Giovedì, 19 giugno 2014 @09:21
"La vita è una situazione ammirevole, non credi anche tu? Denota un tale ingegno avere un mese di giugno ogni anno e un mattino ogni giorno, per non parlare degli uccelli, di Shakespeare, e del proprio lavoro… Vedi quanto bene mi ha fatto un pomeriggio tranquillo al sole con le margherite?"
(Elizabeth von Arnim)
I piaceri di giugno, e la saggezza delle margherite.
Elizabeth von Arnim, lo sapete già; una delle mie scrittrici preferite. Cliccate sul suo nome per scoprire tutti i Buongiorno petalo che le ho ritagliato e i suoi romanzi di inizio Novecento (tutti Bollati Boringhieri). La frase di oggi è tratta da "La storia di Christine". Ma se non avete mai letto nulla, cominciate con "Un incantevole aprile", o "Il padre", o ancora "Il giardino di Elizabeth", tra i suoi migliori.
Aminta | Venerdì, 20 giugno 2014 @19:02
non male come opinione, mi piace, anche se mi sembra che attribuire saggezza e intelligenza alle piante sia un poco esagerato. Purtroppo non riesco a umanizzarle eppure mi piacciono e il mondo vegetale mi affascina
....... | Venerdì, 20 giugno 2014 @08:54
tutte le piante hanno una loro intelligenza e saggezza .... vogliono il terreno adatto , cercano l'ombra o il sole sanno quando fiorire noi possiamo godere e apprezzare il loro desiderio di apparirci belle
Aminta | Giovedì, 19 giugno 2014 @21:48
le margherite non sono sagge sono fiori e null'altro. La saggezza sta in noi nel trovare in quei fiorellini il piacere della scoperta del semplice splendore che la natura ci offre
.... | Giovedì, 19 giugno 2014 @20:25
ho letto una estate da sola e mi è piaciuto e per il contenuto e per lo stile grazie lisa
Francescasièsposata | Giovedì, 19 giugno 2014 @11:49
Per me è stata una serata con gli amici del gruppo, non ci unisce solo la musica ma un'amicizia profonda, sincera, trasparente, una di quelle cose che definirei davvero ammirevole!!! ;-)
Giovedì, 13 giugno 2013 @08:32
"E’ la saggezza dell’erba in continuo rinnovamento, dell’erba bella e verdeggiante, dell’erba trapunta di splendore vivente che è entrata in me; la saggezza di un mattino ricolmo della gioia del presente".
(Elizabeth von Arnim)
La saggezza della primavera! Lasciala entrare dentro di te, mentre cammini per le strade di giugno.
L’avete riconosciuta? Sì, è proprio lei, Elizabeth von Arnim, la leggera e ironica scrittrice dei primi nel Novecento, una delle mie scrittrici preferite. Ho scelto lei (e queste frasi tratte dal suo romanzo "Un incantevole aprile") per il Buongiorno di oggi, che ritorna su carta: lo troverete infatti su Gioia. Con un nome diverso: non un Buongiorno, ma uno Spillo, uno di quegli spilli con cui le sarte fermavano i tessuti, o quegli spilli con cui appuntiamo le frasi che ci piacciono su una bacheca… Da oggi mi troverete in edicola, nel nuovo Gioia, che riprende il punto esclamativo, come quando nacque, nel 1937. Gioia dunque! Buona giornata con il punto esclamativo, a tutti voi. A proposito, io sto andando in edicola... Vi aspetto lì!
Gabriella | Giovedì, 13 giugno 2013 @18:56
sono ad un internet point perchè come al solito pc fuori uso. sto mantenendomi in contatto con claudia e lila per sms ma presto ci incontreremo. come penso sempre a giusy e se tu giusy lo vuoi fatti dare da lila (o da claudia) mio numero di cell così ci mettiamo in contatto anche noi 2.e penso a tanti di voi- è vero è incredibile- come dice alice. questo blog "intercetta" anche i miei pensieri,emozioni etc c'è qualcosa di magico! oggi giornata no: ieri sera incomprensioni con mio amico storico che lavora in asia ora per breve vacanza a roma e--altro che preferisco dire a voce. però appena ho letto dei tuoi "spilli" lisa mi si è aperto il cuore! ora mi precipito in edicola a comprare Gioia! un abbraccio
Lilabella | Giovedì, 13 giugno 2013 @18:49
Non conoscevo Elizabeth Von Arnim, la sto conoscendo grazie a te Lisa. Mi sembra di sentire il profumo di quell'erba verde e mi sembra di sentire la Gioia infondersi in me! Grazie, come sempre.
In bocca al lupo con gli Spilli di Gioia! :-)
Giusy (d\'antan) | Giovedì, 13 giugno 2013 @13:19
E sì, ho "conosciuto" Elizabeth grazie a Lisa e, a mia volta, l'ho fatta conoscere ad altri proponendola alla biblioteca del nostro piccolo ma attivo centro "culturale". Di lei non ho letto tutto, mi sa che porterò qualcosa di suo sotto l'ombrellone.
Lisa,congratulazioni per il tuo nuovo impegno con Gioia. La compravo quando avevo l'età della gioia e dei....sospiri. Ora mi accontento di leggerti su Donna.
Danae | Giovedì, 13 giugno 2013 @12:58
Saggezza della primavera... seduta sotto un albero a mangiare ciliegie!
E Gioia! Di nuovo i Buongiorno... ops... gli Spilli su carta!
Francescasièsposata | Giovedì, 13 giugno 2013 @11:27
@alice: hai saputo esprimere perfettamente cosa sono stati i buongiorno e cosa rappresenta questo blog per me! Grazie! -)
Camilla | Giovedì, 13 giugno 2013 @10:41
Che gioia! Lisa di nuovo in formato cartaceo! :)
Hermione | Giovedì, 13 giugno 2013 @10:23
Bellissimo romanzo e bellissimo film . . . Adoro Elizabeth von Arnim!
alice | Giovedì, 13 giugno 2013 @10:01
Elizabeth von Arnim sa accarezzare il Cuore...
Mi piacciono gli spilli...appunterò pezzi della mia Vita con i tuoi spilli...
Qualche anno fa, io ed una mia Amica dicevamo scherzando che tu ci spiavi perché ogni giorno, il tuo Buongiorno parlava di noi, di quello che provavamo...che magari fino ad un attimo prima era privo di contorni...poi aprivamo il giornale ed ecco...ogni emozione, sensazione, stato d'animo, prendeva forma...
Elena | Giovedì, 13 giugno 2013 @09:57
good girl!!!
Sandra | Giovedì, 13 giugno 2013 @09:51
Come avevo detto Lisa è grazie alla splendida von Arnim se ho trovato questo blog e i tuoi romanzi.."Un incantevole aprile" è come bere dell'acqua pura e fresca da un ruscello di montagna! grazie..Comprerò Gioia..Sto rileggendo il tuo ultimo libro,ma quanto mi piace Asmara con i suoi glitter,le unghie blu,il suo anello senza pietra, la nostalgia del profumo della nonna..anche mia nonna usava il sapone spuma di sciampagna e il talco anche pensa..quanto mi piaceva quel profumo..
Francescasièsposata | Giovedì, 13 giugno 2013 @09:09
Che meraviglia, posso ricominciare a ritagliare i tuoi Buongiorno, ops pardon, Spilli!!!
Il continuo rinnovamento... E' la mia filosofia di vita! Pochi punti fermi ma il resto evolve, si trasfigura...
Martedì, 12 marzo 2013 @10:08
"Eppure la vita tra le pareti di palazzo le appariva di una palese volgarità, sempre invasa da lacché e funzionari di ogni ordine e grado, da troppo cibo, troppi abiti, dallo spreco, corrotta da un febbrile sciupìo di tempo, da una spaventosa mancanza di intimità, da un’indicibile tristezza".
(Elizabeth von Arnim)
L’indicibile tristezza dei lacché.
La von Arnim scrisse "Una principessa in fuga" nel 1905: libro apparentemente frivolo, su una giovane principessa che fugge dalla corte e dai lacché, in cerca di un solitario cottage tra le rose e della vera se stessa (troverà molte cose, ma non quelle che si aspettava). Una favola ironica, e quanti lacché, anche oggi: che non hanno più "i polpacci inguainati di seta bianca", ma digitano forsennati sui loro cellulari. (E sì, ogni riferimento è voluto). Io intanto ho finito il romanzo, appena tradotto da Bollati Boringhieri, con una dorata sensazione di buonumore e leggerezza. Grazie Elizabeth, come sempre.
