Venerdì, 11 novembre 2016 @10:22
"Sentii che avrei anche potuto innamorarmi poco a poco, come quando le stelle appaiono da qualche spiraglio in un cielo coperto di nuvole."
(Banana Yoshimoto)
Aspetto che il tuo bacio faccia luce nel mio buio.
Il Buongiorno di oggi, che appare nel cielo annuvolato e piovoso del mio altrove, è anche lo #spillo su Gioia di questa settimana. Ed è tratto da "Kitchen" (Feltrinelli), il primo bestseller della scrittrice giapponese. Mi piace questa frase, mi piace l'invito: alzare gli occhi e trovare uno spiraglio di speranza.
La frase della Yoshimoto mi ha ricordato anche una mia intervista che trovate su How To Spend It Italia (il mensile del Sole24Ore su cui scrivo) in edicola. E’ un’intervista a Rossana Hu, dello studio di architettura e design Neri & Hu, a Shanghai. Lei, così minuta, e chic, sempre vestita di nero, anzi di "black on black on gray", come mi ha detto. Alla domanda sulla vista che la ispira, mi ha risposto: "Il cielo. Mi piace alzare gli occhi, e guardare il cielo, ovunque io sia. Viaggio molto per lavoro, ed è rassicurante sapere che se guardo in alto, in qualsiasi parte del mondo, incontro la vastità e la luce sempre cangiante dell’universo: una lezione di umiltà". Detto da una designer, mi è sembrato molto bello. E in fondo, sempre di corsa e a occhi bassi, quante volte alziamo davvero gli occhi al cielo?
FRRRR | Lunedì, 14 novembre 2016 @15:53
l'uomo di cui sono mezza-innamorata di recente è - a detta delle amiche -piuttosto brutto. Per me, invece, emana luce, ha una voce avvolgente e un pensiero seducente. Insomma invisibilia per me fondamentali, e da farmi palpitare....
LISA | Domenica, 13 novembre 2016 @15:10
E' vero: un dettaglio magari invisibile al resto del mondo. Ma che per noi è una piccola stella.
FRRRR | Sabato, 12 novembre 2016 @00:54
A volte il cielo coperto si apre di colpo, e ti abbaglia di luce. Così succede di innamorarsi di colpo, travolti da un improvviso batticuore.
Succede anche di innamorarsi poco a poco; e succede di innamorarsi per un dettaglio, magari invisibile al resto del mondo.
Giovedì, 23 giugno 2016 @19:56
"La sera mi invadeva con dolcezza, come un bel sogno".
(Banana Yoshimoto)
La struggente dolcezza della sera.
Questa, che è anche il mio #spillo su Gioia di questa settimana, è una frase tratta dal romanzo "Il giardino segreto", Feltrinelli. La ricopio adesso sul blog mentre nel mio altrove sta arrivando piano la sera, queste sere d’estate colme di profumi, erba tagliata, rose, il vento che racconta la voglia di mare. Lasciarsi andare, alla struggente dolcezza della sera, alle sue promesse.
Martedì, 31 maggio 2016 @08:56
" Quelle luci laggiù brillano come puntini, la pioggia le ha sfocate. Sono belle, non è vero? ...
Erano davvero belle. Oltre i lampioni, le luci azzurre delle insegne lungo la strada emanavano dei bagliori dai contorni sfumati, come se fossero due punti sovrapposti. L’asfalto bagnato aveva i colori dell’arcobaleno.
Gli dei mi hanno voluto mostrare tutto questo per attenuare la mia tristezza, pensai. Il paesaggio sfocato piangeva al posto mio, e io potevo risparmiarmi le lacrime. Restava solo il cuore in mille pezzi, sanguinante. Tutte le aspettative erano state deluse, i cattivi presagi si erano avverati.
Che cosa stava succedendo? Eppure qualcosa, dentro di me, mi diceva che quella era la cosa giusta. Ed era proprio quello a farmi soffrire di più. Con un filo di voce, ma con un tono sicuro, il cuore mi raccontava che andava bene così, che era proprio così che doveva andare…
E fu così che, tra le luci azzurrine di quel paesaggio ammaliante, ci lasciammo per sempre".
(Banana Yoshimoto)
Non voglio aggiungere altro a questa pagina dell’ultimo libro di Banana Yoshimoto, "Il giardino segreto", Feltrinelli. Non voglio aggiungere altro perché i suoi libri sono sempre così delicati, come una persona che ti racconta una storia morbida a bassa voce, mentre fuori piove. Così è il racconto di questo addio, con le luci azzurrine sfocate dalla pioggia. E il cuore che sussurra che è giusto così. A volte lo sappiamo, anche mentre il paesaggio ci sembra vada in frantumi come il nostro cuore. Ma è giusto così…A volte è giusto dire addio, dirsi addio.
LISA | Martedì, 31 maggio 2016 @15:46
Sì Monique: nel cuore del romanzo c'è non solo un amore che finisce, ma anche un giardino segreto, quello del titolo. E un viaggio che porta nuovi orizzonti.
Monique | Martedì, 31 maggio 2016 @13:24
Di lei ho letto tutto....
Come nei primi due volumi della tetralogia Il Regno (Andromeda Heights. Il Regno - Vol.1 - Il dolore, le ombre, la magia. Il Regno - Vol. 2), ho sentito che anche nel terzo a regnare davvero, sopra tutto e sopra i cuori di tutti, è la natura, con la sua aura quasi carnale.
Non vedo l'ora di acquistarlo!
Lunedì, 26 novembre 2012 @09:01
"Ma più importante ancora è che nel tempo del mio corpo è inciso il contatto con la mano di mio padre, che quel giorno stringeva la mia, ed è come se il quartiere intero portasse gli stessi segni. Il quartiere ci è stato a guardare, ed è grazie a questo che mi è rimasto il ricordo… Ciò che è inciso nel corpo non scompare"
(Banana Yoshimoto)
Quel che è inciso sul mio corpo.
E dunque, venerdí a Firenze, il mio libro è diventato un profumo. Sileno, nel suo laboratorio Aquaflor, un posto davvero magico, tutto boiserie e boccette, ha scelto per ogni elemento una nota fragrante: la cera d'api e un tocco d'arancia per la cera per pavimenti, vaniglia e zucchero per la torta di mele, cuoio per i vecchi libri... Una ballerina (scelta da Sileno, profumiere un po' zingaresco che sembrava uscito da un film) spruzzava il profumo sul pubblico, nota per nota. Abbiamo votato tutti insieme, e alla fine della profumatissima serata i desideri sospesi sono finiti in boccetta. Con il nome inciso su vetro. È stato emozionante. Così come è stato emozionante vedere le mie lettrici con le unghie blu: Hermione con gli occhi blu, appunto; Nura che oltre ad avere le unghie azzurre ha portato il suo vecchio diario di scuola con i Buongiorno che aveva incollato, settimana dopo settimana; chi mi ha portato in regalo una limetta per unghie glitter e blu, chi è venuta con delle scarpe da collezione e chi è venuta con unghie blu addirittura da Assisi... Presto le foto sul blog.
Io sono ripartita da Firenze con la boccetta dei desideri sospesi in valigia (cosa succederà quando la aprirò?), e dopo aver rivisto uno dei miei quadri preferiti di Artemisia, la pittrice seicentesca che amo tanto (lo raccontavo anche nella bella intervista che è uscita sul Corriere Fiorentino, ovvero il Corriere della Sera edizione fiorentina). E per profumata coincidenza, Artemisia mi aspettava proprio accanto ad Aquaflor, a Casa Buonarroti: dove, sul soffitto, c'è la sua Allegoria dell'Inclinazione, inclinazione artistica e creativa ovviamente... Ovvero una giovane donna bionda, vestita di drappi azzurri, sulle nuvole, con una stella lucente accanto ai capelli. Chissà, magari anche lei si sarebbe dipinta le unghie di blu. A tutti, un profumato lunedì.
LISA | Martedì, 27 novembre 2012 @09:31
Nura dalle unghie blu, Louise Glück è una poetessa americana (nata nel '43, era bellissima, tra l'altro, da giovane, capelli neri e sguardo magnetico), e i versi che ti sono piaciuti sono tratti da una delle sue poesie più belle, direi una delle poesie più sensuali della letteratura, "The Encounter". Eccoli, per chi non li aveva letti. E cliccando sul nome della poetessa, trovate gli altri Buongiorno che le ho rubato:
http://www.lisacorva.com/it/view/482/
LISA | Martedì, 27 novembre 2012 @08:35
Carla! Ma tu sei Carla che mi legge da Milano (a proposito, perché non sei venuta al reading milanese? ti aspettavo); quella della borsa "non più da bambina scappata di casa"; quella delle Piccole Donne (hai visto che ci sono, nel libro? ho seguito il tuo suggerimento). Quindi Stella rimane la tua preferita... Anche a me sta molto simpatica, è per quello che ho voluto infilarla anche tra le pagine di questo romanzo (te ne sei accorta?). Speriamo che se la stia cavando davvero, l'eroina di "Glam Cheap", e che l'eurostress non se la riacchiappi per la coda.
