Venerdì, 23 dicembre 2011 @07:49
"Ascoltate. In questa storia gli alberi stormiscono, fremono, si riaggiustano. Dal mare arrivano raffiche di vento, ed è come se nell’inquietudine, nello scuotere le chiome impazienti, sapessero che sta per accadere qualcosa."
(Maggie O’ Farrell)
Ascolta. E’ l’anno che verrà.
(La frase che ho scelto oggi per City è tratta dal bel romanzo "La mano che teneva la mia", di Maggie O' Farrell, Guanda - cliccate sul nome dell'autrice, come al solito, per rileggere gli altri Buongiorno e saperne di più. Ed è anche l'ultimo del 2011. I Buongiorno ritorneranno a partire da lunedì 9 gennaio. Intanto, buon Natale allo zabaglione. Lo sentite il vento che porta l'anno nuovo?).
Come ogni venerdì, trovate il Buongiorno di oggi anche in inglese, nella parte globish del sito. Vi ricordo anche che, con Twitter, potrete ricevere il mio Buongiorno direttamente sul vostro telefonino, ogni mattina! Daily Lisa. A presto, nel Nuovo 2012. Buon Anno stellato a tutti!
stefania | Mercoledì, 4 gennaio 2012 @08:21
anche se l'anno è già niziato....comunque buon anno! pieno zeppo di sogni da realizzare.. e di cose da fare!
Anonimo | Lunedì, 2 gennaio 2012 @20:37
ti trovo aedorabile
jan | Domenica, 1 gennaio 2012 @00:06
Tanti auguri!!!
danielle | Sabato, 31 dicembre 2011 @19:10
Vi amo tutte! Per cio vi mando i mie auguri buon anno 2012 di speranza! Che sia anno si realizza i mie sogni! E noi tutte
LISA | Sabato, 31 dicembre 2011 @17:11
AUGURI PIUMATI DA BERLINO!
LISA | Sabato, 31 dicembre 2011 @17:10
ERICA: anche a me era piaciuto molto "Il senso di Smilla per la neve" (e tutte le parole che in Groenlandia si usano per parlare di neve...). Ma se non sbaglio i libri successivi di Hoeg sono molto diversi. Se cerchi qualcosa di simile prova con un giallo nordico, magari la trilogia Millennium di Larsson, o i libri delle gialliste nordiche di cui parlo nel post dei libri di Natale. Buona lettura!
Aminta | Sabato, 31 dicembre 2011 @16:41
Auguri LisaCorva, Buon anno e auguri a tutto il blog. Tra poco andrò a mettermi le penne del pavone visto che si è tanto parlato anche in modo spiritoso di ornitologia.
Giusy | Sabato, 31 dicembre 2011 @14:14
grazie Patri, il tuo pensiero mi fa tanto, tanto piacere. ogni bene anche a te.
patri fiorista | Sabato, 31 dicembre 2011 @14:00
Auguri fioriti di serenità e allegria per tutte/i Voi.
Auguri Giusy tanta felicità. patri
erica | Sabato, 31 dicembre 2011 @11:13
auguri!!!!!
Giusy | Sabato, 31 dicembre 2011 @09:55
Auguri ed Auguri a Lisa e a tutti coloro che popolano questo piccolo mondo "multicolore"
Buon Anno!
una a caso | Sabato, 31 dicembre 2011 @08:22
a tutte un anno di ...ottima qualità e di speranze realizzate .
jhonathan | Venerdì, 30 dicembre 2011 @18:14
Auguro a tutti voi un 2012 di prosperità di serenita e sopratutto di felicita a carla e a nostro carissima lisa!:-)
Malu63 | Venerdì, 30 dicembre 2011 @14:46
Auguri per un anno pieno di serenità sopratutto quella del nostro cuore, quella che ci aiuta a vivere bene giorno dopo giorno, quella che ci fà aiutare chi incontriamo, quella che ci fà sorridere e accettare anche tutte le difficolta che incontreremo in questo 2012. Buon anno a te Lisa e a tutte le noi che lasciamo messaggi nel tuo blog :)
carla | Venerdì, 30 dicembre 2011 @10:32
Un augurio a tutte e Lisa( ma sei scomparsa ? o nel tuo altrove non sei connessa?! ci manchi...) e vorrei consigliare a tutte la lettura di un libro: Nel Paese delle donne Di Gioconda Belli, poetessa e guerrigliera nicaraguense, che racconta di un colpo di stato in cui al potere vanno le donne e gli uomini vengono mandati a casa.
Il partito fondato dalle donne è il Partito della sinistra erotica (PIE) solo alcune parole per dirvi Buon ANNo " Abbiamo sprecato già troppo tempo a vergognarci di essere donne o a cercare di dimostrare che non lo siamo, affermava, come se essere donne non fosse la nostra grande forza, ma ora basta. impugniamo tutti gli stereotipi femminili e prtiamoli all'eccesso".
Amiamo , piangiamo , vestiamoci, ridiamo, tradiamo, trucchiamoci, lavoriamo, badiamo ai figli e scriviamo per tutto il 2012!
ilaria quarteroni | Venerdì, 30 dicembre 2011 @03:16
....Eccomi qui con un invito : sabato 14 gennaio e domenica 15 gennaio 2012 in quel di Cologno al Serio ,all'auditorium delle scuole medie,in via Rossini 12,ci sarà un convegno esperienziale "...intorno alla vita:se conosco,posso scegliere?"l'ho organizzato,ma per la buona riuscita conto sulla presenza di chi sente che quello può essere un appuntamento del cuore ........... mi piacerebbe poterVi incontrare! se così non fosse,ci sarà un'altra opportunità in quel di Milano,per il mese di marzo.credo proprio di poter riproporre,alla cascina rosa, la Biscoteca . come potete capire,non ho più scritto commenti perchè ero impegnata altrove.comunque ho sempre letto le varie frasi di riflessione e di crescita di Lisa Corva.Vi invio i miei semplici auguri per un buon procedere...ilariaqu.
lady chatterley | Giovedì, 29 dicembre 2011 @19:07
annetta, ho avuto modo di osservare i loro comportamenti, senza alcuna competenza, s'intende. Però: mi sembrano prepotenti, li ho fisti scacciare dal ramo che credono loro il simpatici pettirosso e il fringuello. se spargo qualche briciola si fiondano come falchi e non lasciano nulla ai secondi arrivati, sono diffidenti... assomigliano troppo a certi esseri umani. Altro che "bravo merlo"... Qualcosa di positivo ce l'hanno. sembra che siano monogami.
Molto Love e peace quel tanto che basta per renderci serene e contente.
annetta | Giovedì, 29 dicembre 2011 @10:41
@lady chatterley - Curiosità: perchè non ti sono simpatici i merli, come pennuti intendo? Io li trovo simpaticissimii.. purtroppo a Milano ne vedi pochi ma se mi capita di incrociarli in qualche parco mi fermo sempre a fischiettare con loro.Ti guardano curiosi girando la testolina e paiono chiedersi: ma che sta a dire questa qui? Che lingua fischia? Trovo che siano pennuti mooolto interattivi...NO? Love&Peace to everybody
una a caso | Mercoledì, 28 dicembre 2011 @08:27
grazie lady è difficile farsi capire in 4 righe l'argomento bambini meriterebbe una conferenza , ma credo che fior , ed io 'stavolta abbiamo un pò di ragione : un trattamento alla pari con gli altri per non farli sentire umiliati e.....tanto tanto amore e sicurezza.
Lady Chatterley | Martedì, 27 dicembre 2011 @22:18
...per la precisione le penne dell'oca non erano le tue e nemmeno quelle della terribile fiorenza
Lady Chatterley | Martedì, 27 dicembre 2011 @22:14
...matti! anzi di matte!!! anzi in un'uccelliera! volevo solo sdrammatizzare la situazione, scusami sai ho apprezzato e apprezzo i tuoi post. Ciao.
una a caso | Martedì, 27 dicembre 2011 @21:01
povera me sono capitata in una gabbia di.....
lady chatterley | Martedì, 27 dicembre 2011 @20:36
penso di aver raccolto nel blog le penne dell'oca, anzi la Penna d'Oca per la precisione, quelle del pavone assolutamente no. Poi ci sono pennuti e pennuti.Simpatici l'usignolo, il pettirosso, il merlo non tanto. tutti applicabili all'essere umano per via dei comportamenti, basta studiarli , non sono una appassionata di birdwatching, basta un minimo di attenzione. A me sono simpatici i pulcini con le loro pelurie gialle, prima che diventino galletti e gallinelle ma preferisco quest'ultime all'oca che starnazza.eppure sono state utili anche loro in Campidoglio.
una a caso | Martedì, 27 dicembre 2011 @20:33
,,grazie fiorenza anche io sono "combattiva " se mi pestano , ma qui c'è qualcosa che mi sfugge e allora glissons ! ciao
Fiorenza | Martedì, 27 dicembre 2011 @19:07
lascia perdere una a caso, marina è fusa... e ci accomuna anche se siamo molto diverse. non l'ha capito. per quanto mi riguarda la lascio in pace con le sue paturnie ma se continua così in pace non sarà mai senza l'aiuto di una psicologa.
l
una a caso | Martedì, 27 dicembre 2011 @18:45
......quell'altra non capisce che cosa ti possa aver irritato così tanto . ripeto "amate i vostri bambini ,ma trattateli normalmente " un saluto ,in quanto alla boria poi , sapessi quanto sono semlice e modesta ....le penne e le piume non mi appartengono proprio.
Marina | Martedì, 27 dicembre 2011 @17:54
Fiorenza e l'altra si le penne perdete le penne, o solo quella piccola, banale boria che vi accomuna...non sara' facile auguri
Fiorenza | Martedì, 27 dicembre 2011 @11:59
Marina: sai cos'è la comprensione di un testo? E' mai possibile che non si possa esprimere un'opinione diversa senza diventare oggetto di maledizioni? "perdere le penne" addirittura!
Qualcuna più che Rosa sembra ranco-rosa, Pensa alle tue di penne Marina e lisciatele per bene facendo attenzione a non autointossicarti. Grazie per gli auguri sicuramente sinceri che non ricambio allo stesso modo...
una a caso | Martedì, 27 dicembre 2011 @11:00
in un mondo così multi_etnico mi sembra che stiamo dicendo un sacco di sciocchezze
Olga | Martedì, 27 dicembre 2011 @09:33
L'attenzione delle maestre verso i bambini adottati è fondamentale. Perchè a differenza di qualsiasi loro compagno maltrattato fisicamente o psicologicamente, li bambini adottati devono lasciare da parte tutto quello che hanno vissuto prima e ricominciare da capo. Anche se il loro vissuto è stato difficile, è comunque la loro vita che da un momento all'altro viene cambiata completamente.
Tante, ma proprio tante grazie a tutte le maestre che portano l'infinita pazienza e tanto affetto verso i bambini adottati, permettendoli di raggiungere altissimi risultati negli studi.
Personalmente non uso spesso la parola "adottivo", ma non perchè è mio figlio e basta. Ha la sua storia culturale, ha le sue radici, come me, anche se sto in Italia da 12 anni. Ci sono ancora tanti pregiudizi verso l'adozione, che spesso l'argomento non si discute apertamente. é mio figlio, diventato mio mediante l'adozione.
Le mamme adottive sono molto sensibili, non dimentichiamo mai nessun gesto d'affetto verso i nostri cuccioli, quella tenerezza spontanea che ci dimostrano moltissime persone.
Non credo, Fiorenza, che esista un disagio più importante di quello che portano dentro i bambini adottati. Perchè loro non hanno mai avuto niente che li appartenesse - un giocattolo, un paio di mutandine, una (dico una) figura di riferimento che fosse davvero loro.
Marina | Lunedì, 26 dicembre 2011 @23:16
Putroppo ogni volta che si parla di figli adottati, ci sono sempre parole sgarbtae. Si adottati, lo dico non perche' sono scema o sprovveduta, ma perche' qui con Lisa, che ci accolto altrove in un mondo rosa, che le due care velenose penne non frequentavano, parliamo della loro storia e di come sono arrivati a casa nostra, e certo non serve la benedizione delle due velenose penne che si esercitano, sempre, appunto ad esprimersi senza garbo ne' intelligenza, eh si ahime' non la dimostrate, sull'argomento, che veidentemente non conoscete affatto o comunque meno di noi che ci siamo andati a prenderli questi figli, e non pontifichiamo solamente sull'amica dell'amica.Credo di aver colto nell'intervento di Simona solo delicatezza usata nei confronti di questi bambini, come avra' anche verso altri bambini in difficolta', anche se quelli maleducati, inidsciplianti etc, adottivi o no, sono spesso anche solo molto viziati...Comunque care pennine acide buon anno e che vi serva a farvi perdere qualche penna...
erica | Lunedì, 26 dicembre 2011 @21:59
scusate, nel post di prima ho dimenticato di scrivere il nome..
