuore sapere che mi ordinerai e regalerai per Natale! Grazie, ancora).
Francesca | Martedì, 15 dicembre 2009 @15:14
Ciao Luisa,
leggo ogni mattina su City i tuoi graziosissimi interventi (fra cui, appunto, quello di oggi).
Ti scrivo per chiederti se puoi aiutarmi a risolvere un dubbio.
Io ho composto varie poesie e mi piacerebbe in qualche modo farle conoscere sul web, però vorrei un minimo tutelarmi: sai, come posso fare? Devo ricorrere ai diritti d'autore?
Grazie davvero.
Ciao,
Francesca
Annalisa farmacista | Martedì, 15 dicembre 2009 @12:57
In effetti ci avevo pensato. Emma ormai non lo sono più avendo (quasi) attraversato il fiume. Mi piacerebbe cimentarmi in qualche avventura come Stella. Per Natale la marmellata la regalo ormai da qualche anno e la per me, il Consorte e la sorellina la faccio routinariamente. Direi che devo proprio provare a farne un business.
Proprio in questi giorno penso all'amicizia: non sento ormai da un po' di tempo una cara amica con cui invece ci sentivamo abbastanza spesso. O meglio era lei che telefonava. Io purtroppo sono in perido di lavoro che definire pieno rende solo una vaga idea di quello che è realmente. Vi basti pensare che dovrò fare un salto in laboratorio anche il giorno di Natale e il primo dell'Anno. Così un po' mi sento in colpa per non averla chiamata, ma d'altra parte nemmeno lei l'ha fatto. Insomma coltivare e mantere rigogliosa un'amicizia è difficile, ci vuole proprio tanto impegno. Io purtroppo tendo a chiudermi nel mio daffare quotidiano e a lasciare fuori gli altri (consorte e mamma esclusi) perchè ritengo di non dover ammorbare gli amici con le mie personali vicende che ritengo non sempre così interessanti da raccaontare.
Ah cara Lisa! se i tuoi libri sono da ordinare sarà meglio che mi sbrighi, non avevo pensato a questa possibilità e dato che ne ho un paio almeno da regalare dovrò correre ai ripari il più presto possibile.
P.S. Ma come fai a ricordare tanti particolari di tutti noi? ti fai degli appunti spero, altrimenti mi fai paura.
Alex | Martedì, 15 dicembre 2009 @12:18
E penso che sia la metà giusta per me! Lei che può metter giù quei due o tre gradini davanti a me e darmi la possibilità di salire e vedere oltre il muro. Perché oltre il muro... oltre il muro c'è.... Oh! Stupendo...
Lunedì, 14 dicembre 2009 @08:35
"Verso mattina i bidoni son pieni di sogni interrotti".
(Jan Skácel)
Stamattina voglio buttare tutto: i sogni incrinati, i desideri soffocati, le amarezze, le invidie, il rancore; e la paura, paura di non riuscire, di non potere, di non amare. Di non essere amata… Stamattina butto tutto nei bidoni della spazzatura. Stamattina ricomincio. Più leggera. Più libera, forse, di ricominciare a sognare.
(Jan Skácel è un poeta della Repubblica Ceca; i versi di oggi sono tratti da "Il colore del silenzio", Metauro edizioni).
GuardianAngel78 | Giovedì, 19 gennaio 2012 @09:23
Veramente bella la rubrica del buongiorno.. Ispirazione per molti post su fb... Grszie
CLAUDIO | Martedì, 15 dicembre 2009 @15:25
Per Negala: la Vita è gioie e dolori, o, dolori e gioie.
Il bicchiere mezzo vuoto, è, anche, e sempre, mezzo pieno.
Se il mio passato, bello e brutto, o, brutto e bello, non fosse stato tale, io, oggi, non scriverei queste parole.
Un Caro saluto a tutti.
Negala | Martedì, 15 dicembre 2009 @10:48
Per Claudio, vero che il nostro passato è parte integrante o no della nostra vita, ma diviene tale solo nel momento in cui lo si visita senza grosse emozioni e dolore, per questo motivo occorrerebbe ricorrere ad "un cestino virtuale" dal quale poi recuperarlo...
LISA | Martedì, 15 dicembre 2009 @08:17
Per CLAUDIO A TORINO: bello sapere, in questi giorni grigi, che le parole possano portare luce. A me. A voi. Grazie. E hai voglia di raccontarmi qualcosa in più di te? Per FRANCA e NEGLA: perché quando si avvicinano le feste, feste del cuore o feste forzate, ci si sente ancora più fragili. E l'amore in frantumi graffia ancora di più la pelle. A PROPOSITO DI SOGNI: certo che non si può cancellare il passato. Però mi piaceva l'idea di buttare nel bidone della spazzatura i sogni incrinati, e ricominciare daccapo... (E poi sono una fan della raccolta differenziata!).
CLAUDIO da TORINO | Lunedì, 14 dicembre 2009 @17:27
...rinnovo i complimenti a Lisa Corva.
...e, concordo con Aferdita.
...il verbo "buttare" lo sostituirei con "voltare pagina".
...il nostro passato, è parte integrante della nostra Vita, perchè dimenticarlo?
Un saluto a tutti.
aferdita | Lunedì, 14 dicembre 2009 @15:52
Purtroppo o per fortuna non si può buttare niente cosi, decidendo in una mattina. Ci vuole tempo, come per la maturazione dei frutti. Si soffre, si fa male, si diventa consapevoli, e poi si decide di dire ,basta, cambio pagina. Per Negla e Franca sicuramente ancora non e arrivato il momento di dire basta, ma prima o poi arriverà.
Negla | Lunedì, 14 dicembre 2009 @12:17
Per Franca, io non me lo dico neppure, tanto è quasi sincrono con il mio aprire gli occhi del mattino. Obiettivamente energie sprecate, senza un fine se non quello di volersi fare del male...
franca | Lunedì, 14 dicembre 2009 @11:41
ogni giorno comincio la giornata dicendo non lo voglio pensare così tanto come ieri, poi non ce la faccio.... mi manca e lo sogno sempre di più.
FEDE | Lunedì, 14 dicembre 2009 @11:08
... e i randagi vagano tra bidoni e poesia.
Ricominciare, come nel ciclo dei fiori...
CLAUDIO da TORINO | Lunedì, 14 dicembre 2009 @10:48
Ciao Lisa.
Leggo il tuo Buongiorno da due anni circa. Ci tengo a dirti, che le tue parole, sono come raggi di Sole, in un cielo grigio e nuvoloso.
Non smettere mai di scrivere, perchè stai contribuendo a rendere il Mondo migliore.
Con stima.
Claudio.
Domenica, 13 dicembre 2009 @10:33
Oggi, che è Santa Lucia (a proposito: auguri a tutte le Lucie sintonizzate, e chissà dov'è finita Lucia napoletana, l'archeologa, "l'altra"), Santa Lucia che è la festa della luce nei mesi del buio, penso glitter: e vi metto on line (rivisto e corretto) l'articolo fintoglam che ho scritto per Grazia.
Ma sì, esageriamo. Del resto, se non esageriamo adesso, quando? Adesso, quando le giornate si fanno sempre più corte e il buio sempre più profondo; adesso è il momento di tirar fuori strass e paillettes, e brillare. Perché la luce è il nostro antidoto da sempre contro l’inverno (poi abbiamo aggiunto il cioccolato, il cachemire, e i biglietti aerei per isole lontane, ma insomma non si può avere tutto). E invece brillare si può. Si deve. E allora, strass! In qualunque modo. Le celebrities indossano abiti esagerati in tutti i sensi: e certo, ci vuole un certo coraggio per andare a una festa in strass e con lo strascico, ma del resto anche Cenerentola non era timida… E avrebbe ammirato – forse indossato, tanto doveva solo convincere la fata e la sua bacchetta magica – certi maxidress che fanno "swoosh" e che ci sono piaciuti così tanto quest’estate, ora in versione invernale e glitter.
A proposito di Cenerentola. Se fosse qui tra noi, in questo dicembre 2009, sospetto che invece della scarpetta di cristallo avrebbe optato per sandali scintillanti, vertiginosi e luxury, chiusi alla caviglia, in modo da non cadere. (E’ vero che ci si può sempre appoggiare al principe azzurro di turno; ma quelli, ultimamente, a differenza delle belle scarpe, scarseggiano). Forse la Cenerentola contemporanea sceglierebbe poi un abito corto, perché al ballo è meglio mostrare le gambe e non lo strascico; e se la fata disapprova se lo comprerebbe lei, un micro abito con un micro-budget, da vera recessionista (grazie al cielo il glitter abbonda anche da Zara o da H&M). Oppure, in versione Sex and the City, si presenterebbe alla festa con un paio di jeans: jeans luccicanti però, con qualche strass infilato tra le cuciture. Forse. (Sapete però che il jeans con qualche strass non mi dispiace?). In ogni caso, per sentirsi Cenerentola e abbagliare il destino, basta solo un tocco glitter: che sia l’accessorio (tacchi o clutch, la micro-borsa da tenere in mano), ma anche, come fanno le vere star che brillano già di luce propria, degli strass sulle spalle, tra i capelli, sulla scollatura. O sugli occhi (io ho il mio meraviglioso eyeliner Starry Eyed di Sephora e penso lo userò senza ritegno). La mia star preferita? Non ho dubbi: Michelle Obama, con un abito luminoso che brilla d’oro e di neve, sfoggiato per un ricevimento alla Casa Bianca. Lei sì, che sa bene cosa vuol dire sentirsi Cenerentola: arrivare al ballo e, perbacco, rimanerci.