C. | Lunedì, 26 novembre 2012 @15:43
Dopo aver letto il libro peonia ho ordinato Glam Cheap e lo sto già finendo... È stato scritto nel 2007 ma sembra scritto adesso!
carla | Lunedì, 26 novembre 2012 @14:55
io ho terminato da poco la lettura del libro, in ordine: oltre a giovanni anche mio padre aveva letto Via col Vento ( infatti l'amore per quel film me lo ha trasmesso lui) , dei tuoi libri è quello che miè piaciuto meno ( io adoro Glam cheap!) perchè non è abbastanza ironico e Benedetta- Asmara mi sembra un po' incompiuta... anche se apprezzo l'idea di voler creare un personaggio che potesse racchiudere tutte le donne qui rappresentate nel blog.
Inoltre ho rivalutato la figura di Maria Maddalena... come profumiera.
Il libro, comunque, mi ha divertita e mim ha fatto passare ore serene !
Brava Lisa
Nura | Lunedì, 26 novembre 2012 @13:38
mi correggo, è una poesia e ora la leggo!
(ne ho un Buongiorno, quello del bacio come cera, incollato sull'armadio!)
Nura | Lunedì, 26 novembre 2012 @13:34
Il mio grazie di venerdì ritorna anche qui perchè davvero è stata una serata magica. Era partita male, umore un po' nero ma appena entrata da Aqua Flor. dove ho rincontrato tra l'altro una compagna di corso dell'anno passato, è cambiato tutto.
E' stato magico, mi ripeterò all'infinito.. poesia e profumi, leggere quei Buongiorno davanti a tutti è stato come leggerli un po' a Lui, quello a cui pensavo quando li incollavo e che adesso è lontano 1000 chilometri (in tutti i sensi).
Comunque, oltre a quello bellissimo di Salias che so a memoria, il mio vero preferito e il primo di cui ho ricordo è questo:
"Sei accanto a me; la tua mano mi accarezza il viso
come se anche tu avessi sentito –
devi aver capito, in quel momento, quanto ti desideravo.
Lo sapremo per sempre, tu ed io. La prova sarà il mio corpo".
(Louise Glück)
Oggi mi compro il libro, non c'avevo mai fatto caso che era tratto da un romanzo.
La mia bellissima amica maglione sta leggendo il libro, ti farò sapere cosa ne pensa :)
Una domanda: se vado al negozio, posso acquistare il profumo?? E' buonissimo!
un bacio Lisa :)
Elena | Lunedì, 26 novembre 2012 @10:14
Carissima Lisa, è stato un piacere rivederti e ascoltarti nella magica atmosfera incantata e profumata di Aquaflor. Una limetta glitter blue mi ha guardato da una vetrina e io non ho potuto che entrare! ultimamente... vedere glitter è pensare a te, come accade sempre ormai quando vedo una pailette o uno smalto blu! Un abbraccio grande e a presto
crissibaby | Lunedì, 26 novembre 2012 @09:49
Grazie Lisa per la risposta!Anch' io avrei voluto esserci alla creazione del tuo profumo!
Il nostro nostro corpo lo vediamo concreto, tangibile ma in realta' e' fatto della stessa sostanza del nostro pensiero.E' pura energia. Ho provato a lasciare andare le cicatrici di dolori passati che si erano fossilizzate nella mente e anche il corpo e' guarito! Provate.
Hermione | Lunedì, 26 novembre 2012 @09:42
Buongiorno Lisa: è stato un pomeriggio magico quello trascorso in tua compagnia. Complici il tuo libro e l’ambiente in cui si è svolta la presentazione, a metà strada tra un laboratorio alchemico e l’antro delle fate! Il profumo è stata una sorpresa ed è stato bellissimo poterti incontrare, dopo così tanto tempo che ti leggo, e ancora di più poterti parlare e scoprire che ti ricordavi alcuni miei commenti e le poesie di cui ti avevo fatto cenno, ( da quelle di Lucia Rivadeneyra a quelle di Gianni Rodari ). Quell'atmosfera incantata mi ha accompagnata fino a casa ed è rimasta con me a lungo. Grazie ancora e ricorda: ti aspetto per farti assaggiare il pan di ramerino!
monica | Lunedì, 26 novembre 2012 @09:30
Peccato non aver potuto assistere ed annusare! Complimenti ancora e buon profumato lunedì anche a te!
Martedì, 2 ottobre 2012 @08:54
"Sembrava che il quartiere ci stesse insegnando l’importanza di non avere fretta."
(Banana Yoshimoto)
Quello che ci insegnano le città, certe città. Ascoltiamo.
Il Buongiorno di oggi è tratto dall’ultimo libro di Banana Yoshimoto, "Moshi moshi" (Feltrinelli). La storia di una madre e di una figlia ventenne, che ricominciano daccapo, dopo il suicidio del marito e padre, in un quartiere nuovo: la città insegnerà loro ad andare avanti, a diventare altro.
sabrina | Mercoledì, 3 ottobre 2012 @08:34
E' più facile challe le città insegnino la velocità, piuttosto che la tranquillità... Si può comunque imparare moltissimo dalla città, io amo osservare la mia e la vita delle persone intorno a me..
annetta | Martedì, 2 ottobre 2012 @13:12
potendo, si inizia mollando macchina e scooter e andando in bici e a piedi...
Paola | Martedì, 2 ottobre 2012 @11:15
l'importanza di non avere fretta.. quieto vivere.. bellezza!
A Milano è difficile attuarlo però ci si prova sempre dai..
Buona giornata Lisa e a tutti coloro che passano qui :)
Giovedì, 20 settembre 2012 @07:36
"Quella riflessa negli occhi di mia madre dev’essere l’immagine di me bambina."
(Banana Yoshimoto)
La bambina che ero. Custodita dentro di lei. Come quando ancora mi teneva in braccio.
Sì, è l’ultimo libro di Banana Yoshimoto, "Moshi moshi" (Feltrinelli); e sì, mi è piaciuto. Rarefatto, quasi etereo, delicato. La storia di una madre e di una figlia ventenne, che ricominciano daccapo, dopo il suicidio del marito e padre, in un quartiere nuovo: la città insegnerà loro ad andare avanti, a diventare altro.
LISA | Domenica, 23 settembre 2012 @10:51
Avevo immaginato, seabit59. Avevo immaginato una mamma persa nella memoria, nella malattia, nell'Alzheimer.
seabit59 | Sabato, 22 settembre 2012 @11:07
Perché la mamma vive nel suo mondo di ombre e di fantasmi dove neanche le mie illusioni hanno speranza. Ciao Lisa.
LISA | Venerdì, 21 settembre 2012 @08:11
MadamaButterfly e Grazia, mamme e figlie, che tenerezza leggervi.
LISA | Venerdì, 21 settembre 2012 @08:09
Perché un'illusione, seabit59?
Grazia | Giovedì, 20 settembre 2012 @21:28
Non solo negli occhi, ma nel cuore e nella mente, l'immagine di mia figlia piccola, (ormai grande) che mi stringe, e vuole dormire sempre con me nel lettone. Momenti dolcissimi e indimenticabili
Mmabutterfly | Giovedì, 20 settembre 2012 @17:39
I volti delle miei figlie bambine, ora che non lo sono più, fanno parte di me, proprio come le loro piccole mani che un tempo stringevano le mie. Leggerò il libro di Banana. Grazie Lisa.
seabit59 | Giovedì, 20 settembre 2012 @15:13
È l'illusione che coltivo ogni giorno, ogni istante che passo con lei.
Paola | Giovedì, 20 settembre 2012 @09:00
come quando ancora mi teneva in braccio.. come mi si apre un mondo su questa frase.. bei ricordi da bambini.. e anche da grandi, non facciamone mai a meno..
una a caso | Giovedì, 20 settembre 2012 @08:55
....i libri di banana mi lasciano quasi sempre un "perplesso" come dice una mia amica americana , ma alcune sue frasi sono veramente toccanti .....è proprio vero ali occhi di una madre i figli sono sempre bambini
Martedì, 11 settembre 2012 @09:00
"Ormai l’aria si era fatta fredda, era un giorno d’autunno. Sfiorai il tronco del ciliegio accanto al ristorante ed entrai nella stradina con i negozi. Mi venne in mente che in primavera, quando quel ciliegio era in piena fioritura, sulle pareti verdi del ristorante si rifletteva un colore rosa, e un’atmosfera dolce, diversa dal solito, avvolgeva in un abbraccio tutto ciò che c’era intorno. I passanti alzavano gli occhi verso il ciliegio e sorridevano, come spettatori felici davanti allo schermo su cui si proietta un film".
(Banana Yoshimoto)
Rosa.
Il Buongiorno di oggi è tratto dal nuovo libro della scrittrice giapponese: "Moshi Moshi", Feltrinelli.
Paola | Mercoledì, 12 settembre 2012 @08:23
Lisa io fra 10 giorni faccio 30 anni, lui credo sia un pò più grande.. meno di 40 forse. non sono riuscita a dargli il biglietto oggi, mannaggia alla mia timidezza..
LISA | Mercoledì, 12 settembre 2012 @08:14
Paola, ultimo dettaglio per il tuo aggancio poetico: l'età?
LISA | Mercoledì, 12 settembre 2012 @08:11
Che bello, Francescachesisposa, avere un albero davanti alla finestra che segna le stagioni.