Anonimo | Lunedì, 26 dicembre 2011 @21:59
Ciao a tutti! Avrei bisogno di un parere: Lisa o qualcuna di voi ha letto i romanzi di Peter Hoeg, l'autore del Senso di Smilla per la neve? io ho amato tanto quel romanzo, ne vorrei leggere un altro suo.. mi potete consigliare? grazie, baci :)
Fiorenza | Lunedì, 26 dicembre 2011 @20:27
anche a te, Una a caso, forse non sai che quel "brava" è un po' impegnativo visto i miei post trascorsi dove ho ricevuto legnate non da poco forse poco meritate forse no. anzi, assolutamente no mi autoassolvo. buon onomastico a tutte le stefanie e gli stefani che portano il nome del Protomartire (lapidato se non erro dai suoi correligionari)
una a caso | Lunedì, 26 dicembre 2011 @08:01
...brava fiorenza auguroni
annetta | Domenica, 25 dicembre 2011 @21:44
Grazie giusy, sei troppo generosa...Manco il mio cervello è più fresco come prima, ormai sono più 50 che 40 quindi anch'io inizio a fare qualche funerale ai miei neuroni!! Ma alla fine non è il numero dei neuroni che conta, l'importante è mantenere i superstiti in buone condizioni. Lavoro in mezzo agli studenti e ti garantisco che parecchi ventenni sono molto ma molto più bolliti di noi, nonostante le legioni di neuroni apparentemente vispi che si ritrovano in dotazione. Quindi...scuoti la testa, e fai un buon natale anche te insieme ai tuoi (neuroni, intendo) :-)))
Fiorenza | Domenica, 25 dicembre 2011 @20:12
...e con una marcia in più. Sono figli ardentemente desiderati, fortissimamente voluti. Sono oggetto di tante attenzioni e non solo da parte dei genitori. Quei bimbi maleducati, indisciplinati, fastidiosi, invisi a molte maestre, a volte nascondono disagi ben più importanti e meritano anzi esigono particolare attenzione perché sovente non hanno una Vera Famiglia alle spalle. E mi riferisco al background socioculturale- Anche loro soffrono, ma sono indifesi.
una a caso | Sabato, 24 dicembre 2011 @18:18
perchè li continuate a chiamare bambini adottati ? è VOSTRO figlio e basta . vale anche per le maestre deve diventare una PERSONA VERA auguri a tutti ( parlo per esperienza e come insegnante e come amica di 3 mamme che non hanno mai usato adottato adottivi e via dicendo ,i cui figli sono sani ,sereni normalissimi.
Giusy | Sabato, 24 dicembre 2011 @13:10
Questa è la controprova!
Giusy | Sabato, 24 dicembre 2011 @13:08
Mi piace il cervello "cervello fresco" di Annetta,vorrei averlo anch'io. Un una parte dei miei neuroni (da non confondersi con i Neutrini, per favore ex Ministra!!!) mi hanno abbandonato, sento che i restanti non sono freschi come vorrei. Ho deciso per un Natale frugale, il mio budget prevede anche altro. Emergency, per esempio. Mi sa che Annetta il cervello fresco ce l'ha già di suo.
erica | Sabato, 24 dicembre 2011 @10:59
Tantissimi auguri a Lisa e a tutte voi: un buon Natale allo zabaglione, o alla cioccolata calda, come pensavo ieri quando ne ho presa una fumante ai mercatini :) e un nuovo anno veramente sereno
Marina | Sabato, 24 dicembre 2011 @01:10
Grazie Simona, non sai quanto questo sia importante...proprio perche quei bimbi adottati come il mio, che sono sereni e felici della lora vita non capiti mai di trovare un piccolo ostacolo che li metta in crisi...Vi auguro un anno meraviglioso, o forse solo un anno sereno, l'incontro con Speranza e' stato molto bello, movimentato da tre bambini che si muovevano senza sosta, le nostre chiacchiere quindi molto piu brevi del passato, ma tanti sorrisi tra questi tre che sembravano conoscersi da anni. Faccio un appello pubblico, scusami Lisa, se Ilaria vecchia pink avvocato di roma leggesse ancora questo blog vorrei che mi mandasse il suo numero o la sua mail, ho rotto il mio telefonino un anno fa e perso tutto, ero rimasta che la chiamavo per vederci e non lo posso fare, ne sarei cosi felice, lei e la sua emma...un bacio
annetta | Venerdì, 23 dicembre 2011 @20:20
Allora scuoterò anch'io la chioma al vento come fanno gli alberi, per rimescolare un pò in testa le idee buone da riportare nell'anno nuovo, per espellere dalle orecchie quelle scadute, per far entrare aria fresca dalle narici e nuove immagini dagli occhi. Per l'anno nuovo vorrei un cervello fresco :-))) Tantoauguri a tutti anna
happy | Venerdì, 23 dicembre 2011 @17:07
Per questo natale ragalerò la mia "esistenza" a una maestra "speciale"
Auguri a tutti...
Simona | Venerdì, 23 dicembre 2011 @14:32
Parlo anch'io con cognizione di causa dato che insegno dacirca 20 anni: quando scrivevo che per i bambini adottati ho sempre un'attenzione in più non vuol dire che in classe regalo corsie preferenziali, ma che personalmente mi colpiscono di più e che nei contenuti del programma di storia, ad esempio, devo evitare determinati argomenti: un bambino adottato difficilmente potrà portarmi un oggetto che testimoni la sua infanzia per presentare il concetto di fonte. Comunque va sempre tenuto presente che questi bambini hanno avuto un trauma e bisogna tenerne conto in collaborazione con la famiglia adottiva. Hermione: purtroppo ci sono "maestre e maestre" esattamente come "medici e medici" o "avvocati e avvocati", mi spiace che non tutte le insegnanti di tuo figlio abbiano mostrato sensibilità.
una a caso | Venerdì, 23 dicembre 2011 @08:18
speriamo che sia una tramontana che porti via le nuvole ,seguita da una brezza che porti serenità auguri a tutti augurissimi a lisa che chissà dove andrà e cosa ci porterà in regalo .
Giovedì, 22 dicembre 2011 @08:49
Dove sono i bambini che non hanno
l'albero di Natale
con la neve d'argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
Presto, presto, adunata, si va
nel pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.
Che strano, beato pianeta .
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l'ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.
In piazza c'è il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
ti fa l'inchino e dice: "Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore ."
Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s'intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c'è.
Un bel pianeta davvero
anche se qualcuno insiste
a dire che non esiste .
Ebbene, se non esiste esisterà:
che differenza fa?
(Gianni Rodari)
Natale!
(Ho dovuto sforbiciare selvaggiamente questa filastrocca per farla entrare nel quadratino del Buongiorno di City. Ma qui, sul blog, ve la ricopio tutta intera. E' anche il mio modo per ricordare Gianni Rodari e le sue favole metropolitane: sperando che sia lì, nel pianeta dove è Natale ogni giorno, e dove tutto è gratis! Un sogno recessionista).
francesca g. | Venerdì, 30 dicembre 2011 @17:00
bellissima!
danielle | Venerdì, 23 dicembre 2011 @18:44
E la persona che mi ha regalato un passato da rivivere la regalerò me
stesso come regalo!
Hermione | Giovedì, 22 dicembre 2011 @21:54
Io sono una mamma adottiva e, per quanto riguarda l'esperienza che ho vissuto e che sto vivendo con mio figlio, posso dire che non tutte le maestre dimostrano sensibilità verso i bambini come lui: sovente non si mostra alcuna cura nel non farli sentire " diversi " e questo, purtroppo, avviene per svariati motivi.
Comunque, ho fatto conoscere a mio figlio Gianni Rodari e, proprio un anno fa, ha imparato " Il Gatto Inverno "! Auguri a Lisa e a tutti voi.
Fiorenza | Giovedì, 22 dicembre 2011 @19:24
Conosco bambini che vivono grandi disagi all'interno della propria famiglia. Estreme difficoltà economiche, genitori separati e non. incapaci di gestire la maternità/paternità. Non sono pochi. Ci sono bambini adottati, bellissimi, super coccolati, sottratti allo squallore - solo per usare una parola soft - quindi fortunati a modo loro. Capisco la speciale attenzione a loro riservata da maestre sensibili, ma all'interno della stessa classe tutti gli alunni meritano uguale attenzione. Senza distinzioni. Non voglio essere polemica, sono seria stavolta e parlo con cognizione di causa.
Vincenzo.I | Giovedì, 22 dicembre 2011 @15:41
ATMOSFERE DI NATALE
Ci sono profumi nell’aria,
profumi freschi e festosi
per un dolce Natale.
Ci siamo anche noi
in quest’aria mattutina
con preziosi giorni
di vita…
chiamati doni del tempo.
Siamo piccole gocce
d’essenza,
con forti richiami.
Nelle fredde serate
con calda armonia,
diffondiamo
scintille di gioia…
al cuore.
Ma non lasciamoci
abbandoni di atmosfere
perdute,
concediamoci il lusso
di regalarci pensieri di
felicità.
Scoprendo chi saprà
stupirci con il
più piccolo segno d’amore.
Simona | Giovedì, 22 dicembre 2011 @12:05
Lisa, anche se "d'atan" ti assicuro che Gianni Rodari è ancora gettonato dalle maestre italiane e non passa mai di moda. "La buona società" è sul mio comodino e mi sta piacendo. "Midnight in Paris" mi è piaciuto tantissimo: finalmente un film lieve, intelligente e ironico quanto basta che fa sognare. Col consorte, designer in difficoltà, sono andata a visitare il museo Achille Castiglioni - se potete andateci - e mi è venuto in mente un possibile Midnight in Paris reloaded: un designer in crisi che davanti alla Triennale di Milano viene caricato in macchina dai designer del passato tra cui Castiglioni. Forse in questi giorni più che mai abbiamo bisogno proprio di queste storie lievi, rivolte al passato quando c'erano più rispetto, più educazione, le parole non erano urlate e le promesse venivano mantenute. Cambiando argomento: mi ricordo di Aria, come no, e di tutte le vecchie amiche del libro rosa aspiranti madri. Anch'io ho avuto due aborti per trisomia, ma non abbiamo scelto altre strade alternative come l'adozione. Rispetto molto le persone che compiono questa scelta nonostante noi non abbiamo voluto compierla e per questi bambini ho sempre un'attenzione in più anche come maestra: quest'anno nella mia classe c'è una bimba adottata e devo dire che è fantastica. Un abbraccio a Marina e ad Aria.
Giusy | Giovedì, 22 dicembre 2011 @11:52
Sì, Hermione, quei bambini e i loro genitori...sofferenza all'ennesima potenza. anche quando il pensiero diventa tangibile, è sempre insufficiente...è il sistema che non funziona...
Stupenda filastrocca, da appendere all'albero dei desideri, a Gianni Rodari sarebbe piaciuto, suppongo.
Francesca | Giovedì, 22 dicembre 2011 @10:23
Grazie Lisa, da leggere e rileggere perché sia Natale tutto l'anno!
Hermione | Giovedì, 22 dicembre 2011 @09:35
Ricordiamoci che ci sono davvero tanti bambini che non possono neanche sognarlo un albero di Natale . . . a tutti loro un pensiero speciale.
Sharon | Giovedì, 22 dicembre 2011 @09:28
che bel buongiorno Lisa!
magari oggi riuscissimo tutti a tornare un pò bambini...
Mercoledì, 21 dicembre 2011 @07:30
"Sei la cosa migliore che mi sia capitata quest’anno. Parole che potevi portare da un broker per comprare opzioni di vendita in un mercato tendente al rialzo, ricavandone comunque un sacco di soldi; parole di cui avevo ritrovato lo splendore nascosto e di cui avrei mollato la presa per recuperarle all’infinito… Anche quando me ne dimenticavo, sapevo che mi aspettavano lì accanto, come un gatto che si struscia contro una porta chiusa."
(André Aciman)
Tu.
(La frase di oggi è tratta dal romanzo "Notti bianche", Guanda. Se cliccate sul nome di Aciman scoprite di più. Manca solo la neve che nel suo libro cade per otto notti su Manhattan, mentre un uomo e una donna si incontrano… Ma torniamo alla frase. Sei la cosa migliore che mi sia capitata quest’anno. E' bellissimo, quando qualcuno te lo dice, o te lo fa capire, vero? Come succede al protagonista del libro: parole che ci aspettano e ci fanno le fusa come un gatto. Ma è bellissimo anche solo pensarlo. Che quest'anno ci è capitato qualcosa di straordinario. E quel qualcosa sei tu.)
Cris | Lunedì, 9 gennaio 2012 @15:17
Che romanzo favoloso... io l'ho finito a fine estate, ma lo rileggerei sempre!
jan | Giovedì, 22 dicembre 2011 @21:41
Un augurio a una persona davvero "speciale" che voglio tanto bene! E nn smetto mai di volerla bene nonostante la distanza gli faccio mie auguri auguro feste serene ovunque sia e sempre un tesoro per me!
Quindi gli faccio mie auguri piu sinceri stata un dono di averla incontrato...grazie e auguri anche cara lisa
Lei e il suo caffè al ginseng | Giovedì, 22 dicembre 2011 @13:03
"Notti bianche" è stato messo da parte dalla libreria di fiducia.
Stasera sarà mio!
Grazie per il consiglio, sarà una calda compagnia per Santo Stefano!
Giusy | Giovedì, 22 dicembre 2011 @11:59
Sììì... BENE...
Giusy | Giovedì, 22 dicembre 2011 @11:58
Un breve, bel racconto di vita realmente vissuta, scritto molto bele, a parer mio. Buon Natale a te Aria e ai tuoi bimbi.
LISA | Giovedì, 22 dicembre 2011 @08:42
Grazie, ARIA, per il tuo racconto. E il titolo di oggi è giustissimo per il tuo bimbo in arrivo: "Sei la cosa più bella che mi sia capitata quest'anno". MARINA di Bruxelles, a Roma per Natale: come mi piacciono queste storie nate dal blog... Mi fate un bellissimo regalo.
una a caso | Giovedì, 22 dicembre 2011 @08:08
....queste si , sono le cose più belle capitate
Marina da Bruxelles (a Roma per Natale) | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @22:22
Aria leggo commossa le tue parole, perche' so cosa significa vedere le foto, un momento allo stesso tempo surreale e cosi' capitale, che cambiera' per sempre la tua esistenza. Si materializza quell'essere umano che fara' di te un'altra persona, e' il primo giorno del resto della vita, niente sara' mai come prima. Anche io circa due anni fa in una freddissima giornata invernale vidi gli occhi della mia esistenza. Sono passati due anni appunto ma mio figlio rimane sempre la cosa piu' bella che mi sia capitata non solo quest'anno, ma tutti gli anni della mia vita, e le sono grata per avermelo dato, lui e' la nostra felicita'. Auguri Lisa, auguri e grazie tra due giorni ci vedremo per la prima volta io e Speranza del blog rosa e i nostri tre bambini, tanto sognati...sono emozionata e se conosco la bellissima persona che e' lo devo a te e alle tue parole...