Giusy | Martedì, 12 marzo 2013 @14:19
Bel quadretto, molto attuale, quello descritto da Elizabeth. Sembra un'ala di Montecitorio. Eh sì, lo cito, lo cito senza mettere tutti nello stesso calderone. Inguaribile ottimista.
Lunedì, 12 marzo 2012 @08:45
"Si sporse dalla finestra respirando boccate avide, mentre il sole di marzo le batteva sul capo. Il giardino, uno spiazzo trascurato di erba incolta e grandi alberi, sfavillava di gocce di pioggia; ora la striscia di mare era di un azzurro intenso, con creste di spuma… Una sensazione di gioia si impossessò del suo cuore, un piacere improvviso e travolgente per quelle cose semplici: terra, cielo, sole e vento".
(Elizabeth von Arnim)
Il sole di marzo.
Anche la frase di oggi è tratta dal delizioso "Il circolo delle ingrate" (Bollati Boringhieri). Cliccate sul nome dell’autrice per saperne di più, e trovare altri Buongiorno che sanno di marzo e di primavera.
ciao | Lunedì, 12 marzo 2012 @22:15
si, mi sento la primavera, mi fa pensare anche andare a casa per una vacanza ai miei figlie....buona notte...........
Francesca | Lunedì, 12 marzo 2012 @13:34
Per questo adoro le orchidee... Perché fioriscono anche d'inverno portando in anticipo la primavera!!!
Lis@ | Lunedì, 12 marzo 2012 @11:33
Ieri ho fotografato nel mio piccolo giardino i primi due narcisi in boccio che ondeggiavano pigramente al sole, temerari araldi della Primavera in arrivo, che gioia!
Spring | Lunedì, 12 marzo 2012 @09:56
Ma che bel buon giorno pieno di sole! Grazie, Lisa!
Stella | Lunedì, 12 marzo 2012 @09:49
Il circolo delle ingrate. ... e delle ingannevoli
Passano a tredici...
una a caso | Lunedì, 12 marzo 2012 @09:15
....che anno è ,che giorno è
questo è il tempo di vivere con te ........da "I giardini di marzo " di Battisti riascoltatela ,vi darà delle belle sensazioni come questo brano ......marzo ci fa questi scherzi !
Martedì, 6 marzo 2012 @08:48
"Anna, in fondo al giardino, guardava oltre la bassa siepe che la separava dal terreno paludoso e dal mare, e pensava di non aver mai visto prima un luogo in cui sarebbe stato tanto facile essere buoni."
(Elizabeth von Arnim)
No, non felici. Buoni, semplicemente buoni. Perché ci sono davvero luoghi così, che pacificano, che carezzano il cuore.
Un luogo in cui essere buoni. Strano concetto, vero? La frase di oggi è tratta dall’ultimo romanzo di Elizabeth von Arnim pubblicato in Italia, "Il circolo delle ingrate" (Bollati Boringhieri), uno dei suoi migliori. Lei la conoscete: anticonformista, ironica, donna dalle mille vite, sorridente scrittrice di inizio Novecento. Che dalla Nuova Zelanda per amore si trasferì nella sconosciuta e isolata Pomerania, ora divisa tra Germania e Polonia, dove scrisse il suo capolavoro, "Il giardino di Elizabeth". Buoni sentimenti, ma non solo: Anna, la protagonista, arriva in Pomerania con una piccola eredità. Siamo nel 1902: lei, che ha 25 anni e secondo i criteri dell’epoca dovrebbe sposarsi e basta, lei che oggi magari sarebbe partita con una Ong per l’Africa o Bagdad, decide di fare quello che può: aprire la sua casa a donne meno fortunate, la sua casa che dà sul mare e i crochi che spuntano in giardino. Lì sarà impossibile non essere buoni, pensa ingenuamente… E invece ci si mette di mezzo, bè, di tutto: invidie e maldicenze, un corteggiatore ottuso, un incendio, un uomo che la ama da lontano, e le donne che arrivano, "il circolo delle ingrate" appunto. Perché è difficile, com’è difficile essere buoni!
Carla | Mercoledì, 7 marzo 2012 @17:23
Rispondo qui alla domanda che mi hai fatto nel buongiorno di lunedì:
è quel continuo combattere tra ciò che vorrei essere sono , gli errori di parole sbagliate dette all'interno di una riunione di lavoro che suscitano il sorriso quando tu volevi esprime un concetto importante...
Un bambino nato fuori dal matrimonio (voluto e amatoe il matrimonio dura!) , ma le brave ragazze non lo fanno ...
E' il perdono di essere imperfetta che spesso e volentieri non riesco a darmi , anche quando sbaglio abbinamento di colori e me lo fanno notare.
patri fiorista | Mercoledì, 7 marzo 2012 @16:58
Mi stupisce sempre la strana alchimia che fà succedere le cose.
Grazie Lisa, grazie una a caso, grazie Giusy, per le peonie,gli abbracci, le violette hanno reso più giusta questa giornata. Vi abbraccio forte Patri
Giusy | Mercoledì, 7 marzo 2012 @12:21
Della Marta e di te
Giusy | Mercoledì, 7 marzo 2012 @12:19
Eh, Patri, mi rendo conto di aver toccato, senza volerlo, un tasto molto doloroso. Ora so qualcosa in più della Marta.
Anch'io ieri avevo una giornata "un po' così o cosà" ma senza un valido motivo. Nel mio giardino sono spuntate tante violette e ogni anno ne raccolgo alcune. Oggi sono le tue. Ciao
LISA | Mercoledì, 7 marzo 2012 @07:33
PATRIZIA FIORISTA: peonie per te.
una a caso | Martedì, 6 marzo 2012 @17:37
...ciao Patri .stiamo più vicine e facciamo la strada insieme . avere qualcuno accanto che ci tira per la manica o ci accarezza una spalla è già una gioia .....chi non ha giorni un pò così ? ma i giorni un pò così servono sempre .......parlare di cose tristi addolcisce la tristezza . ti abbraccio
patri fiorista | Martedì, 6 marzo 2012 @17:05
La Pasqua era la festa della mini vacanza.L'ultima ad Amsterdam.
Dal 2005 se potessi andrei direttamente al ferragosto.La Marta è arrivata e volata via tra venerdì e sabato santo.Nel mio lungo percorso di terapia, mi è stato chiesto perchè l'abbiamo chiamata Marta, ho risposto perchè mi piaceva il suono. Ma ripensandoci bene ho capito che Lei era la mia Resurrezione. Purtroppo alla fine non ci sono state le campane a festa, ma solo dolore e croce. Perdonate lo sfogo ma oggi va così. Patri
Giusy | Martedì, 6 marzo 2012 @16:45
...e mi soffermo, come se non lo facessi abbastanza, sulla bontà d'animo e sul perdono. Cancello il perdono (perdono ma non dimentico) e penso alla bontà che suppongo sia innata, quindi poco gestibile attraverso l'educazione. Chi possiede veramente questo dono, se così vogliamo chiamarlo - non soffre per l'ingratitudine di chi ne fruisce. Essere o sentirsi "buoni" Questo è il succo. Questo libro mi interessa e lo leggerò. Per quanto riguarda la Pasqua devo dire che è l'unica festa comandata che mi piace veramente e solo per il suo significato più profondo che non riguarda la Resurrezione e quant'altro. Penso solo alla Croce
beatitudine | Martedì, 6 marzo 2012 @13:41
Anna, in fondo al giardino ,guardava oltre la bassa siepe che la separava dal terreno paludoso e dal mare, e pensava di non aver mai visto prima un luogo in cui sarebbe stato tanto facile essere buoni. (E.von Armin)
LISA | Martedì, 6 marzo 2012 @09:47
UNA A CASO: a Pasqua manca ancora un mese, e credo che per la maggior parte degli italiani (me compresa) significhi solo uova di cioccolato e scusa per una gita. Diciamo piuttosto che non siamo abituati a riflettere su parole ormai dimenticate (e forse abusate) come perdono e bontà. Ma è già molto se ci fermiamo un attimo a pensarci. Io per prima.
una a caso | Martedì, 6 marzo 2012 @09:31
....come mai tutta questa bontà, perdono, scuse è l'effetto della santa Pasqua che si avvicina ? fermiamoci un attimo a riflettere perchè è un buon messaggio. e cerchiamo di dare il meglio di noi anche se non avremo niente in cambio ....