Paola | Martedì, 11 settembre 2012 @21:14
scusa, l'anonimo qui sotto ero semplicemente io :D grazie lisa, grazie davvero dell'aiuto e della collaborazione, io ne sono davvero onorata!
Anonimo | Martedì, 11 settembre 2012 @21:13
sono emozionata, non lo vedo sempre però che bello. è un compagno di viaggio, di metropolitana. credo userò parole mie e se riesco colpirò nel segno domani. però tu scrivimi, poi i tuoi versi se tutto riesce e funziona glieli faccio avere lo stesso. mamma mia quanta curiosità questa cosa, mi piace un sacco!
LISA | Martedì, 11 settembre 2012 @16:53
Che bel compito mi hai dato, Paola... Ma dammi anche qualche giorno di tempo e qualche indizio in più. Dove lo vedi questo sconosciuto? Al bar, in treno, in metropolitana, in ufficio?
lia.mo | Martedì, 11 settembre 2012 @14:51
Ciao Lisa, molto belle le poesie degli ultimi giorni, ti mando solo un saluto. Ciao ciao Lia :-)
Paola | Martedì, 11 settembre 2012 @11:01
lisa posso chiederti un aiuto? ti ho scoperto e conosciuto su city e mi sono sempre innamorata dei tuoi buongiorno.. vorrei me ne suggerissi uno, da far leggere a uno sconosciuto, vorrei dargli un biglietto con dei versi scritti proprio come ogni tuo buongiorno. qualcosa che miri agli sguardi oppure non so, mi affido a te.. help help :D e grazie.. p.s. splendida banana, l'ho sempre adorata!
Francescachesisposa | Martedì, 11 settembre 2012 @10:00
Il mio albero è un pesco, che ha segnato le stagioni di fronte alla finestra della mia camera... E anche un grosso platano che ha piantato il mio bisnonno, così grande che i palazzi gli hanno dovuto lasciare il posto che merita... E il ficus dell'orto botanico di Palermo che ho abbracciato come si fa con un caro amico!
canc | Martedì, 11 settembre 2012 @09:33
a primavera se ti sdrai lì sotto vedi il cielo rosa ..... è il mio ciliegio centenario della campagna ...stiamo ore ed ore li sotto grazie per i versi del matrimonio .
Mercoledì, 7 marzo 2012 @07:30
"Nei suoi vestiti c’era tanta stoffa di un rosa insolito e molto bello. Lei era sfolgorante, sembrava una peonia in boccio".
(Banana Yoshimoto)
Quanta voglia di rosa.
Ebbene sì. E’ stato un lungo inverno, e adesso vorrei qualcosa di rosa. Niente Hello Kitty, per carità, niente di troppo pink, appena un’ombra: cenere di rosa, rosa cipria, rosa petalo caduto. Ho aperto l’armadio e ho scoperto di avere, nell’ordine: un abito vintage anni Cinquanta di shantung, regalo di un’amica (era di un’amatissima zia); una camicia con bottoni gioiello di Colomba Leddi; una sciarpa di velluto. Le sorprese secessioniste degli armadi! Così oggi mi sento un po’ sbocciare anch’io. In attesa che fioriscano le peonie.
Dimenticavo: la frase di oggi è tratta dal romanzo "High & Dry. Primo amore", Feltrinelli, da cui ho già sforbiciato tanti Buongiorno.
Aminta | Mercoledì, 7 marzo 2012 @21:24
Lisacorva, ho letto i post precedenti, sai cosa ti dico? che questo blog è un grande contenitore di leggerezze di rimpianti, ripensamenti. di dolore e consolazione,solidarietà, empatia e anche di risate. In somma ce n'è per tutti noi. E Patri è speciale.
annetta | Mercoledì, 7 marzo 2012 @14:23
Aria di primavera-estate...mi sono appena comprata un soprabitino vintage anni '60 giallo girasole...
Susy_Anne | Mercoledì, 7 marzo 2012 @14:19
Le frasi che provengono da questo libro sono sempre molto belle e delicate.. *__*
Martedì, 31 gennaio 2012 @08:06
"Se qualcuno ci avesse osservato da un punto altissimo, come il cielo, avrebbe visto solo due essere umani felici, insignificanti, piccoli, uno accanto all’altro; ma della nostra età, di quello che avevamo fatto fino a quel momento, non avrebbe percepito assolutamente nulla; così, per un attimo, pensai di essere sul punto di sollevarmi da terra. Chiusi gli occhi per vedere lo scintillio lieve che mi percorreva la punta delle ciglia".
(Banana Yoshimoto)
Chiudo gli occhi e vedo te.
(La frase di oggi è tratta dal romanzo "High & Dry. Primo amore", Feltrinelli. Se cliccate sul nome dell'autrice trovate gli altri Buongiorno che le ho sforbiciato).
Elena | Giovedì, 2 febbraio 2012 @18:42
Con tutte queste belle citazioni, adesso ho proprio voglia di leggere questo libro!
Stefano | Giovedì, 2 febbraio 2012 @17:20
Per Anonima:
E se le persone che ti sono vicine, o che fingono di esserlo, e sicuramente fingono! ti rendono infelice, che fai?
Resti infelice per non far del male a quelle persone egoiste e bugiarde che ti rendono infelice?????????
Anonima | Mercoledì, 1 febbraio 2012 @21:23
Per Aminta:
Utopia? La felicità esiste e non necessariamente si deve essere in due.La felicità è sempre dentro di noi è lì, il difficile sta nel farla durare e nel dividerla con qualcuno e qui che ci vuole coraggio o la vigliaccheria come dici tu.
Aminta | Mercoledì, 1 febbraio 2012 @20:45
anonima, per essere veramente felici, bella utopia!, si deve essere almeno in due e in due avere il coraggio o la vigliaccheria - dipende dalle situazioni - di osare e mettersi in gioco.
Anonima | Mercoledì, 1 febbraio 2012 @20:33
Per Lisa:
Non lo so, non sono più sicura di nulla. So soltanto che sto male al solo pensiero di rendere infelice gli altri, chiunque essi siano. Preferisco stare lì in silenzio, stare e tenere lì nel mio cuore qualcosa che so che potrebbe essere e non è. Per essere veramente felici bisogna avere coraggio e osare, credo che a me sia mancato quel coraggio.
LISA | Mercoledì, 1 febbraio 2012 @16:37
ANONIMA: ma è proprio vero, sei sicura, che si tratti di una scelta tra la nostra felicità e la felicità altrui?
Anonima | Mercoledì, 1 febbraio 2012 @14:43
Per Stefano:
E' vero per l'amore non è mai tempo sbagliato. Ma quando sai che renderesti infelici altre persone? Cosa fai?
Anonimo | Martedì, 31 gennaio 2012 @23:42
Et bien, moi aussi. j'ai oublié une "s"...
Anonimo | Martedì, 31 gennaio 2012 @23:37
Oh làlaà, Anna da portafino, où t'a pris ces beaux mots? quelques défaillance sur l'orthographe? C'est pas grave n'est-ce-pas?
Susy_Anne | Martedì, 31 gennaio 2012 @15:26
Questo libro voglio proprio leggerlo.. ;)
Stefano | Martedì, 31 gennaio 2012 @15:13
Per Anonima:
Non è mai tempo sbagliato per vivere l'amore
Anonima | Martedì, 31 gennaio 2012 @14:14
Se qualcuno ci avesse osservato da un punto altissimo, come il cielo, avrebbe visto due anime che si erano finalmente incontrate, ma il tempo era quello sbagliato. E'così non rimane altro che chiudere gli occhi e sapere che sei lì nel mio cuore.
Francesca | Martedì, 31 gennaio 2012 @13:40
Ma io non sono lassù, sono qui, voglio essere qui... E non sono percepisco quello che abbiamo fatto e tutto il tempo insieme, è proprio quello che da un senso alla mia vita...
anna da portafino | Martedì, 31 gennaio 2012 @12:56
Etre aimè pour ce que l'on est
les premièr temps son synonymes de sèductions; il est naturel de ce presènt sous son mellieur jour,de fair plaisir a l'autre pour l'immpressione. Mais attention a ne pas trop s'eloiagner de la realitè! Car plus on dìssimulera nos trait de personalitè e nos attents, plus on a de chance pour que votre nuoveau partnair le prenne pour acquis,le "mensonges" peuvent aussi tuer une relation. Que quand ton homme decovrira ti lui avez menti sur des points de ton passe, il pourra avoir du mal a te fair confiance par le reste. Accepter de certaine idèe, le mettre de cotè l'autre e une grande sacrifici, notre ralation a longue terme. Risque d èn pàtir in boca lupa.
Stefano | Martedì, 31 gennaio 2012 @12:51
Dal cielo, da terra, da un tunnel, una galleria, con la luce o col buio...
Con gli occhi chiusi o aperti, vedo sempre il tuo volto,vedo sempre te...
Mercoledì, 11 gennaio 2012 @09:08
"L’aria fredda, le montagne rosse e gialle che brillavano in lontananza, il cielo limpido e azzurro. Nelle mani il tepore del bicchiere, come un uccellino. La superficie tremolante col suo colore intenso, ruvida… Di ogni cosa distinguevo la sola sensazione tattile, un po’ come quando, da bambina, giocavo in mezzo al fango".
