Giovedì, 31 marzo 2011 @08:16
"Piove dritto dritto. Senza un filo
di vento. Piove contento il cielo
di dar da bere a tutto.
Smettono di trapanare
gli stradini di sotto e c’è pace
musicale.
Acqua che viene giù e bagna il mare
bagna le limonaie meravigliose
lucida le ringhiere e i gradini di cotto.
Gentile questo venire giù dal cielo
suo garbato zittire le macchine operose
fare una bolla silenziosa
nel gran via vai del mondo."
(Mariangela Gualtieri)
Anch’io pulita di pioggia, silenziosa, e nuova.
(La poesia di oggi è tratta da "Bestia di gioia", Einaudi)
LISA | Venerdì, 1 aprile 2011 @08:12
Liguria, dunque. C'è Genova dove SABRINA e MAIA cercano lavoro; c'è Camogli con il mare e la pioggia che scivola leggera in una giornata di tiepida primavera (bello, ANNETTA, quel ricordo). Quante cose dentro una poesia, quante persone, desideri, venti di lontananza, in questo blog.
Fiorenza | Venerdì, 1 aprile 2011 @00:55
Vedo Sabrina che metti in primo piano la festa di compleanno mancata. Perdona quell'asinello inconsapevole di esserlo. Mi sembra invece che il problema più consistente sia il tuo lavoro.Sai quanti bocconi amari dobbiamo inghiottire... parlo di chi ha sudato e tanto, come te. Cerchiamo di tenere le spalle dritte e rendiamo difficile il compito... di chi vuole renderci la vita difficile... In bocca al lupo, con tanta solidarietà.
Lila | Giovedì, 31 marzo 2011 @23:22
Mi dispiace sentire di donne (o uomini) in gamba che non riescono a trovare lavoro. Resto impotente a leggere queste vostre parole. Allora mi auguro che la pioggia pulisca le vostre strade ed i vostri pensieri quando sono bui e chissà che anche voi ragazze poi non entriate a far parte del via vai del mondo...
annetta | Giovedì, 31 marzo 2011 @19:01
Bella...un ricordo improvviso di un sabato di tarda primavera di pioggia leggera a Camogli...su, sul sagrato della chiesa a picco sul mare piove, e gli operai hanno abbandonato la sabbia e le pale fino a lunedì. Che silenzio, che pace...
Nina | Giovedì, 31 marzo 2011 @17:11
Forza Sabrina !!!! Ce la faremo !!!! E te lo dice una scorpione ascendente scorpione affezionata al pessimismo cosmico...
Sabrina | Giovedì, 31 marzo 2011 @17:04
Grazie a tutti... Per Nina: l'empatia direi che non la conosce, però mi piace il suo modo di sdrammatizzare le situazioni spiacevoli. Ad ogni modo inizierò a fargli conoscere, se non l'empatia, quanto meno il rispetto... Forse riesco ad essere obiettiva perchè in questo momento ho troppi problemi. Vi abbraccio
stefania | Giovedì, 31 marzo 2011 @15:48
non amo la pioggia, mi arruffa i capelli, mi scompiglia i pensieri
ma forse potrei amare la pioggia di questa poesia...e dopo lisciarmi i capellli e riordinare i pensieri
Lino | Giovedì, 31 marzo 2011 @15:39
Grazie! Per queste sensazioni che regali.
ti lascio una mia è il miglior modo per fartelo sapere. Un forte abbraccio linodavieri@yahoo.it
Quel vento
Così, all’improvviso
è tornato quel vento.
Solo un sussurro,
una carezza lieve.
Ora leggero soffia sulla
fantasia.
Ancora, ho contato i miei
pensieri, esili e leggeri.
Ancora una volta
Mi sono sentito estraneo
tra la gente.
un grande saluto: lino
Nina | Giovedì, 31 marzo 2011 @15:09
Sabrina hai tutta la mia solidarietà! Anche io vivo la tua stessa situazione lavorativa, in bilico, senza prospettive sicure dopo tanti anni di precariato. Non ci dormo da parecchi mesi. E' logorante...e inoltre: questo tipo col quale esci la conosce la parola 'empatia'?! Mi dispiace per il mancato compleanno, spero che lui si "svegli"!!! Un abbraccio!
Maia | Giovedì, 31 marzo 2011 @14:22
Cara Sabrina, anch'io sono di Genova e sono a spasso dal 2007, se si eccettua qualche lavoro occasionale. Purtroppo la crisi colpisce ovunque, ma già di suo, sebbene io ami molto la nostra città, Genova offre poco. Ti auguro maggior fortuna di quanta ne abbia avuto finora io... Un abbraccio
Sabrina | Giovedì, 31 marzo 2011 @14:17
La festa di compleanno che avrei voluto organizzare non era per me, ma per il ragazzo con cui esco... E' saltata e non nascondo una certa amarezza, ci vedremo in un altro momento, lui non può sapere quali fossero le mie intenzioni, ma ci sono rimasta male. La mia preoccupazione più grande in questo momento è il lavoro, perchè ho paura di essere licenziata, mi stanno rendendo la vita impossibile e si attaccano ad ogni piccolezza. Adesso trovare lavoro è difficile, è un pezzo che cerco e sono davvero molto preoccupata. Se sapeste che qualcuno cerca, a Genova e dintorni, sareste così gentili da farmelo sapere? In caso, vi darò la mia mail personale. Grazie, Sabrina
una a caso | Giovedì, 31 marzo 2011 @08:24
Lisa, hai deciso di farmi felice anche oggi ? amo la pioggia silenziosa che ti bagna appena , il mare in tutte le stagioni e in tutti i suoi movimenti , adoro il giallo dei limoni che illuminano il mio terrazzo grazie e buona giornata
Mercoledì, 30 marzo 2011 @07:29
"Devi essere arrivato in città!
Lo vedo chiaramente.
Tutte le case mi stanno sorridendo.
Hanno capito che ti amo."
(Marie Takvam)
Chi ha detto che la città è grigia? La città mi sorride. Ogni strada, piazza e incrocio mi parla di te, mi racconta di te: qui mi hai dato appuntamento, qui mi aspettavi, qui per la prima volta il tuo sguardo mi ha accarezzato… La città mi sorride: sa del nostro amore.
(I versi che ho scelto per City oggi, della poetessa norvegese Marie Takvam, sono tratti dall’antologia "Nuove poesie d’amore", Crocetti)
stefania | Giovedì, 31 marzo 2011 @16:14
sono molti gli angoli della mia città che mi parlano di lui, e proprio lì quando tutto è finito, l'ho cercato inutilmente per anni e anni, perchè solo "il caso" poteva aiutarmi a ricucire quello strappo così distruttivo e assoluto.
una a caso | Giovedì, 31 marzo 2011 @08:17
LISA il tuo commento a sabrina è perfetto se si sente così imbavagliata ne cerchi la causa , al di là delle tasche .....bucate . e questo vale per tutti noi .
LISA | Giovedì, 31 marzo 2011 @08:03
CRISTINA: forse è vero, le donne continuano a rimanere "nel perimetro dell'amore". O forse è la poesia che rimane nel perimetro dell'amore, amore e morte, quello che ci dà vita, che costruisce la vita. Però allo stesso tempo è vero che le donne lo oltrepassano, quel perimetro, sconfinano, ogni giorno; perché è questa la grande libertà oggi: poter lavorare, viaggiare, decidere, sperimentare, combattere. Poter vivere due vite, e forse, se siamo fortunate, anche di più.
LISA | Giovedì, 31 marzo 2011 @08:00
SABRINA: allora buon compleanno! ANTONELLA: per ora nessun incontro in programma a Roma. A meno che tu non vada in libreria e cerchi/ordini i miei due libri, in attesa che arrivi il prossimo... Ma ci vorrà ancora un bel po'!
Cristina | Mercoledì, 30 marzo 2011 @17:11
"Sono stata due donne e ho vissuto due vite. Una delle due donne voleva far tutto secondo i canoni classici della femminilità: sposarsi, fare figli, nutrirli, essere docile e compiacente. L'altra aspirava ai privilegi maschili: sentirsi indipendente, essere considerata per sé stessa, avere una vita pubblica, la possibilità di muoversi, amanti.
Ho consumato gran parte della vita alla ricerca di un equilibrio tra queste due donne, per unirne le forze, per non essere dilaniata dalle loro battaglie a morsi e graffi."
(Gioconda Belli)
Cristina | Mercoledì, 30 marzo 2011 @16:38
Perplessa... con le tasche bucate. Vuote. Le parole cadute giù, come petali che il tempo trasforma in ombreggiature di frangranze.
Perché le donne continuano a rimanere nel perimetro dell'amore? Perché il loro scrivere, parlare, pensare non si allontana quasi mai da quel focolare?
L'amore non mi manca. Dentro me conservo sia velate nostalgie che appagate estati, tuttavia non mi ci ritrovo, nelle poesie, nei libri, nei film che parlano d'amore, susseguendosi l'uno simile al precedente...
Il mio è un istinto di fuga. Un impulso maschile. Un gesto di stizza. Un silenzio ostinato che accompagna altrove lo sguardo.
Ho voglia di lasciare incustodito quel focolare, di vagare lontano, di pensare a me stessa, di spingermi verso il largo, dove un punta di egoismo e di mondo macchia l'iride, la voce.
Ho voglia di avventurarmi al di là dell'amore, dove il vento affastella le orme dei punti cardinali, della pienezza della solitudine, dell'essere semplicemente e soltanto per se stessi.
Sabrina | Mercoledì, 30 marzo 2011 @14:02
E' vero! Ci si sente proprio così! Io sono nella fase di preparazione di una festa di compleanno indimenticabile... Spero di riuscirci!
Lila | Mercoledì, 30 marzo 2011 @10:09
Oggi qui a Roma la città è celeste, ma nel cuore di chi ama ogni vicolo, strada, ogni angolo di cielo sorride. I tesori nascosti dell'amore...Buona giornata Lisa.
Antonella | Mercoledì, 30 marzo 2011 @09:35
L'ho notato su di me e il post di Una a caso lo conferma, tutti i tuoi buongiorno (quasi tutti) sprigionano dei ricordi, a volte belli a volte malinconici.
Spesse volte questi ricordi mi accompagnano per tutta la giornata.
Grazie Lisa, mi piacerebbe conoscerti, stringerti la mano, abbracciarti: se capiti a Milano per qualche evento/incontro fammelo sapere.
Antonella
una a caso | Mercoledì, 30 marzo 2011 @09:12
more and more delicious ........na approfondirò la conocenza grazie LISA
LISA | Mercoledì, 30 marzo 2011 @08:49
UNA A CASO: e la poesia continua, leggera, allegra, come fosse una filastrocca cittadina. Ti ricopio la seconda "strofa", o "stanza", tanto per rimanere in tema architettonico..."Devi essere arrivato in città!/Lo vedo dagli alberi del parco./Hanno foglie vibranti, ricevono baci dal sole e dal vento".
una a caso | Mercoledì, 30 marzo 2011 @08:27
è una poesiola deliziosa e vera .... qui avevo 18 anni e i suoi ritorni avevano una festosa accoglienza è un bel ricordo che mi fa iniziare bene la giornata grazie e buona giornata a tutti
Martedì, 29 marzo 2011 @07:25
"Passeggio in uno spazio immenso e so
che tu ci sei, c’è questo fruscìo
che mi scalda. Ascolto la tua voce fra
le cuciture di lana"
(Inaya Jaber)
So che ci sei. Il pensiero di te mi basta, mi fa sorridere, mi scalda; è come un abbraccio, l’abbraccio dolce di un maglione.
Vi ricordate il Buongiorno del 10 giugno 2009? I versi erano, come quelli che ho scelto oggi per City, della libanese Inaya Jaber; tratti da "Non ho peccato abbastanza", la bella antologia di poetesse arabe contemporanee pubblicata da Mondadori. Quel Buongiorno non è purtroppo in archivio, quindi ve lo ricopio qui:
"Ora mi siedo e scrivo
un discorso semplice
in cui ti comunico
come è iniziato tutto ciò
e come non riesco ancora
a scacciare dalla testa il rumore del mare".
(Inaya Jaber)
Penso a te. A quando ti ho conosciuto. A quando ho scoperto, per la prima volta, che sapevo disegnare il tuo viso a occhi chiusi. A quando ho capito che cercavo sempre il tuo sguardo: perché, dentro, vedevo la promessa del mare.
LISA | Giovedì, 31 marzo 2011 @08:04
URSENNA: down under, che nostalgia.
Ursenna | Mercoledì, 30 marzo 2011 @15:12
Questo buongiorno mi ha fatto chiedere il libro come regalo di compleanno. Puntuale l'amica che me lo ha donato, nel 2009. Ora che scrivo da Sydney, penso al mio mare, quello ligure. Si confonde con quello di Tasman. Sabato scorso mi sono presentata ad uno yacht club chiedendo se cercavano equipaggio. Io che non sono velista. Cosi', ho fatto la mia prima regata. Down Under. Con tutte quelle che sono lassu'. Ma le onde, le onde ci uniscono. Arrivano a lui, piu' veloci di quelle di internet. E ripetono, lo so, il rumore di una bella storia d'acqua e di passione.
Lele | Martedì, 29 marzo 2011 @19:35
Il suo maglione (elegantemente scucito come diceva lui)...ha ancora il suo profumo. E' poggiato sulla nostra poltrona come se dovesse tornare da un momento all'altro...ed il mio cuore è legato al suo dal resistente filo del suo maglione blu.
Lila | Martedì, 29 marzo 2011 @15:26
Mi è piaciuto molto il commento di Stefania, forse perché parla di fili della storia e nella poesia si parla di cuciture di lana. Mi piace poi anche pensare ad una voce di qualcuno che si ama, la voce che ci fa sentire al sicuro anche quando si passeggia in uno spazio immenso...Un saluto Lisa!
stefania | Martedì, 29 marzo 2011 @09:54
mi sono fatta bastare i pensieri d'amore per tanti lunghissimi anni, mi hanno consolato nei momenti affannati e dato molto coraggio per attraversare il buio e la solitudine della notte.
grazie alla loro presenza, poi ho potuto riannodare i fili della storia
bri | Martedì, 29 marzo 2011 @09:33
assolutamente ricordo! e avevo comprato pure quel libro. bacio
Lunedì, 28 marzo 2011 @07:38
"Ci eravamo dati appuntamento
la notte, fra i paesi,
con la luna calante.
Lei voleva prender con sé il suo cavallo,
io portavo la valigia.
Io avevo riflettuto su ogni parola.
Dovevano essere tutte leggere, però non vaghe,
decise ma non troppo pesanti.
La parola amore la imparai a memoria
per non doverla usare.
All’altezza dei cipressi
ritti come stoppini piantati in terra,
ci passammo accanto senza un saluto".
(Michael Krüger)
E dunque usiamola, la parola amore…
(I versi di oggi, del poeta tedesco Michael Krüger, sono tratti dalla sua antologia Mondadori, "Il coro del mondo").
stefania | Martedì, 29 marzo 2011 @10:00
potevo passargli accanto senza un saluto, non se ne sarebbe accorto, ma mi sono fermata....e ora sto "riusando" la parola amore
malu63 | Lunedì, 28 marzo 2011 @19:33
Di questa poesia nn mi piace" la parola amore la imparai a memoria per nn doverla usare "..... cosa vuol dire? non si memorizza ...se si ama la usi e esprimi il sentimento più profondo che c'è dentro di te per un'altra persona :))
LISA | Lunedì, 28 marzo 2011 @17:18
SINGOLARMENTE: no, la poesia non ha titolo; o meglio, il titolo è il primo verso. Ma è tratta da una raccolta che si intitola "A cielo aperto". In tedesco: "Unter freiem Himmel". A proposito, bel nickname anche il tuo!
Singolarmente | Lunedì, 28 marzo 2011 @17:00
Molto bella la poesia. Il titolo è quello?
Saluti.
LISA | Lunedì, 28 marzo 2011 @13:59
E' triste, ANNETTA, certo, come è triste l'incapacità di amare, di usare la parola amore. Ma non c'è molto da capire: bisogna solo lasciare che le parole ci scivolino dentro. E, come dice AMINTA, prima ci sono pagine bianche, tutte da scrivere. E dopo? Dopo, visto che lui ha imparato a memoria la parola amore, forse imparerà ad usarla. Forse.
annetta | Lunedì, 28 marzo 2011 @13:37
a me sembra così triste questa storia......forse non l'ho capita? Help...
Giusy d'antan | Lunedì, 28 marzo 2011 @13:37
Mi sa che dovrò comprarla questa antologia perché non sono riuscita a capire a fondo questi versi, peraltro bellissimi. Dura di comprendonio e rea confessa...
una a caso | Lunedì, 28 marzo 2011 @13:18
...è tutto tranquillo non è successo niente
Afrodite | Lunedì, 28 marzo 2011 @12:02
Amare consapevolmente, dire di amare, e quindi utilizzare la parola amore, è uno degli atti più coraggiosi che si possano compiere. Forse perchè quando amiamo ci sentiamo più vulnerabili, ed è difficile ammetterlo. Buona giornata :-)
Cristina | Lunedì, 28 marzo 2011 @12:00
Sono d'accordo con il bellissimo commento di Aminta.
Le parole di oggi, un rivolo di luce in un cielo uggioso.