Aria | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @21:42
Dietro gradito invito di Lisa, prendo lo spunto da questo post per raccontare la cosa più straordinaria che mi è successa quest'anno. Forse qualcuno si ricorda ancora di me, sono una delle vecchie "pink", di quando il blog era tutto rosa, come il primo libro di Lisa, quello dedicato alle aspiranti mamme. Sono stata anch'io a lungo una di loro, pur avendo già un figlio. Ma la voglia di un secondo figlio era così tanta... Ci ho provato: due aborti, l'ultimo un aborto terapeutico per trisomia 18, una rarissima malformazione genetica incompatibile con la vita. Potete immaginare il dolore... Poi la vita ha preso il sopravvento e ho trovato un'altra strada, bellissima, lunga, difficile, la strada dell'adozione. Tre anni sono trascorsi, ma non sono stati inutili. Ho vissuto intensamente, mi sono avvicinata a questo figlio piano piano. Non è stato sempre facile. Due giorni fa ho visto il suo viso in foto per la prima volta. Il mio miracolo di Natale. Non posso descrivere la gioia. E' un maschio, ha 3 anni e 9 mesi, è bellissimo, è mio figlio. E' nato esattamente quando avrebbe dovuto nascere quel figlio che non è mai nato (era un maschio anche lui). Aspettavamo un bimbo più grande, così ci avevano sempre detto, e invece... La vita a volte fa giri strani, e io non smetto di stupirmi e di crederci.. Sempre. Sono una donna fortunata, ma sono anche testarda.
Scusate se mi sono dilungata, ma spero che la mia storia sia una lieve carezza per chi ha bisogno di speranza. Buon Natale a tutti!
Lady Chatterley | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @21:40
Ho l'impressione che Aciman sia attratto più dai ragazzi che dalle figliole. Diversa sensibilità dunque, superiore sensibilità rispetto a chi preferisce il sesso opposto. Sensazioni che non conosco, attrazione misteriosa per me che sono irrimediabilmente attratta dal polo positivo, o negativo o come lo vogliamo chiamare. Penso che la bellissima frase di oggi non possa essere applicata al rapporto uomo-donna. le eventuali grandinate saranno accettate con pazienza. Del resto, me la sono voluta.
Giusy (stufa del d\'antan) | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @15:32
Magari punto e a capo...
una a caso | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @14:11
....e il 1 gennaio che succede ?
Laura | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @13:45
Se hai la fortuna che qualcuno ti dica una frase del genere, a dicembre, cioè alla fine dell'anno, è bellissimo anche perchè sa di vero. E come fanno sorridere tristemente quelle pubblicità che reclamizzano un prodotto "eletto prodotto dell'anno" a marzo!
una a caso | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @13:00
quel "quest'anno "rovina tutto un saluto e augurissimi per delle feste serene.
Francesca | Mercoledì, 21 dicembre 2011 @11:43
Se lo pensate di qualcuno, non limitatevi a pensarlo, non limitatevi a farglielo capire, prendete coraggio e diteglielo! Non è il regalo più bello che potete pensare di ricevere? Regalatelo voi per primi! Funziona! :-)
Martedì, 20 dicembre 2011 @08:47
"Incipriata di neve, Washington Square era al suo meglio. Il bianco aveva spolverato ogni albero e ogni cancello. Al numero 25 c’era una tendina tirata, e il fantasma di Edith Wharton che ci osservava con timida invidia. Ci guardò passare chiedendosi quando l’amore che era stata così brava a immaginare avrebbe trovato il coraggio di bussare alla sua porta…"
(Amor Towles)
Ci sorridono, i fantasmi dei libri.
Lo so, per il Buongiorno di oggi ho scelto una frase misteriosa. (A proposito: l’ho ritagliata da uno dei romanzi che consiglio per Natale, "La buona società", Neri Pozza). Ma non ho potuto resistere. Non solo perché Washington Square è una delle piazze più romantiche di New York. Ma perché mi piace l’idea di Edith Wharton, che ci visse in effetti nel 1882, che ci guarda dalla finestra. Lei, la scrittrice americana intelligente, colta, sentimentale, e così infelice in amore… Mi piace questa New York letteraria ("Washington Square" è anche il titolo di un libro di Henry James, che della Wharton fu grande amico). Mi piacciono questi fantasmi di libri e scrittori. Non vi sembra un po’ la trama di "Midnight in Paris", l’ultimo film di Woody Allen, con Owen Wilson così ossessionato dagli anni Venti che ci si trova sbalzato indietro, tra Hemingway e Gertrude Stein? Ma a me non piacerebbe rimanere intrappolata in un libro della Wharton: nonostante gli abiti lunghi e fruscianti, che adoro, preferisco mettermi un paio di jeans e decidere del mio destino. E se la incontrassi, Edith Wharton, che tra l'altro non leggo da quando avevo vent’anni, le direi: perché? Perché tanto testardo struggimento per un uomo che non ti amava? Già: più dei suoi romanzi (forse qualcuno tra voi ha letto "L’età dell’innocenza", da cui il film con Michelle Pfeiffer, diretta da Scorsese, del ‘93), ricordo le lettere che Edith Wharton - divorziata troppo tardi da un marito che finì, per problemi psichiatrici o alcolismo o tutt’e due, in una casa di cura - scrisse a Morton Fullerton, un giornalista molto più giovane di lei, di cui si era pazzamente innamorata. Un altro amore infelice. E dunque mi verrebbe voglia di dirle: lascia perdere! Tagliati i capelli (quelle pettinature assurde di inizio Novecento, non facevano venire mal di testa?), comprati un abito nuovo, non scrivergli più neppure un biglietto, a quell’uomo odioso, e andiamo a una festa!
annetta | Giovedì, 22 dicembre 2011 @15:08
@giusy - Chapeau...ma che trisavola chic che hai ! Sono perfettamente d'accordo sul tenere il binocolo e mandare in soffitta il "d'Antan", semmai ...Auguroni anche a te e famiglia!
Giusy | Giovedì, 22 dicembre 2011 @14:49
Annetta, sai che sono andata a sbirciare la contessa Olenska e ho scoperto che a teatro usava lo stesso binocolo rivestito di madreperla della mia bisavola? identico, lo conservo ancora. è un po' malconcio ma non lo manderò in soffitta. Ciao. Gli auguri credo di averli già fatti abbondantemente. Giusy, Basta col d'antan che viene usato anche a sproposito...
annetta | Giovedì, 22 dicembre 2011 @10:17
@alessandra...Forse non ricordi, ma la contessa Olenska, pur non tagliandosi i capelli, lasciò Newland Archer al mediocre destino che si era scelto, non si abbassò all'ancor più mediocre ruolo dell'amante che lui aveva scelto per lei, e continuò la sua vita di donna colta, internazionale e viaggiatrice, assai sopra le righe per il tempo. Nella scena finale Newland Archer ormai anziano arriva fin sotto le sue finestre (a parigi mi pare..) esortato dal figlio ormai adulto, che conosce sia l'antico amore del padre, che l'altezza morale e culturale della Contessa. Ma Newland non ha il coraggio di salire e resta ad aspettare il figlio sulla panchina ai giardinetti. Vile e mediocre fino alla fine....Dalla finestra della contessa, una tenda si apre lentamente e si rinchiude altrettanto lentamente. The End
annetta | Giovedì, 22 dicembre 2011 @09:36
@sharon - Verissimo! Cito a proposito una poesia della Genti: "Riflessione davanti al banco dei surgelati: anche la sofferenza ha una data di scadenza" :-))
Sharon | Martedì, 20 dicembre 2011 @22:02
come hai ragione Lisa! anch' io le consiglierei ile stesse cose: un bel taglio di capelli, tanto shopping terapeutico (e non compulsivo, ci tengo a precisare!) e non SPRECARCI più nessuna parola a riguardo! Feste, cinema e tanti amici sono la soluzione migliore! Io ci sto provando, e ci sto anche riusciendo! :)
P.S. oltre a non spenderci parole a riguardo è necessario rimuovere qualsiasi tipo di numero telefonico/contatto Fb o Twitter che sia/ indirizzo di casa e del lavoro! d'altronde... cosa vuoi che sia? PASSA TUTTO QUANTO, dice un famoso cantante...
LISA | Martedì, 20 dicembre 2011 @20:22
ALESSANDRA: confermo. "Una passione tranquilla", che avevo letto tempo fa, è un romanzo che scalda come una tazza di tè. La storia di un militare burbero, anzianotto e vedovo, in un paesino inglese da cartolina, che si innamora malgré soi della bella signora pachistana del "corner shop", il negozio all’angolo… Con conseguente scandalo di tutto il paese. Perché il romanticismo se ne frega delle rughe, ed è anzi un ottimo anti-age.
Alessandra | Martedì, 20 dicembre 2011 @18:56
Grazie Lisa di questo post che mi piace pensare un pò dedicato a me perché parla di scrittori e di una città che amo molto (e, naturalmente, di una email che ci siamo scritte qualche era geologica fa che diceva: un tè a Washington Square?).
Le eroine ottocentesche di James e Wharton esercitano su di me un grande fascino (e sono d'accordo Michelle Pfeiffer/contessa Olenska era bellissima) ma preferisco quelle che si tagliano i capelli e prendono in mano la propria vita (alla fine la Jo di Piccole Donne resta un grande modello per le ragazze di tutti tempi).
Leggerò La buona società, ma a proposito di libri da regalare a Natale fammi consigliare un altro libro delizioso "Una passione tranquilla" di Helen Simonson (Edizioni Piemme) in inglese Major Pettigrew's Last Stand, una sorta di moderno romanzo austeniano pieno di humor inglese e romanticismo aggiornato ai tempi.
Passa un buonissimo Natale Lisa!
\'povna | Martedì, 20 dicembre 2011 @17:07
Per due motivi (legati): il primo è personale. Fu il primo libro di lei, regalatomi da mia zia, che sosteneva che "il fallait le lire" (e siccome mia zia regalava sempre con molto juicio, sono abituata a ricordami e a stare molto attenta). E poi perché mi piace la descrizione di quella vita, New York. Diversissimi nello stile, ho provato lo stesso gusto provato nel leggere la trilogia autobiografica di Canetti.
LISA | Martedì, 20 dicembre 2011 @16:00
'POVNA: la sua autobiografia, quindi. Perché proprio quel libro?
\'povna | Martedì, 20 dicembre 2011 @15:57
Neri Pozza è (quasi) sempre una sicurezza. Io di Edith Wharton sono particolarmente affezionata a Uno sguardo indietro.
http://nemoinslumberland.wordpress.com/
annetta | Martedì, 20 dicembre 2011 @13:20
"Conquistata" è la parola giusta...e non solo dagli abiti, ma anche dagli ambienti e dagli arredi. Un film che è un autentico piacere per gli occhi ma anche uno sguardo disicantato sulle debolezze maschili e femminili. Una scena cult: quando Archer va a trovare la contessa Olenska, vestita di rosso, nel suo salotto rosso e una brace rovente cade dal camino, presagio dell'incipiente passione...
LISA | Martedì, 20 dicembre 2011 @10:09
ANNETTA: anche tu conquistata dalla Wharton e dall' "Età dell'innocenza"... Certo che, nel film, Daniel Day-Lewis come Archer non era male. Ma non lo perdoniamo lo stesso. (A proposito: gli abiti erano meravigliosi. Per forza, Gabriella Pescucci, la grande costumista di Hollywood).
annetta | Martedì, 20 dicembre 2011 @09:55
Ah, quanto ho amato la contessa Olenska! Prima ho visto il film, che trovo esteticamente perfetto, poi ho letto il libro. Io la predica l'ho fatta mille volte al capitano Archer, che rinuncia ad una donna splendida, colta, passionale e moderna per quell'insipida sciacquetta rassicurante di May la quale, come nella migliore tradizione, sa tutto ma fa finta di non sapere, e porta avanti il suo progetto matrimoniale stile Mulino Bianco pur consapevole che Archer ama un'altra. Madame Olenska pur amandolo lo lascia andare per la sua strada, lastricata di perbenismo e ipocrisia borghese, e continua a farsi la sua vita....Una grande.
Lunedì, 19 dicembre 2011 @09:04
"Natale.
Stellato caldo ubriacante
e come lo zabaglione
energico e ingrassante."
(Francesca Genti)
O forse sconsolato e sconsolante, irritante, stressante… Che aggettivo ha il tuo Natale?
(Francesca Genti ormai la conoscete. Ma se cliccate sul suo nome, trovate tutti gli altri Buongiorno che le ho sforbiciato. E se volete regalare o regalarvi le sue poesie, questa è tratta da "Il vero amore non ha le nocciole", Meridiano Zero. Quanto allo zabaglione, o zabajone o zabaione che scriver si voglia, piace anche a voi? Caldo, morbido, magari con i biscotti. Vi auguro un Natale così).
giusy | Martedì, 20 dicembre 2011 @16:13
magari ci voleva ina bella ' i ' latina, nessuno, spero se ne sarà accorto, ma io sì. oggi non è giornata.
Giusy d\'antan | Martedì, 20 dicembre 2011 @16:04
Quel "Ops" di Lisa non l'ho capito bene. Ops lo diceva la mia amatissima ragazza polacca quando faceva cadere qualcosa di fragile. Spero che i miei auguri fatti troppo in anticipo vi giungano ugualmente graditi: Sono sinceri. Avevo "postato" ma è sparito tutto. Repetita juvant? non so...
Vincenzo.I | Martedì, 20 dicembre 2011 @05:59
ALTRI GIORNI
Come se fosse il primo Natale senza la neve,
eppure gli auguri ce li siamo sempre fatti,
magari con qualche regalino,
niente di importante.
Basta che ci sei tu,
poi io... sono felice,
anche gli altri giorni.
Il Natale?
ilariaquarteroni | Lunedì, 19 dicembre 2011 @21:07
: Coccoloso,serenamente coccoloso! grazie per gli ellebori bianchi e un cin cin di quel "coso giallo che da piccola annusavo".BUON ZABAGLIONE a tutti!!!!!!!!! notte ilaria.