E, visto che in questi giorni sono a Milano, aggiungo le luci glitter a cascata sugli alberi. Rosa, incredibilmente, sugli ex caselli del dazio di Porta Venezia: effetto pink Christmas.
Ma soprattutto aggiungo la frase meravigliosa di Edward Hopper , il pittore americano di fari e case bianche, donne sole in un diner o sull’uscio di una casa, di cui ho appena visto la mostra a Palazzo Reale:
"L’unica cosa che ho sempre desiderato fare è dipingere la luce del sole sul lato di una casa".
Aria | Lunedì, 14 dicembre 2009 @18:23
Cara Lisa, confidiamo nel destino, che prima o poi possa esaudire il tuo desiderio.
LISA | Lunedì, 14 dicembre 2009 @17:22
Per ARIA: purtroppo i tuoi gioielli Save Heart li ho visti solo in foto, come vorrei vederli dal vero con mahari un "bicerin" al cioccolato tra le luci di Torino...
Simona | Domenica, 13 dicembre 2009 @19:43
In questi giorni fino alla befana a Milano c'è il Festival delle luci: tanti piccoli led sui monumenti simbolo della città per illuminare Milano durante le feste. A me l'idea piace!
Marina | Domenica, 13 dicembre 2009 @16:10
Si Glitter Lisa ad illuminare questi giorni scarsi di luce ma pieni di calore, ed emozioni, e' noto io adoro il freddo e anche l' inverno, sara' [erche' sono nata in pieno gennaio! quindi oggi mi avventuro per le fredde e luccicanti strade di questa citta' con la mia borsa nera stracolma di paillettes, con dentro molte emozioni nel cuore, tra le quali domina la gioia per la nascita di victoria, figlia di una carissima amica, piu' che carissima, di quelle che ti trovi sempre accanto nei momenti importanti, che aspettano insieme a te che si rifaccia giorno...meritano tutta la gioia del mondo la mia amica e sua figlia! Buona domenica a tutti...
Aria | Domenica, 13 dicembre 2009 @11:12
Raccolgo volentieri, come sempre, l'invito di Lisa e vi invito a mia volta a Torino per ammirare le "luci d'artista" che illuminano meravigliosamente una città che è già di per sè un (poco conosciuto) gioiello architettonico. Poi fate un salto in Via Maria Vittoria (in pieno centro), al n°5 c'è un museo che è unico in Italia, il Museo Internazionale di Arti Decorative Oggi, il cosidetto MIAAO, infatti il simbolo è proprio il musino di un gatto. Fino alla Befana è in corso una mostra che si chiama: "Arts&Crafts Supermarket", in cui espongo anch'io qualche pezzettino di luce: gioielli per l'appunto. Una delle collezioni che presento si chiama "Save Heart", salva il cuore, sono piccoli ritratti in bianco/nero decorati e luccicanti da portare appesi al collo all'altezza del cuore. Per tenere al caldo il cuore, per ricordare, per sentirsi un pò divine. L'ingresso al museo è gratuito e al piano superiore potete visitare anche una bella mostra di foto e una parte dell'esposizione permanente (ma visitate anche i bagni, non prendetemi per matta, vi assicuro che sono belli anche quelli!). www.adrianadelfino.com
Venerdì, 11 dicembre 2009 @08:30
"Come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Ci si schianta per terra, sui sassi? O è come rimanere oltre l’orlo di un precipizio, per sempre?"
(Cathleen Schine)
E sperare, sperare che qualcosa ci salvi: che l’amore ci salvi mentre stiamo cadendo nel vuoto, inventando una nuova legge di gravità.
(La frase di oggi è tratta da un lievissimo bestseller romantico di tanti anni fa: "La lettera d’amore", Adelphi. Di Cathleen Schine mi è piaciuto anche "I newyorkesi", Mondadori: quasi un film ambientato tra le strade di Manhattan, storie incrociate di padroni e dei loro cani)
LISA | Lunedì, 14 dicembre 2009 @08:28
URSENNA, non ho ancora letto i titoli di cui parli. Il mio primo incontro con la Berberova è stato molti anni fa, con la sua autobiografia, "Il corsivo è mio", Adelphi. "Il giunco mormorante" però è speciale, un piccolo libro Adelphi color ciliegia da tenere tra i libri del cuore.
Ursenna | Domenica, 13 dicembre 2009 @17:39
Della Berberova ho letto "La resurrezione di Mozart" e "Il lacchè e la puttana". Ma cercavo proprio "Il Giunco mormorante" perchè la citazioni estrapolate provenivano tutte da lì. Nelle biblioteche a me vicine è spesso in prestito. Non conoscendo l'autrice, sono partita dalla biblioteca. Prossima tappa: libreria.
LISA | Domenica, 13 dicembre 2009 @10:16
Per MT: coincidenze di carta. Quale libro di Cathleen Schine hai finito proprio ieri? "La lettera d'amore"? Piaciuto? Ma soprattutto, hai incontrato Emma. Mi piacerebbe sapere che cosa c'è in te di Emma, se anche tu hai - hai avuto - una storia da aspirante madre, se hai ritrovato lo Sguardo Scanner, le Missioni Suicide in ospedale... Riscrivimi. Per URSENNA: Sì, je suis tombée amoureuse rende perfettamente l'idea. Ma in qualche modo mi piace quel rimanere sempre sull'orlo del precipizio... Cos'hai letto della Berberova? Lo struggente "Giunco mormorante"? Per SABRINA: della Kinsella, che ho conosciuto, intervistato, e che mi ha fatto ridere soprattutto con la saga di "I love shopping", non mi è invece piaciuto "La regina della casa". Ho trovato l'idea molto intrigante - che cos'è la casa, lo stare a casa, per le donne e le ragazze di oggi? - ma poco riuscita. Ma sai che quando è uscito Glam Cheap mi avevano definito la Kinsella italiana? (L'Autrice arruffa le piume). Kinsella sì, ma anche terribilmente vera. Mi dirai... Spero che Stella ti sarà simpatica! Per MARCO: si cade, ma poi, poi ci si rialza. Per LILA: auguri di compleanno, auguri di luce. Luce, oggi che è Santa Lucia, per tutti...
aferdita | Sabato, 12 dicembre 2009 @20:48
Per Sabrina: Io al posto tuo cercherei di continuare i studi, perché dici tu stessa che con una laura triennale ,poi in lingue, e sempre una cosa fatta a metà. Poi dipende tutto da quel che tu vuoi dalla tua vita, se ti accontenti di poco ,o se hai le ambizione (e anche i mezzi) per arrivare più in alto.
aferdita | Sabato, 12 dicembre 2009 @20:34
Tanti, tanti auguri alla nostra Lila ,per il suo compleanno! Torni presto che ci manchi! Un abbraccio forte e affettuoso!
Simona | Sabato, 12 dicembre 2009 @12:35
Dimenticavo: auguri Lila, oggi che è il giorno del tuo compleanno un augurio particolare e sincero per uscire al più presto dal buio. So che sei forte e che ce la farai contornata dalla splendide donne romane tue nuove amiche. Un bacio, un abbraccio forte e tanti soffi.
Simona | Sabato, 12 dicembre 2009 @12:32
Scusate se mi inserisco nel post dell'innamoramento andando fuori tema, ma volevo dire ad Aferdita che legge i post della "Stalla" di scrivere pure, il blog è aperto a tutti/e. E poi che non è solo un luogo di sfogo sulla nulliparità, ma anche di altre tematiche forse più personali, però se ti piace perchè non ci fai un saluto?
Sul pomeriggio romano trascorso al calore dei libri quando fuori diluviava: trovo sia stato molto bello, ma la cosa ancora più bella è stata la nascita del gruppo romano, degli incontri live milanesi e non, insomma di tutte quelle amicizie nate "per caso" grazie a due libri, un' Autrice, qualche blog e tenute insieme dalla sensibilità e dalla condivisione. Questo, in tempi sociali secondo me molto bui, è il vero miracolo. PS V.I.V. ovvero Viva il viola.
Marco | Venerdì, 11 dicembre 2009 @18:37
Quando ci si innamora si cade, ma quando l'amore finisce la caduta è ancora più rovinosa e dolorosa. Altro che sbucciature, sono ferite profonde. Ma se poi non c'è più spazio per le sbucciature?