(Banana Yoshimoto)
Toccare il mondo, tenerlo in mano.
(La frase di oggi è tratta da "High & Dry. Primo amore", Feltrinelli. Se cliccate sul nome dell'autrice trovate gli altri Buongiorno che le ho sforbiciato).
Marina | Domenica, 15 gennaio 2012 @09:28
si intanto pensa ai prossimi racconti che hai sentito al mercato del figlio della sorella del macellaio, oppure del nipote della cognata della pizzeria accanto a casa tua, che cosi ci facciamo una cultura!
Fiorenzaccia | Sabato, 14 gennaio 2012 @17:54
Ma lo sai che sei divertente signora marina? i tuoi strafalcioni i tuoi concetti il tuo nervosismo, bè veramente...rasentano l'invettiva. Vediamo se ci caschi. Spero che tra un spot, anzi post e l'altro troverai il tempo per occuparti d'altro
Marina | Sabato, 14 gennaio 2012 @15:28
traspare una certa fretta, come sempre si parla per sentito dire, ah quelle piumette non cadranno mai! Che ne dira' a questo punto, la cognata della filia della sorella, oppure il nipote piccole del suocero della zia?
Fiorenmzaccia | Giovedì, 12 gennaio 2012 @18:09
Mhmm...noto che la signora marina ha fatto progressi, non solo per l'acume ma per l'autocontrollo con il quale si esprime, peccato che dall'ortografia traspaia un certo nervosismo
Marina | Giovedì, 12 gennaio 2012 @10:28
Simona, devi sapere che la signora "fiorenzaccia" parla spesso epr sentito dire, su molte cose, ci fornisce la sue perle perché il filgio della sorella, del fratello, cugino della portiera ha detto...e pontifica, fa cosi, le sa tutte lei! bacioni
annetta | Giovedì, 12 gennaio 2012 @00:36
LISA: grazie! l'opzione del caffè non mi aveva minimamente sfiorato (nonostante ne berrei a litri); sono stata anni fa in Giappone per lavoro ma del japcafè non ho ricordi...Probabilmente è meglio così però!! W il vin brulè! ps. reduce da ossobuco con risotto vado a letto felice. Buona Notte!
Simona | Mercoledì, 11 gennaio 2012 @19:49
Fiorenza, sono una persona molto precisa quindi tengo a dirti che non è la prima volta che propongo ai miei alunni le filastrocche di Rodari. Anzi, la tesina per l'anno di prova s'intitolava "Il piacere della lettura", quindi di Rodari ce n'era in abbondanza. Ah, e qualche anno fa abbiamo portato i bambini in gita al Parco della fantasia di Rodari. Più zucchero sull'ossobuco per tutti, anche per "Fiorenzaccia" . Grazie.
LISA | Mercoledì, 11 gennaio 2012 @19:35
ANNETTA: nel bicchiere c'è del caffè (caffè giapponese, ahimé), e anche le montagne sono giapponesi, quelle del distretto di Nasu, montagne di vulcani e di terme. La piccola protagonista del libro è felice, perché è andata in macchina con il suo amore, il suo primo amore, quello che dà il titolo al romanzo. Neppure un bacio, ma emozione palpitante, che colora di rosso e giallo le montagne. In quel momento si sono fermati, mangiano "onigiri" (beati, sushi come spuntino, come noi mangeremmo della focaccia) e bevono quel caffè leggero leggero... Uno di quei momenti perfetti di felicità.
ANNETTA | Mercoledì, 11 gennaio 2012 @18:17
All'inizio ho pensato che fosse un testo scritto da qualche baita trentina da Erri de Luca o da qualche altro scrittore nostrano amante delle montagna, tipo Corona. Poi leggo "Banana Yoshimoto" e mi dico: ma quello nel bicchiere sarà stato forse thè o sakè...certo non vin brulè ?? Lisa ci illumini? Dov'era? Cosa faceva Banana in quel momento? Buona serata!
Aminta | Mercoledì, 11 gennaio 2012 @17:05
a volte si ha la sensazione di tenere in mano il mondo o tenerlo in pugno. esaltazione fugace ma bella da ricordare.
Giovedì, 1 dicembre 2011 @10:43
"Se anche solo per un istante pensavo di essere strana, gli occhi di mia madre mi guardavano da sopra gli occhiali, e come due puntine da disegno mi fissavano saldamente al mio posto nel mondo."
(Banana Yoshimoto)
Per fortuna ci sono loro, le persone che ci ancorano alla realtà, che ci fissano saldamente al mondo.
(Il Buongiorno di oggi è tratto da "High & Dry. Primo amore", della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, Feltrinelli. I primi amori. Il cercare un posto nel mondo)
Susy_Anne | Sabato, 3 dicembre 2011 @00:22
Grazie ai tuoi "buongiorno" penso proprio che leggero' questo libro... ;)
Giusy d\'antan | Giovedì, 1 dicembre 2011 @16:21
Le mie puntine da disegno sono i miei figli, quattro puntine, dunque, che mi affiggono al muro delle responsabilità e, vi assicuro, a volte mi pesa questo poster di madre che vorrebbe arrotolarsi da solo e cambiare aria, città(sempre col consorte al seguito) ma gli affetti non sono puntine da disegno,sono chiodi, o meglio, viti a pressione.
Martedì, 22 novembre 2011 @07:29
"Ogni sera andavo a dormire senza spegnere il cellulare. La mattina seguente vedevo che non c’erano state chiamate e mi rattristavo. L’umore si faceva nero, e cominciava un’altra giornata di attesa. Attesa di qualcosa che non arrivava mai. Nelle giornate di attesa, fuori dalla finestra è sempre buio."
(Banana Yoshimoto)
Il meteo del mio cuore.
(Il Buongiorno di oggi è tratto da "High & Dry", della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, Feltrinelli. Il primo amore di una ragazza di 14 anni. E un dorato autunno)
Giusy d\'antan | Venerdì, 25 novembre 2011 @18:53
Scusate se mi intrometto in questa esilarante botta e risposta. Sai, Annetta, io madre di due maschi al di sopra dei trenta ho la netta impressione che la madre delle Gilde sia andata felicemente in menopausa, Vivvaddio!!!
annetta | Venerdì, 25 novembre 2011 @10:09
@LadyC...ma certo, lo sono stata io per prima; ed è per questo che ho intrapreso una crociata di DeGildizzazione collettiva, anche se purtroppo anche la mamma delle Gilde è sempre incinta :-)))) Buona giornata a te!
Lady C. | Giovedì, 24 novembre 2011 @22:54
Però Annetta, i duchi di Mantova esistono solo perchè esistono le Gilde... te lo scrivo con un sorriso e con un sorriso ti auguro buona serata e bei sogni magari con un Multiproprietarioseriale da prendere in giro! Cosa non esce da questo blog!!!
annetta | Giovedì, 24 novembre 2011 @22:15
Yesss... appena ho postato il commento mi sono resa conto che avevo sbagliato melodramma!! Pazienza: sempre di donne attaccate all'amore sbagliato si tratta. A proposito di opera consiglio a tutte le sopravvissute di Multiproprietari Seriali di ascoltarsi, libretto alla mano le splendide romanze del Rigoletto: "questa o quella" e la divertente ma anche assai tragica "bella figlia dell'amore" dove la povera Gilda si rende conto di che bastardo è il Duca di Mantova, e ciononostante gli sacrifica la vita. Di duchi di Mantova è pieno il mondo...@lisa: il copyright della multiproprietà non è mio ma di una simpaticissima amica romagnola :-))
LISA | Giovedì, 24 novembre 2011 @20:01
ANNETTA L'uomo multi-proprietà seriale, avaro di sms, è semplicemente geniale... Se penso a tutti quei telefonini in attesa nel buio! LADY CHATTERLEY: anch'io avevo pensato alla Mimì della Bohème, che forse però (anzi sicuramente) non aveva soldi per la ricarica.
Lady Chatterley | Giovedì, 24 novembre 2011 @18:01
Annetta: non era la Traviata ma la Bohème a cui mi riferivo. Mimì e Rodolfo, Ma poco importa comunque. di Mia Martini, a parte le sue canzoni e la sua bella voce che ho ascoltato distrattamente, so poco o nulla della sua tragica fine. Una pena infinita, suppongo, perché chi decide di togliersi la vita ha motivi che travalicano la sofferenza umana. Ciao e buona serata.