LISA | Lunedì, 19 dicembre 2011 @19:27
Ops, ci facciamo già gli auguri? Io sarò con voi - Buongiorno compresi - fino al 23. Ma intanto, come mi piace lo zabajone di Sharon e gli ellebori bianchi di Patrizia fiorista...
patri fiorista | Lunedì, 19 dicembre 2011 @16:20
Quella sotto sono io
p | Lunedì, 19 dicembre 2011 @16:19
Ciao tutte, Natale....... orfano direi, mancano i piedini che corrono ad aprire i pacchi sotto l'albero. Ciao Giusy donna erica, un pensiero speciale anche per Te e un grande abbraccio fiorito. Grazie Lisa ho preso nota dei titoli dei libri che regalerò, un augurio speciale a Te per un magnifico Natale nel tuo altrove. Ellebori candidi per tutte/i Voi Buon Natale Patri
Sharon | Lunedì, 19 dicembre 2011 @15:34
lo zabajone ( detto alla romana) è quello che preparava mia nonna tutte le mattine per mio nonno (lei doveva affrontare turni stremanti da crocerossina e lui tagliava i capelli, e non solo, alle signore borghesi della Roma per bene...). Questo fin quando non si sono separati (uno scandalo per quel tempo) ed ora in casa di nonna lo zabajone non lo mangia più nessuno, ma quando voglio farla tornare indietro nel tempo, farle ricordare i suoi anni migliori, le chiedo di prepararmene uno... Non riusciamo mai a finirlo ma le parole escono fuori meglio che se bevesse vino! ;)
Giusy d\'antan | Lunedì, 19 dicembre 2011 @14:12
Un po' ansiogeno, perché temo che le mie specialità non riescano come vorrei. Un po' fastidioso per via dei sensi di colpa quando penso che ciò che esce dalle mie tasche non entra, se non in minima parte, a chi ha le tasche vuote,
Piacevole, quando siamo riuniti intorno a una bella tavola, quando aprono i regali e capisco che sono graditi.
Auguri e Auguri, a Lisa in primis, e a tutte voi ragazze "postatrici" iridate come l'arcobaleno.
Un pensiero speciale alla ragazza dall'animo gentile, sempre pronta a regalarci fiori. Ciao, Patri!
Cristina | Lunedì, 19 dicembre 2011 @11:21
Due aggettivi per il mio Natale: lieve, raccolto.
Lieve come il riflesso delle luci, la fragranza dei calicanto nell'aria, l'odore di mandarino dell'abbraccio di mio marito... lieve come lo sguardo stupito di un bambino, dinanzi al primo fiocco di neve o all'albero addobbato che prende vita.
Raccolto, come la spirale di una conchiglia che s'inoltra nel silenzio, al centro del proprio cuore. Rannicchiato su se stesso, come un seme che cela in sé il sogno d'una primavera. Concentrato, addensato come una piccola macchia di colore. Un guizzo, un palpito, un vagito, una scintilla.
Charlotteforever25 | Lunedì, 19 dicembre 2011 @09:39
Titubante, ancora. Ma sta per diventare caldo di infanzia, ubriacante di vino, buono di crema. E il merito è tutto delle mie "due volte mamme".
Stefano | Lunedì, 19 dicembre 2011 @09:11
fastidioso, insopportabile, spiacevole, intollerabile, odioso...
Sabato, 17 dicembre 2011 @09:39
"Natale non è Natale senza regali". Lo riconoscete? E’ l’inizio di un libro amatissimo, almeno da me: "Piccole donne", di Louisa May Alcott. Si apre con le sorelle March sul tappeto davanti al camino, che si lamentano, piccole pre-recessioniste, di un Natale "povero"; ma molto peggio del nostro, vi assicuro, visto che nel libro siamo in America durante la Guerra di Secessione, con un padre (il loro, il cappellano March), al fronte, e abiti di tarlatana da rammendare, e niente soldi neppure per un nuovo paio di guanti.
Quindi, che cosa vi propongo? Di regalare a una bimba, figlia o nipote o bimba di amici, il suo primo "Piccole Donne". E di regalarvi una rilettura (io me lo sono portato dietro qualche anno fa, a Natale, in un viaggio in Laos, e combattevo vergognosamente con le lacrime alle ultime pagine: Piccole Donne reloaded), oppure leggere l’altra faccia del libro della Alcott, quella che ha raccontato Geraldine Brooks in "L’idealista", Neri Pozza, in cui dà voce proprio a lui, al cappellano March.
E poi? Ecco altri libri-consigli per Natale, scelti tra quelli che ho letto quest'anno. Da regalarsi e regalare.
Romantico rétro.
La trama del matrimonio, Jeffrey Eugenides, Mondadori.
Fa male leggere troppi libri di Jane Austen? E’ quello che si chiede Madeleine, la protagonista del nuovo bestseller di Eugenides, nella pagina d’apertura: e me lo chiedo sempre anch’io, Incurably Romantic, inguaribilie romantica come lei. Il libro è il racconto di una ragazza che diventa grande negli anni Ottanta: dei due uomini della sua vita, del ragazzo che ama e di quello che è perdutamente innamorato di lei; e del perché, forse, "nessuno si innamorerebbe se non avesse mai sentito parlare dell’amore", come sostiene La Rochefoucauld nella frase a epigrafe del romanzo. Uno dei pochi romanzi che ho chiuso pensando: e adesso come farò, senza sapere che cosa succederà a Madeleine e ai suoi due amori, senza sapere come li ha trattati la vita?
La buona società, Amor Towles, Neri Pozza.
Chissà cosa penserebbe Jane Austen di Katey, che la notte di Capodanno del 1938 a Manhattan – l’anno in cui è ambientato questo libro d’esordio – sogna solo un gin martini, calze di seta, e trovare l’uomo giusto che procuri tutto questo. Amor Towles, che nella vita è un "investment banker", ha confezionato un falso scintillante come quegli anni: la storia di un’educazione sentimentale a New York. E Katey, che legge e rilegge Dickens, mentre procede a suo modo alla conquista di Manhattan, romantica ma tagliente e coraggiosa, piace e conquista. Potessi essere un po’ come lei!
Chick-lit: i libri super-light.
Ho il tuo numero, Sophie Kinsella, Mondadori.
Mi aveva conquistato con la saga di "I love shopping", e dopo qualche romanzo non riuscito, rieccola in splendida forma. La protagonista è Poppy, adorabile pasticciona come tutte le eroine della Kinsella, che riesce in una sera sola a perdere l’anello di fidanzamento di smeraldi e farsi rubare il telefonino… Ne troverà uno (di cellulare) nel cestino della spazzatura, ed è l’inizio di un’esilarante commedia romantica e degli equivoci. Morale: mai dividere il telefonino con nessuno; o forse sì, se è un uomo fascinoso che può rapirti il cuore.
Intorno al mondo con zia Mame, Patrick Dennis, Adelphi.
Il sequel dell'esilarante, sofisticata, snobbissima "Zia Mame", libro cult anni 50 che Adelphi, grazie al cielo, ci ha riproposto. Uno dei pochi romanzi dove mi sono trovata a ridere, davvero, tra una pagina e l'altra.
Graphic novels, romanzi disegnati.
Non sono un’appassionata di graphic novels, ma se Persepolis di Marjane Satrapi vi era piaciuto, provate e sfogliare questi due romanzi disegnati:
Mare inquieto, Helena Klakocar, Comunicarte Edizioni,
La storia è vera: quella della croata Helena, che nell’estate del 1991, anno della guerra in Jugoslavia, parte con il suo catamarano, il marito e la bimba. Quella che doveva essere solo una vacanza diventa la scoperta del mare adriatico, un ritorno impossibile, e la perdita di una patria (ora l’autrice vive in Olanda). Ma anche la scoperta di quanto i disegni e la scrittura ci possano salvare.
Blankets, Craig Thompson, Rizzoli Lizard.
il primo amore di un ragazzo americano, che è poi l’autore del libro, con tutti i silenzi e le scoperte e lo struggimento dei primi amori; e poi la neve, l’inverno, la lontananza, i telefoni quando non esistevano i cellulari, le lettere quando non c'erano gli sms, una coperta - un quilt fatto di ritagli di stoffa - cucita per lui dalla ragazza che ama. Blankets, coperte, come quelle in cui vorremmo avvolgerci ed entrare in letargo, d’inverno. Ora, sul mio comodino, c'è il suo nuovo libro, "Habibi".
Gialli non sottozero.
L’uomo di paglia, Michael Connelly, Piemme
E’ uno dei giallisti preferiti del consorte, ma questo l’ho rubato e l’ho letto prima io, perché il protagonista è un giornalista. A Los Angeles, ovviamente. Lo stesso protagonista de "Il Poeta".
Però continuo a preferire le mie eroine scandinave sottozero, e il meglio di quest’anno è:
Il danno, Elsebeth Egholm, Einaudi.
Protagonista la danese Dicte, reporter di nera coraggiosa e impertinente, mamma separata. Mi piacciono, le detective scandinave, forse perché loro, meno pronte a prendere la pistola o a correre dietro l’assassino, sono più brave – come le autrici – a raccontare il mondo: si parte da un cadavere, ma poi si parla di razzismo, emigrazione, violenza sulle donne, l’impossibilità di avere un figlio, matrimoni che si disfano, la fatica di essere una madre single, nuovi amori complicati all’orizzonte… Sono questi i veri misteri, sembrano dirci le gialliste del Nord; e non sempre c’è un detective in grado di risolverli.
E infine, vi ricopio la mia lista di libri che ho regalato e regalerei.
Quali regaliamo? Libri che ci sono piaciuti, ma che hanno, dentro, qualcosa di noi, qualcosa in cui ci siamo riconosciuti: un messaggio, un'emozione, che vogliamo condividere.
Regalerei, e ho regalato, solo a donne però, il longseller "Per puro caso" di Anne Tyler (ne avete letto qui sul blog: era nel post "Quando soffia il vento del Nord", del 2 agosto 2010). Ma anche i libri di Elizabeth von Arnim (cominciando da "Il padre" e "Il giardino di Elizabeth", tutti Bollati Boringhieri) e di Jane Austen. Ho regalato spesso, a persone per me importanti, un piccolo libro Adelphi, che è una riflessione sulla libertà individuale e sull'amore: "Il giunco mormorante", di Nina Berberova. E, in passato, i libri di una sofisticata scrittrice inglese che ho molto amato, Antonia Byatt : "Possessione" (una grande storia d'amore, anzi due, parallele: una giovane studiosa negli anni Novanta a Londra che scopre, trovando una lettera in un manoscritto, il segreto amore di una poetessa dell'Ottocento) e "Le storie di Matisse" (Einaudi).
Ad amici maschi ho regalato "Un uomo vero", di Tom Wolfe (Mondadori), "Middlesex" di Jeffrey Eugenides (Mondadori), ma anche "La donna giusta", di Sándor Márai (Adelphi). A un caro amico gay,"Chiamami con il tuo nome", André Aciman, Guanda. A tutti però consiglio "Notti bianche", sempre di André Aciman, sempre Guanda: un uomo e una donna che si incontrano a Manhattan, mentre nevica, tra Natale e Capodanno. Un libro che ho letto proprio l'anno scorso a Manhattan, mentre nevicava, e poco prima di incontrare l'autore.
Ad amiche in cerca di leggerezza, "Diario di una lady di provincia", di Lady Delafield e "Un giorno di gloria per Miss Pettigrew", di Winifred Watson (Neri Pozza, anche se li amo di più nella versione inglese). E, sempre ad amiche, per ripensare alle donne che sono venute prima di noi, "La nonna vuota il sacco", di Irene Dische (Neri Pozza), una saga al femminile con humor che parte da Berlino negli anni Venti e finisce in America, e "Il meglio della vita", di Rona Jaffe (Neri Pozza), una sorta di Sex and The City anni Cinquanta.
C’è bisogno che vi aggiunga Confessioni di un’aspirante madre e Glam Cheap? Scritti da una certa Lisa Corva? Per comprarli basta un clic: qui a sinistra…
Cristiana | Lunedì, 26 dicembre 2011 @00:42
Cara Lisa, per ringraziarti dei bei libri che mi hai consigliato, ecco un paio dei miei titoli preferiti: "Il corsivo e' mio" di Nina Berberova, "Il fucile da caccia" di Inoue Yasushi.
LISA | Martedì, 20 dicembre 2011 @20:30
'POVNA: hai ragione: "Un giorno di gloria per Miss Pettigrew", di Winifred Watson, sembra quasi un film girato in un unico piano sequenza, visto che accade tutto in 24 ore. (Un po' come lo stupendo "L'arca russa" di Sokurov del 2002, girato tutto in un giorno, all'Hermitage di San Pietroburgo). L'ultimo della Byatt non l'ho letto, mi sembrava un po' troppo black... Mi diverte invece la tua richiesta, nel tuo blog, su: qual è il libro giusto con cui cominciare l'anno?
\'povna | Martedì, 20 dicembre 2011 @16:12
Quanti consigli! E quanti amici e volti noti occhieggiano dalle tue righe.
Procedo con ordine: La trama del matrimonio (cioè: Cavell nel XXI secolo) l'ho letto e recensito anche io, splendido; Towles è già in lista regali e mia personale wishlist. Sui gialli sono andata sui miei British: McCall Smith e ora (grazie a questa bella iniziativa di Marsilio: http://nemoinslumberland.wordpress.com/2011/12/20/invito-alla-e-lettura/ ) Blacklands. Credo che regalerò anche qualche piacevole Bennet, che è sempre ironico, specie, proprio a chi piace leggere, "La sovrana lettrice".
Sui regali frequenti: su von Arnim e Austen già ci confrontammo (io aggiungo anche Dickens e pure Wilkie Collins, che ultimamente trovo meraviglioso). Ovviamente condivido la passione per la Byatt (hai letto l'ultimo The Children's Book?). Con la Watson (che sembra quasi un atto unico, o un piano sequenza) ho passato ore piacevoli, e credo che penserò molto alla Dische. Insomma, grazie!
E, se ti interessa, qualche spunto di pagine sotto l'albero l'ho pubblicato anche da me (http://nemoinslumberland.wordpress.com/2011/12/16/pagine-sotto-lalbero/ )
Simona | Lunedì, 19 dicembre 2011 @20:37
Preso nota. Con questa lista vado avanti fino a Pasqua. "Piccole donne"? Mitico, mi fu regalato dalla mia bisnonna nel 1976 per il mio decimo compleanno, edizione Mursia. E ricordo che ricopiavo i ritratti delle ragazze March oltre a giocare "facciamo finta che io sono .... e tu sei ..."