Sabrina | Venerdì, 11 dicembre 2009 @15:52
Ci si innamora facendo un bel tonfo... Sperando di atterrare su un prato pieno di margherite! Anch'io vorrei leggere "I Newyorkesi", mi piace molto la copertina :-) adesso però sto finendo di leggere un altro libro, che consiglio a tutti voi:"La Regina della Casa", di Sophie Kinsella. Lo trovo meraviglioso, fa ridere e fa commuovere, ma soprattutto fa pensare a cos'è importante per la propria vita, ai valori, all'importanza di avanzare nella carriera o di godersi quello che si ha.. Sarà che in questo momento mi preoccupo molto del mio futuro professionale, devo vedere se posso lanciarmi in una carriera super grazie ad un master o accontentarmi di quello che posso trovare con una laurea triennale in Lingue che mi serve davvero a poco.. Tutto quello che spero è di non dovermi trovare un giorno a guardare gli altri e pensare che non sono riuscita ad avere quello che hanno avuto loro perchè non ho avuto le idee altrettanto chiare, ma da un lato penso che nella vita si fa quel che si può e che poi non ci si deve guardare indietro.. leggete il libro, mi saprete dire cosa ne pensate! Lisa, il prossimo libro che leggerò sarà comunque sicuramente il tuo.. Un bacione e buon weekend a tutti!
Ursenna | Venerdì, 11 dicembre 2009 @13:12
"Alice si innamorò così, come scoppiava a ridere o a piangere. Scoppiò ad amare." - Andrea G. Pinketts, L’ultimo dei neuroni.
Mi sembrava che queste citazioni si rispondessero in una eco distorta. Ho sempre pensato che nel verbo dell'innamoramento altre lingue fossero più appropriate che l'italiano, che pure è secondo me una lingua davvero bellissima. "je suis tombée amoureuse", "I fell in love"... ecco, così. Cascando. Proprio come si cade da una sedia.
p.s.: ho appena finito di leggere due romanzi (racconti lunghi?) della Berberova. Come Aferdita, l'ho conosciuta grazie a te, Lisa.
Zilito | Venerdì, 11 dicembre 2009 @11:19
sembrerebbe sia come per l'allineamento dei pianeti
accade rarissime volte
un momento magico, direi
un campo energetico potentissimo
che esalta i colori
la luce
gli odori
stordito
vago per i viali di Milano
camminando, correndo nel mezzo della carreggiata
dura istanti eterni
ma poi, i pianeti
riprendono il loro placido ruotare
mentre i clacson
interrompono
dolorosamente il bellissimo sogno
lele | Venerdì, 11 dicembre 2009 @09:53
Avevo il cuore e il cervello lacerati, ero davvero ad un passo dal baratro...poi ho incontrato lui, un giorno, per caso. E da allora non ho mai più smesso di sperare.
Corro a comprare questo libro quanto prima. Un bacio
MT | Venerdì, 11 dicembre 2009 @08:35
ho finito di leggerlo proprio ieri....
incredibile quante coincidenze mi riportino a te in questi giorni Lisa...:-)
P.S. Ti leggo da tanto, ho tanto apprezzato Confessioni di una aspirante madre per un milione di motivi...
Giovedì, 10 dicembre 2009 @09:04
"Penso alle amiche che si vestono frettolose per uscire, che s’arrabbiano perché il vestito non cade bene, che fanno i conti, ordinano la spesa, che formano un numero al telefono e non risponde e, quando infine risponde, parlano, discutono, piangono nel riattaccare il ricevitore; che fanno dipendere tutto della loro vita dall’accento di un uomo".
(Alba de Céspedes)
E da che colore avrà, la sua voce, quando finalmente risponderà. Lui. Il suo sms. Quell’uomo.
(La frase di oggi è tratta da un racconto che Alba de Céspedes scrisse alla fine degli anni Quaranta; fa parte della raccolta "Invito a pranzo", un vecchio libro Mondadori. Una scrittrice purtroppo dimenticata: per conoscerla meglio, per saperne di più, andate al mio post del 29 ottobre).
Amèlie. | Domenica, 13 dicembre 2009 @10:49
Universitari.
Costituzionale-Filosofia del diritto-Diritto Romano.
Ho le ossa a pezzi.
LISA | Domenica, 13 dicembre 2009 @10:16
Per AMELIE: esami?
Amèlie. | Venerdì, 11 dicembre 2009 @17:38
Stanotte mi ha chiamata.
Gli ho detto tutto ciò che potevo dirgli. Non è bastato.
Da domani si rinizia.
Gli esami incombono.
E ho da vivere un po' di vita. Senza di lui.
LISA | Venerdì, 11 dicembre 2009 @08:35
VIV: come scivola via, nel ricordo, la voce e il profumo di chi non c'è più. AMELIE: e se lo chiamassi tu?
supersimo86 | Giovedì, 10 dicembre 2009 @18:17
meravigliosaaaaaa
Amèlie. | Giovedì, 10 dicembre 2009 @16:01
Lui è da due giorni nella città in cui vivo. L'ho scoperto casualmente che sia quì. Lo cerco fra tutta la gente, sarò rimasta mezz'ora alla fermata dell'autobus e puntualmente non salivo nella speranza di trovarlo tra le gente, di vedere la sua camminata scomposta, il suo sorriso a metà, i suoi capelli - come fili scoperti-.
mi manca.
mi manca così terribilmente.
da aspettare una sua chiamata e dirgli che non mi ha perso davvero.
Viv | Giovedì, 10 dicembre 2009 @13:20
Credo di avere un sacco di amiche così e forse ognuna di noi ha fatto dipendere la sua vita dall'accento di un uomo, ma non uno a caso: quello che appena respira nel ricevitore fa già palpitare il tuo cuore in quel modo speciale che conosci, ma a cui speri di non fare l'abitudine mai.
La voce del mio uomo mi manca e mi mancano le infinite sfumature che la coloravano, ma posso ascoltarla sempre grazie al fatto che amava cantare e la sua voce registrata mi accompagna... Vado fuori tema, scusa Lisa.
Mercoledì, 9 dicembre 2009 @08:18
"La tua preghiera.
Quella che pronunciasti
per una persona sofferente.
Il buio era il suo mondo,
così chiudesti stretti gli occhi per entrarvi".
(Charles Simic)
La mia preghiera. Quella che pronuncio per te. Ma non è fatta di parole: è fatta di abbracci. Per te, nel buio: il buio della tristezza, dello sconforto, della malattia, del dolore. Anch’io ho paura, sai. Chiudo gli occhi per entrare, ed abbracciarti.
(E' una parola che non sono quasi più abituata a usare: pregare. La mia preghiera, le nostre preghiere. Parole per passare dal buio alla luce. I versi che ho scelto per la rubrica di City di oggi, 9 dicembre, sono del poeta americano – ma nato a Belgrado - Charles Simic, e sono tratti da "Club Midnight", Adelphi).
lettrice | Sabato, 12 dicembre 2009 @22:01
Poesia che lascia una traccia, che hai vissuto o che vivi...
Parole preziose di cui si è quasi perso traccia.
Si legge volentieri come una luce che aiuta ad affrontare una giornata buia.
Anonimo | Giovedì, 10 dicembre 2009 @15:58
... e nel tuo abbraccio compresi ... quanto luminoso fosse sempre stato quel mio mondo buio ...
Giovanni
Claudia mdg | Giovedì, 10 dicembre 2009 @14:35
Per Aferdita, guarda che tu ci porti una ricchezza davvero grande con la tua esperienza di vita e la tua sensibilità,grazie di condividere con noi i momenti belli e quelli tristi!
LISA | Giovedì, 10 dicembre 2009 @09:01
Buongiorno AMELIE che ama i treni, ma ti firmi così in omaggio al film? Il favoloso mondo di Amélie... Forse bisognerebbe rivederlo, per ritrovare quello sguardo magico, ora che è quasi Natale.
amèlie. | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @23:09
grazie.
cercavo di scrivere qualcosa, ma mi sono persa nelle tue parole. oggi che ho scoperto di amare i treni e la loro impermanenza assoluta.
è un giorno da rifare.
aspetto il buongiorno di domattina.
un sorriso
aferdita | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @22:36
E che dire ancora su l'incontro. Da parte mia vi dico un grazie infinite, che ci sei stata, Lisa, che ci siete state e organizzato tutto. E stato tutto bello ed emozionante. E passato quasi un anno da quando ho scoperto questo blog, e oggi vi posso dire che dopo un anno mi sento più "ricca" .Ho conosciute tante persone nuove, ho letto tantissime cose belle .Ho conosciuto personalmente te, Lisa ,ho conosciuto Paola, Claudia, Lila, Alessandra, Ilaria. Ho trovato le persone che , con la loro accoglienza mi hanno insegnato che ci sono cose nella vita come l'amore per la poesia e per la letteratura che battono le barriere di diversità della lingua e cultura.