Mercoledì, 22 febbraio 2012 @07:30
"Quando, all'etá di venticinque anni, Anna Estcourt cominciò a chiedersi se il piacere ricavabile dalla vita ne compensasse il tedio, accadde una cosa meravigliosa".
(Elizabeth von Arnim)
Forse, oggi? Perché le cose meravigliose accadono all'improvviso, non sono mai segnate sul calendario.
(Questo è l'incipit del nuovo romanzo di una delle mie scrittrici preferite, Elizabeth von Arnim. Si intitola "Il circolo delle ingrate", Bollati Boringhieri, ed è appena uscito in libreria. Per sapere qualcosa in più su di lei, cliccate sul suo nome).
Giusy | Venerdì, 24 febbraio 2012 @16:39
Ma sì! presa da un raptus anglomaccheronico ho avuto un ripensamento. Era il Frac quello che intendevo. Quanto al significato della gardenia, non so, non lo conosco e non ho intenzione di andare a "smanettare" per conoscerlo. Al di là di tutto, la gardenia è un gran bel fiore.
Giusy | Venerdì, 24 febbraio 2012 @16:00
Già che ci sono...perché non una bella gardenia profumatissima? I signori d'antan la appuntavano sul frack o sul tight o sbaglio?, forse sarebbe carina anche sul piumino
LISA | Venerdì, 24 febbraio 2012 @01:45
VIP: camelie forever, allora!
una....... | Giovedì, 23 febbraio 2012 @23:10
continua regalare.........
una a caso | Giovedì, 23 febbraio 2012 @20:41
io insisterei con una pianta di camelie fiorita , in questo periodo si trovano , se poi ha un terrazzo puoi sbizzarirti come vuoi . io ho regalato anche cicas ..... sentiamo lisa ciao
vip | Giovedì, 23 febbraio 2012 @19:09
LISA,forse è ancora più bizzarro perchè a regalarglielo è un altro uomo. Ma più che bizzarro x me sarà semplicemente romantico. Allora,sto ancora aspettando consigli sul fiore giusto. Anche se l'idea delle camelie mi piace ancora..
LISA | Giovedì, 23 febbraio 2012 @15:29
VIP: a me piace l'idea di regalare dei fiori a un uomo, è bizzarro, inaspettato, spregiudicato. Ma regalare anche il libro no: primo perché non lo leggerebbe mai, secondo perché rende il gesto subito melenso e didascalico ("so che non sai cosa vuol dire, mò te lo spiego"). Meglio delle camelie e basta. Poi si può sempre spiegare. Magari basta un sms.
Lady C. | Giovedì, 23 febbraio 2012 @14:41
Non sono d'accordo con i fiori all'uomo che si vuole conquistare. Ci vuole dell'altro. le camelie non mi sembrano adatte, soprattutto pensando alla fine che ha fatto la bella sfortunata che le amava
una a caso | Giovedì, 23 febbraio 2012 @14:16
....ehi ,però vogliamo sapere il resto della storia !!!
vip | Giovedì, 23 febbraio 2012 @13:34
Ho letto quel libro,UNA. Accetto il cosiglio,vada x le camelie (speriamo solo di trovarne qualcuna...)
una a caso | Giovedì, 23 febbraio 2012 @12:20
.....una camelia ...(il mio destino è nelle tue mani ) dal libro il linguaggio dei fiori che poi regalerai
vip | Mercoledì, 22 febbraio 2012 @21:01
L.Chatterley,la cosa bella è che pur avendolo incontrato soltanto oggi,a me sembra già di conoscerlo da una vita. UNA,hai ragione:qui ci vorrebbe un fiore. Perchè quando altrove è ancora inverno,qui -proprio qui dove ti indico,nel mio petto- c'è già la primavera.
una a caso | Mercoledì, 22 febbraio 2012 @20:47
,,,,comportati da VIP diglielo con un fiore ....
Lady Chatterley | Mercoledì, 22 febbraio 2012 @20:13
Aspetta vip, aspetta. aspetta di conoscerlo veramente. potrà essere meraviglioso o deludente.
vip | Mercoledì, 22 febbraio 2012 @18:24
LISA,è accaduto proprio oggi. Ci siamo incontrati!ma la cosa meravigliosa è che ci siamo subito riconosciuti. Com'è stato bello aspettare quest'oggi...
Susy_Anne | Mercoledì, 22 febbraio 2012 @14:37
How long must I wait?...
Giusy | Mercoledì, 22 febbraio 2012 @13:52
Già che ci sono...finalmente, stefano, una buona notizia. Manna dal cielo o un sorriso inaspettato? Nessuna ironia da parte mia, davvero.
Stefano | Mercoledì, 22 febbraio 2012 @10:47
Ed in effetti, stamane, qualcosa di meraviglioso è realmente accaduta....
Mercoledì, 17 novembre 2010 @07:53
"Dal momento della tua partenza fino a ieri sera ho camminato staccata da terra. E’ un esercizio alquanto piacevole, come forse già sai. Non solo si cammina in aria, ma lo si fa in una sorta di tramonto sospeso, in un avvolgente bagno di oro liquido che si può toccare e respirare…" (Elizabeth von Arnim)
Così mi sento. In un tramonto sospeso. Dimmi solo una cosa: ci sei anche tu?
E del resto, cos’altro potevo scegliere per oggi, che è il mio onomastico, Sant’Elisabetta d’Ungheria? Una frase di Elizabeth von Arnim, con cui, così volentieri, prenderei un caffè e un marron glacé… O anche un gelato al caco e marron glacé, i miei gusti preferiti in questo momento (nella mia gelateria preferita: Grom). Elizabeth apprezzerebbe. La frase è tratta da "Lettere di una donna indipendente", Bollati Boringhieri.
LISA | Giovedì, 18 novembre 2010 @09:07
Grazie a tutti per i marrons glacés. E per le violette candite! Così vintage. Perfette anche per Elizabeth.
francesca | Mercoledì, 17 novembre 2010 @18:59
leggerti è meraviglioso. Auguri di buon onomastico
Giusy... d'antan | Mercoledì, 17 novembre 2010 @13:28
ELISABETTA, dopo tante belle parole cosa mai potrò dirti? Però non voglio rinunciare agli auguri di Buon Onomastico. Lo faccio con un virtuale piccolo cestino di marrons glacés cosparsi di vere viole mammole rivestite di zucchero: così si usava (o si usa ancora) nella mia città natale. Deliziosi.
REDSimone | Mercoledì, 17 novembre 2010 @12:17
Eh cara Lisa, io mi son sentito sospeso..ma la risposta alla tua domanda è stata..no,non ci sono!
Bella poesia quella di oggi,piacevole per studiare in parco San Paolo.
Annalisa farmacista | Mercoledì, 17 novembre 2010 @11:57
Buono onomastico!! E grazie per l'immagine del tramonto sospeso e del bagno di oro liquido. Mmh che belli!
Claudia | Mercoledì, 17 novembre 2010 @11:11
Ti auguro Buon Onomastico e la possibilità di gustare un irripetibile marron glacé . . . ( io li adoro ! )
Francesca | Mercoledì, 17 novembre 2010 @10:54
"La mia vittoria più grande è stata quella di essere capace di convivere con me stessa, di accettare i miei difetti... Sono molto lontana dall'essere umano che vorrei essere. Ma ho deciso che non sono tanto male, dopo tutto! Audrey Hepburn (e se lo diceva lei...)
Visto che è il tuo onomastico, ti regalo una frase io!!!
Sabrina | Mercoledì, 17 novembre 2010 @10:39
Tanti auguri Lisa!!
Sabrina | Mercoledì, 17 novembre 2010 @10:28
Meravigliose le citazioni di oggi, mi danno una bellissima sensazione di serenità. Vi auguro una buona giornata!
Cristina | Mercoledì, 17 novembre 2010 @09:06
"Ma la cosa che in questo momento, per me, ti rassomiglia di più, è una cassetta della posta.
Le cassette della posta sono dappertutto, ma quando le cerchi è difficile vederne una. Le trovi invece all'improvviso in certi angoli di strada solitari.
Nei giorni di sereno, nei giorni di pioggia, di notte, le cassette della posta sono su tutta la terra, come la luna che dal cielo notturno si riflette su qualunque specchio d'acqua."
(Banana Yoshimoto - N. P.)
... allora, semplicemente, buon onomastico Lisa!
E, aspettando un tramonto sospeso, che sia una fantastica giornata...
Martedì, 26 ottobre 2010 @08:50
"Un uomo, lo sapeva ormai da tempo, non doveva mai chiedere alla moglie se qualcosa non andava per il verso giusto, perché c’era il caso che lei glielo dicesse".