Susy_Anne | Lunedì, 19 dicembre 2011 @01:50
Piccole donne.. uno dei miei primi libri.. che bei ricordi.. ;)
Sabrina | Domenica, 18 dicembre 2011 @23:17
Ho scritto "Lisa", ma sono Sabrina... sono proprio esaurita. Scusatemi.
Lisa | Domenica, 18 dicembre 2011 @19:50
Aaahh, trovato!! Grazie mille Lisa e tanti auguri, Lady Chatterley!
Chatterley | Domenica, 18 dicembre 2011 @18:56
anche il mio, Sabrina, fa i capricci e non capisco per quale motivo, una fatica connettersi con Lisa. non posso stare al pc più di tanto.
quindi ne approfitti per gli auguri alla Lady del blog e a tutte voi.
LISA | Domenica, 18 dicembre 2011 @18:51
SABRINA: funziona, solo che arriva (come nell'archivio delle poesie) alla fine del post in cui sei. Quindi: clicca su Piccole donne reloaded, e poi con il cursore vai alla fine di questo post sui libri di Natale, che è lunghissimo. Troverai le Piccole donne reloaded, che avevo scritto il 9 gennaio del 2010. Buona lettura!
Sabrina | Domenica, 18 dicembre 2011 @17:04
Lisa, ma sbaglio o il link non funziona? Magari è il mio pc perchè mi dà dei problemi, non so...
LISA | Domenica, 18 dicembre 2011 @15:18
GIUSY D'ANTAN: chi non produce è perduto. Già. E lo slicenziato e Stella squattrinata come se la caverebbero, come se la caveranno in questo nuovo vento di recessione? Ogni tanto me lo chiedo...
LISA | Domenica, 18 dicembre 2011 @15:16
SABRINA: anch'io, sai, non ho mai capito perché Jo dicesse di no a Laurie. Ma rileggendolo, ho pensato: in fondo, non era semplicemente perché non era innamorata? Quanto al disarmante professore tedesco, clicca su Piccole Donne Reloaded (in verde nel post qui sopra): non è incredibile che la Alcott abbia, alla fine, fatto sposare Jo solo su insistenza delle lettrici romantiche e deluse, come noi? Piccola consolazione: nel film del '94, quello con Winona Ryder, lo squattrinato professore tedesco è un super-sexy Gabriel Byrne, che all'improvviso ci chiarisce come mai Jo avesse deciso di capitolare. Dunque, ne auguro uno anche a te!
Sabrina | Domenica, 18 dicembre 2011 @13:48
Non ho ancora letto Glam Cheap, ma lo farò presto... Per quanto riguarda invece Piccole Donne, un paio di anni fa l'ho regalato a mia nipote, in un'edizione economica ma molto bella, una vera chicca. E' uno dei miei libri preferiti (e anche dei miei film), ma non mi sento di rileggerlo perchè credo di essere arrivata a quel punto della mia vita in cui, se troverò qualcuno, sarà uno come il professore e non un Laurie, scanzonato e passionale. A Jo non l'ho mai perdonato, ma credo di aver fatto le stesse scelte professionali e sentimentali... Pazienza, mi sforzo di pensare che magari le sia andata anche meglio, con una persona che l'ha apprezzata per la donna adulta che è diventata e non per la ragazzina spensierata che era. Buona domenica
Giusy d\'antan | Domenica, 18 dicembre 2011 @10:53
Posso aggiungere anch'io qualcosina? Ma sì: l'ho regalato lo scorso Natale, è stato molto apprezzato e oggidì e quanto mai attuale. Di tanto in tanto lo sfoglio. E' umoristico e tenero, non saprei spiegare meglio...Sentite un po' lo "slicenziato" :...ci siamo riconosciuti senza dir nulla. Io ho abbassato gli occhi, lui ha...Chi non produce è perduto...
Bello, vero?
LISA | Sabato, 17 dicembre 2011 @23:28
AMINTA: uh! Ma quello che hai scritto è un regalo di Natale:-)
aminta | Sabato, 17 dicembre 2011 @18:25
>Lisa Corva, tieni Lisa e lascia tranquilla Corva. Quello che sto per dire forse non ti piacerà: Potrei sembrare un'imbonitrice oltretutto senza percentuale.
Ho letto romanzi dei quali mi è piaciuto solo il titolo magari suggerito dallo staff dell'editore. Glam Cheap, col suo modesto imprinting mi ha coinvolto moltissimo, molte risatine mischiate a un po' di leggerissimo intenerimento. Ho vuotato il sacco.
Auguri a tutte e a tutti
Venerdì, 16 dicembre 2011 @09:14
"porto il tuo cuore con me (lo porto nel mio cuore) sempre con me (ovunque io vada, ci sei anche tu, amore, e qualunque cosa io faccia è opera tua) non temo il destino (perché sei tu il mio destino) non desidero il mondo (perché sei tu, il mio mondo bellissimo) e sei tu quel che la luna ha sempre voluto dirmi e quello che il sole vuole cantare, sei tu"
(e.e. cummings)
Tu nel mio cuore.
Si firmava proprio così, e.e. cummings, tutto minuscolo, come scriveva in minuscolo, senza punteggiatura, le sue poesie. Poeta americano, morto nel 1962, ma anche pittore e scrittore. I versi che ho scelto oggi per City sono del 1920; e leggete come sono belli in inglese: basta cliccare, come ogni venerdì, sulla parte globish di Lisa.
Vi ricordo anche che con Twitter potete avere il mio Buongiorno sul vostro telefonino, ogni mattina: Daily Lisa, con il caffè.
Cash | Sabato, 21 luglio 2012 @09:07
L’aceto ha una possente azione anticalcare, che poi in ultima istanza è quello che fa l’ammorbidente. Non a caso ne consigliano l’uso anche per pulire lavandini ecc. Io ogni tanto ne metto mezzo litro nello scarico dei sanitari seguito da acqua bollente e poi lo lascio lavorare un po’.@Frieda: a differenza della washball (che mi vede un po’ diffidente e di cui non capisco il principio) le noci sono usate da un par’ di migliaia di anni per ricavare similsaponi, la mia amica ha detto che nella lavatrice fanno anche un po’ di schiumetta…@Fede: non è che le avete usate per i pannolini? Perché sullo sporco difficile sarei diffidente…Per fare una roba fatta bene bisognerebbe avere due lavatrici simili e provarne una con le noci e una senza niente del tutto. Nonostante tutto mi rimane il dubbio che alla fine il risultato sarebbe lo stesso (ma allora forse tanto vale non usare alcun detersivo…)Boh, provo e vi dico.
http://www.insurquotes4you.com/ http://www.getcarinsurquotes.com/
ilaria quarteroni | Sabato, 17 dicembre 2011 @06:12
mentre leggo "Tu nel mio cuore" risuonano dentro me michele,eleonora,luigi,gabriele...questi piccoli,grandi che mi hanno assediato il cuore.anche ora,io sono.un bacio lieve...ilaria...
LISA | Venerdì, 16 dicembre 2011 @14:22
SHARON: la casalinga telematica (che poi sarei io), ha chiesto lumi, ed ecco la risposta:
dipende da come i followers hanno impostato il tuo profilo in twitter.
in twitter, bisogna andare sul tuo profilo - selezionare "altro" ,poi -opzioni di notifica- "abilita le notifiche".
e poi in : impostazioni - seleziona "notifiche"- e seleziona nel centro notifiche "twitter" con relative impostazioni.
cosi' quando manderai un tweet la mattina lo riceveranno in tempo reale.
Sharon | Venerdì, 16 dicembre 2011 @13:00
scoperto l' arcano! il mio operatore telefonico non è compreso tra quelli tra i quali si può attivare il servizio di sms :(
sarebbe stato troppo bello riceve il tuo buongiorno x sms! Lisa non puoi attivare un servizio "personalizzato" per le tue lettrici più affezionate? ;)un bacio e buona giornata
Sharon | Venerdì, 16 dicembre 2011 @12:49
Allora, sono già iscritta a Twitter e manco c' è bisogno di dirlo che sono tua follower... Con il tasto del tweet qui sopra "twitto" il tuo post sul mio profilo twitter. Il passaggio che mi manca è come farlo arrivare sul mio cellulare!!!
Per queste cose avrei bisogno di un web-coach!
LISA | Venerdì, 16 dicembre 2011 @11:55
SHARON: è facile, ci sono riuscita persino io! Devi iscriverti a Twitter
http://twitter.com/
e poi cercarmi (sono lisacorva) e iscriverti come mia "follower".
TI arriverà ogni mattina l'incipit del mio Buongiorno sul telefonino. E se hai uno smartphone, puoi leggere direttamente tutto il Buongiorno cliccando sul link che ti appare insieme al mio "tweet".
Credo che l'iscrizione funzioni anche cliccando su tweet e l'uccellino qui sopra, sotto il post, a destra. Fammi sapere!
Sharon | Venerdì, 16 dicembre 2011 @11:36
Ciao Lisa!!! questa cosa del daily Lisa mi interessa molto! NON POSSO STARE SENZA ;)
scusa la domanda, ma come si fà?
Stefano | Venerdì, 16 dicembre 2011 @09:59
TU, IL MIO CUORE.
Giovedì, 15 dicembre 2011 @08:21
"Perfino ripiegato in un cassetto il paradiso odora di buono."
(Yvon Le Men)
Casalinghitudine. Il piacere di stare a casa.
I versi che ho scelto oggi per City sono del poeta francese Yvon Le Men, e non sono l’unica che glieli ha rubati: l’ha fatto anche lo scrittore Björn Larsson, che li ha prestati al protagonista del suo giallo, "I poeti morti non scrivono gialli "(Iperborea), ovvero un poeta che vive su una barca in un porto svedese e che viene assassinato… Il libro mi è piaciuto molto, i versi pure. E oggi, rileggendoli, pensavo: non parlano solo di casalinghitudine (e forse di bucato, di lenzuola appena lavate); ma anche di quando, in un cassetto, infiliamo sogni, ricordi, la bellezza del mondo.
Aminta | Sabato, 17 dicembre 2011 @20:29
Malusessantatre: pensavo ai miei dolci natalizi, non ai tuoi (:D)
malu63 | Venerdì, 16 dicembre 2011 @19:35
@aminta nn ho mica detto che li mangiamo a Natale..... abbiamo già iniziato nn saranno stantii tranquilla :))
else | Venerdì, 16 dicembre 2011 @17:24
Condivido, anzi condiVivo ogni giorno tutto questo !
LISA | Venerdì, 16 dicembre 2011 @17:13
GIUSY e ANNETTA: ho googlato anch'io il film, Lea Massari nelle foto di scena ha degli abiti poveri, un po' recessionisti, meravigliosi; una camicia e una gonna a quadri che sembrano fattte di cotonina... Era il 1956, ho letto. Lea Massari la ricordo, invece, nello sceneggiato televisivo tratto da "Quaderno proibito" di Alba de Cèspedes, uno dei miei libri vintage cult.
Giusy | Venerdì, 16 dicembre 2011 @15:56
Ciao, Annetta, grazie del consiglio che, all'occasione, verrà senz'altro seguito. Guarda che I sogni nel cassetto è un film triste e amaro, si accompagna bene a una serata nebbiosa della nostra città, ma non solleva il morale... Approfitto dello spazio che Lisa ci concede per dirti che Aunty Mame mi ha fatto morire dal ridere. 'Stragrazie'...e buone Feste. Giusy
annetta | Venerdì, 16 dicembre 2011 @15:31
@giusy - pare sia di tale Renato Castellani. Anch'io inizio ad amare i vecchi film, italiani ma non solo, che grazie anche ad un gruppo di amici cinefili sto riscoprendo con grande gioia. Giusy, quando la memoria ti fa cilecca vai su www.mymovies.it .. io nel frattempo metto il tuo film nella mia lista per le nebbiose serate d'inverno. Buon weekend al calduccio a tutte !
ilaria quarteroni | Venerdì, 16 dicembre 2011 @01:56
...in questi giorni "la rondine dell'anima " si diverte a saltellare su una zampa sola e apre cassetti vari.escono ricordi profumati di: lavanda, elicriso,yuta e zenzero.ho riposto con infinita delicatezza e arte una camicia da notte e un pigiama azzurro. ringrazio la vita per avermi dato queste opportunità.vi auguro momenti profumati di amicizie e amori.che la notte ci sia compagna... ili
Aminta | Giovedì, 15 dicembre 2011 @20:42
La mia casalinghità oggi non profuma di buono, troppo presto per i dolci casalinghi, fra dieci giorni sarebbero stantii... è coatta, senza paradiso, pensa solo ai preparativi per un Natale che speriamo si ripeta con la stessa serenità per gli anni a venire
malu63 | Giovedì, 15 dicembre 2011 @17:32
Si !!!! oggi la mia ha un gran profumo di buono, dolci natalizi appena sfornati, casalinghitudine si mi piace :))
giusy d\'antan | Giovedì, 15 dicembre 2011 @14:48
i sogni nel cassetto. Ve lo ricordate quel vecchio film con una bravissima Lea Massari? Voi no, io sì, per via dell'età, e per via dell'età non ricordo chi l'abbia girato.Anch'io ho un vero cassetto, molto, molto privato e quando lo apro,ne scaturisce la mia vita passata, la bellezza e le sofferenze del mio piccolo mondo.
Mercoledì, 14 dicembre 2011 @09:18
"Mentre lui parlava, noi osservavamo come il peso e il sapore dell’aria fossero diversi adesso che eravamo insieme."
(Craig Thompson)
Tutto cambia, quando sei qui con me.