Grazie a tuoi consigli Lisa, ho scoperto autori nuovi come la Berberova e Sgabò che mi sono molto piaciuti, ho scoperto altri poeti e ho letto un sacco di belle cose. Poi grazie al invito di Claudia ho scoperto il gruppo di lettura, il piacere di leggere e confrontarsi con i altri. Mi dispiace solo di non avere tanto tempo per leggere a disposizione, per camminare a pari passo con loro.
Poi ho conosciuto pure il blog delle castellane che li lego sempre, ma che per delicatezza non scrivo, perché rispetto il loro spazio di sfogo. Spero presto di conoscere anche Stella e Emma. Per cominciare la regalo alla mia amica per Natale, con la speranza di non mettere il dito nella piaga che sanguina. Spero che le cose da fare a Roma ti siano rimaste, e cosi puoi tornare di nuovo per stare a chiacchierare con noi, magari per il tuo prossimi libro. Sei sempre benvenuta.
aferdita | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @21:38
Anch'io purtroppo non so pregare. Dico purtroppo, perché mi sarebbe piaciuta saper pregare, per trovare la forca per agire quando ce bisogno, oppure aiutare chi ne ha più bisogno. Sono nata e cresciuta in un paese ateo, e da grande non ho potuto credere al buio, cercavo tante risposte che non li ho avute. Ma io ho il mio modo di pregare che è stare vicine alle persone che hanno bisogno, abbracciarli e fargli sentire il mio affetto, offrirli una spalla su qui appoggiarli e piangere nel caso di bisogno. E oggi la mia preghiera è per Lila che ha ancora bisogno e per una mia amica che sta lottando contro un male che non perdona facilmente. A tutte due vorrei dire di non arrenderle mai.
claudia mdg | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @20:34
Oggi sono stata da Lila, e le ho portato i ritagli degli ultimi buongiorno: il primo era quello di oggi. Antonella mi ha scritto su un foglietto un ringraziamento per te, ora lo trascrivo.
Per Lisa.
Grazie per la poesia di oggi ma soprattutto per il tuo commento. Mette in luce la tua semplicità e la tua profondità di spirito. Ti mando un abbraccio anche io e ti giuro che appena posso riscriverò nel tuo blog, fuori dal buio.
Lila
Miriam | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @19:56
Cara Lisa, grazie per queste parole, le sento particolarmente vicine a me in questi giorni in cui ho perso una persona cara e consolare chi resta è difficile, talvolta più doloroso della perdita di chi non c'è più..
Aria | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @08:58
Cara Lisa, entro stamattina nel tuo blog e leggo questo brano di poesia...proprio mentre pensavo con tristezza ad un'amica che stà affrontando il cammino tortuoso della malattia. Cercavo il modo per entrare nel suo campo visivo e farle capire che ci sono e ora queste parole... La poesia a volte è anche un'ancora di salvezza.
Martedì, 8 dicembre 2009 @08:14
No, non c’ero alla prima della Scala. Ahimé. Però mi sarebbe piaciuto tantissimo, e non solo perché la Carmen è una delle mie opere preferite. Ma, soprattutto, perché la regia (che ha diviso: ammirata e fischiatissima insieme) della 42enne palermitana Emma Dante mi sarebbe piaciuta tantissimo. Una regia forte, cupa, d’amore e morte, firmata da una donna che finora ha fatto solo teatro, possiamo chiamarlo così?, d’avanguardia, e che – confesso la mia totale ignoranza – non conoscevo. Nelle interviste la palermitana outsider, con i capelli neri e un ciuffo bianco alla Susan Sontag, mi ha conquistato. Mi sarebbe piaciuto vederla affrontare fischi e ovazioni nel suo vestito, anche questo anticonformista, per la prima. L’abito è di un’altrettanto sconosciuta stilista norvegese di origine iraniana, Leila Hafzi, e ha un "artiglio sul cuore". Emma Dante, in un’intervista a Natalia Aspesi a Repubblica, lo spiega così: "Davanti c’è un grande rapace con gli artigli sul seno: se alzo le braccia le maniche diventano ali; potrei spiccare il volo e scomparire, come un falco o una strega". Poetico l'abito con l'artiglio sul cuore, vero? Mi è venuto in mente un verso famoso di Racine, dalla Phèdre: "C'est Vénus tout entière à sa proie attachée". Ma lì è Venere che artiglia la sua preda, con la stretta dell'amore-passione; qui il rapace può portare in salvo...
Non solo. In questi giorni ho capito che se arriva la rivoluzione so cosa mettermi. Il No-Berlusconi Day a Roma, infatti (a cui purtroppo non sono riuscita ad andare) aveva scelto un colore: viola. Palloncini viola, sciarpe viola, maglioni viola, make up viola. Un’amica fashionista che è andata in manifestazione ha comprato last minute una sciarpa viola "dai cinesi", come mi ha spiegato, e l’ha indossata fierissima, pur molto perplessa sulle frange. Mi ha fatto sorridere, per vari motivi. Prima di tutto perché mi piace l’idea delle fashioniste sulle barricate. E poi perché il viola è da qualche anno il colore preferito mio e del Consorte: ora, dunque, ci ritroviamo con un guardaroba politico già bell’è che pronto… Io posso sfoggiare soprabito viola, calze viola, cache-coeur viola, calzoni di velluto viola, persino dei guanti viola (il guardaroba è in tutte le sfumature: ciclamino, pervinca, mosto d’uva…). Un po’ bizzarro parlare di manifestazioni fashion? Non proprio. Pensate solo all’Iran, dove il colore "contro" era ed è il verde: hijab verdi, mani e visi dipinti di verde per protestare contro il regime. Pensiamo alla Rivoluzione Francese, e alle coccarde tricolori appuntate sui baveri. Mentre le aristocratiche, subito dopo la Rivoluzione, cominciarono a portare un nastro rosso intorno al collo nudo, per ricordare la ghigliottina…
Meno male che il viola è sceso in piazza e che possiamo sognare abiti con l’artiglio sul cuore. Temevo che la scena politica italiana ormai ispirasse solo look escort (i micro-abiti neri d’obbligo per le feste a palazzo, e qui ho capito come mai il little black dress a me non è mai piaciuto) e look trans (un’amica, mostrandomi i suoi nuovi stivali, un po’ massicci, col tacco grosso, mi ha detto: li ho comprati ma mi sembrano un po’ da trans, che dici? E, ops, aveva ragione).
anonima | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @22:43
Ma ancora non hai capito che parli col vento Giuseppe???Un poeta come te devi capire quando e il momento di tacere,o no?
giuseppe | Mercoledì, 9 dicembre 2009 @16:41
gentile lisa corva
è proprio importante il tuo abito viola?
secondo me la tv dovrebbe accorgersi del tuo vestito viola
ma ppoi non si scioglierebbero i tuoi fianchi di neve
(da un'astonauta ti nomina stella)-poesia giovanile
grazia | Martedì, 8 dicembre 2009 @14:32
Bella notizia è un colore piace tanto anche e me ( e un pò ho contagiato anche mio marito) quindi via col viola dal mirtillo al ciclamino.
Un pò ti invidio il soprabito viola.
Ciao
Miriam | Martedì, 8 dicembre 2009 @09:54
Cara Lisa, evviva il viola, dunque.
Condivido, sottoscrivo ed esibirò con un sorriso i miei nuovi guanti viola: come si dice, "chi ha orecchi per intendere...intenda".
Domenica, 6 dicembre 2009 @10:18
Ebbene sì, immagino che la cronaca tocchi a me. Sapete che è la prima volta che faccio l’autrice con davanti un vassoio di pasticcini? Proprio sotto il mio naso? Difficile parlare e concentrarsi con bigné al cioccolato a portata di olfatto. E io non sono stata per niente eroica, credo di averne mangiato una decina.
Questa è stata una delle tante sorprese della serata. La prima è che siete tutte (tutti, c’era anche qualche uomo) simpatici. Ed è stato emozionante dare un volto ai nomi che ogni tanto appaiono qui sul blog: Aferdita e i suoi racconti di migrazione e di patria lontana; Paola che ama i libri (e i tacchi) e quando sorride le luccicano anche gli occhi; Alessandra al di là del fiume, e così glam (le ho invidiato collane e orecchini design, e anche la borsa, Marni, vero? Non ho voluto fare troppo Stella dallo Sguardo Prezzante); Claudia mamma del gladiatore con al collo un ciondolo-cameo antico e il viso di una donna così simile a lei; Heidi-che-non-si-chiama-Heidi e una malinconia dolce addosso, e… e… una persona che purtroppo non c’era, Lila, che lotta contro il buio. E le nuove arrivate, tra cui Marinella, la psicologa, dallo sguardo attento sui miei Buongiorno che si sparpagliano come coriandoli in metropolitana, nel traffico, sul video di questo blog.