Buon inizio di settimana a tutti.
Un sorriso.
Lele | Lunedì, 28 marzo 2011 @11:13
E' meraviglioso amare...più di essere amati. Buongiorno Lisa per tutto il giorno!
Lila | Lunedì, 28 marzo 2011 @10:52
Buongiorno Lisa, sì direi usiamola e viviamola la parola amore...Un sorriso!
LISA | Lunedì, 28 marzo 2011 @10:19
SHYDINA, che bel nickname, me lo spieghi?
Aminta | Lunedì, 28 marzo 2011 @09:48
Belli questi versi, li ho letti come fossero l'epilogo di un racconto fatto di pagine bianche, tutte da immaginare...i
shydina | Lunedì, 28 marzo 2011 @09:21
Lisa le mie giornate iniziano con le tue parole :-)
queste sono bellissime...
Venerdì, 25 marzo 2011 @07:46
"Se ti ricordi tutto, volevo dirgli, e se sei davvero come me, allora domani prima di partire o quando sei pronto per chiudere la porta del taxi e hai già salutato gli altri e non c’è più nulla da dire in questa vita, allora, una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo, o perché ci hai ripensato e, come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il mio sguardo, e chiamami col tuo nome."
(André Aciman)
Se.
Vi ho già parlato di André Aciman, lo scrittore che ho incontrato e intervistato quest’inverno a New York, per l’uscita di "Notti bianche", Guanda (trovate l’intervista il giorno 5 febbraio). Un libro sul desiderio. Un libro su uomo e una donna a Manhattan, che si incontrano e si guardano e si parlano e si mandano sms e si cercano, per otto giorni e otto notti: un libro su quel momento di scintilla, prima che succeda qualcosa, prima che succeda tutto... La frase di oggi è invece tratta da un altro suo romanzo: "Chiamami con il tuo nome", che in Italia è già arrivato a cinque edizioni. Una storia di brividi, di scoperta, di fascinazione, di sesso tra due giovani uomini. O forse, semplicemente, una storia d’amore. E ricordate: oggi, come ogni venerdì, trovate il Buongiorno anche in inglese, nella parte "globish" del blog!
Farfalla | Giovedì, 31 marzo 2011 @22:02
Annetta, allora parla di simbiosi, ugualmente noiosa. Se a te va bene farti chiamare col suo nome, sarà pure bello! ho espresso un'opinione tutta mia. Non pretendo che venga condivisa. Ciao
gabriella | Giovedì, 31 marzo 2011 @10:10
vorrei commentare le tue foto in home page: molto fisiche, con quel vento in primo piano, quasi visibile. bellissime davvero. e bello anche il blog.
Nina | Lunedì, 28 marzo 2011 @16:14
ho comprato questo libro proprio perchè colpita dal titolo e mi ha letteralmente rapito, pagina dopo pagina. Mi piacciono gli scontri con chi è molto diverso da me e dalla mia sensibilità, 'litigare' e accapigliarmi difendendo le mie idee e passioni sì, però potrei piangere ogni volta che trovo parti di me dentro un altro essere e mi ci riconosco e ci riconosciamo e ci 'sentiamo', parliamo, vogliamo, guardiamo...
LISA | Lunedì, 28 marzo 2011 @13:57
FARFALLA e ANNETTA: il bello di certe frasi (o di certe poesie) è che a volte ci si adattano perfettamente, come un vestito. A volte, invece, cascano male, non ci sentiamo bene dentro: ripeto, esattamente come un vestito. Lo stesso è con il passo di Aciman: "Chiamami con il tuo nome" è un libro forte, intenso, che racconta di un amore omosessuale, dove più facile è l'effetto specchio, il riconoscersi e specchiarsi nell'altro, proprio perché è del nostro stesso sesso, così simile a noi. Ma, come dice Annetta, a volte l'intimità tra due persone è tale, che proviamo esattamente questa sensazione. Anche se, leggendo le tue parole, Annetta, io ho pensato non all'amore ma all'amicizia: quell'amicizia tra donne, così forte magari soprattutto a quindici o vent'anni, quando si scopre il mondo insieme, quando l'amica è come noi, è noi.
annetta | Lunedì, 28 marzo 2011 @13:35
@farfalla...ma certo, mica stiamo parlando di cloni...eppoi che barba sarebbe stare con uno identico a te!! però ci sono pensieri e sentimenti che è importante condividere, altri meno...e se condivido le cose importanti ...beh, per me va bene cosi, è già un grande successo.
Lila | Domenica, 27 marzo 2011 @23:04
Ehy Lisa eccomi! Non sono morta anche se non commento. Anzi sto bene nonostante ci sono delle novità nel lavoro che mi agitano un pò!Bella la poesia di oggi perché, penso anche tu lo sappia, l'Amore non ha confini....Un soffio di primavera a te e a tutte le girls (che ora non sono più pink!)
una a caso | Domenica, 27 marzo 2011 @17:32
mi sembra tutto molto esagerato io sono io e tu sei tu
malu63 | Domenica, 27 marzo 2011 @17:17
Credo invece che se si trovi questo grande amore sei capace di dargli tutta te stessa, la fiducia che allungando una mano dall'altra parte ci sia sempre la persona che ami. Si lo posso chiamare anche con il mio nome tanto è grande l'amore che ho per lui.
Farfalla | Domenica, 27 marzo 2011 @15:36
come facciamo ad essere certi di incontrare un'anima uguale alla nostra quando è persino difficile cooscere a fondo sé stessi? Io trovo che sia un po' azzardato. ecco tutto.
annetta | Sabato, 26 marzo 2011 @19:40
quando incontri un'anima come la tua la differenza di sesso non conta; laddove c'è la vera intimità tra due persone, ebbene si, anche per scherzo, ma questo puo accadere. chiamami con il tuo nome, e io ti chiamerò con mio perchè in te mi vedo, mi specchio. Si io ci credo, a me, fortunatamente, di provare questa intimità è successo.
LISA | Venerdì, 25 marzo 2011 @22:13
In effetti, SPERANZA, una donna non direbbe mai a un uomo "chiamami con il tuo nome" (e viceversa). Ma sta anche in questo la bellezza e la potenza del libro di Aciman.
Speranza | Venerdì, 25 marzo 2011 @21:25
No, non mi sembra che possa bastare. Le storie d'amore tra uomo e donna sono diverse da quelle tra persone dello stesso sesso, quindi vanno viste sotto un'ottica diversa. pulsioni differenti. desideri differenti, speranze difficili da realizzare.
stefania | Venerdì, 25 marzo 2011 @19:34
le storie d'amore, sono storie d'amore...e basta!
Lele | Venerdì, 25 marzo 2011 @09:06
Lisa, non so perchè ma questo buongiorno mi fa ricordare i versi di una poesia di Neruda..."si chiudono i tuoi occhi col mio sonno"...
Bacini e felice giornata.
Giovedì, 24 marzo 2011 @08:06
"Era invisibile. Lo era sempre stato. Ma non importava: lei lo aveva visto. Lei riusciva sempre a vederlo. Quando gli puntava addosso i suoi occhi azzurri, lo faceva sentire reale".
(Camilla Läckberg)
Ci sono sguardi che ci fanno sentire vivi. Di più: vivi e unici. Sguardi che ci scelgono e ci illuminano: noi, fra tutti.
(La frase di oggi è di una giallista svedese, Camilla Läckberg, ed è tratta dal suo thriller "La principessa di ghiaccio", pubblicato da Marsilio. Non è meraviglioso quando uno sguardo ci fa sentire vivi? ).
LISA | Venerdì, 25 marzo 2011 @07:47
E' vero, LETTORE SENZA NOME, è un'osservazione davvero acuta: è anche lo sguardo di chi ci educa, e insegna, a non farci più sentire invisibili.
stefania | Venerdì, 25 marzo 2011 @07:03
eppure una volta sono caduta negli abissi di uno sguardo, ci sto ancora nuotando, con affanno......ma sono così viva!
Anonimo | Venerdì, 25 marzo 2011 @00:21
È lo sguardo educativo!quello che ogni bravo educatore deve cercare, o almeno aspirare, di attuare!
È stato bello iniziare la giornata leggendo questo!!
...Speranza...
Anonimo | Giovedì, 24 marzo 2011 @22:13
adoro qsto pezzo di poesia....adoro leggerne un pezzo ogni mattina e sognare di incontrare lo sguardo giusto =)
Nina | Giovedì, 24 marzo 2011 @15:29
sguardi che che accarezzano la pelle,che desiderano, che chiedono, occhi liquidi...
lettore | Giovedì, 24 marzo 2011 @14:23
Ho condiviso questo testo perchè l'ho trovato bellissimoì
Lele | Giovedì, 24 marzo 2011 @11:42
"Io ti vedo", anche se sei lontano. Con gli occhi del cuore.
una a caso | Giovedì, 24 marzo 2011 @08:19
bene ,questo ci fa tornare ai nostri vecchi 16 anni quando erano solo gli occhi a parlare buongiorno a tuti
Mercoledì, 23 marzo 2011 @07:04
"Le persone in lutto
per la bomba atomica
non sono orfane:
pregano la Terra".
(Iida Dakotsu)
Una preghiera per la Terra. Che ci protegga. Che, nonostante tutto, ci voglia bene.
No, non sono stati scritti oggi in Giappone questi versi, ma negli anni Cinquanta. E sono tratti da "Il grande libro degli haiku", Castelvecchi.
Fiorenzaccia | Giovedì, 24 marzo 2011 @23:04
Forse Carrie è sanissima nel corpo. cosa ne sappiamo? forse sta combattendo contro un tarlo e che il suo tarlo sia il pargolo del marito?? Una delle poche cose che ho presente sono le lamentele della signora nei riguardi della prima famiglia del consorte. Spero di NON sbagliarmi. Ma se ha una grave malattia, allora bè, le cose stanno diversamente. e mi inchino alla vera sofferenza.
Adele | Giovedì, 24 marzo 2011 @21:39
Carrie, ci hai reso partecipi del tuo disagio, hai ricevuto tanta solidarietà ma in fondo non hai spiegato nulla. Spero che il tuo sfogo sia solo un fuoco di paglia, fore per fare impensierire qualcuno... ma qui, su questo blog, qualcuno si preoccupa. Spiega, visto che hai iniziato tu. Ti aspetto, forse incapace di risposte o di conforto. Spero tanto che si tratti di...una bufala!!! Se così non è scusami e tanto. Un abbraccio.
una a caso | Giovedì, 24 marzo 2011 @18:43
per LISA mi divido tra le marche ,nella vecchia casa di famiglia al mare ( 3 mesi di estate ,pasque natali e altre feste ) e roma dove vivo abitualmente con la famiglia . ti ho scoperto su city apprezzo molto le tue scelte e i tuoi commenti e da un pò di tempo ho deciso di farmi coinvolgere un saluto
LISA | Giovedì, 24 marzo 2011 @17:45
Allora, UNA A CASO, mi/ci leggi dalle Marche? E come sei capitata qui? Racconta!
una a caso | Giovedì, 24 marzo 2011 @14:06
a Giusy io ho sostituito la bora con il ponentino ma "ogni vento è vento di mare "... con tutto quello che succede ,noi stiamo qui a parlare di vento ...... ma forse ci fa bene distrarci un pò
Giusy d'a. | Giovedì, 24 marzo 2011 @13:45
Ora che ci penso... è vero, Una a caso. arriva fin da voi. questo bel vento che ai triestini mette allegria (a volte). Mi piace il vento anche se vivo in una città dove sono capitata... quasi per caso e un po' riluttante dove in genere spirano venti "addomesticati". Eh no, non toccatemi la b ora...
una a caso | Giovedì, 24 marzo 2011 @12:30
a Giusy arriva anche lungo la costa delle Marche e ci fa correre ....da piccoli era divertente ciao
Giusy d'a. | Giovedì, 24 marzo 2011 @11:21
Ciao Una caso. Sai cosa fa la Bora? spinge i suoi pensieri sul mare e li fa arrivare, domati e attutiti a Chioggia e a Grado. Che Lisa mi corregga se sbaglio, forse sbaglio, pazienza...
una a caso | Giovedì, 24 marzo 2011 @08:16
spero che arrivi di nuovo la bora e spinga i brutti pensieri più in là ...
LISA | Giovedì, 24 marzo 2011 @07:55
OLGA. E Chernobyl. Mi ha molto toccato quello che hai scritto.
LISA | Giovedì, 24 marzo 2011 @07:54
CARRIE, cosa sta succedendo, costa ti sta succedendo?
Aminta | Mercoledì, 23 marzo 2011 @22:56
lo faccio costantemente, una a caso, e in modo concreto. i problemi personali possono diminuire di importanza per chi li vive con più ampio respiro e questo ci aiuta ad affrontarli. Grazie per il tuo pensiero. Buona notte anche a te.
una a caso | Mercoledì, 23 marzo 2011 @21:02
ad Aminta non puoi risolvere i problemi del mondo ..ma se non vuoi sentirti inutile puoi incominciare ad aiutare le persone che ti sono vicine anche con una buona parola ,anche con un piccolo gesto .anche i problemi personali sono grandi problemi per chi li vive. pensaci su. buona notte
Aminta | Mercoledì, 23 marzo 2011 @20:33
siamo piccoli, minuscoli e non valiamo niente, meno di zero se comparati a ciò che sta accadendo. Nulla possiamo per confortare, per alleviare le sofferenze alle quali stiamo assistendo, impotenti o indifferenti. Tutti ( o quasi) come le tre note scimmiette. Si parla di speranze, di preghiere... ma cosa possiamo fare in realtà? nulla o meno di nulla. ed è terribile la consapevolezza di sentirci assolutamente inutili. Mi correggo: di sentirMI assolutamente inutile. I problemi personali sono di altra importanza, meritano solidarietà, ma spariscono al cospetto di una tragedia di enorme portata.
malu63 | Mercoledì, 23 marzo 2011 @18:54
Trovare le parole giuste oggi è molto difficile, impauriti da tutto quello che stà accadendo nel mondo, guerre, radiazioni, persone che hanno perso tutto, la povertà, la fame, tutto ci spaventa e solo la preghiera qualunque sia il nostro credo ci aiuta ci dà la speranza di proseguire il nostro cammino, Olga comprendo il tuo dolore, ricordo perfettamente quei giorni dopo pochi mesi mi sarei sposata quindi Chernobyl resterà un ricordo legato al mio anniversario.... e dopo 25 anni il Giappone di nuovo qualcosa che trapazza la terra con la sua forza e con quello che l'uomo è capare di creare, basi nucleari che a mio modesto parere nn servono a niente.... Carrie nn devi smettere di combattere la tua battaglia la forza la devi trovare dentro di te, devi cercarcarla anche se è poca devi contare su di lei, siamo cosi piccoli in questo mondo ma valiamo molto.
Sabrina | Mercoledì, 23 marzo 2011 @15:58
Il passo di oggi è molto toccante, mi ricorda "Il gran sole di Hiroshima", un libro bellissimo che avevo letto da ragazzina e che mi aveva colpito moltissimo per via delle morti a causa delle radiazioni. In un momento come questo, non rimane che pregare e sperare, non si può fare altro. Se non altro possiamo fare qualcosa per il prossimo e per l'ambiente, nel nostro piccolo. Olga, mi dispiace tanto... Carrie: fatti forza, la vita continuerà, anche se magari non sarai la stessa di prima. Ne vale sempre la pena, anche quando per un attimo perdiamo la speranza. Ti abbraccio
lady chatterley | Mercoledì, 23 marzo 2011 @15:41
se vogliamo amare la vita dobbiamo cercare con caparbietà di amare anche il nostro prossimo, cercare di capirlo o almeno, cercare di accettarlo per quello che è. Con i suoi difetti, le sue debolezze. chi ne è esente? E' già un bel passo in avanti. se ci chiudiamo in noi stessi costruendo un muro attorno al nostro dolore e alle nostre difficoltà, non andiamo da nessuna parte..e lì inizia la vera malattia dell'anima e del corpo.
Carla | Mercoledì, 23 marzo 2011 @15:34
oggi rivolgiamo tutti insieme una preghiera laica che chiunque disegni la nostra vita ci aiuti a proteggere la terra per proteggere noi stessi.
Carrie vogliati bene come se tu fossi la terra reagisci alle radiazioni!!
ti aspettiamo ancora qui sul bolg!!
una a caso | Mercoledì, 23 marzo 2011 @14:51
per Carrie : chi meglio di Madre Teresa? "la vita è una sfida, affrontala /la vita è un dovere ,compilo /la vita è un gioco,giocalo /la vita è preziosa, abbine cura /.......amala anche quando sei forte , amala quando hai paura ..... trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare ,trova un minuto per ridere . ti vogliamo bene ciao
Anonima per prudenza | Mercoledì, 23 marzo 2011 @14:28
15-18: gas esilaranti. 39-45. bomba atomica. I disastri in tempo di "pace" di Chernobil e in Giappone. Mi unisco a Olga, alla sua lacerante preghiera, alla preghiera per la terra che ci ha proposto Lisa. poche speranze che venga accolta.