Anche se mi è molto piaciuto "Persepolis", il capolavoro dell’iraniana Marjane Satrapi, non sono una fan di graphic novels. Però mi sono persa nelle tavole bianche e nere di "Blankets" (Rizzoli Lizard), da cui ho tratto questa frase. Un grande (non solo per le pagine, quasi 600), libro sul primo amore: il primo amore di un ragazzo americano, che è poi l’autore del libro, con tutti i silenzi e le scoperte e lo struggimento dei primi amori; e poi la neve, l’inverno, la lontananza, i telefoni quando non esistevano i cellulari, le lettere quando non c'erano gli sms, una coperta - un quilt fatto di ritagli di stoffa - cucita per lui dalla ragazza che ama. Blankets, coperte, come quelle in cui vorremmo avvolgerci ed entrare in letargo, d’inverno. La frase che ho ritagliato – peccato, in questo caso, non poter ritagliare dei disegni – è di quando lui e lei si reincontrano, in macchina con il padre, non riescono neppure a parlare, e fuori la neve…
Sosa | Giovedì, 15 dicembre 2011 @15:09
Tutto cambia quando siamo insieme, purtroppo!!! Il freddo che gela ogni piccola parte del mio corpo con te accanto diventa soffio di primavera...purtroppo. Amo la persona che sono con te al mio fianco..e il sorriso che mi illumina,purtroppo! Quando sei con me il tempo diventa il mio più grande nemico che ti porterà via,odio il vuoto che lasci nel mio cuore...ogni volta. Ma soprattutto odio la consapevolezza che sarà sempre tutto cosi.
Anonimo | Mercoledì, 14 dicembre 2011 @11:44
Mi auguro a tutti quelle che stranno insieme stasera un rapporto che sia basato sul trasparenza la sincerità e sopratutto la fedeltà auguri a tutti...
Stefano | Mercoledì, 14 dicembre 2011 @10:51
Freddo o caldo, pioggia o sereno, notte o giorno, silenzio o rumore… Tutto cambia
Solo una cosa resta sempre la stessa: NOI….
Francesca | Mercoledì, 14 dicembre 2011 @10:31
Stasera saremo a casa insieme, senza impegni, senza mille cose da fare e ci saremo lasciati alle spalle le rispettive giornate per poterci gustare il tempo insieme, vicini... Voglio che questa giornata passi in fretta!
una a caso | Mercoledì, 14 dicembre 2011 @09:36
neve,inverno ,coperta ...tutte grandi tecniche di seduzione .....che ormai......
Martedì, 13 dicembre 2011 @09:39
"Avrei voglia di andare anch’io in qualche posto con tanta gente, ma mi fa freddo uscire al di fuori di me."
(Valentina Diana)
Oggi, lasciatemi a casa.
Le parole della giovane poetessa Valentina Diana, oggi, non vi ricordano Ungaretti? "Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade"…
annetta | Martedì, 13 dicembre 2011 @13:26
Quando sono in equilibrio, non c'è luogo come "me stessa" per gongolarmi al calduccio...
Giusy d\'antan | Martedì, 13 dicembre 2011 @11:58
Così oggi, invece di uscire, andrò a sfogliare Il porto sepolto e leggiucchiare, qua e là
Francesca | Martedì, 13 dicembre 2011 @11:09
@una a caso: ti quoto in toto! ;-)
una a caso | Martedì, 13 dicembre 2011 @09:54
un divano ,un plaid ,un film, un buon libro , la testa sgombra .....e vai !
Lunedì, 12 dicembre 2011 @07:49
"Prende dell’ombretto blu per darselo intorno agli occhi
per essere un’altra
e la sua mano si calma
e poi sale si muove lungo il viso, lentamente
come volendo qualcosa e si rammenta
del pettine e i suoi capelli si sentono, si sentono
continuano a fluire sulla spalla nuda
e poi si spalma le labbra di una porpora
presa in prestito da qualche festa lontana, tacitamente conclude
e mi ricorda un’antica assorta
regina egizia"
(Chaïm Guri)
Make up.
Mi piace questa riflessione sui gesti del make up. Sul viso che prepariamo per gli altri. Sul rossetto che ci dà forza. Sull'ombretto che parla di feste lontane, o delle feste dove andremo. Mi piace lo sguardo di un uomo su una donna che si trucca, un'antica regina egizia, assorta, concentrata, lontana. Chaïm Guri è nato nel 1923 a Tel Aviv, e i suoi versi sono tratti dall'antologia "Poeti israeliani", Einaudi.
LISA | Lunedì, 12 dicembre 2011 @16:23
SIMONA: leggings con scarpe basse, certo! "L'aiuto", di Kathryn Stockett, l'avevo letto qualche anno fa, quand'era uscito per Mondadori. Avevo sforbiciato delle frasi bellissime per il Buongiorno... Come quello del 24 novembre 2009, "Aspetto che il tuo bacio faccia luce nel mio buio" (e che trovate in archivio, qui a sinistra). Il libro mi era piaciuto, abbastanza, non troppo.
Simona | Lunedì, 12 dicembre 2011 @15:59
Ciao Lisa, mi sono persa leggins&piumino, ma voglio abbinarli al make up. Dunque: piumino sì, ma nero al ginocchio e con pochi "rigonfi", date le dimensioni della sottoscritta, ma rallegrato da una sciarpa rossa Pasionaria; leggins no fino a due giorni fa quando mi sono convertita al loro acquisto presentandomi alla commessa con un "vorrei un paio di fouseaux" (vocabolario reloaded o meglio, vintage). Mi sono corretta, li ho provati e mi sono subito pentita di avere fatto passare 5 anni da quando sono tornati di moda: comodissimi a patto che siano portati col tacco basso e con qualcosa che copra l' "incopribile", ovvero il posteriore. Make up: non riesco a uscire senza, davvero non ci riesco, solo d'estate mi limito alla terra abbronzante. E ora vado fuori tema: cosane pensi del romanzo "The help" dal quale il 20 gennaio uscirà un film? Papabile? Ora sto leggendo "La buona società" edito da Neri Pozza, carino, ma non sono ancora entrata nel vivo. Un abbraccio
Carosella/ Alessandra Spigai | Lunedì, 12 dicembre 2011 @09:28
anch'io amo quei gesti antichi e tramandati, visti da bambina e mostrati alle figlie. Le donne sono belle sempre, in questo caso non è il risultato finale che incanta, il visu truccato, ma il rito, il gesto antico visto da bambine e tramandato alle figlie. Una donna appoggia il grembo al lavandino per avvicinarsi allo specchio, lo sguardo a tratti vacuo a tratti attento, i colori, un passo indietro per vedere com'è, un bacio tra le proprie labbra e pronta...
I. Vincenzo | Lunedì, 12 dicembre 2011 @09:00
Ciao Lisa, voi donne siete fantastiche con tutto quel trucco sul viso,ma nulla donna è pura se non è acqua e sapone. Buona giornata.
REGINA
I tuoi capelli
d’oro,
i tuoi occhi di cipria.
Notti nude …
sublime.
Splendore adorato,
da regina.
Insolita …
In ogni tuo giorno di vita.
V.I
Domenica, 11 dicembre 2011 @15:13
Metto il piumino nella stessa categoria dei leggings. Non c’entrano niente? E invece sì: fanno parte entrambi di quegli inspiegabili misteri della moda, per cui ci sono capi che, nonostante la loro bruttezza, diventano dei bestseller. Perché, diciamolo, i piumini saranno anche caldi, ma belli non sono. Ingoffano anche la più top model delle top model. In quanto giornalista fintoglam sono, malgré moi, un’esperta di celebrities paparazzate per strada e sul red carpet (a volte si vestono nello stesso modo, tanto per metterci in confusione). E non riesco a dimenticare Sandra Bullock, che oltre ad aver scelto il modello più rischioso (lungo e con cappuccio di pelo stile Sarah Palin, che non è mai stata un’icona chic, neppure in Alaska), l’ha abbinato a un paio di leggings. Così conciata è uscita, immagino solo per buttare la spazzatura. (C’è un che di terapeutico nel buttare saggiamente la spazzatura nella raccolta differenziata, immagino che lo sappiano anche le star). Piumini e leggings sono, dunque, due capi ad alto tasso di pericolosità fashion, eppure li mettiamo lo stesso. Perché? Perché sono comodi, perché al mattino a zero gradi risolvono un sacco di problemi, perché ci sono dei giorni in cui non si vorrebbe proprio uscire, e allora tanto vale camuffarsi e far finta di non esserci.
Chissà che cosa ne avrebbe pensato, dei piumini intendo, Coco Chanel: che disse, ricordate?, "nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri". Altri tempi. Tempi di pellicce, sottovesti, foulard di seta: tutti capi di archeologia fashion, scomparsi dall’armadio, rimpiazzati da piumini e leggings. A volte tornano, certo: pensate solo alle giacche di velluto che pensavamo di aver eliminato dal guardaroba. Avete notato che ne indossava una proprio la ministra-che-pianse, Elsa Fornero, pronunciando la parola sacrifici? Con una spilla d’oro appuntata sul bavero. Un look che risale, fatemi pensare, almeno a trent’anni fa, forse anche più indietro, ai tempi dell’austerity degli anni Settanta. Chissà, forse era una citazione voluta…
E Coco, aveva ragione? Davvero nessun uomo ci può far sentire più al sicuro di un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri? Io penso di no. Ma lei, imperterrita, oggi forse avrebbe semplicemente disegnato un piumino chic, nero ovviamente. Da infilare nelle giornate grigie, insieme a un paio di occhiali da sole contro il grigiore del mondo.
Detto questo, io possiedo sia un piumino (corto e viola), e molti leggings in tutte le varianti; ma cerco quantomeno di non metterli insieme. E questo non è esattamente un articolo di moda che ho scritto per Grazia: o meglio, è un articolo finito nella raccolta differenziata!
una a caso | Lunedì, 12 dicembre 2011 @20:18
Lisa,Lisa che mi combini....il piumino corto e viola qui lo portavano le signore_bene lo scorso anno e i leggings li portano le liceali !
Giusy d\'antan | Lunedì, 12 dicembre 2011 @13:32
Lisa, hai fatto bene a riciclarlo, il tuo articolo frizzantino, mi è piaciuto davvero. Anch'io come la prof.ho sempre la tentazione di appuntare una spilla sul risvolto della giacca. Ultimamente resisto, ma non troppo: A volte la piazzo al posto dell'ultimo bottone della camicetta. Orrorre, Orrore!
Anch'io ho un usatissimo piumino nero, sono riuscita a trovarlo con impunture (si chiamano così?) diagonali che impediscono l'effetto "omino Michelin" salvifico, nel mio caso, visto che a mala pena raggiungo la statura di Jessica Parker versione d'antan... Eh sì, giornate grigie, tendenti al nero fumo, direi. Chissà se i bocconiani che già sono nati con la scienza infusa raddrizzeranno questa povera Italia degli ervasori ostello?
ilaria quarteroni... | Domenica, 11 dicembre 2011 @16:43
Ogni volta che ho la possibilità di narrare,di leggere fiabe:mi sento felice.Mi sembra di nutrire e di nutrirmi di sostanze che fanno bene anche al mio corpo.grazie a tutti coloro che gustano quei momenti così unici e speciali e che mi dicono "daiiiiii ila,ancora una volta!".
mi rigenera l'incontro con l'altro che è diverso da me .credo che a volte un buon maglione può tener caldo,ma il calore umano e animale non può essere sostituito.ah!anche la parola scritta riscalda.Grazie a tutti voi,che riuscite a scrivere pensieri così speciali e ricchi di idee che danno possibilità di rinnovamenti! NON METTErò il piumino con i leggings. ora chiedo aiuto per le scarpe,non ci azzecco quasi mai! grazie ila in attesa di Santa Lucia.
Venerdì, 9 dicembre 2011 @22:53
Per Carsten Höller l’arte è un batterio. Non a caso, visto che l’artista tedesco, che ora vive tra la Svezia e il Ghana – e che adesso è al museo Macro di Roma fino al 26 febbraio, e a New York, al New Museum, fino al 15 gennaio - è in realtà uno scienziato, per la precisione un agronomo specializzato in fitopatologia. Ma cosa c’entrano le giostre che vedrete a Roma, con i batteri? C’entrano, c’entrano. Così spiega Höller:
"L’arte – la mia arte, almeno – è un parassita, o meglio un parassitoide, che entra nell’organismo e ti fa fare cose strane. Ti fa spogliare, come succede a New York, gridare, infilarti in scivoli vertiginosi, prendere pillole a occhi chiusi, salire su una giostra…".
Eppure il "Double Carousel" al Macro di Roma sembra un’innocua giostra da luna park. Non è così?
"E’ un luna park per adulti, e infatti io sconsiglio di andarci con i bambini. Sono macchine che producono sogni. Forse anche incubi".
Immagino che lei da piccolo non amasse i luna park…
"Mi piacevano i giochi in cui si vinceva o pescava qualcosa. Ma non ho mai amato le montagne russe, o i roller coaster che accelerano il tuo corpo o lo lanciano a strane velocità".
Che è quello che, invece, fanno esattamente le sue giostre-installazioni!
" Forse non è un caso che, adesso come allora, quello che più mi piace è guardare gli altri".
La sua mostra a New York è stata definita "un carnevale distopico", il contrario dell’utopia. E anche un Paese delle Meraviglie in cui Alice ha le vertigini… Era questa la sua favola preferita?
"Preferivo le fiabe dei fratelli Grimm, un po’ paurose. Hänsel e Gretel che perdono la strada… Oppure Pierino Porcospino. Sono le favole che leggevo a mia figlia, che ora ha dieci anni. Forse per questo lei non ha paura, neppure alle mie mostre. Alla Tate di Londra, dove c’erano scivoli vertiginosi, da brivido anche e soprattutto per gli adulti, lei non riusciva più a staccarsi".
Non ho mai molto amato i luna park, neppure da piccola (neanche il circo, a dir la verità). E non sono ancora salita su una giostra allucinogena di Carsten Höller. (A proposito: questa che avete letto è, più o meno, l’intervista che gli ho fatto per Grazia). Ma mi diverte l’idea dell’arte come un batterio. In fondo, non è così che succede, a volte, con l'amore? Che si insinua nel nostro organismo e ci fa fare cose che non vorremmo fare...