Vale | Giovedì, 24 novembre 2011 @17:48
Buona serata anche a te Annetta!
annetta | Giovedì, 24 novembre 2011 @17:44
Grande Vale! A proposito di sepolcri, mia madre, quando finì la storia col mio primo fidanzato importante disse: "Pazienza, se è morto un amore gli faremo un bel funerale!" :-))) buona serata
Vale | Giovedì, 24 novembre 2011 @17:19
Quello che si ricorda che esisti solo quando ha bisogno di un confronto intelligente, partecipe ed empatico, quello che non risponde agli sms e tu pensi: è in viaggio, lavora, è impegnatissimo e invece è solo un egoista. Quello che non ha nemmeno il coraggio di prendere il telefono, scrivere una dannata mail per dirti: a bella mi sto innamorando, se non ti rispondo è perchè ho voglia di impegnarmi seriamente in questa storia, non voglio dover mentire o semplicemente: mi sono stancato di sentirti, mi sono stancato di te e delle tue elucubrazioni mentali.Quello che ti dice: embè che vuoi da me? Io mica ti avevo promesso niente. Quello che magari, poi, dopo molto tempo, anche mesi, decide di uscire dal sepolcro e tu...io, deficiente senza limiti, te ripondo pure! Anzi, sono felice di sentirti!!!! Però basta, fine della dipendenza e come dice Bermi a Billa in un bellissimo film di Verdone: "Addio, però no addio che dopo me richiami. Addio nei secoli dei secoli."
annetta | Giovedì, 24 novembre 2011 @15:59
@lisa - Se ci ribelliamo è perché ci siamo cascate tutte nel tranello dell’uomo-multiproprietà seriale che lesina gli sms perché – sul momento, ma solo sul momento – impegnato altrove, salvo bombardarti anche con una certa pretenziosa arroganza quando ha deciso che oggi è il tuo turno. Cascarci è umano, venirne fuori assai difficile ma ricascarci è da idiota. Il problema è riconoscerli per tempo questi soggetti, perché sono ottimi marchettari di sé stessi, per non cadere nella pericolosissima rete dell’affetto part-time (part time loro, perché tu ti ci dedichi full time, ovviamente!) e mandarli a stendere, se non vogliono pedalare. @ lady Chatterley non mi riferivo alla Traviata, ma a Mia Martini, detta Mimi, morta suicida anche per il suo enorme bisogno di affetto negato. @ Giusy quanto mi hai fatto ridere con Forza Bartali!! :-))))
Giusy d\'antan | Giovedì, 24 novembre 2011 @12:36
Ma sì! in certi casi è meglio mandarli a pedalare, come dice Annetta e se vanno via in tandem vorrà dire che non valeva proprio la pena di tenerseli. cosa ce ne facciamo di un compagno a cui piace anche il triciclo? Io preferisco due pedali e due ruote. Forza, Bartali!
Vale | Mercoledì, 23 novembre 2011 @23:54
"Un porcellino che lesina sms" è poesia. Grazie Lady Chatterley, mi addormento ridendo come una matta.
LISA | Mercoledì, 23 novembre 2011 @21:11
Ehi! Lo sapete che mi piace questa svolta un pò "guerrilla girls"?
Lady Chatterley | Mercoledì, 23 novembre 2011 @20:44
come sono contenta, Annetta, che la mia opinione abbia avuto riscontro. Sì, pedalino, col cellulare attaccato ll'orecchio che, per giunta, è anche nocivo...Penso a Mimì, morta di polmonite e per amore, povera scemetta che andava a spiare il il suo amato sotto la neve coperta solo da uno scialletto .Rodolfo , dopo qualche opportuna lacrima, si sarà consolato presto e per bene. E noi donne emancipate, sempre a sospirare per un porcellino che lesina persino gli sms, siamo diverse dalle bohémiennes? Sveglia!
Vale | Mercoledì, 23 novembre 2011 @19:06
Giusto Annetta, pedalare!!! E se li tenga gli sms non scritti, le risposte non date.
annetta | Mercoledì, 23 novembre 2011 @18:07
Sai lisa cosa sarebbe bello? Poter mettere un "mi piace" sui commenti che gradiamo...ma questo è un blog non facebook...E allora mi piace il commento di Vale e soprattutto quello di Lady Chatterley! Donne, rifiutiamoci fare la fine di Mimì per un sms che non arriva.Chi ci ama ci seguirà, e se non ci segue che vada pure - e di corsa - per la sua strada. Pedalare prego...fa bene alla salute!
un santo | Mercoledì, 23 novembre 2011 @01:26
Grazie lisa con questo si scopre tutto grazie ancora cara lisa
Anonimo | Mercoledì, 23 novembre 2011 @01:20
La filicita si gode ma la vendetta e un altra cosa
Ho imparato di non sputare dove ho mangiato e
ho un obbiettivo e sto andando avanti non di sprimere
i mie sentimenti rispetto la persona e riguarda solo me
Anonimo | Mercoledì, 23 novembre 2011 @01:08
Sadikh jhon e la "lista"e il figlio
Susy_Anne | Martedì, 22 novembre 2011 @22:23
"Nelle giornate di attesa, fuori dalla finestra è sempre buio"...
Vale | Martedì, 22 novembre 2011 @21:13
Sì Lady Chatterley, quanto hai ragione! Hai presente la canzone "Minuetto"? Ecco,, di 'tragedie' simili basta quella.
Lady Chatterley | Martedì, 22 novembre 2011 @20:17
No e no! queste attese, queste elemosine sul cellulare non riesco ad accettarle.Ma se mi ama, se vuole sentire la mia voce e i miei racconti, se vuole volare da me per vedermi e abbracciarmi a cosa serve uno stupido sms? mi tiene il bilico solo per una notte d'amore regalata da me e gratuita per lui. Non ci sto.
Speranza | Martedì, 22 novembre 2011 @17:03
Quante volte, ferma lì a guardare il mio cellulare attendo una chiamata, un sms che non arriva... ma quando finalmente ti sento e capita sempre più di rado, come cambia la mia giornata, come sono felice di aver sentito la tua voce, di aver condiviso con te un poco della tua vita. E questo mi basta per continuare ad attendere. Lo so sono una pazza, ma anche questo poco...è meglio di niente.
Vale | Martedì, 22 novembre 2011 @15:26
Il mio, ormai, è spento e defunto. Basta attendere, basta pensare di poter o, peggio, di aver potuto condividere emozioni, ricordi, pezzetti di vita. È ora di guardare oltre le illusioni unilaterali, tanto belle nella loro firma autolesionistica di sogno, ma dolorose e forse inutili.
Angela | Martedì, 22 novembre 2011 @14:33
Quanto mi identifico in queste parole!!! :(
una a caso | Martedì, 22 novembre 2011 @10:32
per ilaria....non basta accogliere, bisogna attendere . accogliere è segno di rassegnazione . attendere è sempre segno di speranza . ciao
Anonimo | Martedì, 22 novembre 2011 @09:58
Quando si è innamorati è sempre il primo amore. A 14 come a 50 anni… E si lascia sempre il cell acceso..
E di colpo cambia l’umore… tristezza e gioia, malinconia ed euforia…
Che bello l’Amore.
Un susseguirsi di implosioni ed esplosioni di sentimenti ed emozioni uniche...
Francesca | Martedì, 22 novembre 2011 @09:47
Non voglio più aspettare il tempo che non ho, voglio crearmelo!!!
ilaquarteroni | Martedì, 22 novembre 2011 @09:40
.."lasciata lì, in attesa...".A volte qualche musichetta accompagna quella che è la domanda per un appuntamento ospedaliero... a volte anche quando qualcuno mi dice :" ti racconterò...".Mi piace stare in ascolto di ciò che si muove mentre aspetto il pullman,oppure quando il tiglio se ne sta lì con i suoi rami
Oggi ,non andrò a scuola. resto a casa in attesa di una telefonata.mi piace stare a casa,soprattutto quando c'è questo s i l e nzio che nutre il mio c u o r e.la malattia è preziosa,quando meno te lo aspetti,lei compare.la casa... è il mio corpo! oggi lentamente passerò un vello di pecora sul pavimento e osserverò il meraviglioso spostarsi della polvere.essssssssssssssi oggi anche il pavimento riprenderà luce! La nebbia avvolge la casagiallogiubbettodilaria e dentro io ilariagallàfelice.
Giovedì, 20 ottobre 2011 @07:49
"Ci sarà da preoccuparsi, se ci piacciono così tante cose di una persona sola?"
(Banana Yoshimoto)
Ci sarà da preoccuparsi, se mi piaci solo tu?
(Anche il Buongiorno di oggi è tratto da "High & Dry. Primo amore", di Banana Yoshimoto, Feltrinelli. Il primo amore di una ragazza di 14 anni. E un indimenticabile autunno).
una a caso | Sabato, 22 ottobre 2011 @18:35
ora è tutto o.k. ciao a tutti
LISA | Sabato, 22 ottobre 2011 @18:10
IRENE ECCETERA: io comunque intendevo "a letto" solo nel senso di dormire tra le stesse lenzuola. Senza sesso. .E già quello mi sembra triste. Quanto a fare sesso con uno che non ti piace più, non voglio neppure pensarci: quella è vera violenza. Scusate, un po' mi viene da ridere. Dev'essere la prima volta che scrivo la parola "sesso" qui sul blog!
Irene | Sabato, 22 ottobre 2011 @13:50
Per Una a caso , sabato, ecc:
Mi sa che mi sono spiegata male e allora cerco di chiarire
A me non è capitato niente di particolare. Sono sposata felicemente da tempo, ho tre meravigliosi figli e un marito stupendo. Ho preso spunto da un commento di Nina che scriveva che era tebibile trovarsi a letto con uno "sconosciuto" e Lisa che commentava che oltre che terribile,sarebbe stato tristissimo.