Olga | Mercoledì, 23 marzo 2011 @11:16
Una preghiera per la mia Terra che quasi 25 anni fa assorbì le sostanze radioattive 200 volte superiore alle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki messe insieme. 270.000 casi di tumore attribuibili alle radiazioni (sulla popolazione di 9 milioni). I miei genitori.
stefania | Mercoledì, 23 marzo 2011 @10:49
la terra ha sempre cercato di "avvertirci"
ma noi siamo sempre stati sordi ai suoi consigli, richiami, grida
Lele | Mercoledì, 23 marzo 2011 @10:45
xCarrie: ti mando un abbraccio forte. Coraggio!
Carrie | Mercoledì, 23 marzo 2011 @09:20
Cara Lisa,
rieSci sempre a trovare delle parole di speranza e ti ammiro per questo.
Io invece devo imparare a rinunciare ad essa e a continuare a combattere la mia battaglia, anche se non vincerò mia la guerra...la salute innanzitutto! Come sorridevo a queste parole quando mi sentivo giovane e forte...sono ancora giovane, ma non sono più forte, forse non lo sarò mai più...eppure la vita va avanti, o quel che resta di essa...il dolore può uccidere l'anima, lo sapevo, ma a volte anche il corpo: i medici che mi seguono dicono di sì e cercano di farmi reagire...le mie orecchi li ascoltano, ma la restante parte di me è altrove....forse già al di là di tutto questo...non so...forse solo i versi di alcune poesia riscono ancora a ridestare in me un brandello di vita...
Martedì, 22 marzo 2011 @07:22
"Oggi è tutto sospeso a un pezzo di legno
sulla scena regna la desolazione
la guerra ha disperso persone
che solo l’assenza riunisce.
La tenda sta calando
sull’ultimo fremito del giorno
la luna è una pastiglia di aspirina
i villaggi sono bucati come la memoria
il cielo è un cappello per gli aerei
gli uccelli non hanno più un luogo
riverso le ali dietro ai vetri
e come loro mi spezzo."
(Dunya Mikhail)
Così ci spezza, la guerra.
Ricordate "Ho disegnato una porta/ e mi sono seduta dietro di lei/ pronta ad aprirla/ non appena arrivi"? Era il Buongiorno del 7 maggio 2009: versi di Dunya Mikhail, come quelli di oggi (tratti dalla bella antologia di poetesse arabe "Non ho peccato abbastanza", Mondadori). Dunya Mikhail è nata a Baghdad; adesso vive negli Stati Uniti. La guerra che lei racconta è quella che ha visto in Iraq, ma è così diversa da quella della Libia?
stefania | Mercoledì, 23 marzo 2011 @10:45
guerra..... essere derubati della propria storia e della propria terra
Farfalla | Martedì, 22 marzo 2011 @16:57
Bella domanda Autrice; poni interrogativi senza risposte, almeno per me. Suppongo che dietro ogni conflitto - e ogni intervento estraneo - si nascondano interessi e obiettivi che spesso sfuggono a noi, semplici cittadini piuttosto distratti. In Iraq non c'era stata insurrezione popolare, in Libia sì. Rimestiamo pure nel "pentolone" della politica. Chi ne fa le spese sono sempre gli stessi.
una a caso | Martedì, 22 marzo 2011 @09:34
oggi abbiamo spari sulla folla...i civili come scudi... missili " fire and forget " stiamo migliorando ,non credi? la meravigliosa ferocia ....degli uomini
Lunedì, 21 marzo 2011 @07:32
"A me sembra che la primavera abbia tutti gli attributi del poema perfetto: ritmo e controritmo, sapore massimo di ogni istante, capovolgersi continuo di tempo e spazio – Non prova lei, in questi giorni, una sensazione come di bocci che si distacchino con dolore dai rami mentre le foglie cadute vi ritornano in volo?... E una voglia di vivere tale da desiderare d’esser già morto."
(Cristina Campo)
La meravigliosa ferocia della primavera.
Ricordate "Il tuo sms è uno scarabeo"? Le parole del Buongiorno del 21 gennaio erano della poetessa Cristina Campo, come quelle di oggi (che sono invece tratte dalle lettere a Remo Fasani, "Un ramo già fiorito", Marsilio). Per le parole di oggi ringrazio Chicca Gagliardo, amica e scrittrice, e il suo blog di "libri in testa":
http://hounlibrointesta.style.it/176/nicole-krauss-il-paradiso-e-una-sorpresa-a-caso
A tutti, Buona Primavera.
LISA | Martedì, 22 marzo 2011 @07:26
Sì, cara lettrice fintoglam, bella davvero la Storia raccontata attraverso i bottoni. Belli anche i bottoni di madreperla del "vestito da casa" di Emily Dickinson, di cui parlo nell'ultimo Buongiorno globish.
Lady Chatterley | Lunedì, 21 marzo 2011 @17:01
sono andata a rivedere la splendida allegoria della Primavera di Botticelli (noto per i suoi gusti ehm... non proprio... come dire?) Per me, vale più di una poesia, forse pari merito. Non vorrei esagerare anche perchè i confronti sono sempre difficili soprattutto quando si parla di arte.
malu63 | Lunedì, 21 marzo 2011 @16:40
la primavera meravigliosa stagione pe rme che abito in campagnia, anche se oggi il tempo nn si direbebbe propio primaverile ( grigio, freddo e vento) intorno a me ci sono nuvole di fiori di pesco rosa, bianchi di prugne, e i piccoli germogli verdi che mi dicono che tutta al natura riprende il suo risveglio.
Anonima | Lunedì, 21 marzo 2011 @16:21
Una giornalista finto glam come te, attenta al particolare, non può sfuggire un dettaglio ovvero l'esistenza di un museo del bottone in quel di S. Arcangelo di Romagna. 10.500 pezzi conservati religiosamente in teche di vetro in due vani dalle volte in mattone. Bottoni che spaziavano dal 700 ad oggi e raccolti pazientemente da un baldo signore ottantenne proprietario di una merceria. Un signore che per raccontarti un pezzo di storia della moda attraverso i bottoni .... "attaccava" appunto .... "bottone". Peccato che ormai gli stilisti non li usino più o torneranno? Tu cosa dici?
Anonima | Lunedì, 21 marzo 2011 @16:15
Ciao Lisa, torno da poco da un "raid" in Romagna e quindi sono in ritardo sui festeggiamenti pro 150esimo. Appese ad un balcone di Cesenatico ho visto tre felpe identiche in tinta unita: una verde, una bianca e una rossa. Non so quanto l'idea possa essere originale, ma sicuramente chi le ha appese è stato molto preciso/a: anche le pizziche erano verde, bianche e rosse.
stefania | Lunedì, 21 marzo 2011 @14:52
Le violette sognano la vita
già prossima a sbocciare.
Senti,lontano,un'arpa tintinnare?
Primavera,sei tu,ti ho sentita!
E.Morike
buona primavera...e buon risveglio!
Giusy d'antan | Lunedì, 21 marzo 2011 @14:38
Mi associo, Antonella. Questa me l'ha passata una splendida amica che è stata vicina ad Alda nei suoi ultimi anni:
"Io non so come prende forma
una poesia.
Io prendo il fango
della mia vita
e mi sento un grande scultore."
Potrei continuare ma non mi sembra il caso.
Antonella | Lunedì, 21 marzo 2011 @14:11
Oggi è il compleanno di Alda Merini - 80 anni.
Dedichiamo un pensiero alla grande poetessa e grande donna.
"Sono una piccola ape furibonda".
Buona primavera a tutti.
Antonella
Piero \'71 | Lunedì, 21 marzo 2011 @13:04
Bella ! il modo migliore per salutare la primavera oggi, che e' anche la giornata mondiale della poesia.
Lele | Lunedì, 21 marzo 2011 @09:32
"Mettete dei fiori nei vostri cannoni..." Non c'è paragone con il Grande Pablo...ma rende perfettamente l'idea. Buona primavera a tutto il mondo
LISA | Lunedì, 21 marzo 2011 @08:49
UNA A CASO: ogni volta che, in primavera, vedo i primi rami in boccio ripenso a Neruda. "Vorrei fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi", è meraviglioso e determinato e feroce, come l'amore.
una a caso | Lunedì, 21 marzo 2011 @08:23
ti porterò dalle montagne fiori allegri...e ceste silvestri di baci, voglio fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi ... come non ricordare questi versi di neruda ? una stupenda giornata di primavera a tutti. .
Giovedì, 17 marzo 2011 @11:31
Oggi mi sono svegliata nel mio altrove (che, come sapete, è un altrove straniero) e mi sono accorta che non ho neppure, non dico una bandiera, ma una coccarda tricolore, come quelle che si metteva rischiando il carcere Giuditta Bellerio Sidoli, la bella e appassionata cospiratrice risorgimentale, poi amata e amante di Mazzini (ricordate? ve ne ho parlato il 12 febbraio).
Potrei rubare delle idee-festeggiamento da amici: un amico scrittore e gourmet ha cucinato una pasta tricolore per la sua bambina (pasta al pesto, al pomodoro, con parmigiano, tutte e tre in un solo piatto); un'amica traduttrice ha come vessillo una coccarda fatta con presine da cucina, perfetto per le casalinghe telematiche come me!
E voi, come festeggiate? Avete un'idea (fashion e) tricolore che posso copiare?
Ma forse, visto che io invece di cucire o cucinare, cucio parole, mi piace pensare di aver cucito una coccarda tricolore qui sul blog: per ricordare l'appassionata Giuditta, e tutte le altre donne, e gli uomini, che hanno sognato l'Italia in cui siamo nati.
Anonimo | Lunedì, 21 marzo 2011 @18:50
Adriano, hai letto Materada di Tomizza? se vuoi farti leggermente del male o se vuoi riscoprire de tue radici, Leggilo: Ma già, penso che tu conosca quel bellissimo racconto. Ciao!
adriano | Lunedì, 21 marzo 2011 @16:01
per il centenario ero troppo piccolo, ora invece che conosco bene la storia e la storia dei miei famigliari, penso alle terre italiane che purtroppo non posso festeggiare. quelle terre che non sono piu' Italia, quelle terre dove vivono e si sentono ancora e sempre italiani. Quelle nobilissime terre d'Istria e Dalmazia che ci guardano da lontano.
mi mancano le mie terre d'origine piu' che mai in questi giorni cosi particolari
Anonimo | Lunedì, 21 marzo 2011 @15:36
X UNA A CASO
i miei vicini sono una turbolenta famigliola ghanese, mooolto allargata!
Senza essere mai stata in quella parte di mondo, ne conosco abbastanza bene, usi, costumi e cibo!...ogni tanto capita di scambiare due parole...!
stefania | Lunedì, 21 marzo 2011 @14:42
non sono giovane e proprio per questo guardo avanti/indietro e guardo oltre
non festeggio una volta ogni 50 anni.( guardo fuori dalla finestra,dai balconi le bandiere sono già state ritirate, )
faccio il mio dovere di cittadina della terra ogni giorno con grande fatica, perchè "esserci" è faticoso.
I sogni costano, e anche tanto, se t'impegni per realizzarli!
Giusy d'antan | Domenica, 20 marzo 2011 @14:43
E brava Povna! E' così che si fa.
Vorrei dire a Stefania, ( sei giovane, vero?) che il suo "me ne frego" mi riconduce al noto ventennio, vissuto - per mia fortuna - solo di rimbalzo. Condisco il tutto con un po' di retorica: se vuoi costruire qualcosa, inizia dalle fondamenta, non dal tetto. Ciao e non volermene.
una a caso | Domenica, 20 marzo 2011 @13:31
i sogni non costano niente .....vuoi cambiare il mondo e magari non parli neanche col tuo vicino di casa !!!!
stefania | Domenica, 20 marzo 2011 @12:20
dell'unità d'italia non me ne frega nulla!
spero e sogno l'unità della terra e dell'universo tutto!(mondi che ci guardano compresi)!
Graziana | Domenica, 20 marzo 2011 @11:44
Ciao, ho scoperto il tuo sito leggendo la tua rubrica su City, e ti voglio fare i complimenti...le poesie hai ragione hanno un certo potere che ci fanno riflettere ed esprimono i nostri stati d animo...
Ciao Graziana
aminta | Sabato, 19 marzo 2011 @20:58
Lisa Corva, dici di aver cucito una coccarda, per caso non l'hai ricamata o hai invece fornito i fili tricolore alle tue bloggers? domanda retorica che non vuole risposta, CiAO
una a caso | Sabato, 19 marzo 2011 @16:54
a Giusy sono piu che convinta che sei stata e sei tutt'ora una brava madre ...e giustamente orgogliosa ..ed oltre ad amare i tuoi figli curi molto la tua casa ..... ciao mi ha fatto piacere sapere qualcosa di te
Giusy d'antan | Sabato, 19 marzo 2011 @13:29
E che over dose sia! Forse Lisa perdonerà la mia invadenza e anche voi ragazze, spero. Mi sono appena staccata dal Coro del Nabucco: Brav issimo, magico Muti e che bella lezione per coloro che lo cantano senza cognizione di causa...
No, Una a caso, ho insegnato solo ai miei figli e non sono cresciuti poi tanto male. (bella ciao e altre, per esempio, Va' pensiero ed tanti brani di musica classica. Questo solo per restare in ambito musicale) Fin da piccoli). Annetta, anch'io sono stata e sono tutt'ora una madre impegnativa! Una piccola cosa per la nostra Autrice: le mie fioriere sono tutte un tricolore fatto di ciclamini bianchi e rossi, con tante belle foglie verdi. Li avevo scelti e piantati ancor prima di Natale e sono ancora lì, rigogliosi.
Fiorenza | Venerdì, 18 marzo 2011 @20:56
Bello il discorso di Napolitano, bello un tricolore appuntato al petto o sventolato senza ombra di retorica, bello il gesto dell'anziana signora (che non "ciancia" ma pensa con la sua bella mente lucida e ricca di tragiche memorie, alla faccia di giovani e meno giovani con la mente ottenebrata dai Media) Viva la la mamma di Annetta, che non ciancia, ricorda e pensa. A cianciare ci pensano (ah,Ah) gli "organi" dello Stato (escluso il nostro Presidente NAPOLITANO, tutto maiuscolo, solo per chi non avesse capito di chi io stia parlando.)
annetta | Venerdì, 18 marzo 2011 @18:59
GIUSI D'ANTAN - per certi aspetti è stata una mamma impegnativa però ora che sono grande lo dico ad alta voce: si sono stata fortunata ad avere una mamma così. Non ti curare troppo di cosa pensano i tuoi figli adesso (immagino siano piccoli o giovani) vedrai che se avrai voluto e saputo trasmettere valori, sete di conoscenza e anche un pò di sana allegria ti ameranno per sempre. abbi fede...
una a caso | Venerdì, 18 marzo 2011 @15:20
giusy ,se sei una insegnante ,e di lettere ,mi viene da pensare ,falli ragionare questi ragazzi , provocali ,ascoltali ..e discuti con loro un eventuale brutto voto ,e why not ?anche uno bello ciao il teorema di pitagora me lo ricordo e anche quello di talete
LISA | Venerdì, 18 marzo 2011 @15:18
ANNETTA: dopo le presine tricolore, anche gli asciugapiatti che diventano bandiera. Casalinghe patriottiche - e rivoluzionarie. Geniale.
Giusy d'a. | Venerdì, 18 marzo 2011 @13:56
Ah sì, ho anche riletto i miei precedenti e arrossisco per quel"sabaubo" V i assicuro: errore di battitura! oggi sono andata un po' meglio.
Giusy d\'antan | Venerdì, 18 marzo 2011 @13:52
S', una a caso, ho appena letto il tuo post. Però, a volte i prof. non sorvolano e rifilano una bella, tonda, insufficienza. Poi, col passare degli anni, alcuni ricordi di ciò che abbiamo studiato sfumano, ma qualcosa resta. (beh, provate a chiedermi l'applicazione del teorema di Euclide...)
Giusy d'antan | Venerdì, 18 marzo 2011 @13:39
Annetta, che bel regalo mi hai fatto raccontando la geniale iniziativa della tua mamma. E come sei fortunata ad avere una genitrice di quello stampo. Chissà come vengo considerata dai miei figli...ma una speranza ce l'ho...forse, non so...
annetta | Venerdì, 18 marzo 2011 @13:31
E' tardi per i suggerimenti patriottici ma ve la racconto: mia mamma anni 85 ma ancora molto sveglia di testa ieri era davanti alla TV ed è incappata in una delle mille sparate leghiste anti unità d'italia. Le sono venuti i fumi al cervello e colta dal furor sacro, non avendo una bandiera in casa, ha recuperato due asciughini da cucina - uno bianco e uno verde + un foulard rosso e li ha appesi con le mollette al balcone....come dire "volere è potere"!!! Aver fatto la guerra a volte vuol dire riuscire a far tanto con davvero poco. Buon venerdì a tutte Anna
una a caso | Venerdì, 18 marzo 2011 @13:31
a scuola le ore di storia erano le piu noiose e i nomi e le date e gli avvenimenti erano sostituiti sottobanco da -cosa facciamo oggi? -.a che ora ci vediamo? pranzi da me?.a casa il libro restava chiuso ,neanche una sottolineatura , ed ora ci lamentiamo che non sapplamo niente ,,che non siamo orgogliosi , che non abbiamo senso di appartenenza .....