Aminta | Domenica, 11 dicembre 2011 @21:37
Lascio volentieri a Carsten le sue creazioni allucinogene, exciting senza dubbio. Non c'è incanto nè riflessione, solo eccitazione,
LISA | Domenica, 11 dicembre 2011 @15:13
Il Cirque du Soleil in effetti è l'unico circo che mi sia piaciuto! Ma sempre un circo è.
anonimo | Domenica, 11 dicembre 2011 @15:11
Buon Giorno;
Se provate ad andare a vedere CIRC DU SOLEIL con ALEGRIA........rimarrete a bocca aperta. ciao
LISA | Domenica, 11 dicembre 2011 @13:21
AMINTA: per Carsten Höller e le sue giostre allucinogene sì, l'arte è un batterio. E' il luna park dell'arte contemporanea. Ma ovviamente un quadro di Matisse no, non è un batterio... Non per me almeno.
Aminta | Sabato, 10 dicembre 2011 @19:04
può anche darsi che l'arte sia una malattia provocata da un batterio, però mi sembra un'affermazione un po' spinta. Una malattia per chi l'ha vissuta come Modì, o goduta e vissuta come ha fatto Picasso? Solo per fare un esempio molto elementare.
Anch'io non ho mai amato i Luna Park, figuriamoci le montagne russe, orribili, per quanto mi concerne. per non parlare del Circo che da bambina mi sembrava uno spettacolo quasi mostruso tanto che nemmeno i pagliacci mi facevano sorridere, pena, mi facevano.
No non vedo l'arte, in tutte le sue espressioni, come batterio; Ci sono anche batteri buoni, ma dovrei andare a rispolverare le mie scarse nozioni di biologia.
Mercoledì, 7 dicembre 2011 @09:23
"Nella tempesta di rose
ovunque ci giriamo
nella tempesta di rose
la notte è illuminata
da spine
e il tuono
è ai nostri piedi"
(Ingeborg Bachmann)
Il tuono, le spine, i petali delle rose. Quello che ci aspetta, dopo la bufera. Tutto quello che verrà.
A Monaco di Baviera non ho assaggiato solo il "bayerisches Frühstück" con Weisswurst e birra alle dieci del mattino, ma ho "assaggiato" anche quadri e musei. E nel nuovissimo Museum Brandhorts, che sembra ricoperto di cannucce colorate, e che ospita la collezione d'arte di una coppia di collezionisti, all'ultimo piano sono entrata in una stanza piena di rose. Sono le rose dipinte da Cy Twombly, che su ogni tela ha aggiunto dei versi di petali. Le rose associate a questi versi della poetessa austriaca Ingeborg Bachmann erano, fastidiosamente, blu; e i versi erano in inglese, leggermente modificati rispetto all'originale (che trovate su Lisa globish). Mi piace la notte illuminata da spine. Il tuono ai miei piedi. E le parole che mi vengono incontro, ovunque nel mondo, su un libro, su web, in un sms, su un giornale, anche dipinte su un quadro.
Cristina | Sabato, 10 dicembre 2011 @09:11
Che bello quel vecchio buongiorno ripescato nei vicoli del tempo passato!
E le parole sono orme che si riempino e si svuotano d'altri passi, eco, assonanze e asole imbrigliate nel vento.
Un intervistatore ladro | Venerdì, 9 dicembre 2011 @23:29
Sapevo che non mi avresti deluso! LISA sei unica!
LISA | Venerdì, 9 dicembre 2011 @22:35
PER STEFANO, L'INTERVISTATORE LADRO: trovo bellissimo che le parole viaggino per il mondo, e quindi mi ha fatto sorridere ritrovare un mio vecchio Buongiorno come incipit di un'intervista a una scrittrice... Lo riporto per tutti, era il Buongiorno del 21 gennaio 2008. A te, Stefano, e a tutti, buone ispirazioni.
"Non aveva ambizioni.
Era solo una matita,
che scriveva, tratteggiava, si fermava,
trovava la strada lungo una pagina oscura.
Ma amava il suo destino"
(Deborah Garrison)
Ci sono persone-pennarello, che sottolineano la vita con l’evidenziatore. Persone-stilografica, attente e nostalgiche. Persone-biro: veloci, rapide. E poi persone-matita, che attraversano la vita leggere, ma senza paura di essere cancellate.
(Il libro di poesie di Deborah Garrison l’ho trovato curiosando a The Strand Bookstore a New York, una fantastica vecchia libreria di libri nuovi e usati: si intitola "A working girl can’t win", Random House)
Un intervistatore ladro | Venerdì, 9 dicembre 2011 @16:57
Ciao LISA, mi chiamo Stefano e pochi giorni fa ho avuto la fortuna di conoscere Natasa Dragnic. da subito ho percepito la sua altrettanto gioia nel conoscere qualcuno a cui è piaciuto il suo libro e così, insieme,abbiamo deciso di continuare questa conoscenza con una mini-intervista telematica. Ma questo lo sai già, come saprai anche che l’incipit della mia mini-intervista è composto da alcune "tue" parole di un Buongiorno di qualche anno fa. E’ vero, non potrei dire diversamente dal momento che sono qui a leggerti tutti i giorni da diversi anni ormai.. Ma ho sempre pensato che le parole dette e scritte da qualcuno, nel momento in cui si separano da quella persona e diventano indipendenti, appartengono al mondo e chiunque può servirsene, se vuole. Spero di non averti infastidito e spero che il motivo che ti ha spinto a raccontarlo subito a Natasa sia stato più per una piacevole sorpresa che per un inutile senso di fastidio. Mi scuso qualora fosse quest’ultimo. Io, intanto, spero di poter rubare tra le "tue" parole altre mille ispirazioni..
annetta | Venerdì, 9 dicembre 2011 @16:39
Eh già, io la vita la vedo è proprio così: una danza nelle rose, ma col vulcano sotto i piedi pronto ad esplodere...Carpe diem :-))
ilaria | Giovedì, 8 dicembre 2011 @05:45
... per fortuna che:venerdi,ritorno a scuola.non si può fare sempre festa.certo che, ieri ho salutato Caterina la pigra,domani rivedrò caterina dell'arcobaleno.o magari verranno loro a trovarmi oggi?sicuramente (leggetelo con la e stretta)io ora mi sento meglio.che gioia per me.ora non nevica...speriamo che arrivi almeno prima del 25! michele ha detto che il meteo diceva che oggi c'e la neve! mah! per fortuna che io non segno il tempo... A domani, forse. iq.
ilaria quarteroni | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @22:04
...sarà perchè quest,anno osservo con più attenzione il balcone posto a nord est,sarà perchè le stagioni seguono comunque il loro corso:il bocciolo di rosa profumo della mia mamma, è ancora lì.ben me ne guardo dal coglierlo!mica che i petali mi svolaz.. in giro ! comunque Paolo avevi ragione,più stò a casa,più mi diverto a fare le cose incasinate.Ah ora devo anche imparare l'inglese:mi devo preparare per il prossimo esame.Giulio aveva proprio ragione.viva la mia ignoranza.quella, insieme alla speranza:non moriranno mai! oggi stavo stordita,la caterina con due tocchi mi ha messo ok! buoni assaggi a voi .io rosicchio il pane secco!...con un filo di olio toscano. così è.
il Risvegliato | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @19:52
Questa tempesta non accenna a placarsi ma anzi, ci avvolge in spire di rose e spine sempre più fitte. La vista oltre la cortina rossa è compromessa e tutto ciò che verrà non potrà esserci finchè non sapremo guardare oltre. Solo allora potremo calpestare orgogliosamente ciò che resta: il tuono e i petali di un incanto maledetto.
LISA | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @10:06
SHARON: la casalinga telematica stava litigando col computer. Dev'essere la nebbia!
Sharon | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @09:53
Liiiisaaaaa? ma che stamattina mi lasci senza buongiorno?
Un abbraccio
Martedì, 6 dicembre 2011 @07:49
"Regalami libri che finiscano bene
in mancanza di romanzi anche poesie
in mancanza di poesie magari anche una strofa
in mancanza di una strofa
anche un unico verso".
(Yvon Le Men)
Regalami il tuo amore. Ma solo, ti prego, se finisce bene.
(I versi del poeta francese Yvon Le Men sono tratti da "I poeti morti non scrivono gialli", di Björn Larsson, Iperborea).
Cristina | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @12:45
Grazie Lisa per il suggerimento!
Non conosco il libro che mi hai indicato, pur avendone sentito parlare. Ora mi hai incuriosita e la prossima volta che andrò in libreria lo cercherò per assaggiarne qualche pagina ed eventualmente comprarlo, magari proprio come (auto)regalo di Natale.
LISA | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @08:55
CRISTINA, compra "Una moglie a Parigi" di Paula McLain (Neri Pozza), il libro poetico che dà voce a Hadley, la prima moglie di Hemingway, con cui lui visse a Parigi negli anni Venti, gli anni del jazz e delle corride.
Cristina | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @08:02
"Midnight in Paris" ha colorato la mia domenica...
Mi aggiungo a quella passaggiata sul Lungo Senna e al suo finale aperto, intriso d'atmosfere anni '20.
A proposito, quale miglior posto di questo per chiedere qualche suggerimento libresco, proprio in merito a quegli anni?
Lisa sapresti aiutarmi?
Mi piacerebbe ritrovare quell'atmosfera tra le pagine di un libro.
Il Grande Gatsby e Festa Mobile, però, li ho già letti.
Nel frattempo auguro a tutti una buona giornata.
ilaria quarteroni | Mercoledì, 7 dicembre 2011 @05:15
... a volte,mentre sono alla guida,mi sovviene:"percorriamo un po' di stada insieme..." ehm! grazie per il passaggio!!!!!!!!!!!!!!!! ilache continua a camminare anche da sola.un bacio a te che sei di nuovo diventato papà.
Triste | Martedì, 6 dicembre 2011 @14:32
Regalami la promessa che non mi dimenticherai, che sarò sempre nel tuo cuore, nei tuoi pensieri, che rimarrai per sempre il mio amico... anche dopo quello che non ci sarà più.
giusy d\'antan | Martedì, 6 dicembre 2011 @14:06
controllo sempre dopo, ho sbagliato tasto ahimé nessuno se ne accorgerà ma ci tengo: non è 'dia' ma 'sia'.
Giusy d\'antan | Martedì, 6 dicembre 2011 @14:02
A volte i Buongiorno di Lisa hanno su di me l'effetto del ciottolo tirato nello stagno (lo stagno è la scrivente) L'ultimo cerchio concentrico è finito su Verlaine e non so spiegare il perché, pura associazione di idee forse, non so.
"...che il tuo verso dia la buona avventura/sparsa al vento increspato del mattino / che porta odori di menta e di timo..." Sono andata a rileggere tutta la poesia e con grande piacere: Nulla a che vedere con Yvon Le Men, penso. Comunque ...Merci mille fois, Lisa
annetta | Martedì, 6 dicembre 2011 @13:59
Non che mi senta Zucchero-Marylin, per carità, ma anch'io un giretto con quella canaglia di Tony Curtis che si cala dal balcone dell'hotel a Miami vestito da donna me lo farei proprio :-)))
Che bello sognare vero?
LISA | Martedì, 6 dicembre 2011 @11:13
ANNETTA: però io me la farei una passeggiata sul Lungo Senna con Owen Wilson, il fulminato protagonista dell'ultimo di Woody, "Midnight in Paris". Magari a mezzanotte, aspettando che passi rombando la macchina che ci porta direttamente negli anni Venti. E anche lui cercava storie che finissero bene...
ANNETTA | Martedì, 6 dicembre 2011 @10:57
Si lisa..anche perchè con certi personaggi non ti annoi mai :-D
Però va anche detto che alcuni peraltro simpaticissimi protagonisti delle commedie di Woody Allen tirano avanti a psicofarmaci tanto sono fulminati...Diciamo che starei (anzi forse sono) più su Billy Wilder, fortunatamente ...
LISA | Martedì, 6 dicembre 2011 @10:36
ANNETTA: se la commedia è di Woody Allen, ci sto!
Carrie | Martedì, 6 dicembre 2011 @09:14
..sì, regalami un solo verso...che mi faccia sperare che abbiamo ancora un futuro insieme...per stare con te ho dovuto rinunciare a ciò che più desideravo: avere dei figli...ora mi sento non solo priva di radici, ma anche di frutti...è come vivere costantemente con una spina nel cuore, che non se ne andrà mai...ma ti amo, cosa posso farci? regalami dunque uno dei tuoi bellissimi versi, te ne prego, ed io mi accontenterò...
Io muoio | Martedì, 6 dicembre 2011 @09:09
regalami un verso ... regalami qualcosa che finisca bene . Non mi piace la vita reale perchè mi fa troppo male . Buongiorno!
annetta | Martedì, 6 dicembre 2011 @09:07
...e che fare quando ci regalano una commedia? :-D
Buona giornata a tutti - anna
Stefano | Martedì, 6 dicembre 2011 @08:17
Regalami un messaggio o un biglietto.
In Bianco, vuoto
La scrittura del cuore…
Cristina | Martedì, 6 dicembre 2011 @07:56
A volte sì, basta anche un unico verso, per sentirsi meno smarriti e soli, per immaginare un finale diverso... per trovare la forza di credere, nonostante tutto, che possa esserci anche un lieto fine.
(Mattinata sottotono. Scusate...)
Lunedì, 5 dicembre 2011 @08:14
"La mattina mi piace ritrovare le cose che si erano perse."
(Valentina Diana)
I desideri nel cuscino, il tuo abbraccio, la voglia di te.
Chiedo scusa a Valentina Diana, poetessa torinese, che detesta essere trasformata in un cioccolatino bacio. E in effetti è vero che sul cuscino, al mattino, spesso troviamo altre cose che si erano perse: le paure, le delusioni, le malinconie. Ma è altro quel che ci piace ritrovare: una carezza, e la voglia di alzarci, di andare avanti. O anche solo un caffé!
I.V | Venerdì, 9 dicembre 2011 @05:53
Ciao Lisa! Sono bellissime le foto con quel vestito verde e l'aria che mette in disordine i tuoi capelli.