Io sono dell'idea che "a letto" ci si vada solo con la persona che si ama. Se non amo più mio marito o il mio compagno, a letto non ci vado. Può darsi che con mio marito o compagno ci sia ancora stima, rispetto e quant'altro, che in qualche modo ci senta ancora legati per qualcosa o qualcuno, ma se manca l'AMORE, almeno per quanto mi riguarda, io a letto assolutamente non ci vado. Proprio perchè, in nome dell'AMORE, sarebbe comunque uno sconosciuto. Starei malissimo io e, nel caso lo scoprisse anche lui che lo farei senza AMORE, di sicuro rimarebbe anche lui malissimo.
Penso di aver chiarito il concetto adesso.
Buon weekend a tutti
Un bacio
una a caso | Sabato, 22 ottobre 2011 @13:34
per irene :pensaci bene , qualcosa che ti piace ancora di lui ci deve essere , altrimenti scappa e non girarti indietro "lasciare "è un brutto verbo ,ma non ci sono alternative quando l'aria diventa irrespirabile,i silenzi troppo prolungati ,ma soprattutto quando occorre amare ed essere amati con tale abbondanza e naturalezza da da passare intere giornate anche a farsi solo compagnia ciao .
... | Sabato, 22 ottobre 2011 @13:27
... ma perchè sei arrabbiata? Ti esprimi con dolore e rabbia. Cosa è successo al tuo cuore, alla tua anima???Non ho nessun diritto di chiedertelo, ma ho come l'impressione che tu sia stata ferita e delusa profondamente. Inoltre credo che un un uomo con cui hai condiviso tanto non potrà mai diventare uno sconosciuto,a meno che abbia nascosto volutamente le parti più vere di sè, in quel caso non l'abbiamo mai conosciuto veramente. E qui è un'altra storia ancora.
Irene | Sabato, 22 ottobre 2011 @09:17
Per una a caso:
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @08:42
NINA: a letto con uno sconosciuto. Uno sconosciuto che non vorremmo nel letto. Quando succede, è terribile.
E' uno sconosciuto, non una persona cambiata con gli anni.....
una a caso | Sabato, 22 ottobre 2011 @08:44
non sarà mai uno sconosciuto ,ma una persona cambiata con gli anni ,come ai suoi occhi sarai cambiata tu ,
Irene | Venerdì, 21 ottobre 2011 @20:45
Per ...delle 16.53
Non si tratta di bianco o nero.Donarsi completamente ad una persona è l'atto più bello, più vero, più dolce, più spontaneo che si possa compiere.Parlo di AMORE, di CUORE. E il CUORE lo sa che quello ORMAI è uno sconosciuto,anche se magari in passato lo si è amato. E di sicuro in questo, il CUORE, è inflessibile. Proprio perchè il CUORE AMA. Non parlo di casi estremi, di compagni violenti o altro. Parlo di AMORE.Non far male a persone che abbiamo tanto amato, per me di sicuro non significa mentire e far finta di donarsi.Sarebbe un'offesa prima per se stesse e poi per l'altro. In questo caso, ripeto, non c'è figlio, casa, soldi, rimpianto, paura , esitazione, smarrimento o quant'altro che tenga.Sarebbe tristissimo e terribile allo stesso tempo. Nel MIO letto allora ci sto da sola, sola con me stessa. Di certo non con uno "sconosciuto" come quando non lo era e quello era il NOSTRO letto....
Francesca | Venerdì, 21 ottobre 2011 @17:37
Lisa: la città in cui faccio colazione con il mio amore è Torino, ero senza macchina e mi ha dato un passaggio con la sua. Conviviamo da un paio d'anni in provincia di Torino e lavoriamo entrambi in città. Ci amiamo dal 2003... Le persone romantiche e curiose mi stanno molto simpatiche!!! Un abbraccio
... | Venerdì, 21 ottobre 2011 @16:53
Irene:
ma per te è sempre così tutto bianco o nero? Le sfumature non esistono???Sei inflessibile nei tuoi giudizi. Il cuore non lo è. Non si tratta di coraggio, talvolta si preferisce non far male alle persone che tanto hai amato e che ami ancora, anche se in una maniera diversa, anche se si è cambiati, se si è diversi. Naturalmente non si parla di casi estremi, compagni violenti o situazioni insostenibili, allora quella è un'altra storia.
Irene | Venerdì, 21 ottobre 2011 @15:36
Lisa:
Lo spero
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @15:34
IRENE, ti ho già risposto... Purtroppo non tutti hanno il coraggio di Cenerentola. Magari, poi, arriva.
annetta | Venerdì, 21 ottobre 2011 @15:24
grazie per raccogliere la sfida...ma dopo aver visto il film (se pensi di andarlo a vedere, ovviamente!) buon wend!
Irene | Venerdì, 21 ottobre 2011 @15:23
Che mi tocchi o meno da vicino è ininfluente.
A me piacerebbe conoscere la tua opinione in merito a quanto ho scritto prima.
Opinione, la tua, che se fosse effettivamente quella espressa precedentemente , mi lascerebbe alquanto perplessa e fors'anche un pò delusa
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @14:13
IRENE: sbaglio, o tutto questo ti tocca da vicino?
Irene | Venerdì, 21 ottobre 2011 @12:29
Lisa:
Ecco appunto, il coraggio
E' solo una questione di coraggio. In tal caso, non ci sono soldi, figli, paure, esitazioni, smarrimento, case e quant'altro che tengano.
Personalmente non condividerei mai il mio letto con uno sconosciuto, pur avendolo magari amato in passato.
Per una questione di dignità.
Non sarebbe di buon esempio, soprattutto in presenza di figli, che alla fine comunque capirebbero.
Sarebbe una falsa morale...soggettiva, personale ed utilitaristica
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @12:18
IRENE: no. Ci trattengono i figli (se ci sono), i soldi, la casa, quello che è stato e quello che forse ci potrebbe ancora essere, il rimpianto, la paura, l'esitazione, lo smarrimento. Non ci sono risposte o strade univoche, nella vita. Soprattutto in amore. E poi ci vuole quello, sempre quello: il coraggio di Cenerentola, il coraggio e la voglia di seguire i propri sogni e uscire di casa.
Irene | Venerdì, 21 ottobre 2011 @12:09
Non mi riferivo a te nel caso specifico, ma in generale.
Non penso che ci voglia tanto per capire che un amore è finito se si considera "sconosciuto" la persona in quel letto. In quel momento si ha la certezza che è finito. E quando si ha quella certezza, cosa potrebbe "bloccarci", cosa ci trattiene a non cambiare?
Il cuscino non potrà mai darci risposte. Le risposte, o meglio, la risposta, è in noi, nel nostro intimo, nella nostra coscienza. Ed è una risposta chiarissima, che non da adito a dubbi, pur nella sua estrema durezza
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @11:52
IRENE: non mi è mai successo: posso solo immaginare che ci voglia molto, molto tempo per capire che un amore è finito, per capire di voler cambiare letto, casa, s/conosciuto, vita. E a volte non si riesce a cambiare, a volte si rimane bloccati, in quel letto, occhi aperti nella notte, cercando risposte nel cuscino.
Irene | Venerdì, 21 ottobre 2011 @11:38
LISA: e il fatto che un giorno l'avessi amato, giustifica la sua presenza nel letto?
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @11:24
IRENE: perché quello sconosciuto l'avevi amato. E poi un giorno lo guardi, e non sai più chi è. Più che terribile, tristissimo.
Irene | Venerdì, 21 ottobre 2011 @11:22
Per Lisa e Nina:
A letto con uno sconosciuto, uno sconosciuto che non vorremmo nel letto...
Perchè succede? Perchè accettarlo nel letto se è terribile?
Mi rifaccio all'altro giorno a proposito della "morale" soggettiva e personale...
E' come rubare e poi darsi una giustificazione con la propria coscienza..
giustificazione effimera....
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @08:55
FRANCESCA: ma è bellissimo quello che scrivi! Grazie. (Mi piacerebbe anche sapere in quale città vai al bar con il tuo amore... L'autrice è iper-romantica e iper-curiosa, un pessimo mix!)
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @08:42
NINA: a letto con uno sconosciuto. Uno sconosciuto che non vorremmo nel letto. Quando succede, è terribile.
LISA | Venerdì, 21 ottobre 2011 @08:36
ANNETTA: no, il film di Almodovar non l'ho ancora visto, ma raccolgo volentieri la sfida. Ci provo, almeno!
annetta | Venerdì, 21 ottobre 2011 @00:24
LISA: ti lancio una piccola "sfida" per i prossimi Buongiorno..Hai visto il film di Almodovar? Che ne pensi? Mi trovi dei bei versi, forti, incisivi sul cambiamento? buona notte mondo
malu63 | Giovedì, 20 ottobre 2011 @23:18
assolutamente no!!!! è quello che desideravo di avere da te.
Anonimo | Giovedì, 20 ottobre 2011 @22:17
Come ti capisco Nina. :-(
Nina | Giovedì, 20 ottobre 2011 @21:18
Ci sara' da preoccuparsi se non ci piacciono così tante cose di una persona sola?
Nina | Giovedì, 20 ottobre 2011 @21:17
Che nostalgia, un tempo mi piaceva tutto di lui, mi rendeva cosi' felice. Dove è finito tutto questo amore?