Fiorenza | Giovedì, 17 marzo 2011 @23:55
Ho conoscenze e amicizie in Spagna,Francia, Germania, Gran Bretagna e alcune oltreoceano. Mai ho percepito tanto disamore, tanto poco "orgoglio" di appartenza come tra noi italiani, sempre pronti ad auto-umiliarci e poco inclini a difendere il nostro Paese. Non troviamo mai gli argomenti giusti! siamo e-ste-ro-fi-.li. Eppure ci sarebbero tanti argomenti per difendere la nostra dignità O MEGLIO, ce n'erano...E mi perdoni Maia anche se condivivo in parte il suo pensiero, non condivido quel larvato "disfattismo" quella sfiducia tipicamente d'italico marchio....Non tutti ignorano la nostra storia passata e recente, non è così. La gran parte di chi protesta di chi si ribella e non necessariamente in piazza, credimi, Maia, ha ben presente Vittorio Emanuele II e, purtroppo, anche il III e sa bene come è nata e si è formata quella grande forza che ci ha unito e ci ha permesso di diventare una Nazione. Spero solo che presto questo nostro paese riacquisti presto la dignità che dovrebbe spettargli.
Maia | Giovedì, 17 marzo 2011 @21:18
Cara Francesca, non dubito affatto delle tue buone intenzioni, mi "arrabbio" però perchè per la maggior parte della gente questa è solo l'ennesima moda, la cosa da fare perchè la fanno tutti. Purtroppo troppi nel nostro paese (s)ragionano così. Adele ha ragione, il mio sfogo sembrava voler fare di tutta l'erba un fascio, ma non è così. Riconosco che ci sono persone seriamente preoccupate per le condizioni in cui versa il nostro paese, sia politicamente sia economicamente, ma critico quella che purtroppo è la maggioranza dei nostri compaesani che si perde dietro cose sciocche e futili e trasforma un simbolo che dovrebbe esser sacro in una nuova "moda". Sarà che il mio bisnonno, che ho avuto la fortuna di conoscere, seppur per pochi anni, aveva combattuto nella Grande Guerra ed era Cavaliere di Vittorio Veneto e mi parlava sempre con tanto orgoglio, del padre che "aveva fatto l'Italia"...
Francesca 78 | Giovedì, 17 marzo 2011 @18:51
Per me esibire il tricolore nel 2011, da libera cittadina, non è retorica, è un atto coraggioso e provocatore, perchè il tricolore (vedi le ultime manifestazioni di piazza) sta diventando per molti il simbolo apartitico della nuova resistenza culturale, che parte dal basso, di chi non ci sta.
Adele | Giovedì, 17 marzo 2011 @16:27
Maia non ha tutti i torti, ma qui non si tratta di patriottismo nel senso più stucchevole del termine. Non tutti espongono bandiere o appuntano al petto coccarde per puro esibizionismo. " Non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca" Frase usata e abusata che ha comunque un suo significato. Personalmente, oggi onoro questo anniversario, senza coccarde o bandiere ma non critico chi le esibisce.
Maia | Giovedì, 17 marzo 2011 @14:41
Sarò cinica, ma a me tutto questo patriottismo fa ridere. E' come quando ci sono i mondiali e le vecchiette cianciano di fuorigioco e marcatura a zona! Una buona parte delle bandiere esposte nella mia via è appesa al contrario: alla faccia del patriottismo! Nemmeno sanno che la nostra bandiera è VERDE-BIANCO-ROSSO, figurarsi poi se gli chiedi perchè questi colori! Ieri sera Le Iene hanno trasmesso un servizio sui nostri "amati" politici: di qualsivoglia schieramento fossero, NESSUNO ha saputo dire perchè sia stato scelto il 17 marzo, NESSUNO sapeva che il primo re d'Italia era Vittorio Emanuele II! E dubito che se scendessi in s trada a chiederlo a chi oggi gironzola con coccarde tricolori o canticchiando l'inno di Mameli saprebbe la risposta. Sarebbe bella una festa per l'unità d'Italia, se solo gli Italiani festeggiassero con cognizione di causa e non perchè è di moda. A me questa festività fa l'effetto di San Valenrtino o della Festa della Donna. L'Italia, le donne e l'amore andrebbero festeggiati ogni singolo giorno, nelle piccole cose. Aiutiamo davvero la nostra povera e malconcia patria, quella per la quale i nostri bisnonni hanno dato la vita, ma facciamolo DAVVERO, non appendendo per un giorno una bandiera che abbiamo in casa perchè acquistata per i mondiali... Scusate lo sfogo, ma sono amareggiata...
Giusi d'a. | Giovedì, 17 marzo 2011 @13:59
e dài! Perdoni, vero, Lisa? Il telefono squilla, ma forse è una scusa poco credibile
Giusi d'a. | Giovedì, 17 marzo 2011 @13:57
Sì, magnica la effe!!!
GFiusy d'antan | Giovedì, 17 marzo 2011 @13:56
Ho ascoltatolo le splendide parole del nostro Presidente della Repubblica, un vero balsamo per chi ha ascoltato con attenzione. Voglio esprimermi in..."soldoni" : è stata una bella sciacquata con acqua di sorgente, non quella di Pian del Re, inquinata da una folla che ignora e svilisce la nostra Storia. Da una vecchia cassapanca ho tirato fuori una bandiera, ma ha lo stemma sabaubo e Non posso scucirlo!! Del resto, a quell'epoca, era obbligatorio anche per i dissidenti... Grazie Lisa, mi piace tanto leggerti. Ciao!
Mercoledì, 16 marzo 2011 @07:54
"Non sapendo quando l’alba verrà
lascio aperta ogni porta."
(Emily Dickinson)
Non so quando arriverà qualcuno che mi stringa forte e mi ami davvero; quando arriverà la notizia che aspetto, il tuo sms, la speranza. Quando arriverà un nuovo lavoro, una nuova vita, un nuovo orizzonte… Però, anche a costo di far entrare pioggia e polvere e vento, tengo aperta la porta.
Ma Emily Dickinson a dodici anni teneva un diario? Forse sì, immagina Nadia Terranova, che insieme a Patrizia Rinaldi ha scritto – per le piccole donne di oggi – "Caro diario ti scrivo…" (appena uscito per Sonda). Ovvero, sei piccoli ritratti di bambine che sarebbero diventate scrittrici, attraverso immaginate pagine di diario: Beatrix Potter, che crebbe con le bambinaie, ma poi inventò fiabe bellissime; Jane Austen, che scriveva alla sorella Cassandra e osservava incuriosita gli intrighi d’amore dei vicini, cercando di riderci su e di capire come funziona il mondo… Ma anche Anna Maria Ortese, Matilde Serao, Silvina Ocampo. Ed Emily Dickinson, che scriveva al fratello lettere senza neppure una virgola. Eppure, la bimba che sbagliava l’ortografia diventò una grande poetessa che vestiva sempre di bianco.
E voi, cosa sognavate, a dieci, dodici, quattordici anni? Forse solo, come scrive Emily, che dalle finestre entri l’alba.
Domani e venerdì City non esce, per i 150 anni dell'Unità d'Italia (e neppure la mia rubrica). Ma troverete i versi di Emily Dickinson in inglese, come ogni venerdì, nella parte "globish" del blog. Quindi, a questo punto, Buongiorno Italia!
Emilia | Domenica, 22 aprile 2012 @00:47
Ho dimenticato di firmarmi nel post che precede...Emilia prima e ora
Anonimo | Domenica, 22 aprile 2012 @00:44
E si tenesse il caldo pasto e caldo letto...che tristezza un uomo così pero' , che tristezza pensarlo. E D., si certo avra' tradito a sua volta ma lo sappiamo tutti no che al cuore non si comanda? Ma cavolo, donne, vi siete mai innamorate? L'oggetto del suo desiderio era quell'amore romantico che chiunque vorrebbe...insomma non mi sembra fantascienza ma di facile e lapalissiana evidenza. Tanta morale poco sentimento ed io sono contenta di aver sbagliato e veder sbagliare chi lo fa con il cuore e non calcola tutto solo così si vive veramente
Fiorenza | Sabato, 21 aprile 2012 @21:12
Un cuore umliliato un'anima che non si da pace offesa e tradita. Ma Dan non avrà così di passaggio offeso e tradito pure lei? nessun perbenismo da parte mia scopiamo pure tranquillamente ma senza frignare se il nostro oggetto di desiderio ci dice:ciao, ciao! ti amo tantissimo ma preferisco la calma di un caldo pasto e un caldo letto.
Simona | Sabato, 21 aprile 2012 @10:20
Cara D, Io ti auguro solo di riuscire a ricomporre presto la tua vita e ritrovare dopo tanto, inutile, gratuito, dolore il sorriso di una donna che ha vissuto. Ciò detto condivido e sottoscrivo quanto scritto da Emilia...solo un cuore ferito ne riconosce un altro e sa comprenderlo. In bocca al lupo!!!
Emilia | Sabato, 21 aprile 2012 @01:03
Ma perché quest'attacco verso D, anonima del 20.04.12 h 23:09?. E' un cuore umiliato che soffre e' un'anima che non si da pace. Offesa e tradita. Non si capisce a chi si rivolge? Non credo serva una laurea per capirlo....urla il suo dolore e forse si rivolge a se stessa per non sentire più fitte ma il suo della sua voce , forse rotta dal pianto, forse roca, forse ancora deformata da quell'amore deluso ma e' probabile che questa voce diversa le darà la forza di essere una donna in rinascita. E piantatela con questo falso perbenismo, ha tradito il marito e allora? Non si va al rogo per ciò? Ha provato delle emozioni e mi pare anche un sentimento chi di noi non l'avrebbe fatto? In fin dei conti e' questione di un attimo! Puntare il dito, giudicare, offendere risulta facile a chi non vive di emozioni. Sinceramente mi indigna profondamente questo post così privo di tatto e sentimenti. Forza D, dono con te.
Anonimo | Venerdì, 20 aprile 2012 @23:09
All'anima dello sfogo! Anonimo D. prima mi facevi tenerezza ora mi sto chiedendo a chi sono rivolti i tuoi messaggi. E datti pace! ce l'hai uno straccio di marito tradito vero? Cosa vai cercando? non si capisce ma si intuisce. Dormi serena.
Anonimo | Mercoledì, 18 aprile 2012 @17:36
E se aspetti che quel qualcuno si svegli da un sogno? Si scrolli di dosso una finta rappresentazione dei fatti? Se aspetti e aspetti che lui smetta di non raccontarsi la verità e cominci finalmente a dare un senso ai gesti, alle parole, agli sms, alle mail, alle interminabili chat, agli sguardi ai baci rubati, al tempo rubato e ritagliato solo per noi...divenuti amanti dopo 15 anni che non avevamo notizie l'uno dell'altra. La passione e' stata travolgente e inattesa i progetti sono venuti da soli sulle nostre ( sue, di lui in particolare) labbra e i giorni hanno cominciato ad essere allegri a tingersi di desiderio, passione, attesa, voglia infinita dell'altro....distanti ma sempre insieme. E mentre aspetti che lui comprenda le sue legittime paure, aspetti i suoi tempi, i suoi modi e sei ancora li, ad aspettare, mentre lui, impaurito da ciò che sente per te, prova ad allontanarti in ogni modo ma poi viene a riprenderti e ancora...aspetti e finalmente tifo fessa il suo amore e così mentre sentii l cuore volteggiare, mentre sei pronta a mettere in discussione il tuo matrimonio lui ti dice che sta provando ad avere un figlio ( che aveva chiesto a te)....mi sono accorta che ho aspettato per due anni uno che ha saputo solo illudermi, prendere il mio cuore e farlo in frantumi e calpestare ogni sentimento sporcando ciò che abbiamo condiviso facendomi sentire piccola, sporca ed utilizzata da lui. La tragedia,in tutto ciò, e' che non riesco ad odiarlo e quella parte di me che l'ha amato soffre e piange. Scusate lo sfogo. D
Anonimo | Venerdì, 27 maggio 2011 @16:09
Ciao la tua poesia è fantastica e mi ha emozionato molto leggerla ma devo anche informarti di una cosa meno ilare e serena.C'è una persona che ha scritto la tua poesia modificando qualche parola ma lascia intendere che sia sua e se ne vanta anche!
E' una cosa che non accetto perchè le proprie creazioni sono come inanti che portiano nei nostri pensieri e nei nostri cuori fino a quando non nascono sottoforma di scritti che ci lasciano per prendere la strada della carta...Mi sentivo in dovere di avvisarti di ciò, comportati come meglio credi,ciao e a risentirti se sarà possibile! :D
bello | Venerdì, 22 aprile 2011 @18:15
è bello iniziare la giornata con leggendo Lisa
Nostalgia | Lunedì, 21 marzo 2011 @20:38
Cristina, bellissimo il tuo post. Dico davvero sei una poetessa. Dovresti fare come Daniela dalla Scozia che ha sfruttato il blog di lisa, si è fatta pubblicità e poi. Ciao|! So long.. ha imparato bene dai Celti che ballano senza mutande!
Cristina | Sabato, 19 marzo 2011 @16:17
Faccio capolino dopo un bel po' di giorni...
Mi manca questo posto. Ma si tratta di una nostalgia bella, da cullare, come un sapore che, nel guizzo di un ricordo, ritorna.
Il gusto dell'attesa e poi finalmente l'attimo diluito nelle parole.
Parole raccolte lungo il cammino, come tante conchiglie.
Parole che affiorano, come scaglie di luce, coriandoli di lettere ancora da scrivere. E' un luogo che fa nascere le parole, questo.
Un antro, un utero, una nuvola.
Trascrivo su una pagina bianca la voce di Emily Dickinson.
Anch'io aspetto l'alba... a dieci, dodici, quattordici anni sognavo di continuare ad emozionarmi e meravigliarmi.
Vertigini e stupore... inchiostro che cade.
Un abbraccio a tutti e grazie Lisa per avermi regalato il respiro di un'alba che deve ancora venire.
LISA | Giovedì, 17 marzo 2011 @11:34
Allora viole e auguri per chi compie gli anni nel giorno dell'Unità d'Italia...
Angela | Mercoledì, 16 marzo 2011 @20:02
.....io sognavo e tuttora sogno che, come dici tu Lisa, arrivi qualcuno che mi stringa forte e mi ami davvero..... e continuerò a sognarlo sempre......
stefania | Mercoledì, 16 marzo 2011 @18:27
l'alba arriverà sempre, giorno dopo giorno, con la pioggia e il bel tempo. la mia porta è sempre aperta
ma devo imparare a non stare sempre sulla soglia, questa attesa mi sfinisce, devo imparare a nascondermi nelle stanze più in fondo, affinchè il tuo cuore si fermi e si affanni.
Carla | Mercoledì, 16 marzo 2011 @17:27
Mi piacciono i versi di oggi, però qualche volta la mia porta sbatte per il troppo vento... ma io tenacemente la lascio aperta. ( spesso vada o dormire senza chiudere nemmeno la porta di casa !!)
Grazie per i suggerimenti di lettura per le piccole donne di oggi e se ti piace quel genere bellissimo è anche Signore e Signorine corale greca di Beatrice Masini. Sono tutte eroine dell'antica Grecia che raccontano il loro punto di vista; fantastico è lo sciopero dei baci di una protagonista di una commedia di Aristofane.
Io a dodici anni volevo fare la prof, la mamma e avere una vita incasinata.... ho raggiunto tutto ma ho ancora desideri per i prossimi dodici!!
Anonimo | Mercoledì, 16 marzo 2011 @16:46
Ah, doppia festa per me! Domani, senza Il Buongiorno di rito, darò anch'io il buongiorno al mio Paese.
Anonimo | Mercoledì, 16 marzo 2011 @16:38
Fuori tema e fuori orario; spero che Lisa perdonerà anche l'anonimato.
Domani compirò gli anni; sono nata con le viole mammole che mi piacciono tanto e ringrazio la buona sorte di essere arrivata fino a oggidì. Mi regaleranno fiori (che mi piacciono tanto) e, spero, qualche
libro. Però il mio pensiero è altrove e a questo proposito voglio citare alcuni versi di J. Donne che ho letto non so dove: "... la morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te." Sto pensando al Giappone.
Nadia | Mercoledì, 16 marzo 2011 @12:08
Grazie Lisa. Hai scelto dei bellissimi versi di Emily, tra quelli che amo di più. Buona giornata, a presto.
Sabrina | Mercoledì, 16 marzo 2011 @11:50
Cara Lisa, ci azzecchi sempre... Io sto aspettando sia un sms, che un nuovo lavoro... Nel frattempo in ufficio trattengo le lacrime perchè l'atmosfera è invivibile. Buona giornata a tutti
Andy | Mercoledì, 16 marzo 2011 @09:21
Proprio venerdì scorso ho comprato un libro di poesie di Emily Dickinson. Sapevo fosse una grande scrittrice, ma è molto meglio di quanto mi aspettassi. E adesso tu pubblichi una sua poesia, che coincidenza. :)
Buona giornata Lisa!
Martedì, 15 marzo 2011 @08:15
"Improvvisamente nel negozio di Wen arrivò la primavera. Voglio dire, arrivarono i vestiti primaverili. Un’orgia di gialli e azzurri e bianchi, e pallidi rosa e rossi coraggiosi. Gonne di cotone, spolverini con cintura, magliette a tre quarti, camicie a fiori… Infatti qualche giorno dopo arrivò la primavera vera, quella dell’aria, non dei vestiti."
(Viola Di Grado)
Prove generali di primavera.