Già, perché proprio di questo abbiamo parlato: di come le schegge di poesia, oroscopi esistenziali, briciole poetiche (cito: sono vostre parole!), possano arrivare al cuore, far girare lo sguardo. Via, lontano dal traffico, lontano dalle preoccupazioni del conto corrente o di una telefonata che non arriva; lontano dalle ansie, dalle noie, dalla solitudine o dal frastuono di ogni giorno. Sapete perché ho scelto, proprio per venerdì, i versi di Jan Skácel? Perché quella castagna bruna, lucida e liscia, che a volte raccogliamo d’autunno, per terra, nei parchi o nei boschi; quella è per me la poesia: qualcosa che possiamo tenere in mano, conservare in tasca. Un talismano. Qualcosa che ci consoli, ci dia coraggio, ci porti indietro, nei territori dei ricordi, e ci faccia guardare al futuro. Una poesia tascabile, che possa finire in un sms, dentro un moleskine; o che semplicemente quel giorno, fermi al semaforo rosso dell’incrocio, in piedi su un autobus, o davanti al computer, ci faccia girare, in alto, altrove, lo sguardo.
Ma abbiamo anche riso, in libreria, mentre io cercavo di non finire tutti i bigné. Abbiamo parlato di Emma, dell’Armadio del Riciclo, di Missioni Suicide e di Casalinghe Telematiche, e degli uomini "Ciao come sto?" (pare che ce ne siano molti in giro).
Abbiamo parlato di Stella, e Paola che ama i libri mi ha confidato che, nel suo anno sabbatico, è in cerca - anche - della Borsa Definitiva (argomento assolutamente glam cheap, specie se la borsa non deve costare come un affitto).
Già, a proposito di Stella. Lei mi chiederebbe com’ero vestita, e quindi ve lo racconto.
Il cappotto era della mia amica stilista Colomba Leddi, verde scuro, dal taglio a vestaglia un po’ jap; ma dentro è morbidissimo, con una stampa di un dettaglio colorato e macro-ingigantito:
www.colombaleddi.it
Il vestito era di un’altra mia amica stilista, Monika Varga, abiti di jersey che stanno bene alle donne-con-curve:
www.monikavarga.com
E ai piedi un paio di sandali altissimi! No, non Caovilla, ma di Roses’ Roses, ovvero di Rosa Aiuto, con tacco vertiginoso e comodissimo, e di un incredibile rosa. Le chiamo le mie scarpe di pitone rosa, anche se forse sono di galuchat (ovvero di razza), o forse è meglio non sapere di cosa siano, basta che mi facciano camminare senza inciampare, nella vita, ma anche sui sanpietrini romani in una serata di pioggia… Come è successo!
www.rosesroses.it
Infine (pensavate avessi finito?), sono stata nutrita (la serata si è conclusa a cacio e pepe e carciofi alla romana, slurp), e… ho ricevuto ben due regali. Uno di carta (Le 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita, allora volete proprio che torni? Anche se ce n’è una suggerita da voi che nel libro non c’è, un piccolo museo di uno scultore amico di Henry James che non voglio assolutamente perdere); e un regalo commovente e profumato alla rosa.
Conclusione: l’Autrice è commossa. Sappiate che i regali sono esagerati: in fondo il regalo è ritrovarsi qui, in questo spazio spero accogliente, luminoso, con una finestra sull’orizzonte. (E bè, se proprio farmi dei regali, regalatemi! Regalate Emma e Stella, adesso che si avvicina il Natale… Portatemi in nuove case. Anche questo, per l’Autrice, è un meraviglioso regalo). Grazie, in questa giornata di sole.
LISA | Martedì, 8 dicembre 2009 @07:43
Per PAOLA CHE AMA I LIBRI: gli abiti morbidi e attillati di Monika Varga stanno davvero bene alle donne curvose, li consiglio. Ha una buona distribuzione in tutta Italia; se guardi o scrivi sul sul sito ti faranno sapere in che boutique trovarli a Roma. La 102 cosa da fare a Roma è proprio quella di cui mi ha parlato la tua amica Alessandra con le scarpe rosse: il museo dello scultore Andersen, il "beloved boy" di cui si innamorò, pare, Henry James... Quanto alla Borsa Definitiva, concordo: no Vuitton (esagerato il logo in vista), no Burberry. Ci sto pensando anch'io e ne riparleremo presto.
Alessandra | Lunedì, 7 dicembre 2009 @11:34
Visto che la cronaca (soprattutto gastronomica, ma anche estetica) l'ha già fatta l'Autrice mi limito ad aggiungere qualche dettaglio. Lisa (tacchi compresi, scarpe bellissime, grazie per il link) ha sfidato le intemperie in quella che è stata una delle giornate più piovose e caotiche di questo inizio di inverno romano, una di quelle giornate - con la città bloccata (sciopero della metropolitana), il traffico impazzito, la pioggia scrosciante e ininterrotta - in cui noi romani pensiamo che si, viviamo pure in una città bellissima, ma ritirarsi in campagna non sarebbe poi una cattiva idea. Volevamo far sentire a Lisa il nostro benvenuto (dal pasticcino al carciofo, per così dire) e se avessimo potuto avremmo ordinato anche un po’ di sole (ma sabato è stata una giornata splendida, spero che l’Autrice sia riuscita ad approfittarne) perché, come dice Claudia, a lei siamo grate per le parole che ci hanno fatto incontrare, e per la sensibilità che ha mostrato e che continua a mostrare verso ognuna di noi. L’incontro è riuscito come avremmo voluto, informale, seduti ai tavolini di un angolo della libreria Flexi, tra pasticcini e tè che poi si sono trasformati in aperitivo con pizzette, amici vecchi e nuovi, un po’ di giusta confusione, pensieri profondi su poesia e emozioni (grazie a Marinella, per lo psicosguardo, comunque molto caldo) e chiacchiere di borse e scarpe (grazie Autrice per la patente glam, mi sono molto vantata col consorte a cui ieri ho letto la tua cronaca e, si, complimenti per lo sguardo di Stella, la borsa è di Marni, un acquisto glam cheap ai saldi della mia stilista preferita). E’ vero, ci è mancata Lila, speriamo che, in qualche modo, le nostre parole la raggiungano e possa presto tornare a leggerci le sue poesie (il gruppo di lettura è anche molto poetico). Insomma Lisa, grazie di esserci stata, speriamo di rivederti presto. Grazie a Paola che, con la sua energia contagiosa, è riuscita a dar vita all’incontro e a molte altre cose. E grazie a tutti quelli che ci sono stati (anche gli uomini, un po’ messi in mezzo) per aver reso il momento che abbiamo condiviso davvero speciale.
claudia mdg | Lunedì, 7 dicembre 2009 @09:57
Grazie Autrice per essere stata con noi venerdì, e grazie a Paola, che ha organizzato tutto nei minimi dettagli, pasticcini compresi! E' stato bello parlare dell'effetto che fanno nella nostra vita le schegge poetiche di City, che sono davvero sassi offerti come pietre preziose, lisce castagne matte da nascondere in tasca. Spero ti abbia fatto piacere vedere che le cose che scrivi, nei romanzi, sul blog e su city, hanno la capacità di fare incontrare persone che altrimenti non si sarebbero mai conosciute.Abbiamo riso insieme e ci siamo anche emozionate. Abbiamo sentito tanto la mancanza di Lila, venerdì. Il 12 dicembre è il suo compleanno.Facciamoci sentire quel giorno, rivolgendole "pensieri e sogni che la proteggano", ok?
Confermo che l'Autrice era davvero glam: ho dimenticato di sbirciare le scarpe, non era facile guardare sotto il tavolo, quindi il link a rosesroses è stato utile, così non sono rimasta con la curiosità!
LISA | Lunedì, 7 dicembre 2009 @07:43
Ma certo, CARLA, è una bellissima idea. Mi piacerebbe vederlo, il tuo calendario poetico e home-made. Mi piacerebbe anche sapere quali scegli! Ce ne sono un paio "natalizi" dell'anno scorso, il mio preferito è quello del 18 dicembre:
"Tienimi ancora un po’ preziosa
mangiami
a Natale".
(Vivian Lamarque)
Ti consegno il mio cuore in un pacchettino dorato, legato con un fiocco. Ti consegno le mie speranze avvolte in carta velina; aprile piano, sono fragili. Ti consegno tutti i miei sogni e i miei desideri, che stanno in una mano sola, la tua. E’ questo, il mio regalo di Natale.
carla | Domenica, 6 dicembre 2009 @20:33
posso rubare i tuoi buongiorno per "metterli" nel calendario dell'avvnto per la mia famiglia?
Venerdì, 4 dicembre 2009 @13:06
"Sotto le tue dita io sono una castagna bruna.
Così respira in tasca ai bambini.
E la buccia, che punge tanto,
l’ha rotta l’amore
con colpi verdi".
(Jan Skàcel)
Sotto le tue dita mi sento liscia e lucida, una castagna che sa d’autunno e di bosco, una castagna talismano, che ho infilato nella tasca della giacca. Sorrido, sai, ogni volta che la ritrovo. Così voglio essere per te: un amore semplice e facile, segreto, da tenere in tasca.