Quando ci ripenso non sembro io e non sembra lui. Chi eravamo o meglio chi siamo diventati? Come è potuto cambiare tutto cosi'?
valentina | Giovedì, 20 ottobre 2011 @16:46
e ci sarà da preoccuparsi se mi piace, in fondo, e comprendo anche quello che più detesto?
Susy_Anne | Giovedì, 20 ottobre 2011 @14:25
Sì.. un autunno fa...
Francesca | Giovedì, 20 ottobre 2011 @11:24
Fare colazione con il tuo amore al bar, vedere il City, leggere il mitico buongiorno di Lisa e dedicarglielo così al volo...
E perchè lo possa conservare, arrivare in ufficio e mandargli il link al tuo sito, cara Lisa, così vede da dove attingo per le poesie che a volte si trova sotto il cuscino....
Federico | Giovedì, 20 ottobre 2011 @10:15
Mi piace immensamente tutto di lei....
Tranne una cosa
Mi devo preoccupare?
MANUELA | Giovedì, 20 ottobre 2011 @09:52
No, non c'è da preoccuparsi affatto.
E' AMORE
annetta | Giovedì, 20 ottobre 2011 @09:37
Finchè va bene c'è solo da stare allegri... ma quando va male sono dolori! I grandi amori sono così: ti resuscitano quando iniziano e ti uccidono quando finiscono, ti riempiono completamente quando sono con te e ti lasciano un vuoto incolmabile quando non sono più con te. Sì un pochino c'è da preoccuparsi: certi affetti non conoscono mezze misure, almeno per me. Mi preoccupo, mai poi mi ci butto lo stesso :-) Buona giornata - Anna
Giovedì, 6 ottobre 2011 @07:51
"Pensai che l’autunno mi sarebbe piaciuto per sempre. Era la prima volta che condividevo qualcosa con qualcun altro… e con un uomo, soprattutto. Qualcosa di importante. Potevo credere in lui. Volevo conoscerlo meglio… Ma quello era un momento sfavillante, necessario alla mia esistenza. Uno sfavillìo magico, come di luce riflessa in pienezza".
(Banana Yoshimoto)
Conoscersi, è luce improvvisa.
(La frase che ho scelto oggi per City è tratta da "High & Dry. Primo amore", Feltrinelli, di . Banana Yoshimoto. Dove la scrittrice giapponese racconta delicatamente il primo amore di una ragazza di quattordici anni. E i piccoli miracoli dell'autunno. Ma anche il mio commento, oggi, è una frase rubata: è un verso di Pedro Salinas, che era il Buongiorno del 18 settembre 2009, ricordate?).
Mari | Martedì, 11 ottobre 2011 @19:25
Conoscersi, o riconoscersi è luce improvvisa? :)
Susy_Anne | Venerdì, 7 ottobre 2011 @14:45
Un abbraccio Lisa! :)
LISA | Venerdì, 7 ottobre 2011 @08:57
SUSY_ANNE: è vero, un bell'ossimoro sentimentale! L'autunno come se fosse l'inizio della primavera. XY: sono d'accordo: ci sono incontri che sono luce riflessa in pienezza. E non sono per forza incontri d'amore.
chicca | Venerdì, 7 ottobre 2011 @01:19
pedro, avrei voluto tanto conoscerti....
Xy | Giovedì, 6 ottobre 2011 @18:58
Può essere luce improvvisa anche un incontro che nulla ha in comune con l'innamoramento. Conoscere chi, senza volerlo o pretenderlo, ti apre gli occhi e il pensiero su un diverso aspetto della vita, su altre sfaccettature. Luce improvvisa e duratura. Bellissimo, Lisa.
erica | Giovedì, 6 ottobre 2011 @16:30
sì, anche io me la ricordo quella frase.. mi manca quella sensazione, l'impressione che chiunque veda la luce nei tuoi occhi mentre tu sorridi, perché ti senti parte di qualcosa di meraviglioso.. mi manca tantissimo, adesso c'è solo il ricordo di quanto si può essere felici,e fa davvero male..
Lei e il suo caffè al ginseng | Giovedì, 6 ottobre 2011 @15:00
Innanzitutto auguroni!
Mi ricordavo la tua frase di questo Buongiorno! Ed è bello fare un bilancio di come con il passare del tempo la stessa frase ci veste in modo diverso.
tizzi59 | Giovedì, 6 ottobre 2011 @14:23
Una frase che ha accompagnato i miei pensieri per molto tempo.
Gli occhi degli innamorati brillano di più, siano essi per un amore desiderato o incompiuto oppure ritrovato, a quattordici anni come a sessanta e allora tutta la nostra vita si dilata e diventa più intensa e noi sentiamo nuovi odori, percepiamo colori e luci che non vedevamo. L'amore è luce.
Susy_Anne | Giovedì, 6 ottobre 2011 @12:35
"Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi, è luce improvvisa"... Ricordo come se fosse l'altro giorno. *_*
Bellissima anche questa frase, l'autunno paradossalmente come se fosse l'inizio della primavera, i suoi colori sgargianti sintomo della nascita di questo nuovo sentimento.
Martedì, 27 settembre 2011 @08:44
"Nei primi giorni dell’autunno dei miei quattordici anni, come se presagissi qualcosa, il mondo mi sembrava risplendere di un colore ben preciso. Sarà stato il marrone brillante delle castagne… Le foglie morte color dell’oro danzavano al soffio del vento nella luce anch’essa dorata, e l’aria era satura dell’odore che sprigionavano, un odore puro, come di qualcosa che è bruciato. Tutto sembrava tempestato di grani d’oro, molto più del normale."
(Banana Yoshimoto)
Autunno.
(Questa frase è tratta da un libro che ho appena finito di leggere: "High & Dry. Primo amore", Feltrinelli. Non sono una fan di Banana Yoshimoto, ma questo piccolo romanzo, che parla del primo amore di una ragazza di quattordici anni, è come un soffione, o tarassaco, quelli che troviamo nei prati a primavera: morbido, leggero, viene voglia di soffiarci sopra, soffiare via e sparpagliare tutte le piccole frasi luminose che contiene. Un libro che mi ha lasciato con la voglia di guardare il mondo con lo stesso stupore).
woland | Martedì, 27 settembre 2011 @17:00
il migliore della Yoshimoto per me è Tsugumi... ve lo consiglio
per quanto riguarda Kitchen, la cosa più bella è il racconto finale, Moonlight Shadow
annetta | Martedì, 27 settembre 2011 @16:44
Qualche anno fa durante una vacanza a Ponza ho letto due o tre romanzi di banana (l'edicola del paese aveva pochissima scelta) e li ho trovati carini, genere da spiaggia-ombrellone, però fondamentalmente ben scritti. In uno di questi, non ricordo quale, lessi una definizione delle piante da appartamento che mi piacque molto e che recitava più o meno così: "ah le piante, adorabili creature, che necessitano solo di un pò d'acqua e di attenzione per vivere"... Beh, l'ho trovata molto dolce come considerazione e da allora guardo le mie piante da appartamento milanese con occhi ancor più affettuosi, grata a loro di chiedere a me cosi poco per vivere...
Giusy d\'antan | Martedì, 27 settembre 2011 @14:33
Di Banana Yoshimoto ho letto il Coperchio del Mare, trovato tra i cumuli di libri lasciati dal figlio "fuoricasa" Non mi ha entusiamato. Poi in ordine contrario ho letto Kitchen che ha avuto su di me lo stesso effetto. Forse quest'ultimo sarà carino, forse da regalare a una adolescente, non so. Bellissimo, invece, il paragone del primo amore al "soffione morbido e leggero", ricordo dell'infanzia.
Lunedì, 19 ottobre 2009 @16:14
The City of Your Final Destination è il titolo di un libro, intenso e lieve insieme, di Peter Cameron (in italiano tradotto come "Quella sera dorata", Adelphi) e dell’ultimo film di James Ivory, altrettanto intenso e lieve, tratto dal romanzo (film che ho visto in anteprima!). Ho incontrato lo scrittore Peter Cameron a New York: questa è l’intervista che ho scritto per Il Piccolo di Trieste, racconto del nostro incontro.
Finalmente. Finalmente il poetico, romantico, delicato bestseller di Peter Cameron, "Quella sera dorata", è diventato un film. Ed è stato presentato in anteprima mondiale al Festival del Cinema di Roma: regia di James Ivory, nel cast Charlotte Gainsbourg, Laura Linney e Anthony Hopkins (più Omar Metwally nel ruolo del protagonista, il giovane biografo di origine iraniana). Per adesso, il titolo è ancora quello del libro in originale: "The city of your final destination". Una buona notizia, soprattutto per i fan italiani del romanzo: che, uscito nel 2006, ha avuto più di dieci ristampe. Un piccolo bestseller sentimentale, un passaparola emozionale tra lettori. Io, che ho molto amato i due romanzi di Cameron, sono ancora più emozionata: perché posso parlarne direttamente con lo scrittore, che ho incontrato a casa sua, nel Village, a New York. Non solo, mentre mi prepara un caffè (ottimo, tra l’altro, e in una tazza di finissima porcellana, quasi di scura madreperla), posso anche curiosare tra gli scaffali, tra vecchie prime edizioni di libri, quadri di inizio Novecento, e ovviamente tutte le edizioni internazionali dei suoi romanzi. In bella vista, le copertine Adelphi: oltre a "Quella sera dorata", nel 2007 è uscito "Un giorno questo dolore ti sarà utile", seguito da una raccolta di racconti, "Chi ha paura della matematica". Ambientazioni diverse, e un tratto unico: l’ironica delicatezza con cui Cameron racconta, come mi dirà lui stesso, "lo spaesamento del diventare adulti, del diventare se stessi". Ma torniamo al film. "The city of your final destination", la città della destinazione finale. Di quale città stiamo parlando? Del viaggio in Uruguay, che il giovane protagonista decide d’impulso, per convincere gli eredi dello scrittore di cui si sta occupando a dare l’assenso alla sua biografia?