(Elizabeth von Arnim)
Ovvero, l’ineffabile, silenziosa saggezza di certi matrimoni.
Finalmente! Finalmente è arrivato il nuovo romanzo di una delle scrittrici che avrei voluto per amiche: Jane Austen, certo, ma soprattutto Elizabeth von Arnim. L’ultimo – ultimo solo in ordine di traduzione – si intitola "Colpa d’amore", pubblicato come tutti gli altri da Bollati Boringhieri. In inglese il titolo era ancora più crudo: "Expiation". Espiazione? Ma sì: apparentemente quella di Milly che a 45 anni si ritrova vedova, e senza un soldo, perché il marito, scoperto che lei aveva un amante, ha voluto vendicarsi, diseredandola… Ma, siccome il libro l’ha scritto l’impertinente von Arnim, non ci sarà espiazione: seguiamo meravigliate Milly, e la sua ironica, malinconica leggerezza, la vera cifra della scrittrice che mi piace tanto. Tutto è cambiato da quel 1929 in cui Elizabeth pubblicò il libro: non esistono più gli abiti da lutto; una donna sposata, e innamorata di un altro, divorzierebbe (in questo caso, con probabile sollievo del rancoroso marito); il marito peraltro non potrebbe diseredarla; e a 45 anni comunque una donna non considera la sua vita finita, scherziamo? E’ l’età di Sarah Jessica Parker! E quindi, a 45 anni, anche nella più nera delle delle crisi, ci si compra un nuovo paio di scarpe e si ricomincia daccapo. Vedi, Elizabeth? Puoi essere fiera di noi. Qualcosa abbiamo imparato.
Lorenza | Mercoledì, 27 ottobre 2010 @20:51
Postilla tardiva, sono una poverina come dice la latinista Carry. Io sono buona e risparmio alla ridanciana signora il mio Latinorum....Ma ridiamoci sopra!
Fiorenza | Mercoledì, 27 ottobre 2010 @18:56
Caduta di stile, Carry. Non avevo idea che un bel matrimonio d'amore con il divorziato/padre ti portasse ad essere tanto aggressiva. Sorridi alla vita e anche al tanto detestato pargoletto. Non dimentico quello che hai scritto in passato anche se riconosco la tua abilità nel rimescolare le carte. Buona serata e prendi una camomilla, ti farà bene.
Marianna | Martedì, 26 ottobre 2010 @21:32
Quanti "purtroppo" Carry & Cash" gIà vedo il tuo compagno purtroppo già marito e purtroppo non scellerato padre, fare la fila alla Caritas. Suppongo che purtroppo sei tu a mantenerlo e questo ti fa onore. purtroppo.
Fiorenza | Martedì, 26 ottobre 2010 @19:09
E Vabbè non ho fatto la foglia dicevo travasi di bile, questo è solo per Cash and Carry
Fiorenza | Martedì, 26 ottobre 2010 @19:07
Lo giuro, faccio la Foglia a patto che Cash & Carry faccia il Loto. Posizione che consiglio per evitare travasi si biled, assai dannosi alla nostra salute e a quella che ci sono vicini.
LISA | Martedì, 26 ottobre 2010 @13:12
Però, S., direi che questo è uno di quei casi in cui il silenzio non è saggio. Vi conoscete troppo poco: spiegagli come ti senti! Elizabeth sarebbe d'accordo. Ti incoraggiamo da lontano: io, e lei.
S. | Martedì, 26 ottobre 2010 @11:38
Cara Lisa, intendo che dopo una settimana che ci frequentiamo ha voluto farmi conoscere gli amici e ha capito che io non ne avrei avuta voglia..Sono comunque andata, è andata abbastanza bene,ma mi sono sentita un po' a disagio e sotto esame, anche se magari non era nelle loro intenzioni. Adesso mi ha proposto un'altra uscita così e non sono riuscita a fare la voce contenta all'idea, credo ci sia rimasto male perchè poi è stato molto freddo. E' che io non facevo un'uscita del genere da 6 anni, lo conosco poco e mi sento molto bloccata. Non voglio rovinare tutto da subito, ma non so perchè ho questa sensazione di malessere costante all'idea del confronto con gli altri. A volte credo di essere regredita nel tempo, invece che migliorata.
LISA | Martedì, 26 ottobre 2010 @11:36
CARRIE, birichina, non provocare mimosate. La nostra Elizabeth sarebbe (anche) dalla parte dei padri separati, ma sempre con ironica leggerezza. Del resto, lo sai anche tu: è quell' a volte che fa tutta la differenza. Quanto a SJP, come al solito le perdono tutto, a cominciare dalle gemelline last minute con utero in affitto.
Carrie | Martedì, 26 ottobre 2010 @11:16
Cara Lisa,
evviva la nostra Sarah Jessica Parker, che è anche nella lista delle "madri più potenti del mondo"....(ma qui aspettiamo un tuo commento).
Volevo ringraziarti per avermi fatto scoprire E. Von Arnim, non vedo l'ora di leggere il suo nuovo libro.
Purtoppo però, nella società italiana contemporanea, a volte sono gli uomini separati, di solito padri, che perdono tutto: hai letto di quanti trovano accoglienza presso le strutture milanesi, ad esempio? La legge italiana prevede purtroppo che la madre sia considerata "contraente debole" a prescindere, mentre molte volte chi subisce ed è vittima è lui.
p.s. e detto ciò mi prenderò qualche altro insulto da quelle tue lettrici inconsulte che già si sono prodigate in passato...già mi viene da ridere...di loro!
LISA | Martedì, 26 ottobre 2010 @11:05
S., ci sono amori che partono velocemente e altri che partono piano, bisogna trovare il ritmo; e a volte, ahimé, si inciampa. Tu, però, cosa intendi per "atteggiamenti poco socievoli"?
S. | Martedì, 26 ottobre 2010 @10:56
Concordo con il fatto che a volte troppe domande facciano più male che bene... Io ho iniziato a vedermi con un ragazzo, non è male ed è molto gentile, ma dopo la delusione di quest'estate ho un blocco incredibile verso una relazione e tutti i suoi aspetti. La mia amica dice che all'inizio è normale avere dei dubbi, ma io ho questa idea romantica dell'amore, che quando lo trovi tutto va bene e stai bene...Invece io non riesco nè a dormire nè a mangiare e ho paura di aver già rovinato tutto con i miei atteggiamenti poco socievoli. Scusate lo sfogo, ma oggi sto veramente male e non so con chi parlare... Buona giornata a tutti
Martedì, 14 settembre 2010 @08:37
"Caro Roger, come vedi non riesco proprio a lasciarti in pace. Devo scriverti. Non per questo devi necessariamente leggermi…".
(Elizabeth von Arnim)
No, non posso fare a meno di scriverti. Non posso fare a meno di pensarti, di desiderarti, disegnarti nel mio futuro. E voglio solo una cosa. Che tu finalmente riesca a vedere, pensare, leggere, desiderare: me.
(Anche questa frase di Elizabeth von Arnim è tratta da "Confessioni di una donna indipendente", Bollati Boringhieri: un romanzo sotto forma di epistolario. Tempi duri, nell’Ottocento come adesso, per le grafomani sentimentali: prima almeno ci si metteva un po’, per scrivere una lettera; si imbucava, si aspettava la risposta, e l'impresa durava, poste permettendo, almeno qualche settimana. Ora mandiamo un sms, e ci agitiamo perché la risposta non arriva nel giro di cinque minuti. Ma la von Arnim ci insegna – come Jane Austen, del resto – che prima o poi lo troveremo, qualcuno che capisce, legge, aspetta i nostri sms)
Elli Hippie | Lunedì, 20 settembre 2010 @20:44
Mi trovo pienamente d'accordo con Sabrina e Dany73, come voi conservo sul cellulare i messaggi più belli o cmq quelli che mi portano alla mente qualcosa di speciale, legati ad un momento particolare, diciamo che fanno da "ponte" con il passato! :)
Pensieri | Venerdì, 17 settembre 2010 @21:31
ah, questa frase rispecchia il mio stato d'animo di questi ultimi giorni..
e il commento di Lisa è proprio azzeccato.. a volte dopo dieci secondi siam già lì che ci tormentiamo perchè non arriva risposta.. la tecnologia dicono che avvicini le persone, ma siamo sicuri che in realtà non le allontani?
ben tornata!