(I versi del poeta ceco Jan Skàcel sono tratti da "Il colore del silenzio", Metauro edizioni)
Sono a Roma, dove ho già mangiato un gelato meraviglioso di castagne e datteri da San Crispino, la mitica granita al caffè con la panna da Tazza d’Oro accanto al Pantheon, rigatoni cacio e pepe… Insomma sono sazia e pronta per l’incontro di oggi alla libreria Flexi. Scarpe comprese.
LISA | Domenica, 6 dicembre 2009 @10:29
Per FRANCA: difficile in effetti scegliere tra la granita con doppia panna della Tazza d'Oro al Pantheon e un paio di scarpe... Ma tu, Franca, non hai voglia di raccontare del tuo amore nella città magica?
Simona | Sabato, 5 dicembre 2009 @17:56
Ho letto tutte le recensioni di viaggio dell'autrice e devo dire che sono sempre molto belle. Mi piacerebbe essere a Roma alla libreria Flexi per conoscere le Pinks romane - a proposito come sta il piccolo-grande gladiatore in II elementare? - e rivedere l'Autrice. Invece sono qui nella PP Pianura Padana) alla caccia dei primi regali. Vabbè. Sono stata sul sito della libreria che trovo carino, ma peccato non aver inserito qualche foto: sarebbe bello vedere "i luoghi". Ho visto che avete presentato il libro di Giorgio Falco "L'ubicazione del bene", curioso: l'ho recensito due volte sul Rile e su www.tellusfolio.it oltre ad avere incontrato l'autore in Feltrinelli a Milano e averlo intervistato via mail per l'Eco della città di Abbiategrasso. I racconti si svolgono proprio nella zona dove abito e così mi è piaciuto ancor di più. Quello che racconta l'autore è quasi tutto dannatamente vero.Bè, allora vi auguro un felice pomeriggio romano: che invidia, uffa, peggio di quella per le pance ;-)
giuseppe cesaro | Sabato, 5 dicembre 2009 @16:37
gentile lisa la poesia fa guardare senza muri alle stelle...
però non a tutti si può essere graditi.
così penso voi pensiate di me...ed io non riuscirei a mia volta a interessarmi dell'austro-pop.
volevo solo salutarte te e i tuoi lettori e dire che la mia ingerenza a me è servita.
ovviamente rimango in una situazione da non augurare ai peggiori nemici.ma vi sono anche meno oscurità.la vita poetica bisogna viverla
per capire davvero .e pochi la vivono.per questo il mondo poetico-anche quello colto-
non è stato mai sostanzialmente vile nei miei confronti.
Anonimo | Sabato, 5 dicembre 2009 @12:38
ciao lisa. in questa mattina cosi' piena di nuvole grigie mi sembra che uno dei pochi luoghi dove soffia il vento e le allontana sia il tuo blog. ti mando un abbraccio e mi chiedo se prima o poi ci incroceremo. io voglio continuare a sperare e a crederci che chi guarda nella stessa direzione prima o poi si incontra. ciao, d
Gian, papà del gladiatore | Sabato, 5 dicembre 2009 @09:35
Grazie Lisa per la dedica!
Buon lavoro!!!!
Zilito | Venerdì, 4 dicembre 2009 @21:48
questa mattina
dopo una settimana in cantiere
(sotto un'acqua ed un vento pazzeschi)
ho preso "finalmente" il metrò
correndo con la mia copia di city
e la sua prima pagina, letta poi delicatamente
con attenzione
dondolando al ritmo del veloce vagone
ho immaginato la dolcezza di una donna
accoccolata fra forti braccia maschili
circondato come per contrappasso
da sguardi stravolti
occhi tristi e smarriti
che strana, a volte
la realtà
rispetto il nostro romantico
fantasticare
Miriam | Venerdì, 4 dicembre 2009 @18:19
Cara Lisa, come vorrei essere lì con voi in libreria!!!
Attendiamo la cronaca dell'evento.
Tanti petali gialli.
FRANCA | Venerdì, 4 dicembre 2009 @16:46
ADORO ROMA HO UN GRANDE AMORE LI IN QUELLA CITTA' MAGICA LA INVIDIO - ANCHE PER IL GELATO E IL CAFFE' CON PANNA. LE SCARPE POI SONO IL MIO CHIODO FISSO. BRAVA. SONO UNA SUA FAN GRAZIE PER LE POESIE SONO UN RAGGIO DI LUCE IN GIORNATE BUIE
Giovedì, 3 dicembre 2009 @07:58
"Non riesco a
rivolgere i pensieri a sogni
che ti proteggano".
(Juan Gelman)
Non riesco. O forse sì? Vedi, vorrei che la mia amicizia per te fosse come una coperta in cui ti puoi avvolgere, un cuscino su cui appoggiare la testa. Come una mano che puoi stringere, quando la tristezza è troppa, quando la stanchezza ti prende alla gola. Vorrei che i miei pensieri bastassero a proteggerti, almeno un poco.
(Juan Gelman, poeta argentino. I versi che ho scelto per il Buongiorno di City di oggi, 3 dicembre, sono tratti dalla sua antologia "Valer la pena", Guanda)
LISA | Domenica, 6 dicembre 2009 @10:34
Per MT: anch'io ho scelto i versi di oggi proprio per un'amica che sta combattendo...
MT | Venerdì, 4 dicembre 2009 @20:33
Grazie Lisa!
Hai descritto con le parole più 'giuste' i miei sentimenti più profondi, il mio desiderio di sollevare da dolori più grandi di noi un'amica che è più di una sorella, che è una parte di me, e che sta combattendo una battaglia durissima contro gli schiaffi della vita.
Io non mollo e i pensieri 'protettivi' continuo a mandarli nella sua direzione....
MT | Venerdì, 4 dicembre 2009 @20:33
Grazie Lisa!
Hai descritto con le parole più 'giuste' i miei sentimenti più profondi, il mio desiderio di sollevare da dolori più grandi di noi un'amica che è più di una sorella, che è una parte di me, e che sta combattendo una battaglia durissima contro gli schiaffi della vita.
Io non mollo e i pensieri 'protettivi' continuo a mandarli nella sua direzione....
Marco | Venerdì, 4 dicembre 2009 @19:58
Per Celisa:
Io non ho avuto paura di mostrare le mie lacrime sia all'amico che alla donna che ami, perchè dici che le nascondiamo. Non è un segno di debolezza, è solo mostrare i veri sentimenti. Guarda che un uomo che painge per amore ferisce più forse di uno che si mostra distaccato.
Non credi?
LISA | Venerdì, 4 dicembre 2009 @13:04
Per GRAZIA: che bello che hai conosciuto Stella su un divano, insieme a una tazza di tè verde...
Celisa | Venerdì, 4 dicembre 2009 @12:26
Per Marco: lacrime solcano anche il vostro viso, e lo sappiamo.
Ma voi fate finta di non sapere che noi sappiamo e non ce le mostrate.
O forse le lacrime le nascondete solo a voi stessi.
Chissà poi perchè?
Marco | Venerdì, 4 dicembre 2009 @10:44
Come vorrei che questi versi si potessero trasformare in realtà. Almeno per alleviare il dolore di ferite che non si potranno chiudere. Per un uomo forse è più difficile trovare questo e le lacrime quindi solcano anche il nostro viso.
grazia | Giovedì, 3 dicembre 2009 @17:07
A volte invece succede che sentiamo l'attenzione della persona che ci è vicina come una coperta che ci protegge dal mondo.
Complimenti per la scelta delle frasi sempre belle.
Ho conosciuto Stella e sono rimasta incollata al libro, comodamente sdraiata sul divano con una bella tazza di tè verde tutto il pomeriggio. Grazie ancora ciao.
Marina | Giovedì, 3 dicembre 2009 @17:05
Credo che ci siano molti amici, fratelli e cugini che in questo momadrannoento vorrebbero coprirmi e proteggermi con la loro coperta, in parte ci riescono, ma le delusioni all' inizio sembra non abbiano fondo, e per quante lacrime ti possano asciugare, ce ne sono sempre altre che inesorabili cadranno. Cosi faccio yopga, tanto tra sudore e meditazione se c'e' qualche lacrima che scende non fa male a nessuno!
Mercoledì, 2 dicembre 2009 @08:44
"Non proverai alcun desiderio,
niente ti metterà in guardia,
non un vento improvviso, non l’immobilità dell’aria.
Lei apparirà
l’aspetto di una donna che conoscevi:
l’amica che ha sprecato la sua vita,
la ragazza seduta all’ombra della palma.
I bracciali le brilleranno
diverranno le luci
di un paese cui volgesti le spalle anni fa".
(Mark Strand)
Quei bracciali: sono le luci segnaletiche di un paese; di un amore a cui, forse, vuoi ritornare.
(I versi che ho scelto per il Buongiorno di City di oggi sono del poeta americano Mark Strand, tratti da "Il futuro non è più quello di una volta", Minimum Fax. Mi piacciono quei bracciali che brillano e che sembrano volerci dire qualcosa…)
Nel frattempo anche a Parigi mi è sembrato di rivedere Emma e Stella, le protagoniste dei miei libri.