"In realtà è una frase che mi ha sempre colpito in aereo, quando, poco prima dell’atterraggio, vengono date le istruzioni per i passeggeri in transito o per quelli che sono arrivati alla loro "destinazione finale". L’ho sempre trovata molto poetica. Anche se - o forse proprio perché - la città della destinazione finale è la morte".
Il libro è ambientato in Uruguay. Sono quelli i paesaggi che vedremo nel film?
"No: James Ivory ha scelto, come set, l’Argentina. Tra l’altro, io in Uruguay non sono mai stato. Quando ho cominciato a scrivere il libro, ho pensato: parto. Vado. Poi ho deciso di no. Preferivo l’Uruguay della mia immaginazione".
E’ stato invece sul set del film di Ivory?
"Sì. E spero di poter andare presto sul set di un nuovo film: quello che Roberto Faenza (proprio lui, il regista italiano, quello di "Marianna Ucrìa" e "Sostiene Pereira", tanto per citare i suoi due film più famosi, ndr), dovrebbe girare dal mio secondo romanzo, "Un giorno questo dolore ti sarà utile". Ma sarà, spero, un set decisamente più vicino: il libro è ambientato a Manhattan".
Lei vive a New York da più di vent’anni. E’ questa la città che, forse, è la vera protagonista del secondo romanzo: la storia ironica di un ragazzo che lavora nella galleria d’arte della madre, il suo apprendistato sentimentale… Ma, soprattutto, "Un giorno questo dolore ti sarà utile" è una dichiarazione d’amore per Manhattan?
"Amo New York, certo. Ma non posso fare a meno di sognare altre città".
Non ha mai sognato Trieste?
"Confesso: Trieste è nella mia immaginazione, nei miei sogni, già da molto tempo. Chissà, forse semplicemente mi aspetta. O aspetta che ci ambienti il mio prossimo romanzo".
Potrebbe scriverlo proprio a Trieste, il suo prossimo libro.
"Ho un rapporto talmente privato, interno, con la scrittura, che posso davvero scrivere ovunque. Qui a casa, sul tavolo della cucina. Oppure a un caffè, per esempio da Dean & De Luca (la catena di delicatessen dove, a New York, si va con un libro in mano o con il laptop aperto, quasi come nei vecchi caffè mitteleuropei, ndr). Ma soprattutto nelle "writers’ colony": veri e propri rifugi per scrittori nella campagna americana. Niente Internet, isolamento totale; con la possibilità, la sera, di cenare e chiacchierare con artisti e intellettuali. Ci vado ogni anno: sono la MacDowell e la Yaddo. E lì, anche, che è nato il mio prossimo romanzo".
Questo invece è il Buongiorno che ho scelto per City lunedì 19 ottobre:
"Ed eccola, la tua risposta. E’ strano che di notte non brilli di luce fosforescente".
(Boris Pasternak)
Ed eccola, la tua risposta. Eccolo, il tuo sms. Ho aspettato tanto che arrivasse. Che comparisse, sul video del computer. Del mio telefonino. Adesso, mentre leggo e rileggo, mentre quello che hai scritto si incide nel mio cuore, mi sembra che le tue parole prendano luce: la luce è anche quella della mia lunga attesa.
(La frase di Pasternak è tratta da una sua lettera a Marina Cvetaeva – bè, ormai li conoscete, no? Il libro da cui attingo è sempre "Il settimo sogno", Editori Riuniti, epistolario a tre: Pasternak, Rilke, e la Cvetaeva)
Mentre il Buongiorno del 20 ottobre è:
"Francesco ha un magnifico cappotto e molta fiducia nella vita. Io lo stesso cappotto e la stessa fiducia dell’anno scorso".
(Ennio Flaiano)
Questo è il segreto degli oggetti. La sicurezza degli oggetti. Un paio di scarpe, un cappotto, una borsa. Sono nuovi: ci aspettavano. In vetrina, o sugli scaffali di un negozio. E mentre li proviamo, li compriamo, li portiamo a casa, ci crediamo. E crederemo ogni volta, alle loro promesse di felicità.
(La frase di Flaiano è tratta da "Lettere a Lilli e altri segni", Rosellina Archinto Editore)
Infine, il Buongiorno del 21 ottobre:
"Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano. Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire".
(Banana Yoshimoto)
Qui, dove cucino e mescolo cibo ed emozioni.
(La frase della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto è tratta dal suo romanzo "Kitchen", Feltrinelli)
Malu63 | Giovedì, 22 ottobre 2009 @14:54
Lila,un abbraccio immenso e spero che tu possa ritrovare dentro di te tutta la forza di sperare che c'è sempre un domani, che tu sei unica fantastica e preziosa, sei Lila ti aspettiamo presto le tue pinks.
Ely | Giovedì, 22 ottobre 2009 @08:59
PER LILA: dolcissima, solare Lila, sempre pronta a regalare un sorriso a tutti, ribadisco che noi tutte ti siamo vicine e ti mando un grande abbraccio, che spero ti scaldi un po'. Appena puoi mandaci notizie, baci
LISA | Giovedì, 22 ottobre 2009 @08:00
Per LILA che vive in poesia: rileggendo il post del 22 ottobre, proprio qui sopra, ho pensato a te. Come un'ortensia, scompigliata ma con una resistenza ammirevole. Torna presto. Per ANNALISA FARMACISTA: oltre allo yoga, adoro le marmellate. Piccolo problema: non sono capace di prepararle e mi piacciono solo quelle fatte in casa. Così tormento tutte le indigene cuciniere che conosco, qui nel mio nuovo altrove, sperando che mi arrivi qualche regalo... e, alla fine, qualcosa arriva! Ora ho appena aperto quella di un amico attore, alle prugne e cardamomo (qui nel mio nuovo altrove anche gli attori fanno marmellate. Io mi sento particolarmente inetta). Ma assaggerei così volentieri la tua di ananas e mele!
Patrizia pinki fiorista | Mercoledì, 21 ottobre 2009 @21:03
dolcissima Lila,tante gardenie profumate e tutti i miei pensieri e le mie preghiere per Te.Ti abbraccio fortissimamente Patri
ierardi.v | Mercoledì, 21 ottobre 2009 @19:21
Amo cucinare ... è la mia passione, soprattutto piatti misti, tipo pasta con le verdure oppure linguine allo scoglio, piatti di legumi con tanta cipolla e un pizzico di peperoncino. Adoro la mia cucina adesso di più ... è così nuova.Ciao Lisa
Simona, la Pasionaria | Mercoledì, 21 ottobre 2009 @18:30
Mi unisco ad Anna e alle altre Pinks nella vicinanza a Lila. Pinks romane, infondetele tanto coraggio a uscire dal buio.
claudia mdg | Mercoledì, 21 ottobre 2009 @15:58
Per Francesca: Lila mi ha parlato tanto di te, di quanto le sei vicina. Mi dispiace tantissimo che stia di nuovo male, dalle un grande abbraccio, un abbraccio anche a te. claudia
Annalisa farmacista | Mercoledì, 21 ottobre 2009 @08:50
Vedo che lo yoga dilaga. Bene bene. Io sono un pezzo di legno ma vedo che mi serve per sciogliermi un po'. E poi devo dire che il rilassamento finale è la parte che mi piace di più. Concordo con Banana Yoshimoto: la cucina è il posto che preferisco dove creo e mi rilasso. Quando sono molto nervosa cucino cucino cucino. In particolare una fantastica marmellata di ananas e mele. E poi biscotti, muffin, pizze, ragù, verdure grigliate. Bè non vi è venuta l'acquolina?
viola | Martedì, 20 ottobre 2009 @21:10
Le frasi che scegli mi toccano il cuore.
Grazie.
Ma lo sai che anche per me lo yoga è una passione tanto forte che da tanti anni lo insegno?.
Ciao
LISA | Martedì, 20 ottobre 2009 @15:12
PER ANNALISA FARMACISTA: bello un Romantico Coniugale d'autunno... (Ah: sai che nella mia nuova vita sono decisamente drogata di yoga?).
Annalisa farmacista | Martedì, 20 ottobre 2009 @13:37
Mi riaffaccio per scrivere, mentre per leggere ci sono sempre. Sono stata impegnata con il lavoro ma soprattutto con l'attività fisica che mi sta rendendo quasi una malata dello sport. Mi sono iscritta a yoga, vado a correre, in piscina...insomma vita molto salutare. Questo weekend ci concediamo un romantico coniugale per festeggiare il 5° anno di matrimonio in Umbria. Leggere queste dolci parole mi fa già assaporare i bei momenti.Grazie Lisa come sempre.