Cosa mi porterà il vento di primavera? Intanto, un nuovo libro di Elizabeth von Arnim, una delle mie scrittrici preferite. Fiori in copertina e nel titolo: "La fattoria dei gelsomini", Bollati Boringhieri. E ben 313 pagine. Non è meraviglioso sapere che un bel libro che sa di petali ci aspetta?
La frase che ho scelto per City oggi, invece, è tratta dal potente libro d’esordio della giovanissima Viola Di Grado, 23 anni e lipstick blu: "Settanta acrilico trenta lana" (e/o). L’avete già incontrata perché l’ho "trasformata" in vari Buongiorno, come quello del 9 febbraio: "Un vestito che amerò per sempre se me lo sfili adesso". Nel post di quel giorno, tra l’altro, trovate anche la mia intervista. Chissà cosa ne avrebbe pensato Elizabeth von Arnim, si sarebbe provata un rossetto blu insieme a noi?
Raffaellache ama Berlino | Mercoledì, 16 marzo 2011 @11:02
ciao Lisa, ti lascio questo post perchè lo hai scritto esattamente nello stesso giorno in cui ho finito di leggere 70acrilico 30 lana...
potente e ferocissimo, straordinario. grazie per avermelo fatto scoprire...
Lele | Mercoledì, 16 marzo 2011 @09:00
Oh! Lisa, vorrei tanto..., vorrei tanto che una dolce brezza primaverile mi portasse da lui, più veloce di un jet.
Ma mi tocca aspettare fino ad agosto... Abbracci
LISA | Mercoledì, 16 marzo 2011 @08:17
LELE: davvero parti e vai da lui? Ci vorrebbe un vento di primavera, che porti dai perduti amori... NINA: proprio così, la von Arnim è fragile ma tenace; romantica, ma arguta e indipendente. Ha ancora molto da insegnarci, anche se ha vissuto cent'anni fa!
Lele | Martedì, 15 marzo 2011 @17:10
Io e il mio vestito a fiori, la primavera dentro il mio cuore. Tempo di cambiamenti, non solo nell'armadio...ed io che sono ancora innamorata di lui, quasi quasi vado negli States e me lo vado a riprendere!!! Un dolce abbraccio a te, Lisa.
Nina | Martedì, 15 marzo 2011 @16:30
@Sabrina, siamo in due !!!
Sabrina | Martedì, 15 marzo 2011 @15:35
Io invece non ho nessuna voglia di primavera, ma sono un caso raro :-)
Penso che quello di Viola Di Grado sarà il prossimo libro che leggerò!
stefania | Martedì, 15 marzo 2011 @15:22
respiro già la primavera e ho una gran voglia di vestiti chiari, leggeri, di gambe nude, di giornate lunghe.
Nina | Martedì, 15 marzo 2011 @09:55
Sono immersa nelle "Lettere di ua donna indipendente" della Von Armin; tenace, forte, brillante, arguta, fragile e indipendente Rose -Maire, mi piace molto mentre per ora, il 'caro Roger' ,è alquanto sbiadito. Il libro della Di Grado mi ha proprio commosso e 'ferito' in qualche pagina, bellisimo davvero.
Nadia Terranova | Martedì, 15 marzo 2011 @08:33
Quanto amo la Von Arnim.
Il libro di Viola Di Grado voglio leggerlo, fra tutti gli esordi del 2011 è quello che mi incuriosisce di più.
Buongiorno Lisa!
una a caso | Martedì, 15 marzo 2011 @08:27
una frase adattissima a roma questa mattina ,abbiamo 15 gradi e una bellissima giornata di sole .... i ragazzi del liceo sono già in t-shirt
Lunedì, 14 marzo 2011 @07:08
"Cammino sola in un preludio di pioggia
le corsie d’asfalto sotto i piedi come un rullo cinese
dietro l’angolo il biancore delle chiese, improvviso.
Roma di rosa pallido di azzurro sporco
la piazza larga ondeggia nel rumore di ferri, di freni
a ogni passo una sillaba dell’anima, una dopo l’altra
un secchio di fiori una panca la metropolitana
la croce della farmacia, odori molli dolci
di pelle indiana".
(Daniela Attanasio)
Io e la città, prima della pioggia. Prima che.
(Daniela Attanasio è una poetessa romana. I versi di oggi sono tratti dalla sua raccolta "Il ritorno all’isola", Nino Aragno Editore. Che bella quella "Roma di rosa pallido di azzurro sporco"...)
una a caso | Martedì, 15 marzo 2011 @08:20
ma 'sta bora quando finisce ? un saluto windproof
LISA | Martedì, 15 marzo 2011 @07:50
UNA A CASO: invece a me piace proprio il contrasto tra il rosa pallido e l'azzurro sporco. LA BORA: ah oui!
Paola | Lunedì, 14 marzo 2011 @15:13
Cara Lisa, adoro la tua rubrica e leggerla prima di cominciare una faticosa giornata è ormai un rito irrinunciabile. Ora, a prescindere dagli autori più famosi, come fai a scovare tante piccole meraviglie (come i versi odierni)? Io buona parte di questi scrittori/poeti new age non li ho mai sentiti nominare.
stefania | Lunedì, 14 marzo 2011 @15:09
non mi piace roma sotto la pioggia ,è grigia, triste , sbiadita e irriconoscibile
una a caso | Lunedì, 14 marzo 2011 @08:58
il rosa pallido e l'azzurro charo di roma sono imperdibili .......... l'aggettivo sporco mi rovina tutto avete mai visto la cupola di san pietro tra questi colori ?
La Bora | Lunedì, 14 marzo 2011 @08:37
Bonjour Lisa; superbe website, je vois que les photos sont prises a Trieste pendant la Bora :)
bonne journee a toi
Sabato, 12 marzo 2011 @16:29
Oggi, dopo aver litigato con l’ennesimo bagno di un bar (Ma come diamine si apre l’acqua? Ah già, forse c’è la fotocellula, ma allora perché non funziona? Quanto vicino devo sfregare le mani?), ho capito che gli uomini sono come i rubinetti. Solo che il problema è che ognuno si apre a modo suo. Per alcuni bisogna girare con forza la manopola; altri hanno una fotocellula ipersensibile, altri se ti avvicini troppo il sensore non risponde, bisogna agitare le mani da lontano (Vi ricorda qualcosa? Ma certo: il grande problema della "distanza giusta", non troppo vicino né troppo lontano…). E altri proprio non funzionano. Niente acqua. O niente acqua calda. (Gli uomini troppo gelidi, quelli che non ci scaldano…).
Così mi chiedo, cari maschi, ma non potreste essere fatti tutti nello stesso modo? Ci rendereste le cose un pochino più facili. E visto che ci siete, cercate di inventare un unico dispositivo, universale e semplice per favore, anche per i bagni di bar e ristoranti. Seppur che siamo donne, non siamo sempre così pazienti! (A proposito: il bagno di oggi aveva un’ennesima variante, il pedale a terra, da premere con il piede. Rubinetti e uomini criptati. Povere noi).
simeone | Mercoledì, 8 giugno 2011 @21:22
capitato qui per caso cercando di risolvere un giochino di prestigio...
mi viene da dire:di la verità,stai scherzando?
1.se ti rivolgi ai maschi non avrai uomini.
2.se cerchi un unico dispositivo universale trovati qualcosa che funzioni a batterie,come un telecomando
3.se vuoi un uomo cerca un uomo,non un ken della barbie fatto con lo stampino.
buona fortuna
LISA | Giovedì, 17 marzo 2011 @16:51
Criptate, eccome, ADRIANO. Ma di solito con il libretto delle istruzioni allegato.
adriano | Mercoledì, 16 marzo 2011 @16:21
perche' voi non siete criptate?
Sabrina | Domenica, 13 marzo 2011 @22:22
Io lo trovo un paragone interessante, non mi sarebbe mai venuto in mente! Io ho deciso di avere un po' di pazienza, nonostante questo w-e pensassi ad una svolta epocale da parte mia... Invece mi sono trovata davanti ad una serata inaspettatamente serena e ho pensato di provare a fidarmi, ancora per un po'. E di avere un "amico speciale" e non un fidanzato. In questo momento mi sento serena, anche se vi sembrerà assurdo, perchè credo dipenda solo dal punto di vista in cui si guardano le cose e dal fatto di riuscire a non "aggrapparsi" alla voglia di una relazione con una persona che ci piace, ma vivere giorno per giorno, con leggerezza, cercando di non pensarci troppo. Ce la metterò tutta!
Anonima insegante | Domenica, 13 marzo 2011 @21:25
Ah, sono reduce dal Rubinetto Gelmini!!! Io tirerei lo sciacquone!!!!! e adesso mi godo la Littizzetto.
Lady Chatterley | Domenica, 13 marzo 2011 @20:20
Forse dovremmo mettere da parte il "rubinetto" e pensare alla decriptizzazione del nostro compagno/amante/consorte. Basterà un pedale o una fotocellula per mettere in moto quel qualcosa in più che ci rinfresca mani, viso e umore? Mah, tanto siamo pazienti, quando vogliamo...
una a caso | Domenica, 13 marzo 2011 @15:25
mah ....non vorrei proprio guardare il mio compagno di vita e pensare a ..un rubinetto
Giusy d'a. | Domenica, 13 marzo 2011 @14:31
Più che "eleganti" sarebbe meglio dire " pseudo-tecnologiche"
Giusy d'a. | Domenica, 13 marzo 2011 @14:22
Ma no, Una a caso, non mi sembra un brutto paragone, io vedo solo un pensiero un po' ...contorto, dettato dal disappunto di chi è costretto ad avere a che fare con le toilettes di bar e ristoranti, eleganti ma piuttosto trascurate, tanto per usare un eufemismo, (in Italia è quasi una norma) e può venire spontanea un'associazione tra un rubinetto da decriptare e il nostro compagno di vita. Pardon, forse mi sono spinta troppo in là.
una a caso | Domenica, 13 marzo 2011 @13:20
che brutto paragone.....i rubinetti dei bagni dei bar così poco puliti e maleodoranti ....e poi non ci vuole pazienza ma intelligenza ciao
Farfalla | Sabato, 12 marzo 2011 @23:00
Ho il sospetto che qualche marchingegno legato ai rubinetti dei bagni pubbici lo abbia inventato una donna ed è più di un sospetto. Forse l'ho letto da qualche parte. In quanto a uomini criptati, ce ne sono tanti, una vera folla, una moltitudine ma NOI non siamo da meno. Questo è il bello!!!
XY | Sabato, 12 marzo 2011 @21:06
la variante del pedale in realta' e' di venti anni fa credo... certo oggi vanno di piu' i sensori, persino negli ascensori ora bisogna muoversi se si vuole la luce accesa. comunque, per la domanda, la risposta e' no. ed e' per lo stesso motivo per il quale le donne non sono tutte uguali. da un punto di vista evoluzionistico non ci sarebbe l'uomo non ci fossero state tutte le diversita' del caso. e in effetti tutto il mondo animale funziona cosi': la donna sceglie l'individuo che "preferisce" per procreare... non credo l'uomo possa fare diversamente!
un saluto
M | Sabato, 12 marzo 2011 @18:29
Pienamente d'accordo.. questi uomini criptati che nemmeno ci aiutano a farsi interpretare.. Le proviamo tutte: vicino, lontano, pedalino..(facciamo anche finta di andare da qualche altro rubinetto!!). Ma niente.. e intanto magari c'è anche qualcuno che impaziente bussa alla porta,e ci fa solo innervosire di più!
Venerdì, 11 marzo 2011 @08:41
"Ma guarda – guarda come porta di scatto la mano indietro, alla base del collo. Per questi gesti ci si può innamorare, per tutta la vita."
(Virginia Woolf)
Quei piccoli gesti. Il sorriso obliquo. Il modo che hai di socchiudere gli occhi, quando sorridi. La mano tra i capelli. Come potevo non innamorarmi di te?
(Di Virginia Woolf ricordo poche cose, frasi come flash. Ricordo l’inizio folgorante di Mrs Dalloway: "La signora Dalloway disse che i fiori sarebbe andata a comprarli lei". L’immagine che ho ritrovato, anni dopo, nel film tratto dal libro di Cunningham, "Le ore", dove Mrs Dalloway era Meryl Streep, e andava a comprare i fiori per la sua festa non a Londra, ma a Manhattan… E poi mi è rimasta dentro, per anni, una frase-flash, da "Le onde"; sono andata a cercarla, nel mio vecchio libro sottolineato quasi vent’anni fa, e ve la regalo, oggi che diventa il mio Buongiorno per City. La traduzione, imperfetta, è mia)
Nella parte "globish" del blog trovate il mio Buongiorno del venerdì in inglese: e la frase in inglese.
Anonimo | Venerdì, 22 aprile 2011 @03:40
che testo è??vorrei trovarlo per intero..
LISA | Martedì, 15 marzo 2011 @07:58
ELE: oh, so romantic. Ma non ti sei avvicinata con una scusa, magari su un titolo galeotto?
Ele | Lunedì, 14 marzo 2011 @23:09
Oggi in libreria nel settore di letteratura straniera c’era un ragazzo che ci si poteva innamorare di lui solo per il modo in cui con lo sguardo scorreva le file di libri e di tanto in tanto ne estraeva uno.
stefania | Venerdì, 11 marzo 2011 @20:04
mi sono innamorata perdutamente di una "R" strana, di un modo di sorridere così speciale e raro, di occhi verdi, bosco, autunno, che vedo solo io..perchè ci vuole amore, attenzione e una luce particolare per scovare la bellezza di questo verde così nascosto
Ciccio | Venerdì, 11 marzo 2011 @11:12
Io sono gia' innamorato di te....ma il modo con cui hai raccolto i tuoi capelli l'altra mattina mi ha fatto " impazzire"...
mery | Venerdì, 11 marzo 2011 @09:49
gesti che non ritrovi in nessun altro e il cui ricordo ti accompagna per sempre
Nina | Venerdì, 11 marzo 2011 @09:37
piccoli impercettibili gesti, gli occhi che cambiano espressione...quasi il colore, quei pochi, perfetti, bellissimi centimetri di di pelle che si intravedono sopra il collo della camicia...
VOLUBILE.... | Venerdì, 11 marzo 2011 @08:45
A volte basta un piccolo gesto per innamorarsi...
Altre, un piccolo dettaglio per incavolarsi....
Giovedì, 10 marzo 2011 @08:14
"Da bambino, ho imparato presto che c’era sempre un litigio pronto a scoppiare, e talvolta lo immaginavo come una presenza fisica, reale, acquattata nell’ombra dello spazio che i miei genitori si trovavano a occupare in quel momento – un negozio di alimentari, una macchina, un ristorante. Mi figuravo il litigio seduto accanto a noi sul divano di fronte alla televisione…"
(Dinaw Mengestu)
Quando nelle famiglie entra il buio.
(La frase di oggi è tratta da un romanzo appena uscito, che sto leggendo perché intervisterò l’autore, un giovane etiope che però vive in America: "Leggere il vento", di Dinaw Mengestu, Piemme. Mi piace: parla di emigrazione, amori che si sfaldano, e nuove rotte nella vita)
LISA | Venerdì, 11 marzo 2011 @08:21
PER TUTTI QUELLI CHE hanno visto un litigio seduto accanto sul divano, davanti alla televisione. Sperando che sia per tutti, come per STEFANIA, un "tempo lontanissimo, dove non torno mai".
LISA | Venerdì, 11 marzo 2011 @08:17
CHIARA VALLI: "Chiamami con il tuo nome", di André Aciman, è un libro che lascia il segno, come una carezza che ci fa venire i brividi. E come il suo ultimo romanzo, "Notti bianche" (sempre Guanda). Aciman l'ho incontrato a New York: abbiamo parlato per due ore fitte fitte; parlato d’amore, ovviamente. Che sarà quello che vorrete fare voi - con chiunque: il fidanzato, l’amica, chi vi siede accanto in metropolitana - appena inizierete i suoi libri. L'intervista è on line nel post del 5 febbraio (basta andare a sinistra, sotto "archivio", e cliccare sul mese di febbraio).
LISA | Venerdì, 11 marzo 2011 @08:06
VOCE LIBERA: allora, presto avremo un RSS sul blog (whatever that means). Sono molto contenta che tu mi legga dagli States; mi raccomando, diffondi sulla East Coast il Buongiorno in globish del venerdì!
Fiorenza | Giovedì, 10 marzo 2011 @20:53
Hai fatto bene Daniela, vivi il presente e consolati guardando gli occhi ti tua figlia. Complimenti per la tua scelta coraggiosa. Ho la certezza che riuscirai a costruire, ricostruire il tuo futuro e quello della bambina. I padri, a volte, valgono meno di zero e spero che questo non sia il vostro caso. Il mio è stato bravo, nel suo piccolo, ma ho sofferto.
Nina | Giovedì, 10 marzo 2011 @17:22
un post difficile questo di oggi cara Lisa, soprattutto se ti evoca ricordi tristi e un'infanzia difficile con parecchie, tante, troppe salite. Mi piace molto questo 'figurare' il litigio come una vera e propria presenza, forse, in questo modo, è più facile da combattere, da arginare, da guardare.
sergio | Giovedì, 10 marzo 2011 @16:48
Non ho parole, è tale e quale a un lato oscuro della mia adolescenza... Che brutti ricordi...