Sabrina | Martedì, 14 settembre 2010 @22:47
Io cerco sempre di evitare tutto questo, se penso di non essere corrisposta evito di farmi sentire, non sopporto l'idea di fargli vedere che lo penso, se secondo me lui non fa lo stesso! Per Dandy73: anch'io faccio come te, conservo i messaggi più belli e li rileggo quando mi sento sola, ma ammetto che ultimamente li cancello comunque in tempi brevi... Per Annalisa: che bella dichiarazione per tuo marito! Complimenti! Io invece nel portafogli porto il bigliettino di Natale della mia nipotina, scritto qualche anno fa, quando ancora non sapeva scrivere :-) Buonanotte a tutti
Andrada | Martedì, 14 settembre 2010 @21:26
Ammetto che preferisco di più l'aggiunta che hai fatto tu, Lisa! :-)
Dandy73 | Martedì, 14 settembre 2010 @19:58
Tutto cambia attorno a noi e cambiamo anche noi. In quest'era tecnologica fatichiamo a distaccarci dal nostro cellulare o dal nostro pc. Conservo gelosamente gli sms più smielati che ricevo per poi rileggerli nei momenti di solitudine e a volte per costruirci un bel castello di sabbia che prontamente si porta via l'alta marea.
Spero tanto anch'io di trovare un giorno qualcuno che scalpiti nell'attesa di ricevere un mio sms.
Lila | Martedì, 14 settembre 2010 @19:36
Grazie Lisa per il tuo incoraggiamento:
Lila | Martedì, 14 settembre 2010 @17:38
E già cara Lisa che bello fare come prima, scrivere le lettere e attendere che arrivi la risposta, io, con chi posso, faccio ancora così ed alla mia migliore amica ho regalato un quaderno lettera con tutte le mie poesie e tutti i miei stati d'animo, poveretta! Spero di riuscire a trovare presto l'uomo che rimanga colpito dalla mia penna, dai miei sentimenti oppure, perché no, da uno dei miei sms.
Giusy | Martedì, 14 settembre 2010 @13:28
fuori tema:" Lettera di una donna dipendente" ( perchè ammalata): mi sono tanto divertita con tronchetti, francesine etc .e mi è venuta voglia di scarpe nuove (classiche). Quando potrò uscire, batterò a tappeto tutti i negozi del circondario.Infine, desidero far sapere all'Autrice che ho finalmente scoperto che la regola d'oro del "do ut des" per me non è valida in questo blog: Io prendo tutto senza dare nulla: forse la prima volta (suppongo) in vita mia. Per quanto riguarda gli sms, ne mando, eccome, tutti o quasi, benevolmente provocatori riguardo certi temi.. ma solo a fratelli e figli. Lascio in pace le amiche, però.,
Annalisa | Martedì, 14 settembre 2010 @11:01
Ah! La libertà dell'amore! Ma si lasciateci scrivere! E' in fondo un esercitarci in attesa di trovare colui/colei che vorrà anzi desidererà leggerci. Io avevo poca pratica (ahimè) prima di conoscere il consorte, ma sto recuperando. Ed è molto bello che lui nel sul cellulare tiene gelosamente in memoria uno dei primi sms che gli ho mandato. Io invece più romanticamente custodisco nel portafogli il primo biglietto di auguri di compleanno che mi ha scritto. Mi fa tanta tenerezza. Per una come me che butta qualsiasi cosa e difficilmente si affeziona agli oggetti è un grande traguardo, o caro consorte. Sappilo.
Venerdì, 10 settembre 2010 @07:36
"Il sole mi è entrato nelle vene e ha trasformato tutto in oro".
(Elizabeth von Arnim)
La luce mi accarezza, l’estate mi ha riempito il cuore; davanti agli occhi, ho nuovi orizzonti. Tutto brilla d’oro, tutto è oro: luccica dorata, lo sento, anche questa nuova forza che mi vibra, piano, dentro.
(La frase che ho scelto per la mia rubrica su City oggi è tratta da "Lettere di una donna indipendente", Bollati Boringhieri: ed Elizabeth von Arnim, lo sapete, è una delle mie scrittrici preferite, la donna di cui avrei voluto essere amica! Intanto mi consolo pensando che quest'autunno uscirà un suo nuovo libro. Piaceri dell'autunno)
A proposito di piaceri dell'autunno. Leggo su skype lo status di un'amica (eh sì, il social networking è l'equivalente della pausa caffè, per noi Casalinghe Telematiche) che dichiara: "devo uscire dal tunnel delle felpe col cappuccio". Spiegazione: si occupa d'arte e vive tra l'Italia e Berlino, dove, evidentemente, la miglior divisa per affrontare l'autunno è la felpa-con-cappuccio. Una specie di pigiama esistenziale. Basta chiamarlo, come fanno le fashioniste, "hoodie". Io non possiedo "hoodies", eppure mi sento dentro una felpa-con-cappuccio esistenziale, quest'autunno, non è male... Hoodie girls, dunque, oltre alle serotonina girls. (Ma qui denuncerò un'altra amica, fashionista vera: lavora per uno stilista, non dirò quale! Tempo fa mi ha raccontato che il suo abbigliamento per dormire prevede proprio "hoodies" di felpa. Il fidanzato ha avuto pietà e l'ha sposata lo stesso).
'povna | Lunedì, 13 settembre 2010 @10:07
Sì, la foresta di Sherwood è quella dell'amico Robin (e no, io non mi sento Lady Marian!). 'povna/Nastassjia: Nastassja è 'solo' matta, la 'povna è matta e buffa, e, trovo, mi si addice di più!
Anonimo | Domenica, 12 settembre 2010 @13:39
Grazie, Lisa.Leggerò il post. Oggi ho esagerato. Accetta il mio abbraccio virtuale
LISA | Domenica, 12 settembre 2010 @13:27
E, tanto per fare un nome, GIUSY, la dimenticata Alba de Céspedes, con il suo "Nessuno torna indietro", ragazze in un collegio romano negli anni Trenta, molto, molto tempo prima di Sex and the City. Leggi il post del 29 ottobre 2009.
Giusy | Domenica, 12 settembre 2010 @12:54
come spesso, fuori tono. Fuggo da una diretta TV che mi ha tolto l'appettito: E brava Fiorenza per aver ricordato Vassallo - di cognome ma non di fatto.- Ultima vittima di una lista chilometrica. Ma che tristezza! Cosa posso aspettarmi da un Paese dove il concetto di eroismo viene sovvertito con tanta disinvoltura? La mia autorisposta è: Nulla. Grazie LISA per avermi riportato alla memoria Artemisia e Anna Banti, raffinata intellettuale passata nell'oblio così come, giusto per fare un nome, la Bellonci. Ma la lista è lunga.
Andrada | Domenica, 12 settembre 2010 @12:01
Grazie Lisa! Per ricompensare la tua gentilezza e perché ti piace tanto il mio nome, da oggi mi firmerò così! :-) Buona domenica!
LISA | Domenica, 12 settembre 2010 @10:02
Per SIMONA PASIONARIA FASHION: la moda impone, e noi disobbediamo, anche questo fa parte del gioco. Sul ritorno del cammello ho già preso posizione: contro, ovviamente (vedi il post del 30 agosto). E tra rasoterra e tacco 10 ci sono i "kitten heels", le scarpe col mezzo tacco da abbinare a tutti quegli abiti anni Cinquanta e Sessanta, il retro glam che piace a chi guarda Mad Men (io non ancora, ma a questo punto ci tocca, che dite?). Per quanto riguarda i tronchetti, ora metto on line la mia appassionata dissertazione. E vado a lucidare il mio unico paio.
LISA | Domenica, 12 settembre 2010 @09:54
ANDRADA (scusa, ma il tuo nome da principessa dacia mi piace più di Andy). Dunque, io sono diventata giornalista dopo la scuola dell'Ordine dei Giornalisti, una specie di scuola-praticantato, con stage eccetera, alla fine della quale fai direttamente l'esame di abilitazione professionale. All'epoca c'era solo a Milano: selezionavano 45 ragazzi e ragazze da tutta Italia, ogni due anni. Il tema dell'esame d'ammissione era: chi sono le tue icone femminili? Io ho scelto Minnie e Paperina. Davvero. Non so ancora come mai mi abbiano accettato.