LISA | Martedì, 6 dicembre 2011 @10:45
I.V. in autunno, invece, con la bora nei capelli, esattamente come nelle foto che vedete sul blog!
ilaquarteroni | Martedì, 6 dicembre 2011 @05:09
...sul cuscino trovo l'aiuto cercato,in quanto,la notte porta consiglio.a volte anche il piccolo sonnellino del pomeriggio rigenera... soprattutto se un mazzolino di lavanda emana ancora,a distanza di trenta mesi,la sua essenza! Potere godere delle piccole emozioni,rende ilariaforever.vi stampo un bacio sulla fronte.
I.V | Lunedì, 5 dicembre 2011 @21:19
Ho conosciuto a Milano una persona che ti vede passeggiare per le vie di Trieste nei mesi estivi,
I.V | Lunedì, 5 dicembre 2011 @21:13
Esulta,
si ribella ogni cosa mia,
che non sia un pensiero
struggente.
Ogni mattino rimane sul cuscino,
l'odore del tuo viso.
Carrie | Lunedì, 5 dicembre 2011 @14:54
...la mattina, vorrei tanto trovare accanto a me il viso di Carlo...avevo solo 20 anni, ne dimostravo 15 ed ero timida e stupida...troppo stupida per rendermi conto che mi corteggiava...è un vero rimpianto e mi duole al cuore...perchè è proprio vero: nella vita meglio avere rimorsi che rimpianti, ahahah!!!!
Cristina | Lunedì, 5 dicembre 2011 @10:08
Ritrovare l'ombra di un sogno...
L'istante inviolato... e lasciarsi trasportare dal presente intrecciato al ricordo.
una a caso | Lunedì, 5 dicembre 2011 @09:36
la matina mi piace ritrovare cose nuove .
Stefano | Lunedì, 5 dicembre 2011 @08:28
Si può pensare di essersi persi di sera..ma il mattino dopo , come sempre , ci si ritrova...
Spontaneamente
Domenica, 4 dicembre 2011 @16:04
Da vera expat, ogni volta che torno a Milano mi abboffo di tutto quello che non ho a disposizione nel mio altrove: il che, adesso che fa freddo, vuol dire risotto al salto con rognoncini trifolati (sempre più difficile da trovare) e, soprattutto, marrons glacés. Che mi sono concessa ogni mattina o quasi insieme al caffè. Una goduria zuccherina.
La situazione è ulteriormente peggiorata a Monaco, e non sto parlando delle tentazioni dei mercatini di Natale, a cui per fortuna sono immune (il vin brulé su di me ha uno strano effetto repellente), ma del bayerisches Frühstück, la colazione bavarese a cui sono stata trascinata da un amico tedesco: ovvero, alle dieci e mezza del mattino, Weisswurst (che sono proprio, come dice il nome, salsicce bianche), con senape dolce, Brezel (ovvero quel pane croccante e lucido a forma di nodo) e Weissbier. Confesso che mi è piaciuto!
A Milano non ho solo mangiato marrons glacés, ma sono anche andata a vedere la mostra di Pipilotti Rist, l’artista svizzera che mi ha incantato, con le sue installazioni video bizzarre e poetiche, all’interno di uno spazio straordinario, il vecchio teatro Manzoni. Immagini ipercolorate di fiori e corpi femminili sulle scale, nella grande platea abbandonata, sul bancone del vecchio bar delabré. (Purtroppo non in bagno, come accade invece nella sua mostra alla Hayward Gallery a Londra: chiudi la porta, parte la musica e si illumina un video sul pavimento. Mi piace l’arte che mi fa sorridere!). Piccola nota: la mostra di Pipilotti Rist, che è aperta fino al 18 dicembre, è gratis, perché è stata sponsorizzata dalla Fondazione Trussardi. Un’ottima notizia per tutte le "secessioniste" come me e Stella, la Ragazza dallo Sguardo Prezzante che è, come sapete, la squattrinata protagonista di "Glam Cheap" (posso autocelebrarmi e dire che, ahimé, il mio libro è sempre più attuale?). E ovviamente sarei molto contenta se, anche quest'anno, "Glam Cheap" finisse sotto qualche albero di Natale…
ilaria quarteroni | Lunedì, 5 dicembre 2011 @04:39
...sono ritornata in quel posto "del cuore" ...non ho più incontrato la signora Gilda. nel 2009 ero approdata alla cioccolateria,quella mattina l'avevo trovata aperta,avevo degustato una fava di cacao.la signora Gilda aveva scritto sul biglietto da visita: Ne basta poco! Sono ritornata nel Chocolate a novembre del 2011:ho incontrato lo sguardo della signora Daniela. ho assaporato un piccolo pezzo di cioccolato mega fondente.ho sfogliato alcuni libri e ho visto scatolette ben confezionate di dolci speciali.Che armonia, che essenzialità, anche quell'incontro. Venerdì la signora Maria mi ha deliziato con storie familiari affettuose.Credo di aver trovato, anche lì a bergamo,la Santa Lucia. io si, ci credo ancora alla santa lucia.mi ha addirittura dato un bacio. ah! mi ha anche offerto la cioccolata bianca. buoni giorni di luce a tutti noi.qui ora nebbia...spero che si alzi !!!! ila cherììììì
Fiorenzaccia | Domenica, 4 dicembre 2011 @21:16
e mi viene spontaneo fare una piccola differenza tra Maroni eminente uomo politico e i marroni entrambi glassati o glacé
Fiorenzaccia | Domenica, 4 dicembre 2011 @21:12
marrons glacés, Simona. L'accento grave ha la sua importanza in francese. e anche il italiano, altrimenti meglio dire marroni glassati,
Simona | Domenica, 4 dicembre 2011 @19:00
Glacè, sorry!
Simona | Domenica, 4 dicembre 2011 @18:59
Dato che siamo in fase museale volevo segnalare la mostra, appena visitata, sui 150 anni di moda a Venaria Reale insieme a quella su Leonardo da Vinci. Ci siamo stati oggi per festeggiare i 16 anni di matrimonio: un Leonardo a lui e 150 abiti a me. Ci è sembrato di essere all'estero e invece eravamo a un'ora e mezza da Milano! Non ricordo se l'ho già scritto, ma volevo segnalare il film "One day" tratto dal libro di Nicholls che l'estate scorsa mi ha fatto ridere e piangere: sempre meglio il libro, ma anche il film, dopo un lento avvio, non è malissimo. Certo che la tua Stella è veramente più attuale che mai, cara Autrice: chissà cosa penserebbe di queste ultima novità tutte "lacrime&sangue". Meglio affondare nei marron glaceè.
LISA | Domenica, 4 dicembre 2011 @18:26
ALESSIA: che bello sapere che il blog ti tiene compagnia. Spero che funzioni come un marron glacé (o un cioccolatino), e in più a calorie zero!
Alessia | Domenica, 4 dicembre 2011 @17:22
Non scrivo da tantissimo tempo, ma leggo sempre il blog... E' un weekend strano e un po' triste, gli amici mi stanno cercando sempre meno e mi sento un po' sola, al lavoro sono in preda all'ansia da prestazione e non è, diciamo, uno dei momenti più rosei della mia vita. Il blog mi fa sempre compagnia! Forse sarà la volta che imparerò ad autocontrollarmi e a fingere di essere sempre felice. Se ti piace il video sul pavimento Lisa, dovresti visitare il museo della ceramica di Mondovì: (CN): ci sono delle proiezioni con tutte le fasi di lavorazione della ceramica e anche la possibilità di vedere come e con cosa viene apparecchiata la tavola in base alle varie culture e materiali... Tutto questo tramite video interattivi. E' bellissimo!
Venerdì, 2 dicembre 2011 @07:45
"E poi ci sono i miei braccialetti. Ne ho otto, d’argento: ognuno è un regalo di una cara amica. Due sono morte… Li porto sempre, ovunque: sotto la doccia, nella vasca, quando nuoto. Mi parlano di amicizia".
(Helena Kennedy)
Le mie amiche al polso. Le porto ovunque con me.
(Di nuovo parole che mi vengono incontro. Queste sono tratte da un'intervista che ho letto sul Financial Times a Helena Kennedy, avvocato, presidente dell'associazione Justice. Una frase che mi ha molto colpito perché conosco un'altra donna, una settantenne molto chic dell'editoria italiana, che porta un gioiello-amiche: degli anelli d'oro incrociati. Ognuno simboleggia un'amica, e tutte le amiche hanno lo stesso gioiello. Mi ha molto colpito perché racconta di quanto, certi gioielli, raccontino delle storie; del perché non ci separiamo mai da certi anelli, braccialetti, orecchini. Perché ci consolano e ci danno forza. Sono il legame con una madre che non c'è più, con un'amica che è la nostra sciarpa o il nostro maglione - ricordate il Buongiorno di venerdì scorso? -, con un amore caldo e radiante. Gioielli, e sentimenti. Chissà qual è il vostro?)
Come ogni venerdì, trovate il Buongiorno di oggi anche in inglese, nella parte globish di Lisa. E potete ricevere Lisa-globish via Twitter, ogni mattina, sul vostro telefonino.
una a caso | Sabato, 3 dicembre 2011 @20:25
oggi siamo tutti un pò confusi . cambia il tempo .
ilaria quarteroni | Sabato, 3 dicembre 2011 @19:47
....pezzi di carta,parole non dette,lettere non scritte.sguardi,tenerezze,profumi, odori,sapori,parole parlate,silenzi pieni d'amore e di speranze.affido ad altri tutto il resto.Però forse,il manoscritto con dedica,per ora resta ancora li.lo voglio coccolare ancora per un poco.mah! ilaria archivista.
Giusy d\'a. | Sabato, 3 dicembre 2011 @13:59
Ma scusate, Christy, Keylon, Yayna,. non potreste curare un pochino di più l'ortografia? Che fatica per me capire cosa scrivete. E tu, dai vari pseudonomi e dal linguaggio indecifrabile (o quasi) come mi diverti (o quasi). Regali di amiche carissime? Sciarpe di seta, da me curate come fossero gioielli. e come mi fa bene avvolgermele al collo.
Keylon | Sabato, 3 dicembre 2011 @12:25
Brilliance for free; your parents must be a sweetehart and a certified genius.
Laura | Sabato, 3 dicembre 2011 @08:31
Purtroppo non ho braccialetti e neanche anelli che mi ricordino di lei, la mia amica Daniela che da 8 mesi non c'è più, ma non c'è giorno in cui io non pensi a lei, ai nostri ricordi di quando eravamo bambine, ragazze, e poi donne. E' nel mio cuore e lì rimarrà per sempre...
Jayna | Sabato, 3 dicembre 2011 @07:17
Always a good job right here. Keep rolling on trhoguh.
una a caso | Venerdì, 2 dicembre 2011 @16:44
grazie annetta , amo tutto il mondo ,è vero , ma le foto mi danno ricordi piu piacevoli degli oggetti ..un saluto
annetta | Venerdì, 2 dicembre 2011 @15:28
@una a caso: causa trasloco anch'io ho appena finito, anzi sto ancora buttando una marea di cose; ma basta conservare per ogni persona veramente cara un solo oggetto; a meno che tu non sia madre teresa di calcutta che ami tutto il mondo, con una decina, al massimo 15 oggetti te la cavi :-)))
una a caso | Venerdì, 2 dicembre 2011 @10:16
sopraffatta da oggetti quadri mobili ereditati o regalati un giorno o l'altro butto tutto in soffitta amo la "mia"stanza che parla di me ....egoismmo puro o voglia di rinnovarsi ?
annetta | Venerdì, 2 dicembre 2011 @10:02
Non amo i gioielli e non ne porto; però le mie amiche sono "oggetti" sparsi per la casa: un mug, una tazzina decorata, un quadro fatto da lei, un piatto in decoupage da appendere, una rana di pezza, un cestino di vimini che nonostante traslochi e ristrutturazioni mi hanno sempre seguito e dai quali non mi separerò mai. Le mie fasi della vita sono invece immagini, affiches appese ai muri di casa, veri e propri stati d'animo visivi per me. Oggetti e quadri di pochissimo valore, ma che emanano una certa malìa, che chi mi viene a trovare spesso percepisce . Penso che gli oggetti che guardiamo con affetto, risplendano anche agli occhi degli estranei...
Cristina | Venerdì, 2 dicembre 2011 @09:53
Nessun gioiello... perché le cose che mi parlano di amicizie e affetti sono altre. Detesto perfino il ciondolo a forma di cuore diviso, la cui metà combacia con quella del partner. Oggetti banali, scontati.
Testimoni d'affetti e d'amicizie sono le lettere, un nastro per capelli prestato, una sciarpa o un profumo condivisi. La carta di una caramella, il biglietto di un treno o di un cinema. Un portafortuna di lana intrecciata, da inserire come segnalibro nel libretto degli esami universitari.
Oppure il ricamo in un fazzolletto o sull'orlo di un lenzuolo.
Oggetti fatti di poco, che non luccicano, anche se sono cuciti col filo delle generazioni, delle parole non dette. Tesori da custodire e ritrovare.
Giovedì, 1 dicembre 2011 @10:43
"Se anche solo per un istante pensavo di essere strana, gli occhi di mia madre mi guardavano da sopra gli occhiali, e come due puntine da disegno mi fissavano saldamente al mio posto nel mondo."
(Banana Yoshimoto)
Per fortuna ci sono loro, le persone che ci ancorano alla realtà, che ci fissano saldamente al mondo.
(Il Buongiorno di oggi è tratto da "High & Dry. Primo amore", della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, Feltrinelli. I primi amori. Il cercare un posto nel mondo)
Susy_Anne | Sabato, 3 dicembre 2011 @00:22
Grazie ai tuoi "buongiorno" penso proprio che leggero' questo libro... ;)
Giusy d\'antan | Giovedì, 1 dicembre 2011 @16:21
Le mie puntine da disegno sono i miei figli, quattro puntine, dunque, che mi affiggono al muro delle responsabilità e, vi assicuro, a volte mi pesa questo poster di madre che vorrebbe arrotolarsi da solo e cambiare aria, città(sempre col consorte al seguito) ma gli affetti non sono puntine da disegno,sono chiodi, o meglio, viti a pressione.