Lina - Myriam | Giovedì, 10 marzo 2011 @15:09
Io da bambina ho imparato che i litigi finivano sempre in un abbraccio,forse con qualche lacrima. i Igenitori mi avevano racccontato per sommo capi le discussioni dei mie nonni, quando c'era in gioco la vita che per alcuni della mia famiglia si è concluda nel modo più tragico. Ma già, tutto sepolto, dimenticato. E' quasi primavera, sorridiamo alla vita. Ma sapete? per me i confronti accesi hanno una loro funzione. Un perché liberatorio.
Daniela Calboli | Giovedì, 10 marzo 2011 @14:50
E'un argomento sempre attuale, il dolore dei bimbi impotenti di fronte ai genitori in lotta. Sempre pronti ad assumersi la responsabilità dell'aria pesante, proprio loro che ne sono solo le vittime. In simili situazioni i piccoli prendono un'aria guardinga, imparano a non parlare, non raccontare ciò che hanno fatto con l'altro genitore nel weekend riservato allo scambio. Cercano abbracci e stabilità che anche dopo la separazione spesso non arriva e coltivano assenze che diventano buchi nei loro piccoli cuori.
Ho attraversato una brutta crisi con mio marito ma la pena più grande
era osservare lo smarrimento della nostra bimba di fronte a ciò che secondo lei era l'insensatezza all'ennesima potenza : il crollo di tutto il suo mondo. E' vero che non si può stare insieme solo per i figli, ma sono contentadi non aver mollato.
Chiara Valli | Giovedì, 10 marzo 2011 @14:43
Pezzo di cuore per pezzo di cuore.
Ne ho perse/acquistate tante di schegge su tutti questi Buongiorno.
Buongiorno di sole,buongiorno di pioggia.
Vorrei condividere 271 pagine che arrivano dritte,drittissime al cuore.O forse no,nemmeno al cuore.Alla pancia ai polmoni,sono viscerali.
E alla fine ti lasciano sventrata,quasi ci fossi tu,scritta lassopra.
CHIAMAMI COL TUO NOME,André Aciman.
A lei, :)
stefania | Giovedì, 10 marzo 2011 @14:32
una frase che mi riporta a un tempo lontanissimo, dove non torno mai.
questa mattina l'ho sfiorato, ma sono corsa subito avanti e non mi guardo indietro.
voce libera | Giovedì, 10 marzo 2011 @11:24
Lavoro qui in una università della East Coast ma preferirei mantenere l'anonimato... A volte mi prende la nostalgia della madrelingua: anche per questo leggo il tuo blog in italiano. Comunque complimenti !
LISA | Giovedì, 10 marzo 2011 @11:12
Wow, VOCE LIBERA, mi leggi dagli States! Da dove? Sono troppo curiosa. (In cambio penserò davvero a Twitter...). E il mio blog in globish, l'hai già visto?
voce libera | Giovedì, 10 marzo 2011 @11:07
ciao Lisa qui negli states spesso il blog ha l'opzione rss o twitter, perchè il livello di pigrizia è tale che taluni preferiscono ricevere notizie sul melafonino o direttamente sull' ipad piuttosto che navigare
LISA | Giovedì, 10 marzo 2011 @11:01
Ciao VOCE LIBERA, da dove segui la mia voce? Io mi sono auto-messa sul mio iPhone e mi leggo bene (e dire che sono una casalinga telematica imbranata). Su Twitter ho ancora delle perplessità, sono più una FB-fan. Dici che mi tocca?
voce libera | Giovedì, 10 marzo 2011 @10:56
ciao Lisa sto diventando un °seguace° del tuo blog: a volte è più salutare cominciare la giornata con una poesia piuttosto che l'ennesima notizia di degrado italiano.
Nonostante l'argomento litigioso di oggi.
Ma non hai un RSS sul blog ? (o link per twitter ?) seguirlo dall'Iphone e' un po' complicato...
LISA | Giovedì, 10 marzo 2011 @09:32
UNA A CASO: sono dove mi portano i libri. Il vento sfoglia le pagine, e io sono lì. Tutta colpa della bora!
una a caso | Giovedì, 10 marzo 2011 @09:19
what kind of humour are you in? ieri ci hai parlato di pazienza ,oggi di litigi ..........ciao
Mercoledì, 9 marzo 2011 @08:06
"Un altro nome dell’amore: pazienza."
(Paul Celan)
Ci vuole pazienza per amare, lo so. Perché bisogna imparare ad aspettare. Ci vuole pazienza e fermezza e dolcezza con un bambino; ma anche con chi ci ha tenuto in braccio da piccoli. Ci vuole pazienza con chi ci ama, ma non lo sa: non ancora. Ci vuole pazienza con chi va, e poi torna. Ci vuole pazienza, ma come faccio, se il mio amore ha fretta?
(La frase di oggi è tratta da "Microliti" di Paul Celan, Zandonai Editore. Ancora più perentoria in originale: "Ein anderer Name der Liebe: Geduld".)
stefania | Mercoledì, 9 marzo 2011 @18:49
sto imparando questo nome, così estraneo ai miei giorni
ma quanta difficoltà!!! è più facile per me "perdere la pazienza"
ma se la perdo, poi lo so che me ne pento
Giusy d'antan | Mercoledì, 9 marzo 2011 @13:31
Sono tanti i modi di amare, vero? c'è l'amore materno, quello filiale, quello coniugale, quello fraterno, quello che ci assale così, quando la ragione non può avere il sopravvento: è un diamante che sapientemente sfaccettato brilla per sempre.
una a caso | Mercoledì, 9 marzo 2011 @13:08
a sabrina...attendi. attendere è sempre un segno di speranza ,. grazie per la stima accettare ,invece ,è un segno di rassegnazione ...e non va bene
annetta | Mercoledì, 9 marzo 2011 @11:22
@sabrina: in bocca al lupo di tutto cuore; io la pazienza l'ho appena persa mettendo in piedi un gran casino ma non me ne sono pentita. Il mio amore non ne ha avuta di fretta ma ad un certo punto bisogna buttarsi a smuovere le cose e dirsi: o la va o la spacca. E se la spacca vuol dire che non sarebbe andata comunque....un abbraccio anche se non ti conosco. Anna
Sabrina | Mercoledì, 9 marzo 2011 @10:38
Scusami, Una a caso!
Sabrina | Mercoledì, 9 marzo 2011 @10:24
Per Uno a caso: ti stimo!!
Sabrina | Mercoledì, 9 marzo 2011 @09:51
A volte è questione di capire se vale la pena avere pazienza, o se invece scambiamo il bisogno di pazienza per una speranza vana. E' difficilissimo, io cercherò di affrontare tutto questo al più presto e spero di non sbagliare. Buongiorno a tutti
una a caso | Mercoledì, 9 marzo 2011 @09:12
povero paul celan che si è persola bellezza di un litigio , una sbattuta di porte . un pitto rotto e.....un abbraccio più forte degli altri .
INCREDIBILE | Mercoledì, 9 marzo 2011 @08:50
Da circa tre anni mi chiamano GIOBBE.... :)
Martedì, 8 marzo 2011 @09:47
"Istruzioni per costruire oggi la rivoluzione:
un vestito nuovo, un fiore sul balcone,
una bomba di sorriso, un raggio di sole,
fare l’amore senza moderazione.
E guardare le nuvole, pieni di stupore".
(Francesca Genti)
Così ci piace, così sogniamo la rivoluzione.
Oggi penso a un 8 marzo reloaded, come la rivoluzione fatta di nuvole e poesia di cui parla Francesca Genti (e a proposito, i versi di oggi sono stati pubblicati non in un libro, ma nell’ultimo numero di Velvet). Un 8 marzo reloaded dei sogni e delle utopie di tutte le donne che sono venute prima di noi, e che ogni tanto appaiono qui sul blog: le poetesse (magari figlie di antifascisti uccisi, come Amelia Rosselli), le rivoluzionarie risorgimentali (come Giuditta Bellerio Sidoli, con la sua proibita coccarda tricolore), le scrittrici che hanno reinventato il mondo dalla loro stanza, e ci hanno fatto sorridere (come Jane Austen)… Mi piace vederle qui.
E mi piace anche raccontarvi che Francesca Genti, la giovane poetessa che ci porta a pattinare sulla Via Lattea (ricordate il Buongiorno del 2 aprile 2010?), esce a fine marzo con il suo primo romanzo, "La febbre", per Castelvecchi. A tutte auguro, oggi, nuvole e fiori, vestiti nuovi, nuovi sogni d'amore e di rivoluzione.
Marina | Mercoledì, 9 marzo 2011 @17:18
Mi era sfuggito questo splendido buon giorno, che bella frase una bomba di sorriso e un raggio di sole...si anche questo é cambiare, se non ora quando? dice bene alessandra, a proposito un abbraccio e un bacio se sei quella a tre quarti del fiume
annetta | Mercoledì, 9 marzo 2011 @11:27
@alessandra: SI, SI, SIIII!!! se non ora quando? mai più? Un proverbio tedesco recita più o meno: Meglio un finale con tragedia che una tragedia senza fine....e cambiamola questa vita prima che sia lei a cambiare (in peggio ) noi. AUGURI A TUTTE LE DONNE CORAGGIOSE
:-)))
LISA | Mercoledì, 9 marzo 2011 @08:01
ALESSANDRA: già, se non ora quando?
LISA | Mercoledì, 9 marzo 2011 @08:00
AMINTA: sì, Eleonora Pimentel Fonseca. Poetessa, e aristocratica, di origine portoghese. Ma a Napoli, alla fine del '700, fu tra quelli che sognavano di riuscire a portare il vento della Rivoluzione Francese, sognando la Repubblica Napoletana... Fu impiccata nel 1799. Bello e straziante il libro che le dedicò Enzo Striano, "Il resto di niente"; e il film, con lo stesso titolo. La protagonista era una portoghese come lei, Maria de Medeiros, ed è stato girato da una donna, Antonietta De Lillo.
stefania | Mercoledì, 9 marzo 2011 @07:40
non c'è stata nel mio 8 marzo nessuna mimosa da cogliere/regalare, ma solo da guardare, in un abbandonato pezzo di prato, di mattina presto, nel solito tragitto, casa-lavoro, un pulviscolo di giallo che fa bene agli occhi!
Però ho avuto nel mio 8 marzo, un far l'amore senza moderazione e forse per un paio di giorni, volerò sulla città!
Aminta | Martedì, 8 marzo 2011 @23:23
E come Eleonora Pimentel. Ho fatto una carrellata sulle figure femminili dell'Ottocento. Per nulla trascurate, belle dallo sguardo fiero, eleganti. Coraggiose.
Lady Chatterley | Martedì, 8 marzo 2011 @21:38
V abbè era raptus. Sto esagerando. Ti chiedo scusa, Lisa.
Lady Chatterley | Martedì, 8 marzo 2011 @21:36
Mi sono lasciata prendere dal rapètus creativo, 8 marzo, ovviamente. Maggio è il mese della Madonna, non la vorrei immischiare....
Lady Chatterley | Martedì, 8 marzo 2011 @21:32
Belle le mimose di oggi. Ogni post è un fiore. Ma io voglio spezzare con una bomba di sorriso, se ci riesco. E questa bomba stasera la vorrei lanciare contro i signori degli spot pubblicitari. Ma come?
>Solo noi donne abbiamo bruciori e pruriti intimi (quando mai?)
>Puzziamo come capre in ascensore
>Dobbiamo indossare mutande scafandrate per evitare "piccole perdite" (i signori no, vero?)
>Dobbiamo ricorrere a colle per saldare dentiere traballanti che ci impediscono di baciare sulla bocca l'amato compagno e di addentare una mela. Poi c'è l'infelice postina che invece di consegnare lettere addenta la torta offerta da perfide signore
>Strizziamo pannolini per la prova confort "anatomica" Ha, Ha e già assumono una bella forma durante il ciclo
Dulcis in fundo ( ma qui si parla di minorenni) avete presente la bambina dallo sguardo perso, imbottita di merendine , che sogna di diventare una "naturalista"'
La lista è lunga e metto un bel punto.
Buon 8 maggio, di cuore, a tutte voi.
monica | Martedì, 8 marzo 2011 @17:28
che bella la poesia di Francesca! gioiosa e vitale e, soprattutto, vera come è lei. brava e grazie perché è un dono per tutte le donne
Veroamico | Martedì, 8 marzo 2011 @16:33
La poesia di Francesca è bellissima.
Un bravo anche a quelli di Velvet che gliel'hanno commissionata.
Ah, di quante rivoluzioni avremmo bisogno anche noi maschi... mia cara Lisa.
Tante buone cose :-)
Carla | Martedì, 8 marzo 2011 @15:40
Credo che questo vademecum sia sempre da portare con noi ogni volta che vogliamo fare una rivoluzione... (nell' armadio : un vestito nuovo, nelle relazione: un bomba di sorriso, nell'amore: senza moderazione; nella vita e nella società : fiori sul balcone, raggi di sole e lo stupore di non dare mai niente di scontato come le nuovole.
Alessandra | Martedì, 8 marzo 2011 @15:13
Ciao Lisa
mi riaffaccio dopo tanto tempo per augurare un buon 8 marzo al blog, che seppure non più "salotto rosa" mi sembra sempre offrire la ricchezza di sguardi femminili sul mondo (anche grazie alle tante poetesse e scrittrici che ci fai scoprire- complimenti a Francesca, a proposito).
Grazie, proprio oggi, di averci ricordato parlando di rivoluzioni, che la realtà si può cambiare, che noi possiamo cambiare, che arrendersi all'idea che tutto è e sarà sempre fermo è peggio di una sconfitta, è rinunciare a vivere.
Posso aggiungere: se non ora quando?
Giusy d\'antan | Martedì, 8 marzo 2011 @13:37
Grazie Malu, faccio parte della tua donazione, suppongo. Ciao!
Giusy d'antan | Martedì, 8 marzo 2011 @13:35
Fuggo dal "tiggì " per entrare in questo Blog che mi piace tanto e lo faccio per evitare la visione di alcune donne che hanno assunto volentieri la posizione orizzontale per questioni....beh, lasciamo perdere.
Oggi il mio pensiero va a una donna dei giorni nostri: Rita Levi Montalcini e le bacerei volentieri la mano.
Cambio argomento per dire a Lisa che, grazie a lei, ho aggiunto una piccola perla alla mia collana, non sapevo proprio chi fosse la Giuditta Bellerio! E brava anche la Francesca Genti. Nessuno mi regala mimose e pensare che ci terrei tanto! L'ignorante consorte dice che si tratta solo di consumismo...bell'alibi vero?
malu63 | Martedì, 8 marzo 2011 @12:28
Vi offro un rametto di mimosa del mio giardino, felice 8 marza a tutte voi :)
annetta | Martedì, 8 marzo 2011 @12:11
ancora una volta le parole di francesca mi aprono il cuore e ci leggono dentro...brava francesca e brava lisa che scegli sempre le poesie migliori per farci amare la vita.
Hermione | Martedì, 8 marzo 2011 @12:11
Bellissime queste parole di Francesca Genti! Aggiungo quelle della poetessa Joumana Haddad, tratte da " Sono una donna ":
Sono libera nella vittoria e nella sconfitta
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
E al mio desiderio non impartiscono ordini.
AUGURI A TUTTE!
Francesca | Martedì, 8 marzo 2011 @10:59
Una bomba di sorriso... pieni di stupore...
E' quello che mi voglio regalare per oggi!
Nina | Martedì, 8 marzo 2011 @10:18
fare l'amore senza moderazione....sììì!!! Francesca sei grandiosa ! Buon 8 marzo a tutte !
Antonella | Martedì, 8 marzo 2011 @09:58
Carissime Lisa e Francesca.
Buon 8 marzo a voi che ci regalate pensieri meravigliosi.
Buona giornata a tutte le donne che leggono questo delizioso blog.
Antonella
francesca genti | Martedì, 8 marzo 2011 @09:53
Cara Lisa,
buon 8 marzo, buona rivoluzione, a te, a tutte!
Lunedì, 7 marzo 2011 @08:24
"L’uomo che nominò il mio letto stretto era una persona tranquilla ma aveva buone domande. Immagino che tu mi ami, a modo tuo, gli dissi una notte prima dell’alba, mentre stavamo sdraiati nel letto stretto. E come altrimenti ti dovrei amare – a modo tuo?, mi chiese. Ci sto ancora pensando."
(Anne Carson)
Ma forse, in questo letto stretto, troveremo uno stesso modo di amarci.
(Anne Carson è una poetessa canadese, ma la frase di oggi è tratta da uno strano, intenso libro di pensieri e prose, "Antropologia dell’acqua", Donzelli)
LISA | Mercoledì, 9 marzo 2011 @19:38
MYRIAM fiorentina dunque... Ma sai che in "Glam Cheap", la protagonista, Stella, la Ragazza dallo Sguardo Prezzante, a un certo punto si ritrova a Firenze? Mi raccomando: lei (e il mio libro) ti aspettano.
Myriam | Mercoledì, 9 marzo 2011 @17:25
Ciao Lisa! Ti scrivo da Firenze, che finalmente riesce a vedere un pò di sole in questi giorni! Ho iniziato a conoscerti tramite i Buongiorno che leggevo su CIty, nel 2007, quando ancora riuscivo a trovare qualche copia del giornale per strada....ora non ne trovo più! E cosi vengo qui tutti i giorni a leggere il Buongiorno, che molte volte si rivela fonte di ispirazione per qualche foto inaspettata durante la giornata.......ah si! sono una "photography addicted" e unica superstite della pellicola!