Emma: perché sono stata ospite, con il Consorte, a casa di un carissimo amico parigino. Che, rifidanzato dopo la fine del suo matrimonio, sta cercando di avere un bimbo. Piccolo problema: soffre di azoospermia. (Come ha tradotto la sua fidanzata, i suoi spermatozoi sono molto preziosi. Che dire? Solo una persona innamorata può parlare così…). E quindi, Fivet. E quindi, le nostre mattine cominciavano con le punture di ormoni (lui, poco coraggioso, aveva chiamato un’infermiera che arrivava ogni mattino). "Non preoccuparti: comunque vada, è un’avventura a due", ho cercato di dirle in piedi, in cucina, bevendo un tè. Mi ha abbracciato, senza dire niente, perché stava per piangere, così Emma…
Ma ho incontrato anche Stella. Perché la bella aspirante madre, molto parigina e molto fashionista, mi aveva stampato le sue mail di invito alle "ventes privées". Cosa sono? Delle specie di supersvendite di marchi vari (dai più famosi ai più sconosciutamente parigini), che si tengono per uno o più giorni in città. Si entra solo con l’invito, ma l’invito è facile da avere: basta iscriversi al network ventes privées on line oppure su Facebook. Insomma, è assolutamente glam cheap: fintamente glam, in realtà cheap (non male neppure i prezzi, davvero da outlet). Piccolo problema: bisogna fare pazientemente la coda, mentre uomini grandi e grossi, quelli della security, con l’auricolare alle orecchie, molto eleganti in abito scuro, smistano le aspiranti fashioniste. (C’è da dire che fare la coda in place des Vosges è comunque un’esperienza piacevole). In genere non ci si può provare nulla, perché nei loft parigini dove avvengono le ventes privées non ci sono camerini; e all’uscita bisogna far controllare pazientemente le borse. Da vera inviata speciale glam cheap & recessionista, ci sono andata… e non ho comprato nulla.
Il meglio del weekend parigino però non è stato lo shopping, ma l’Opéra. I nostri amici infatti ci hanno invitato a vedere la Bohéme all’Opéra, alla Bastille: ed è stato davvero emozionante sentire Mimì, vederla aggirarsi per le vie di una Parigi inventata, mentre fuori c’era la Parigi vera… Meravigliosi i costumi, disegnati da Gabriella Pescucci (quella che vinse l’Oscar per L’età dell’innocenza) e la scenografia di Dante Ferretti: la Parigi che hanno immaginato non era quella dell’Ottocento, ma con un salto temporale, quella degli anni ‘40. Io e la bionda aspirante madre alla fine piangevamo, e vi assicuro che non erano gli ormoni… Ah, l’amour!
Ricordatevi: il 4 dicembre sarò a Roma, alla libreria Flexi, quartiere Monti, alle 18.30, per un incontro organizzato da Paola che ama i libri. Vi aspetto. Per parlare di schegge di poesia, ma anche scarpe e cicogne ritardatarie, di tutto quello che è glam cheap e tutto quello che ci fa sognare (il che, spesso, non è la stessa cosa).
aferdita | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @22:55
Che bel week-end Lisa, beata te! A me piacciono tanto le opere, ma adoro Puccini. La sua musica ha il potere di entrarmi nel cuore e farmi vibrare l'anima. Mi emoziono fino alle lacrime. Quando a casa metto il dvd sento ,canto e piango, ma quando sto sola, altrimenti mio marito e le mie figlie mi prendono in giro. Io ho deciso di aspettare l' anno nuovo andando a vedere La traviata e spero di passare bei momenti. Invece in primavera vorrei tanto andare a Parigi, mi trattiene un po il fatto di non sapere la lingua, ma spero di farcela. Per adesso sto aspettando il venerdì con molta emozione.
LISA | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @22:36
Per MARINA: Berlino? Magari! Se qualche Paola che ama i libri mi invitasse... Per PAOLA CHE AMA I LIBRI: in omaggio a Stella ho un nuovissimo paio di scarpe di galuchat rosa, con tacco vertiginoso, che ho portato apposta per l'evento, vediamo se oserò indossarle. Rimetto il link della libreria e ricordo che il gruppo Amarganta lo trovate anche su FB. Grazie Paola, e a presto!
http://www.libreriaflexi.it/
Marina | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @19:57
Niente arrivo sempre troppo tardi, il quartiere monti e' dove ho sempre vissuto e dove ora vive mia madre, mi sarebbe piaciuto esserci, in realta' in qs momento vorrei davvero essere a roma, coccolata dalla mamma, da fratello e nipote e da cugine rotrovate da poco. Invece sono qui bloccata, nel vero senso della parola, non posso muovermi almeno per altre due settimane, ma il 17 e' deciso vado a berlino, a vedere la mia super cara amica...non e' che sei pure a berlino?
anonima | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @19:01
Era proprio ora,meglio cosi.Grazie
giuseppe | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @18:21
gentile lisa perchè hai cancellato il trafiletto di Punto di Vista?
comunque non fa niente.vuol dire che non vi scriverò più
Paola che ama i libri | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @18:07
Eccomi finalmente, dopo tanto tempo sul tuo blog! Negli ultimi mesi non riuscivo più a collegarmi dal lavoro e a casa era difficile trovare il tempo per stare al computer. Ora sono più tranquilla, ci sono stati grandi cambiamenti, infatti ho preso un anno di aspettativa dal lavoro e sto cercando di organizzarmi una vita un po' diversa. Ero molto stanca del lavoro e della routine quotidiana in una città bellissima ma caotica come Roma. Ora anche io ho raggiunto un mio "altrove" (sempre in area Laziale), mi sono riunita al consorte e cerco di vedere quello che voglio fare da grande! Ma dato che per diventare grandi c'è sempre tempo, non ci penso troppo e mi voglio godere al massimo l'incontro di venerdì con la nostra Autrice preferita, nonché madrina del gruppo di lettura Amarganta che si riunisce ormai da due anni alla Libreria Flexi.
Per chi non lo sapesse, il primo incontro era stato organizzato proprio per festeggiare l'uscita di Glam Cheap e delle avventure di Stella, tra le numerose fans romane di Emma. Sono veramente felice ed emozionata! Ho la sensazione che il tempo a disposizione non basterà per parlare dei tuoi libri, delle poesie e per raccontarti tutte le nostre emozioni. Tuttavia sono sicura che non sarà male accontentarci dei sorrisi, degli sguardi brillanti e curiosi, delle chiacchiere confuse disturbate dal via vai della libreria, e poi proseguire qui sul salotto virtuale!
LISA | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @17:33
Ops! Corretto. Quartiere Monti allora!
heidi | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @12:45
Carissima Lisa,
ci vediamo venerdì.
Solo una precisazione: la libreria Flexi è nel rione Monti (e non Prati).
Marina | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @10:55
Mi fa sempre molto piacere leggere i suoi post. E' vero, concordo con il fatto che l'immagine dei bracciali evocativi di un evento o un amore passato è bellissima.
Leggendo il post poi mi sono particolarmente incuriosita delle "ventes privées"; probabilmente sarò a fine mese a Parigi e spero di poterne trovare una e soprattutto di riuscire a trovare un invito!
Tanti cari auguri per questo bel blog
Marina
Andrea | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @09:10
Grazie per la bellissima poesia di oggi, approfondirò la conoscenza di Mark Strand!
Martedì, 1 dicembre 2009 @08:25
"Mi stava mandando un messaggio, mi stava avvertendo di non commettere gli stessi suoi errori. In un gesto di straordinaria generosità, mi stava dando un altro regalo che a lei era stato negato: il permesso di sfidarla".
(Ruth Reichl)
Il permesso di sfidarla, l’incoraggiamento a diventare altro: il più bel regalo, la più bella eredità, forse, che una madre possa lasciarci.
(Ruth Reichl, che avete letto anche nel Buongiorno del 21 settembre e del 7 ottobre, è un’americana che scrive, brillantemente, di cibo e ricette. Ma l’ultimo suo libro uscito non parla di cucina: parla di sua madre. "Mai come mia madre", pubblicato da Ponte alle Grazie. Un piccolo libro potente)
La conferenza, in una vera aula universitaria ad anfiteatro, è stata molto divertente. Almeno per me. Spero di non avere troppo stordito gli studenti francesi – ho anche letto qualche pezzettino di Glam Cheap, ho raccontato delle mie disavventure standing alle sfilate, e il serissimo professore che mi presentava rideva accanto a me – e alla fine, visto che nessuno faceva domande, li ho interrogati io. Sull’Italia, su borse e su scarpe… Una studentessa molto carina, che ha vissuto un anno a Roma, ha spiegato che lei in effetti scarpe e borse le compra lì, al mercato in Italia, cercando tra i resti delle passate collezioni; e i francesi, che al mercato comprano solo i (meravigliosi) formaggi, erano sbigottiti. Un’altra ragazza che ha vissuto a Firenze mi ha detto: "Però ho sempre l’impressione che le ragazze italiane si sentano carine e seducenti solo se indossano qualcosa di firmato…". Vero. Ed è esattamente quello che non mi piace del diktat glam cheap, sempre più dittatoriale.