LISA | Domenica, 12 settembre 2010 @09:49
'POVNA, anche se io ti chiamerei Nastassja: Sherwood inteso come foresta, quella di Robin Hood? "Lettere di una donna indipendente" è uno dei più malinconici della von Arnim. Io la preferisco in "Il padre", o "Un'estate da sola", o "Un incantevole aprile"... Tutta colpa della Jane Austen che è in me. GIUSY: no, no, piaceri dell'autunno era il mio commento! Nel senso: aspettare un libro nuovo da leggere fa parte dei piaceri dell'autunno. Vi dirò presto il titolo.
LISA | Domenica, 12 settembre 2010 @09:44
FIORENZA: grazie per aver ricordato Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore assassinato dalla camorra. Sai cosa mi ha stranamente toccato? Il minuto di silenzio al Festival del Cinema di Venezia, chiesto da Mario Martone, regista del film sul Risorgimento, che è stato girato proprio in Cilento, dove Vassallo era "colpevole" di fare il sindaco. Bellissimo il titolo: "Noi credevamo". (Mi piace anche la storia del titolo, che Martone ha preso a prestito dal libro di una grande donna, storica d'arte dimenticata degli anni Cinquanta e Sessanta, la donna che ci fece scoprire la pittrice seicentesca Artemisia: Anna Banti). C'è chi credeva, e chi crede, nell'Italia.
Giusy | Sabato, 11 settembre 2010 @14:28
Non leggerò "Lettere di una donna indipendente" per via di quel poco (o tanto) di codardìa che alberga in me. Sicuramente leggerò Piaceri dell'autunno, giusto per cercare di farmi piacere la stagione ormai prossima, senza "hoodies", però. Ciao Lisa
'povna (http://nemoinslumberland.splinder.com/) | Sabato, 11 settembre 2010 @12:51
Lettere di una donna indipendente è un libro per me non solo straordinario, ma anche (e questo è più raro) letto nel periodo giusto della mia vita. Un regalo di un'amica lontana, per posta, un natale: mi traghettò in un nuovo anno migliore, spingendomi a ricordarmi chi ero e a riprendermi la migliore parte di me. Anche per me il suo libro in uscita sarà un piacere!
ps. la divisa hoodie, ovviamente, è anche la mia divisa (forse perché rimpiango sempre un po' Sherwood - e non inteso come Anderson - consapevolmente o no!)
fIORENZA | Venerdì, 10 settembre 2010 @15:07
So bene che in questo interessante blog di parla e si scrive d'altro e spero mi perdonerete. Vorreo dedicare un pensiero a Angelo Vassallo, immagino che sarete tutti informati di quanto glie accaduto: il pensiero è questo: "Nessun uomo è un'isola/completo in se stesso:/ogni uomo è un pezzo del continente/ una parte del tutto." E continua... chiaramente non è farina del mio sacco
Andy | Venerdì, 10 settembre 2010 @15:00
Farfalla, non ho mai letto "L'opera al nero", quindi mi astengo! :-)
Farfalla | Venerdì, 10 settembre 2010 @14:53
Andy, Coelho è un grande scrittore, non c'è dubbio, però mi sembra che abbia un pò scopiazzato dal bel romanzo della Yourcenar: " L'opera al nero" .
Simona | Venerdì, 10 settembre 2010 @14:18
Intanto bentornate/i. Mi è piaciuta la disquisizione tra Cam e Annalisa. Adesso però desidero essere più terra a terra e porre una domanda all'Autrice nonchè "giornalista finto glam". Dunque, tra un po' saremo alle prese con il guardaroba autunnale. Chi ritirerà fuori capi vecchiotti ai quali è affezionata, chi li rinnoverà con un accessorio o con qualcosa che le/gli manca e chi comprerà parecchia roba nuova. Ma perchè il sistema moda quasi ci obbliga ad indossare capi che NON ci stanno bene? Esempio: le scarpe, o tutte rasoterra (out per le bassette) o tutte tacco 10 oppure (out per chi ama stare comoda) i tronchetti in varie declinazioni che si adattano solo a chi ha gambe da fenicottero; il beige e il grigio che "smortano" qualsiasi incarnato; i leggins anche per le 40enni il cui specchio non possiede la carta "onestà"; abiti invernali senza maniche per braccia colpite dalla prova "condisco l'insalata" e potrei andare avanti spulciando qualsaisi prewiev autunnale. Quando si apre l'armadio prima dello shopping bisogna avere spirito critico con l'occhio al portafogli, ma se desidero il tacco 5, il rosso quando "va" il giallo e la vita bassa mi sta male, cosa posso fare? Faccio" il vintage fai da me" ripescando abiti ormai scaduti, ma che mi stanno "ancora" bene? Lo so, lo so che bisogna vendere e per questo si gioca sulla vanità e sul "vorrei essere come quella celebrity", ma davvero, perchè le vetrine spesso pullulano di indumenti che, criticamente, stanno bene solo a poche? Altrimenti, ringraziando qualche attrice beccata al market in tuta, dovremmo sul serio viaggiare tutte in "hoodies". PS Tra le novità di quest'autunno trovo interessanti i Levis con un sistema di taglie che dovrebbe aiutare i fisici non perfetti e la linea di Intimissimi pensata per le curvilinee.
Andy | Venerdì, 10 settembre 2010 @14:02
Cam, "quando una persona vuole veramente una cosa tutto l'Universo è con lei affinché la raggiunga" sa di Paulo Coelho - "L'alchimista" (il mio libro preferito).
E Lisa...ti posso chiedere una cosa? Mi potresti raccontare in poche righe come sei diventata giornalista? Se non chiedo troppo!
Buon pomeriggio a tutti!
Giusy | Venerdì, 10 settembre 2010 @14:01
che invidia (postuma) per la tua amica fashionista! L'anziana che ti scrive non ha mai indossato felpeconcappuccio e se ne pente, forse. Ancora oggi indossa, e solo pe rse stessa, camicie da notte ornate di pizzi. Riflesso condizionato?
Lila | Venerdì, 10 settembre 2010 @12:47
Un soffio speciale per Cam e che oggi sia per te un giorno di luce.
Cam | Venerdì, 10 settembre 2010 @12:33
Brava SABRINA DAI MILLE IMPEGNI, bella sfida la tua ma ricordati che quando una persona vuole realmente una cosa tutto l'Universo è con lei affinché la raggiunga: qualcuno li chiama "miracoli" ... ma i sogni a volte si avverano (credimi). Quanto alla solitudine in questo periodo è meglio che non parli ... ma come fa a sentirsi sola una persona come te?
Buona, intensa, giornata e avanti tutta.
Oggi c'è il sole e la luce ha un "colore" speciale, quello dell'aria pulita dopo vento e tempesta.
Buona giornata a tutte/i.
Oro | Venerdì, 10 settembre 2010 @11:31
Mi sta concedendo e non concedenzo! Lila
Oro | Venerdì, 10 settembre 2010 @11:31
E' una bellissima canzone di Mango. Anche a me qui a Roma il sole mi sta concedenzo altre bellissime giornate di sole, e si trasforma in oro anche il cielo che sembra avere un azzurro più intenso in queste giornate così limpide. Lisa ora lo so che Elizabeth Von Arnim è la tua preferita. Quanto alle Hoodie ne ho una anche io rosa, da abbinare ad un bellissimo paio di pantaloni e da oggi in poi ne sarò ancora di più orgogliosa.
eba | Venerdì, 10 settembre 2010 @11:09
Grazie! Sapere che indosso un HOODIE e non una felpa mi fa sentire meno nerd...Meno H&M MOOD come dice il critico musicale Bettinello
Annalisa | Venerdì, 10 settembre 2010 @10:00
Posso interpretare in maniera personale il sole come il colore delle foglie d'autunno? O come quel calore che ho sentito incontrando la prima volta il consorte e avendo la consapevolezza dei nuovi orizzonti? Eh Von Armin sempre bellissima!
Mercoledì, 14 luglio 2010 @07:37
"Con che intensità desiderava di nuovo essere importante per qualcuno! Per una persona soltanto, nell’intimità, senza che nessuno lo sapesse o vi badasse. In un mondo così affollato, non sembrava pretendere troppo: chiedeva solo una persona, una tra tutti quei milioni, tutta per sé. Qualcuno che avesse bisogno di te, che ti pensasse, che fosse ansioso di vederti… Oh, com’era forte il desiderio di sentirsi preziosi!"
(Elizabeth von Arnim)
E il bisogno di un abbraccio.
(La frase di oggi, di Elizabeth von Arnim, è tratta dal suo romanzo "Un incantevole aprile", Bollati Boringhieri)
Ludovico | Giovedì, 15 luglio 2010 @15:16
Caro X.
a maggior ragione..non sei d'accotrdo con quanto ho scritto?
x. | Giovedì, 15 luglio 2010 @15:02
ludovico, tanto per capirci, x. e' un maschietto...