LISA | Martedì, 8 marzo 2011 @10:03
CRISTINA: il libro l'ho letto a tratti, l'ho trovato intenso ma difficile, come spesso sono le prose dei poeti.
LISA | Martedì, 8 marzo 2011 @09:25
Grazie, MYRIAM. Mi racconti da dove scrivi? E sei capitata qui seguendo le tracce del Buongiorno, o sei un'amica di Stella ed Emma, le eroine dei miei libri?
LISA | Martedì, 8 marzo 2011 @09:19
PENNY: in effetti buttarlo giù dal letto non è male come opzione...
Myriam | Lunedì, 7 marzo 2011 @20:04
Tutto quello che so di Lei è che riesce a trovare un pensiero diverso per ogni giorno, mai banale, mai ripetitivo. I suoi buongiorno riescono a farmi tornare il sorriso anche nelle giornate più brutte. Grazie!
Cristina | Lunedì, 7 marzo 2011 @18:10
Quanto l'ho cercato questo libro Lisa!
Poi altri titoli si sono depositati sopra quello, come strati di polvere e luce e i giorni ne avevano quasi cancellato le tracce di desiderio, quando ecco questo stralcio vestito da buongiorno...
Dimmi Lisa, l'hai letto? Com'è? Che impressioni ti ha lasciato?
Il mio, a quest'ora, più che un buongiorno è una buona sera...
che poi è anche il tempo che preferisco, quella del cielo che diluisce la luce agli angoli dell'orizzonte, per lasciare il posto a pennellate di velluto fatte di silenzi più intensi e di stelle lontane.
Questo letto troppo stretto, divenuto finestra. Distanza.
Infiniti modi di amare e di dire addio.
Orione sempre basso, a est, appena sopra i tetti delle case dove gli amori sono puzzle che si compongno e scompongono nelle ombre che attraversano la cornice di una finestra illuminata.
Vite che si attraversano, sotto un cielo di immobili stelle, mentre l'inchiostro di quelle lettere sbiadisce, i cocci di un vaso caduto a terra, si addensano in una percettibile assenza e il ricordo della fragranza di una rosa appassita sopraffà l'anima, simile all'alone di un quadro spostato, all'impronta di un bacio sulla pelle o sull'orlo di un bicchiere abbandonato.
stefania | Lunedì, 7 marzo 2011 @14:13
voglio essere amata a "modo mio" perchè penso che sia un "modo giusto" e invece sono amata a "modo suo" che forse tanto giusto non è!, il letto è grande, ci stiamo comodi ,in attesa di trovare il "modo giusto per noi"!!!
annetta | Lunedì, 7 marzo 2011 @12:03
sono esattamente in questa situazione, anche se io mio uomo non è una persona tranquilla. dopo più di tre anni ancora mi chiedo se troveremo mai un modo condiviso di amarci....ma siamo ancora qui, nonostante mille baruffe, e questo è un dato di fatto...Grazie Lisa per questo Buongiorno, Anna
Nina | Lunedì, 7 marzo 2011 @11:03
stretto come un sms, una chat...un letto stretto di parole.
penny | Lunedì, 7 marzo 2011 @09:25
io l'avrei buttato giù dal letto stretto !
Sabrina | Lunedì, 7 marzo 2011 @09:23
E' proprio un buongiorno azzeccato per questa mattina. Io esco con una persona con cui sto bene ma che mi tiene in sospeso e mi chiedo se, a modo suo, lui si senta come me. Ieri sera siamo andati a vedere "Immaturi", l'avete visto? E' un film molto bello, perchè passa un bel messaggio... Ho pianto per metà film, perchè mi sono resa conto che non ho quello che vorrei. Non ho, però la forza di ragionare da single e nemmeno quella di pensare che troverei un'altra persona così. Ma come si fa a trovare la forza? Mi iscriverò a yoga, pare possa aiutare a creare un equilibrio tra anima e corpo. Io decisamente non ce l'ho, può essere un primo passo. Bacioni a tutti
Domenica, 6 marzo 2011 @09:19
Una delle scene che più mi ha divertito in "Il buongiorno del mattino", commedia hollywoodiana che poteva forse essere un pochino più romantica, è quando la protagonista, Rachel McAdams, ragazza con frangetta, in carriera, e completamente dipendente dal suo telefonino, si arrende: e, a casa del fidanzato, infila il suo BlackBerry dentro il frigo… perché se lo sente squillare non riesce a non rispondere. Mi ha ricordato Isla Fisher che, in "I love shopping" (proprio quello tratto dal libro della Kinsella), congela la carta di credito per non avere la tentazione di usarla. Mitica la scena in cui, ridotta all’ultimo centesimo, la tira fuori dal freezer e la martella per scongelarla. Usi impropri degli elettrodomestici. Mi chiedo quale sia il mio!
Sharon | Martedì, 8 marzo 2011 @17:14
Spegni e accendi con i sentimenti. Sarebbe fantastico! Mi chiedo se in questo momento sarebbe più opportuno accenderli o spegnere tutto.
La scena della carta di credito è fantastica, e lo dico sempre, in quella scena vedo la mia bella mumy: una shopping victim di quelle esagerate!
Baci Lisa
LISA | Domenica, 6 marzo 2011 @20:45
CARLA: sarebbe interessante poter usare lo stesso metodo (spegni e riaccendi) anche con gli amici e gli amori, magari funziona!
Carla | Domenica, 6 marzo 2011 @18:07
io invece risolvo tutti i problemi tecnologici ( il modem non parte , il pc, non visualizza, lo schermo della lim non si accende ?) come se fossero elettrodomestic... stacco la spina e la riattacco.
Giusy d'antan | Domenica, 6 marzo 2011 @14:05
Ah, Lisa, io a volte vorrei congelare i miei pensieri e, di tanto in tanto, i miei sentimenti!. Esilarante il martellamento scongelatore della carta di credito.
Venerdì, 4 marzo 2011 @08:42
"Vivere come viveva, era come leggere un bel libro in una brutta traduzione."
(Henry James)
Non chiudere il libro della tua vita, non annoiarti per le frasi piatte, le parole sbagliate. Quello di cui hai bisogno, è soltanto una nuova traduzione.
La frase di oggi è tratta da uno dei miei romanzi preferiti, anche se ogni volta mi stupisco e arrabbio pensando a quello che (non) fa Isabel Archer, la protagonista, stregata dall’uomo sbagliato. Il libro è "Ritratto di signora", di Henry James. Bellissimo anche il film che ne trasse nel '96 Jane Campion, con Nicole Kidman e John Malkovich: ho sempre pensato che anche lei aveva amato così tanto il romanzo, e si era così tanto arrabbiata per Isabel, che almeno nel film volle lasciare una porta aperta, una possibilità per Isabel di riscrivere gli ultimi capitoli.
Il solito avviso del venerdì: ricordatevi che, ogni venerdì, c’è il mio Buongiorno anche in inglese. Basta cliccare sulla parte english, anzi "globish", del blog. E soprattutto, se volete mettere questo sito tra i preferiti, ricordatevi che ora sono lisacorva.com e non più it!
LISA | Martedì, 8 marzo 2011 @09:59
AMINTA: tanti anni di classico e non avevo neppure riconosciuto il pastore innamorato di Torquato Tasso! Ma che bello portare un nome così insolito, che racconta di una favola nel bosco, ninfe e satiri, ma con l'happy end. Benvenuta, Aminta, e spero che presto conoscerai anche le eroine dei miei libri, Emma e Stella.
Aminta | Lunedì, 7 marzo 2011 @23:42
Ho seguito le tracce, Lisa Corva. Aminta è una via di mezzo, non è un nickname e ti spiego: è stato un capriccio di mio padre, figlio di quella terra dove a volte le neonate venivano iscritte all'anagrafe come Idea Socialista oppure Falce. Ma erano ricordi del passato. Lui no, moderno e controcorrente. Mi voleva dare il il nome del pastore innamorato. mIa madre si oppose, quindi Aminta è diventato il mio secondo nome. Devo ringraziare Torquato Tasso.. Vivo in una bella città dell'Italia centrale. Mi piace ascoltare, in silenzio..Ho trascurato le norme del galateo, avrei dovuto presentarmi ieri. Buona serata a tutte e a tutti.
Cristina | Lunedì, 7 marzo 2011 @17:52
Pant pant ... arranco. Sono rimasta indietro.
In questi giorni sommersa da numerini e capi di abbigliamento da smistare e preparare suddivisi per articolo, taglia, colore e cliente.
Non era una prova quanto ho scritto, ma soltanto emozioni spesso soffocate e respinte nei fondali dell'anima, liberate forse avventatamente o forse no... come un libro abbandonato su una panchina in un luogo affollato, ad attendere qualcuno che si accorga del suo esserci. Della sua storia. Quella stampata con l'inchiostro e quella racchiusa tra le righe, nelle invisibili impronte di pieghe, sguardi, indugi, domanda e sottolineature.
Dopo quelle iniziali parole ora sento di dover liberare un abbraccio leggero come ali di quella falena per tutte voi che mi avete risposto. Un grazie che si posa qui, senza paura, scusandosi del ritardo e di tutto questo silenzio.
Farò tesoro dei vostri incoraggiamenti e proverò anch'io a pensare a un piano B, come quanto raccontato da Simona.
A proposito, Simona, io trovo che insegnare sia un lavoro bellissimo! Certo, in questo momento, sottostimato e in balia di tagli, polemiche e miriadi di incertezze, ma io penso al suo valore. Al valore che ha sempre avuto. A quella possibilità (forse un po' troppo idealista, ma tant'è) di accendere un fuoco e non di riempire un secchio.
Mi fermo qui, altrimenti rischio di andare fuori tema... e di confondere il messaggio più importante, ovvero quel grazie trascritto poco fa e che vorrei vi raggiungesse tutte.
Infine, per concludere, un sorriso... anche di sfida se volete, a quei pensieri aggrovigliati che vanno e vengono come nuvole.
O come ombre. L'altro risvolto di una me stessa che tinge schegge riflesse nell'inchiostro.
L'ho letto Lisa il libro di Chicca Gagliardo. Bellissimo. Ipnotico e surreale. Mi ha fatto pensare a Munch.
LISA | Lunedì, 7 marzo 2011 @08:18
FIORENZACCIA, basta polemiche! AMINTA: nome bellissimo. E' il tuo? O il nickname? (E, visto che è la prima volta che scrivi, mi racconti da che città mi leggi? E come sei arrivata qui? Sei un'amica di Stella, di Emma, o hai seguito le tracce dei Buongiorno?)
Fiorenzaccia | Lunedì, 7 marzo 2011 @01:57
II piano Zeta: "perché " vuole l' accento acuto. Fa' la brava docente non solo per la pagnotta, e impara cosa significa la parola panegirico! Mi dileguo!!
Aminta | Domenica, 6 marzo 2011 @23:39
dopo tante parole di sostegno Cristina tace. Non sarà stata la sua semplicemente una...prova d'artista? Bè, forse sono un pò diffidente. Però è brava.
Non posto mai ma seguo, eccome se seguo.E quante ne sento.
cigno | Domenica, 6 marzo 2011 @20:00
Il libro della mia vita: l'album dei ricordi. Il titolo di questo post mi ha riportato subito a questo pensiero. E a questo stato d'animo. Ho tanti libri pieni di sottolineature. Ma le foto, i ricordi....
Si alzò e iniziò a sfogliare vecchi album di fotografie. Ricordi, passioni, viaggi, musiche impresse nella memoria scivolavano ora attraverso le sue dita.
Sguardi.
E una luce: quella dei suoi stessi occhi.
Trascorse del tempo analizzando foto più recenti. Spente.
Si fermò così a pensare che ogni qualvolta si trovava di fronte ad una superficie riflettente era sempre alla ricerca della stessa cosa: quella luce. Ed ora non aveva dubbi: la rivoleva. Anzi, ne voleva una che brillasse ancora di più. Rivoleva se stessa. Ad ogni costo.
Giusy d\'antan | Domenica, 6 marzo 2011 @14:00
Aggiungo: anche quelle scritte da altre sconosciute più sensibili e brave di me. Accetti un abbraccio virtuale?
Giusy d'antan | Domenica, 6 marzo 2011 @13:57
ciao, Cristina, ho sempre apprezzato i tuoi commenti e ho letto con l'attenzione di cui sono capace anche l'ultimo tuo scritto. Sai cosa ti dico? Non riesco a trovare parole di conforto o di sostegno valide per te, soprattutto perchè arrivano da una sconosciuta come la scrivente. Unico consiglio: leggi bene le parole di Lisa.
LISA | Domenica, 6 marzo 2011 @10:20
Soffio via le polemiche e torno al titolo del Buongiorno di oggi: "Il libro della tua vita". Per dire, a CRISTINA ma non solo a lei, due cose. La prima è che un libro si può sempre "liberare", come una valigia piena di cose che non ci servono più: magari in un BookSwap, come quello che si tiene domenica 6 marzo a Milano. (Milanesi, andateci! Sarà divertente). Per trovare un altro libro, un altro futuro...
La seconda è che le sottolineature nel nostro libro magari diventeranno pezzi di diario per noi, da rileggere in futuro, messaggi a ciò che diventeremo; o messaggi da decifrare per chi prenderà il libro nelle mani. Come racconta Chicca Cagliardo, amica e scrittrice (ricordate il suo "Lo sguardo dell’ombra", Ponte alle Grazie, storia di un’ombra che si è staccata da un corpo, e si aggira per il centro di Milano, finché incontra una donna che profuma di riccio di castagna chiuso, il profumo della passione spenta?), che andrà al BookSwap milanese, e che scrive: "quando leggi un libro già sottolineato è come fare un viaggio trovando le impronte che un altro viaggiatore ha lasciato"...
http://hounlibrointesta.style.it/155/domenica-faro-bookswap-e-qui-vi-confesso-una-mia-perversione-libresca
Il piano zeta | Domenica, 6 marzo 2011 @00:18
"commenti" non "comenti", ops, altrimenti mi tacci anche di analfabetismo.
Il piano zeta | Domenica, 6 marzo 2011 @00:16
E wai Fiorenza, quanto ti piaccio, vero? I commenti ai miei post trasudano simpatia perciò evito di stare a spiegarti l'alfabeto della mia vita e delle mie scelte nè il succo dei miei comenti su qualsiasi argomento che a te sembrano sempre senza senso. Penso proprio di non rispondere più alle tue sciocche provocazioni in quanto mi hanno davvero stancata perchè non è la prima volta che ti rivolgi a me con superiorità attaccandomi in continuazione. Perchè sprecare e perdere tempo con te?
Fiorenza | Sabato, 5 marzo 2011 @21:29
Sono ancora qui, poi chiudo: mi spieghi, Docente dov'è il tuo panegirico? lo sto cercando ma non lo trovo: scusa, io non insegno nemmeno in serie A, e mi inquieta il tuo piano alfabetico. Cristina, scusa la polemica! magari ti farà sorridere. ti sono vicina e ti capisco.
Fiorenza | Sabato, 5 marzo 2011 @20:03
magnifIco sentir dire a una Docente che il suo piano B è l'insegnamento! Veramente, un gran favore a chi pensa che questa professione sia considerata solo un ripiego.
Lady Chatterley | Sabato, 5 marzo 2011 @18:46
Facendo un calcolo approssimativo, tu, Cristina, dovresti essere sui 34/35 , di sicuro sei carina ma soprattutto intelligente e preparata, quindi mi chiedo il motivo del tuo malessere. Sarò superficiale e di chiedo scusa. Non sono certa che ti servano consigli o incoraggiamenti, non so, non so. Penso solo che tutto dipende da te stessa e dalla tua autostima. Ciao!
Simona | Sabato, 5 marzo 2011 @18:09
Ciao Cristina, il tuo messaggio mi ha molto colpita. Anch'io come te - erano i primi anni '90 - ho dovuto cambiare strada lavorativa e con essa ho buttato via i sogni dei 20 anni. Ora svolgo un lavoro - insegno - che ritengo un piano B, e che mi ha stancata. Così ho tirato fuori un piano C - la collaborazione in alcuni giornali locali - che non mi fa guadagnare nulla (di scrittura non si campa o si campa male), ma mi fa andare avanti e accettare il quotidiano piano B che mi dà uno stipendio. Tutto questo panegirico per dirti che nonostante tu abbia collezionato delusioni non posso pensarti come una falena che continua a sbattere le ali senza avere via d'uscita. Le vie per uscire esistono o meglio, esistono delle alternative fatte purtroppo di compromessi. Lo so, quando si è idealisti, sensibili e puri ciò è difficile da accettare, ma se si coltiva la nostra interiorità cercando il bello e il positivo delle situazioni, prima o poi la via si trova. Ti auguro tutto il bene possibile.
farfalla | Venerdì, 4 marzo 2011 @16:32
ciao, falena Cristina, anche tu sei stata un bruco, esattamente come me, che mi illudo di avere ali variopinte. Entrambe possiamo cadere nella trappola. Tu della luce, io del retino di chi vuole trafiggermi con uno spillo.Ma non ci sto! il lavoro che svolgi non sarà adeguato alle tue capacità, suppongo. Sei in buona compagnia. Vola, Vola anche tu e sorridi a alla vita, anche fra le lacrime: si asciugheranno presto, con un battito d'ali.
claudia mdg | Venerdì, 4 marzo 2011 @15:59
Cristina, le parole sono pipistrelli e falene solo se te le tieni dentro: oggi hai aperto la finestra e ne hai liberate tante, se guardi fuori vedrai che la vita non si è fermata nel 1995, se guardi nello specchio potresti vedere che la falena è una farfalla pronta a volare.