A proposito di moda: vogliamo parlare di come i francesi portano la sciarpa? Il massimo dello chic. Le ragazze hanno grandi sciarpone tricottate avvolte attorno al collo; i ragazzi, e soprattutto certi uomini che ho visto per strada a Parigi (eh sì, confesso: non guardo solo le vetrine o le facciate delle chiese), portano una sciarpa leggera, di cachemire o anche seta, con un nodo morbido e assolutamente inimitabile, un po’ come le indiane quando indossano il sari. Ero incantata. E il tutto senza neppure un logo! Altro che glam cheap.
E dopo, una pausa vieille France: il professore che mi ha invitato a tenere la conferenza mi ha portato in una vecchia pâtisserie, proprio davanti alla cattedrale, dove ho bevuto del tè alla cannella e alla scorza d'arancio (qui a Tours c'è la classica pioggerellina francese che ti entra nelle ossa) e un macro "macaron au chocolat" che mi si scioglieva in bocca. Li conoscete? I dolci francesi tondi e friabili, fatti di mandorle in polvere e bianchi d'uovo? Perfetti contro la maliconia delle serate di pioggia...
Lino | Martedì, 15 dicembre 2009 @12:06
Ti leggo quasi tutte le mattine ma solo oggi ho visitato la tua anima attraverso il tuo pensiero. E' una sorpresa per me averti incontrata nella quarta dimensione dell'etere. Sento un'aria di primavera nonostrante il freddo di Roma. Un sorriso per te!
LISA | Domenica, 6 dicembre 2009 @10:32
Per JULIE: bello questo intervento sulla sciarpa chic. (E vero). Ma adesso, care studentesse di Tours, spero proprio che incontrerete Stella glam cheap. Sarei così orgogliosa se leggeste il mio libro! Non potrei, ehm, diventare materia d'esame?
Julie | Giovedì, 3 dicembre 2009 @15:54
Sono una delle fortunate studentesse di Tours. Prima di tutto volevo ringraziarLa per la conferenza (ed è vero che siamo timidi). Poi voglio rispondere a Marina: in nessun paese si parla di accessori o nemmeno di moda nelle provincie. Come ho vissuto a Roma, ho avuto l'opportunità di confrontare la moda e l'attegiamento della gente per la loro apparenza. A Parigi c'è una ricerca di essere ben'vestito diciamo "chic" e di rendersi originale con degli accessori (tipo la sciarpa o i gioielli etnici), infatti la sciarpa è un accessorio ma non solo, ci riscalda, ci rassicura, sente il profumo, l'abbiamo scelta per la sua dolcezza, i suoi colori.Si porta con una negligenza ricercata, butata sulle spalle intorno al collo, per fare finta di essere un oggetto banale che invece è indispensabile. è diverso a roma, la sciarpa riscalda sopratutto se è firmata, si mette in evidenza la marca e se la tiene non come un accessorio ma come un oggetto di valore (parlo di prezzo non di sentimenti) è un peccato pero.
Mercédès | Giovedì, 3 dicembre 2009 @15:24
Grazie, Lisa! :D E' troppo gentile...
LISA | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @21:54
MERCEDES, che carino che sei passata qui... E complimenti per l'italiano! Si vede che le granite e i gelati di Catania fanno bene anche alla grammatica e al vocabolario. (Scherzo, scherzo: ma non troppo!).
Marina | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @19:59
no qs film non l' ho ancora visto ma giu' al nord e' uscito in italia, l' ho visto pure su sky e' veramnte carino...
Mercédès | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @11:55
Non si preoccupi, ne siamo rimasti vivi! Ora, mi spiego... Sono una di queste ragazze che indossavano una sciarpa pero' la mia non era di lana come quella della mia amica... No, era solo una sciarpa nera, di tela, non poteva essere più "semplice"... Ma non lo so se abbiamo un modo proprio nostro d'indossare la sciarpa... Credo che dipenda dalla gente! Comunque... Le ripetto, è andata benissimo questa conferenza, mi è piaciuta tanto! Era molto interessante, Lei era divertente, simpatica... No, davvero! Per quanto riguarda il fatto che non abbiamo fatto delle domande, che non abbiamo parlato molto, è solo che siamo un po' timidi tutti... ;) Ma, almeno, quando ha chiesto se eravamo già stati in Italia, Le ho risposto, potevo fare finta di non esserci stata mai... Come l'ho detto, il mio soggiorno a Catania è stato bellissimo! Ma non solo, quando sono andata a Verona, a Venezia, a Napoli e tutte le altre città che ho visto, poi, in Sicilia, mi son detto: "Mamma, ma che meraviglia!!!"... Mi piace il mio paese ma devo dire che l'Italia è troppo bella, l'amo!!! Buongiorno ed a presto!
LISA | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @08:59
Per MIRIAM ROSEGIALLE: no, i prodotti di Crabtree & Evelyn, che una volta mi piacevano, non mi convincono più, come quelli di Body Shop. Ti faccio fare un piccolo giro del mondo con prodotti alla rosa che mi piacciono e che dovrebbero essere abbastanza facili da trovare, se non altro on line: Francia, la crema alla rosa dell'Occitane; America, quella di Kiehl's; e infine Inghillterra, l'olio da bagno Jo Malone "Red Roses", fatto con sette tipi diversi di rose, voluttà pura. Per MARINA: su molti dei tuoi capitoli sono d'accordo. Soprattutto per quello che riguarda i parigini (faccio un'eccezione per il mio amico, che il Consorte guarda sempre stupito, dicendo: è il parigino più gentile che conosco, sottintendendo: l'unico). Ed è vero che c'è la Francia, e poi c'è Parigi; ma è anche vero che oltre ai macarons adoro, assolutamente, la Tarte Tatin che ti si scioglie in bocca. Il film no, non l'ho visto, sono in arretrato di cinema... Ho letto critiche entusiaste de "La famille Wolberg", di una giovane regista francese. L'hai visto?
Marina | Mercoledì, 2 dicembre 2009 @00:06
Allora qui mi apri vari capitoli. I francesi, premetto li adoro, ma soprattutto adoro la Francia, e' un paese bellissimo e pieno di colori. Detto qs dire Francia e' come dire Italia, c'e' Francia e Francia, come francesi e francesi. I parigini sono come noi romani: pieni di boria, convinti di vivere nella citta' piu' bella del mondo (che non e' vero perche' la citta' piu' bella del mondo e' Roma...), sono piu' gentili di noi romani ma molto piu' freddi. Ma come noi romani i veri parigini sono pochi, sono un misto di tanta gente che viene da altre parti e vive li'. Si vestono bene, ma solo a Parigi. Per il resto la francia e' cafona, la provincia francese nella media e' sciatta e senza gusto, nel vestire perlomeno. Diciamo che rispetto a noi trovi ql vestiti bene, ma bene, originali ma anche ql coi calzini bianchi o la cravatta gialla, non so se mi spiego...Della fissa della griffe di noi italiani un po' e' vero, pero' noi nella media siamo piu' belli, piu' fascinosi, cioe meno cafoncelli via, sempre guardando alla media delle persone. Fatti un giretto in Alsazia Lisa, o nel povero e depresso nord...e poi mi dirai! Amo la francia, ma non ql vera non l' immagine della douce france che e' solo da cartolina, adoro il mare della Normandia, le coste della Bretagna e i meravigliosi paesi baschi, Lyon che e' meravigliosa, ma le scarpette rosso fuopco con punta quadrata le vedi dappertutto...poi il macaron...ahhhh mi fanno un po' schifo, troppo dolci, sono belli ed invitanti, soprattutto dopo il film della Coppola, ma preferisco una sana Tarte tatin calda con gelato, tipica del nord e del Belgio, a proposito hai visto il film giu' al nord, mervaiglioso, ql e' la Francia! bacioni
Doolally | Martedì, 1 dicembre 2009 @23:49
Uuuuuuuhhhhhh che bello!!! si parla delle sciarp(ett)e: uno dei miei accessori preferiti!!!!
Vero verissimo: la "dittatura" del diktat glam cheap!
Miriam | Martedì, 1 dicembre 2009 @16:19
Cara Lisa, a me i francesi, ed in particolare i/le parigine, hanno sempre dato l'impressione di avere un gusto particolare nel vestire, un misto trasandato-ma-curato che mi affascina; ho la fortuna di avere un'amica che veste così, e frequenta botteghe (milanesi) e mercatini (tipo Mantova), scovando sciarpe incredibili, ma anche giacche e gioielli etnici...ma in fondo, tutto ciò non è comunque ricerca della Bellezza?
Tanti petali gialli e profumati, Miriam
p.s. ho trovato nella Crebtree&Evelyn dei prodotti alla rosa: me li consigli?