Ludovico | Mercoledì, 14 luglio 2010 @18:36
Cara X...
Indubbiamente l'articolo di Repubblica di oggi sfonda una porta aperta.
Ma perchè non parlare della violenza psicologica e morale che lucidamente le donne perpetrano sugli uomini?
E una morte morale è molto più dolorosa di una morte fisica.
Cara X , perchè non cerchi di trovare qualche articolo, qualche ricerca, qualche studio anche su questa problematica?
Anonimo | Mercoledì, 14 luglio 2010 @17:04
Che ti è capitato Nauseata Rifaro?
NAUSEATA RIFARO | Mercoledì, 14 luglio 2010 @15:37
PER LELE: Io sto veramente in pace con me stesso.Ho la coscienza serena.Non devo far pace con niente e con nessuno. Ma mi rendo conto che quelle persone di cui parlate tu e Sabrina non esistono....
L'ho sperimentato , a mie spese, sulla mia pelle....
Lele | Mercoledì, 14 luglio 2010 @13:30
Accidenti; Nauseata Rifaro! questo nik ti si addice proprio! Stai "scompa" con la vita? Peccato. Dico peccato perchè esistono persone di cui ci si può fidare e che si fidano ciecamente di te, persone che ti fanno sentire che sei la "cosa" più preziosa che gli sia mai capitata. Prova a far pace con la vita e soprattutto con te stessa.
PS: Sabrina for President!
NAUSEATA RIFARO | Mercoledì, 14 luglio 2010 @11:03
PER SABRINA: Ma cosa dici???? E' bello tutto questo???? Sono eresie quelle che dici...Ci sono DONNE che le cose che tu consideri belle, le DISPREZZANO, LE ODIANO, LE OFFENDONO, LE CALPESTANO, LE OLTRAGGIANO, LE SPREGIANO, LE DISDEGNANO,LE UMILIANO, LE DENIGRANO, LE SVILISCONO, LE SNOBBANO,LE DERIDONO,LE SCHERNISCONO,LE OLTRAGGIANO...
Per cosa? Per una FALSA, INTERESSATA; SUBDOLA, IPOCRITA, SIMULATRICE, FRAUDOLENTA,APPARENTE, MENDACE, ARTIFICIOSA, INGANNEVOLE, BUGIARDA, FASULLA, SLEALE, VISCIDA, INFIDA .......... AMICIZIA
Lilabella | Mercoledì, 14 luglio 2010 @09:59
E' bellissimo stare abbracciati con la persona che amiamo, essere una cosa sola, sentirsi in armonia ed in sintonia (non solo fisica) con quella persona. E ora, poesia mia.
Ossigeno
Abbracciami
forte
ancora
più forte
tienimi dentro
fammi aria
indispensabile
per te.
Sabrina | Mercoledì, 14 luglio 2010 @09:44
Che bello, com'è bello sentirsi importanti per qualcuno, sapere che si fida di te e che puoi fidarti di lui, che puoi telefonargli con la consapevolezza che sarà contento di sentirti... E' tutto ciò che si può desiderare da un rapporto, la stabilità dei sentimenti, ma è anche la cosa più difficile da trovare...
Mercoledì, 16 giugno 2010 @09:25
"Era una sensazione che conosceva già, perché l’aveva provata in primavere così fugaci, quando sembrava che i gigli e i filadelfi s’affrettassero a fiorire tutti in una notte, ma era strano riviverla dopo cinquant’anni. Avrebbe voluto commentarla con qualcuno, ma si vergognava. Era così assurda per la sua età! Eppure, sempre più spesso, provava questa sensazione ridicola, come se presto avesse dovuto mettere le prime gemme".
(Elizabeth von Arnim)
Che voglia di sbocciare, ancora.
(Quella che parla è una delle quattro donne inglesi che in una Londra piovosa degli anni Venti decidono di affittare un castello in una Liguria all’epoca romantica ed esotica, in cerca di "glicine e sole"…Lei è la più anziana, la più burbera, la più delusa. Ma anche quella che, con grande stupore, si sente improvvisamente sbocciare. Perché la voglia di allargare le foglie sotto la pioggia, respirare, aprire i petali al sole ci prende e sorprende a tutte le età… La frase è tratta da "Un incantevole aprile" della mia amata Elizabeth von Arnim, Bollati Boringhieri)
lollipot | Venerdì, 13 maggio 2011 @21:41
qundo mio marito mi ha confest di amare un altra donnq mi sono sentita morire 28 anni di vita insiem uprti problemi morti malatte e ora sola... il brutto e che malgrado gli avssi dato la liberta snza problemimi ha dovuto per ette mesi prendere per pazzacon tutti fino a che ho scoperto carte inmano che non l aveva mai laciata o l ho mandato via ho deiso di andare dall avvocato ma mi chiedo prima come puuo u uomo che e sempre stato impeccabie cmbiare cosi e poi perche lo amo ancora immensamente?
LISA | Venerdì, 18 giugno 2010 @08:33
MARINA, non buttare via tutto. Non è giusto.
Anonimo | Giovedì, 17 giugno 2010 @09:59
Dai una bella potata al tuo albero, Marina, e prenditi cura di ciò che ne resta,senza cancellare le esperienze maturate in 15 anni di vita. Pensa ai tuoi affetti che sono le tue radici, che daranno vigore ai rami potati e vedrai, spunteranno bellissime gemme, più vigorose.
Marina | Giovedì, 17 giugno 2010 @08:47
Purtroppo Lisa il contrario, mi hanno ben poco elegantemente eliminato dal posto dov'ero proprio un momento prima della maternita', cosi' tutte le mie certezze se ne sono andate proprio quando ne avevo piu' bisogno. Ho lottato molto, mi hanno proposto altro, va anche bene. Ma nel frattempo questi mesi sono stati assurdi, e nel frattempo tutti i colleghi, amici con cui lavoravo svaniti, svaniti nel vero senso della parola. E quindi io devo cancellarli, devo cancellare tutto per ricominciare, e non e' facile cancellare 15 anni di vita, di lavoro, anche perche' pensavo fosse anche piu' di una semplice attivita' remunerativa.Invece no, e questo e' duro. Ma capita nelle migliori famiglie!
LISA | Giovedì, 17 giugno 2010 @07:34
Per FARFALLA: ieri sono andata a vedere la mostra di Florencia Martinez (sì, sono in uno dei miei blitz milanesi!), e la curatrice, a cui raccontavo del blog e dei vostri/nostri dubbi sulla "struttura di petto", mi diceva che per lei il petto è il cuore ma anche il seno, la sede della femminilità. Quanto alle parole oscure: no, i poeti non si prendono gioco di noi, ma giocano con le parole, respirano con le parole, vivono dentro le parole, si perdono dentro le parole. Ed è bellissimo riscoprirle, perdersi nei loro labirinti, interrogarsi sul significato: perché vuol dire (se una poesia è bella, se una poesia funziona) interrogarsi su quello che vogliono dire per noi, esattamente come noi stiamo facendo adesso. Quanto alla mostra, è una stanza quasi abbandonata in un vecchio palazzo, Palazzo Durini, in una piccola via che non conoscevo, una traversa di via Torino: una stanza dai soffitti alti, con i quadri di Florencia, tessuti e immagini con le parole oscure e luminose di Jolanda Insana che lei ha ricamato sopra, e bagliori d'oro. Andateci! La mostra è aperta fino al 10 luglio. Palazzo Durini, via Santa Maria Valle 2; chiusa in orario di pranzo, il pomeriggio aperta fino alle 18.
LISA | Giovedì, 17 giugno 2010 @07:24
Per SIMONA FORSE ANCORA PASIONARIA: sì, rifiorire può voler dire ricominciare, e si può, anche a 44 anni, anche a 54 o 64 o più tardi (pensa a Meryl Streep in "It's complicated"!)... Ma rifiorire vuol dire anche aver voglia di allargare le foglie, e mettere gemme, e godersi le piccole grandi cose della vita, allargare respiro e cuore. E questo, se possiamo, sempre. Per MARINA A BRUXELLES: lavoro e delusioni, lavoro e incomprensioni. Se ho capito bene, ti è arrivata la nomina a un lavoro e sono cominciate le invidie? O il contrario?