Cristina | Venerdì, 4 marzo 2011 @12:01
Ciao Lisa,
grazie per questo messaggio nella bottiglia...
Gli anni 90 corrispondono al periodo della mia adolescenza. Nel 1995 mi sono diplomata.
Quegli anni però sono per me come una scatola preziosa. Una valigia, oramai perduta. Dentro vi erano custoditi sogni, speranze, l'idea di un futuro, avventure e disavventure. I primi amori e le prime delusioni.
Il mio primo articolo su un quotidiano locale. Il piacere dello studio e della scoperta.
Di questi tempi l'ultimo capitolo è difficile da riscrivere... perché è il futuro a non esserci più, insieme a molto delle cose che erano racchiuse in quella valigia.
Troppe strade sbagliate nel frattempo. Troppi vicoli ciechi. Troppe porte sprangate. Di quell'ieri, oggi, non mi rimangono che le parole, spesso consunte, ammaccate, rattoppate.
Ma con le parole, ormai lo so a memoria, non si vive.
Sabrina | Venerdì, 4 marzo 2011 @12:00
Non l'ho mai letto perchè mi sembra un libro noioso, ma forse invece non lo è. Adesso sto leggendo "I passi dell'amore"... L'ho iniziato tre volte e mai concluso perchè so la fine è triste e non voglio mai arrivarci. Stavolta invece mi sento pronta, forse perchè è comunque una bella storia d'amore, anche se non a lieto fine.
LISA | Venerdì, 4 marzo 2011 @11:14
CRISTINA, "i giorni uguali ai giorni"... Cos'è successo nella tua vita nel 1995? (Ma, in ogni caso, fai come Jane Campion: riscrivi l'ultimo capitolo. Isabel reloaded. Così, almento, ti auguro).
Cristina | Venerdì, 4 marzo 2011 @11:03
Più che un pensiero, una lettera.
Una lettera strappata e non spedita. Lacrime accartocciate, perchè oggi mi sento esattamente come scrisse Henry James.
Scava un buco il ricordo di Isabel Archer. Tutti i sogni e le speranze che in un giorno qualunque, avventatamente, le affidai.
Ieri - oggi.
Nel mezzo l'inesprimibile sucida sospintosi giù da una frattura sempre più larga, come la traccia di una lama, sulla pelle, sulla superficie della vita.
Ciao A.,
come stai?
Io non saprei. Nel senso che è da un po' di tempo che mi porto appresso malesseri vari... forse inquietudini taciute, lacrime respinte indietro. Non lo so.... Mi sto di nuovo perdendo.
I miei cercano di spronarmi, dicendomi dai fatti forza, datti coraggio, vedrai domani andrà meglio. Ma non funziona.
E poi prima di chiudere la porta alle loro spalle, aggiungono: non lasciarti andare giù.
Ed io rimango dentro una stanza silenziosa in compagnia di quelle parole, che aleggiano come pipistrelli... o come falene in trappola. Anche se la falena sono io.
Perchè non c'è niente a cui aggrapparmi per non lasciarmi andare giù. Nulla per cui valga la pena tirarsi su. E' come se fossi improvvisamente diventata cieca. Più niente dinanzi allo sguardo, soltanto questa estrema pesante stanchezza, come quando hai l'influenza alle ossa e tutti i muscoli sono flaccidi e indolenziti, ed ogni gesto ti costa uno sforzo indicibile.
Oggi e domani mi aspetta il caos del magazzino, con tutti i capi di
abbigliamento da raggruppare, le bolle di consegna, le fatture....
Non c'è via di uscita. Non ho idee. Non ho stimoli. Non ho più passioni.
Quando pesavo meno di 38 kg mi arrampicavo sugli scalini dei ponti, d'estate facevo esercizio sulla sabbia asciutta perché non potevo arrivare trafelata al prossimo esame in programma... l'università mi traeva in salvo e mi dava la spinta. Adesso non c'è più niente.
In compenso ho iniziato una terapia omeopatica per l'ansia, dato che cammino per casa ansimando, cercando l'aria. Riscaldamento spento, perché altrimenti ho la sensazione di soffocare.
Chi mi sta intorno minimizza. Io non sto bene con questo nulla, ma nemmeno circondata da numeri e conteggi.
Com'è potuto accadere? Qual'è l'esatto momento in cui mi sono sfuggite le redini della mia vita? Quando le ho svendute alla fatalità e ai giorni uguali ai giorni?
Non so indicare un tempo preciso, so che tutto in me si è fermato al 1995.
Tutto.
Dall'anno successivo in poi non si salva nulla. E' il nulla. Voragini di vuoti e di errori.
E non riesco a sciogliere tutti questi nodi. Ci provo, credimi. Ogni giorno mi sforzo, ma la vita mi mette al tappeto. L'alba si accende ed io mi spengo.
Nemmeno queste parole riescono a ripercorrere l'intero percorso e si sfaldano prima. Mancando l'obiettivo. La sintesi, una qualche conclusione.
Intanto aspetto di sapere l'ora in cui farmi sommergere da abiti e numeri.
Sempre così. Tutto all'ultimo, tutto in forse... Navigo nell'incertezza.
Se devi uscire per qualcosa di tuo, rinunci. Continui a svenderti al ribasso.
Sempre più al ribasso.
Finché diventi tu stessa quel nulla che fissi con occhi vitrei e opachi.
Rassegnati.
Se solo fosse già sera... e si potesse dormire. Dormire sempre e basta.
Una notte lunghissima, senza confini e senza fine.
Giovedì, 3 marzo 2011 @07:30
"Qualche volta, piano piano, quando la notte
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio
e non c’è più posto per le parole
e a poco a poco ci si raddensa una dolcezza intorno
come una perla intorno al singolo grano di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo un nome amato
per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo
nella nostra bocca e il nome amato un pane caldo, spezzato."
(Pierluigi Cappello)
Tu cielo, tu mio pane quotidiano.
(I versi che ho scelto per City oggi sono tratti dall’antologia "Nuove poesie d’amore", Crocetti)
domo | Giovedì, 19 luglio 2012 @14:40
Lisa cosa fai questa estate, mari monti o festival?
francesca genti | Martedì, 8 marzo 2011 @15:53
Cappello è un grande poeta.
Andy | Venerdì, 4 marzo 2011 @22:06
Che meraviglia, soprattutto letta a quest'ora. Buonanotte!
LISA | Venerdì, 4 marzo 2011 @09:18
ANONIMA PER PRUDENZA: quando la poesia è un ringraziamento. Una preghiera.
LISA | Venerdì, 4 marzo 2011 @08:32
URSENNA A SYDNEY: perché è bellissimo essere, per qualcuno, un cielo, un pezzo di cielo.
LISA | Venerdì, 4 marzo 2011 @08:30
ANTONELLA: no, non conosco Magris di persona, solo attraverso i suoi libri, la sua presenza in città. Quanto mi era piaciuto "Danubio", il viaggio lungo il fiume che percorre la Mitteleuropa...
Ursenna | Venerdì, 4 marzo 2011 @03:58
Quando sono atterrata in Argentina la prima cosa che ho pensato alzando il naso é stata: "Ma quanto cielo c'é?!" (proprio cosí, credo, con punto interrogativo ed esclamativo assieme). Pensavo di trovarne altrettanto down under, invece no. Non a Sydney. In entrambe queste esperienze all'estero sono sola. C'e' pero' una porta aperta, dall'altra parte dell'oceano, e c'e' lui che dice che sono un pezzo importante del suo puzzle, uno centrale, un pezzo di cielo
Anonima per prudenza | Giovedì, 3 marzo 2011 @22:05
A volte nel dormiveglia quando tutto tace mi capita di pensare intensamente a chi ho voluto bene e lentamente pronuncio il suo nome. Quasi una magìa. la persona che ho scelto in quel momento mi appare vivida, stagliata nel cielo e nei miei ricordi. Quanta verità nella poesia.
Antonella | Giovedì, 3 marzo 2011 @11:25
Ciao Lisa.
Oggi sul Corriere della Sera c'è un articolo sulla tua città, in realtà il titolo è: "Trieste - La patria di Claudio Magris", giornalista/scrittore che amo tantissimo.
Lo conosci personalmente?
Tu cielo, tu mio pane quotidiano.
Quanto è vera questa frase, io la interpreto così: L'ultimo pensiero prima di addormentarmi e il primo al risveglio.
E non è dedicato necessariamente a una persona, può essere un momento vissuto durante il giorno, qualcosa che ti ha fatto sta bene.
Antonella
Mercoledì, 2 marzo 2011 @07:22
"Era un magnifico vestito di taffetà. Nero, con applicazioni di velluto e lustrini, di una freschezza soffice e morbida, come quella dei grandi petali scuri delle rose tardive rosso cupo che fiorivano nel giardino accanto…"
(Joseph Roth)
Belli i vestiti che ci ricordano altro: petali, foglie, città sull’acqua, tramonti sospesi. Belli i vestiti e le stoffe che intessiamo di sogni.
(Di Joseph Roth, lo scrittore della "Finis Austriae", la dissoluzione dell'impero autroungarico, conoscete probabilmente "Fuga senza fine" o "La cripta dei cappuccini". La frase che ho scelto per City oggi è invece tratta da "Il secondo amore", una piccola raccolta di racconti appena uscita per Adelphi)
A proposito, io mi sono ordinata un abito-petalo: quello della nuova collezione Erbario di Colomba Leddi, fatta con veri fiori e petali e foglie, raccolti come nei vecchi erbari, appoggiati su tessuti, lavorati con la fotocopiatrice digitale, e poi ingranditi finché diventano altro. Se volete curiosare, il mio è quello che si chiama "dalia", fatto però con dei fiordalisi. Per vederlo dovete cliccare sulle foglie...
http://www.colombaleddi.it/index1.html
LISA | Giovedì, 3 marzo 2011 @07:38
ABITI E PETALI: belli, vero, quelli di Colomba Leddi? Se vivete a Milano, o ci passate, vi aspettano nel suo atelier, che è praticamente di fronte alla Triennale. Ma si possono anche ordinare on line. Quanta voglia di fiori, e di primavera.
LISA | Giovedì, 3 marzo 2011 @07:22
ADELE: papaveri rossi sulla sabbia e anelli sanguinari. Rosso, sempre il colore della rivoluzione.
Fiorenza | Mercoledì, 2 marzo 2011 @20:26
a quale anello ti riferisci adele? a uno cardinalizio o a quello del Raìs sanguinario?
Adele | Mercoledì, 2 marzo 2011 @16:25
Ho cliccato le foglie, ho scelto la blusa violette, ho fatto un pensierino sul primo chardon. Pensierino virtuale. Quello che manca alla collezione è uno scialle con Mille Papaveri Rossi, come quelli che nella mia immaginazione stanno fiorendo ora sui bordi delle fosse di sabbia. Io su quell'anello ci avrei sputato, a tempo debito.
patrizia rogers | Mercoledì, 2 marzo 2011 @14:01
Abiti bellissimi, mi piacerebbe averne uno.... ahimè, la crisi economica flagella, come ieri e oggi questa bora a Trieste. Da ieri per strada vola di tutto, e camminare è un'impresa, ma è bello anche così. Imparo dalla mia cagnolona, che per strada si ferma e alza il muso ad annusare attenta, per guardarmi interrogativa: "ma come, non senti quante cose nuove nell'aria?"
Rebecca | Mercoledì, 2 marzo 2011 @11:29
Dopo la tempesta che ieri ha imperversato sulla mia città,oggi mi sono svegliata con il sole... con tanta voglia di vestiti colorati pieni di fiori
Buona giornata a tutti
Sharon | Mercoledì, 2 marzo 2011 @11:00
Ciao Lisa! quanto tempo che non ti lascio un salutino, come stai?
Io tra una revisione e l'altra, le faccende domestiche e il lavoro comunque non perdo mai l' occasione per leggere i tuoi buongiorno :)
Quello di ieri era fantastico, puntuale. Come sempre...
eil vestito che hai scelto è stupendo, mi fa pensare ai tanto amati fiordalisi.
Ah in tutto questo caos sono riuscita anche a iscrivermi ad un corso di Francese ;)
Passe une bonne journée,
Sharon.
Antonella | Mercoledì, 2 marzo 2011 @10:30
Lisa i vestiti sono meravigliosi.
Oggi il tuo buongiorno è stato proprio super!
Buona giornata a tutti
Antonella
mery | Mercoledì, 2 marzo 2011 @09:36
Bellissimi! Nell'anima una voglia di primavera mentre fuori infuria la bora. Un saluto da Trieste.
Carosella/ Alessandra Spigai | Mercoledì, 2 marzo 2011 @08:22
Bellissimi abiti! mi sono innamorata del vestitino con il prezzemolo! chissà come mai!;) Grazie!!
Martedì, 1 marzo 2011 @09:05
Domani. La parola
libera, vacante, senza peso,
si muoveva nell’aria,
così senz’anima e corpo,
senza colore nè bacio,
che l’ho lasciata passare
al mio fianco, nel mio oggi.
Ma all’improvviso tu
hai detto: "io, domani…".
E tutto si è animato
di carne e di bandiere.
(Pedro Salinas)
All’improvviso hai detto: vediamoci domani. Hai scritto: sì, domani. E il mondo ha ripreso luce. Bastava così poco, dunque. Bastava una tua parola.
Le parole che ho scelto oggi per City, come quelle che ho scelto per il 21 febbraio, "Il tuo sonno è circondato tutto dalle mie domande", sono del poeta spagnolo Pedro Salinas, e sono tratte da "La voce a te dovuta", Einaudi, la sua raccolta degli anni Trenta. La luce torna sempre nei versi di Salinas: luce di Spagna, luce del Mediterraneo, luce del desiderio e dello sguardo di chi ci ama. Di luce è fatto uno dei suoi versi più belli, quello che avevo scelto per il Buongiorno del 18 settembre 2009: "Non ho bisogno di tempo/ per sapere come sei:/ conoscersi è luce improvvisa".
Lunì | Martedì, 1 marzo 2011 @22:08
Quel buongiorno, quello del 18 settembre 2009, è uno di quelli che più ricordo. Mi ricordo l'emozione di leggerlo seduta al banco, con il famoso compagno di classe che mi parlava.
E' un bel ricordo, fu un bel buongiorno. E quando lo citi, cosa che fai spesso, lo ripeto a memoria.
Nina | Martedì, 1 marzo 2011 @15:42
@Vip...quanta verità nelle tue parole. Sai, penso che non esistano 'false illusioni', non è che ci inventiamo, così, rapporti, emozioni e sentimenti; la speranza si alimenta con le parole, la presenza, il volersi. E' brusco uscire dal vortice senza fine, come lo definisci bene tu, ma necessario, ormai anche per me. che bella la poesia di Alda Merini !!
Vip | Martedì, 1 marzo 2011 @14:47
Il buongiorno di oggi mi riporta ad una poesia di Alda Merini "Non avessi sperato in te/ e nel fatto che non sei un poeta/ di solo amore./ Tu che continui a dirmi/ che verrai domani / e non capisci che per me/ il domani è già passato." Mi spiace LISA, ma a volte non ci rendiamo conto che mentre continuiamo a sperare in quel domani, nello stesso tempo ci lasciamo imprigionare da un vortice senza fine. E alla fine quel domani arriva sempre troppo tardi. Per questo ho imprigionato in una bottiglia le mie false illusioni gettandole nel mare, questa notte, e ho chiesto alle correnti di trattenerle per sempre. Ora so cosa vuol dire sentirsi liberi.
Giusy d'antan | Martedì, 1 marzo 2011 @13:44
Vedi, Lisa, come "germoglia" ciò che proponi? E mi fa tenerezza e mi consola la speranza di Voce Libera. E la tua.
magicaviola | Martedì, 1 marzo 2011 @11:29
bellissimo davvero...io l'ho provato molto recentemente... è vero che un semplice "domani" può riaccendere un mondo spento da troppo tempo...grazie
LISA | Martedì, 1 marzo 2011 @09:34
Brava, VOCE LIBERA. Mi hai anche fatto pensare a quelle bandiere, nella poesia. Pedro Salinas pubblicò la raccolta nel 1933: anni cupi, poco prima della guerra civile in Spagna. Partì nel 1935 per insegnare in America, e non tornò mai più. Ora come adesso: anni di bandiere, libertà e sogni di un domani migliore. Vorrei vedere la stessa febbre in Italia, hai ragione. Ma forse non è tardi.
voce libera | Martedì, 1 marzo 2011 @09:16
mi piace immaginare queste parole dette oggi, attraversato il mediterraneo, in bocca a due innamorati libici, che stanno lottando per la propria libertà: stesso ardore, stessa speranza.
e chissà se un giorno, anche in questa italia anestetizzata, saremo capaci di tanto slancio...