Marina | Giovedì, 17 giugno 2010 @00:35
Gia' stamattina volevo dire la mia, poi mi sono astenuta, perche' non sono ancora sicura di sentirmi di nuovo sbocciare, non so se i petali si apriranno, l'eco della scossa che la vita mi ha dato e' ancora cosi' forte che non me la sento ancora di sperare di aver attraversato anche questo fiume. Poi vedo il post di Simona e non resisto. Non lo so come e se si puo' cambiare vita adesso, ma so che io ho subito,senza volerlo, senza vederlo, un cambiamento cosi' radicale che faccio fatica a ritrovarne i contorni. Tutto cambiato, la decisone di assegnarmi per un lavoro e tutti i colleghi, amici, capi che spariscono, ed io con chi sono stata in tutti questi anni? Che cosa e' successo che non ho capito, dove ho vissuto i miei giorni. Ma non c'e' niente da fare, devo solo ricacciare la mia delusione e il mio sconcerto in fondo al cuore e guardare avanti, ma ancora non ci riesco. Molte lacrime ho versato per la preoccupazione, per la delusione. Mi servira' da lezione mi chiedo? E' questa la vita che cambia? E' cosi che succede? Fortunatamente gli affetti rimangono tutti, gli amici veri sono sempre li' anche dall' altro capo del mondo, mentre quelli dell' ufficio accanto non mi degnano nemmeno di una visita per conoscere qs figlio tanto atteso, prima, sembrava, da tutti...Questo e' il mio cambio Simona, certo non indolore, ma vorrei pensare che sia per il meglio, come te lo auguro a te. Per adesso non vedo petali nel mio cuore...
farfalla | Mercoledì, 16 giugno 2010 @21:14
Lisa, un grazie retroattivo per la tua bella disamina sulla "struttura di petto" Resta comunque, solo per me,un interrogativo: non sarà che i poeti a volte vogliano prendersi gioco di chi li legge con le loro parole oscure?
Lila | Mercoledì, 16 giugno 2010 @20:02
Simona io ho abbandonato mio marito a casa, ho cambiato radicalmente vita, gli ho detto ci vediamo stasera ma poi non sono più tornata a casa e...sono rifiorita!
Simona | Mercoledì, 16 giugno 2010 @19:47
Non so quanto questa cosa c'entri con il post lanciato da Lisa, ma "rifiorire" vuol dire anche "ricominciare"? Ed è possibile ricominciare anche a 44 anni? C'è un'età per decidere di cambiare vita perchè l'antidoto ai pungiglioni non arriva o per prendere determinate decisioni bisogna sentirsi molto zen? Chi di voi ha vissuto un bivio da "cambio vita"? Mi racconta come è andata? Grazie e saluti a tutti.
Lila | Mercoledì, 16 giugno 2010 @17:41
Vorrei essere fiore per annusare il profumo del tuo essere o un'ape e succhiare la tua energia, vorrei essere un fiore, una margherita, un semplice fiore per un semplice amore. Anche io ora ho tanta voglia di sbocciare ma soprattutto tanta voglia di rifiorire.
Annalisa farmacista | Mercoledì, 16 giugno 2010 @12:32
Come si fa a regalare, a trasmettere questa voglia di sbocciare? io che sono un'inguaribile ottimista o meglio no, realista, ma sempre con questa pulsione verso il domani migliore vorrei regalarla alla mia sorellina che temo l'abbia persa per strada. E' in un momento di tristezza profonda, legato alla malattia che non vuole guarire, all'altra malattia che non può guarire, alla condizione di precaria. Non so dire esattamente cosa sia: fatto 'sta che è proprio tanto giù. E io non voglio. Le mando con il pensiero questo augurio di ritrovare la voglia di sbocciare. Ma la regalo anche a tutte quelle persone insoddisfatte di quello che hanno (che magari è anche tantissimo) ma non si sa perchè stanno "sfiorendo". E ne conosco tante. Ma perchè deve essere così difficile essere ottimisti?
Anonimo | Mercoledì, 16 giugno 2010 @11:40
Strana coincidenza. Prima di leggere il Buongiorno avevo inciampato per caso in questi versi:
« A primavera, quando
l'acqua dei fiumi deriva nelle gore
e lungo l'orto sacro delle vergini
ai meli cidoni apre il fiore,
e altro fiore assale i tralci della vite
nel buio delle foglie;
in me Eros,
che mai alcuna età mi rasserena,
come il vento del nord rosso di fulmini,
rapido muove: così, torbido
spietato arso di demenza,
custodisce tenace nella mente
tutte le voglie che avevo da ragazzo. »
(Ibico - traduzione di Salvatore Quasimodo)
Che sia la voglia di continuamente sbocciare il vero antidoto per tutti i veleni?
LISA | Mercoledì, 16 giugno 2010 @10:29
ARIA: sì, "Storia di Christine" è bellissimo e tristissimo insieme. E' da quel libro che ho tratto la frase sulle margherite che ho usato per il Buongiorno del 7 giugno: è la figlia che parla, Christine, in una lettera alla madre. Un libro struggente.
Aria | Mercoledì, 16 giugno 2010 @10:06
Il libro che mi ha più colpita della Von Arnim è "Storia di Christine", una storia autobiografica e tragica che racconta di una giovane violinista inglese che trascorre un anno di studi nella Germania alle soglie dello scoppio della Prima Grande Guerra. Sono le lettere da lei inviate alla madre, che non la rivedrà mai più. E' la storia di una follia e della sua vera figlia sedicenne.
Sabrina | Mercoledì, 16 giugno 2010 @09:50
Prima o poi leggerò qualcosa di questa autrice, mi hai messo molta curiosità! La Liguria è ancora adesso romantica ed esotica, fate un bel viaggio in treno nella riviera di Levante in una domenica di sole e per un attimo dimenticherete ogni pensiero e respirerete solo il verde delle foglie e il blu del cielo e del mare... Sabrina
Venerdì, 14 maggio 2010 @07:53
"E’ la saggezza dell’erba in continuo rinnovamento, dell’erba bella e verdeggiante, dell’erba trapunta di splendore vivente che è entrata in me; la saggezza di un mattino di maggio ricolmo della gioia del presente". (Elizabeth von Arnim)
La saggezza della primavera. Impariamola, ripassiamola, mentre camminiamo per le strade di maggio.
(Conoscete ormai la mia passione per Elizabeth von Arnim, la scrittrice di inizio Novecento, e i suoi libri. La frase di oggi è tratta da "Un incantevole aprile", Bollati Boringhieri, come le frasi che ho usato per i Buongiorno di City del 16, 23, 30 aprile)
Lila | Lunedì, 17 maggio 2010 @13:30
Anche io voglio offrire biscotti e tè verde a Lunì, aggiungerei una bella porzione di torta alle mele.
LISA | Lunedì, 17 maggio 2010 @10:42
Per LUNI': oggi, biscotti alla cannella e tè verde.
LISA | Lunedì, 17 maggio 2010 @10:41
Per ROSA: anche tu Aspirante Madre, dunque. Mi chiedo se tu abbia già conosciuto Emma, se il Libro Rosa sia già nelle tue mani...
Lila | Lunedì, 17 maggio 2010 @09:27
Un saluto anche a te Giusy, o io o Claudia ti informeremo del prossimo incontro di lettura che avrà luogo a giugno.
Giusy | Domenica, 16 maggio 2010 @14:10
ciao Claudia mdg, approfitto di questo tranquillo spazio domenicale per ringraziarti del pensiero gentile nei miei confronti. Per me sarà una specie di incentivo per conoscere la libreria e Amarganta. Escludo il 22 perchè attendo la "calata" della mia amata sorella: ci vediamo poco pur parlandoci molto (al telefono). Un saluto a te e Lila
carla | Sabato, 15 maggio 2010 @21:34
ho appena lasciato un messaggio come madre e ora mi ritrovo a scriverne uno come figlia: la mia mamma sta leggendo "Un incantevole aprile" e quando le ho chiesto il suo giudizio mia ha sorriso e mi ha risposto che voleva vedere cosa avrebbero combinato queste donne.
Forse la saggezza della primavera è anche il coraggio che mi manca?
giuseppe | Sabato, 15 maggio 2010 @20:14
grazie fiorenza per la tua sensibilità.ho sostenuto che l'infermiera si è lasciata morire per amore mentre spesso noi agiamo con altre strategie di sopravvivenza..ricordando anche episodi presso una comunità dove gli operatori venivano pagati una tantum.
mi ha risposto il direttore dicendo anche lui che l'infermiera è morta senza dubbio per amore.mentre un editorialista avvertiva del pericolo di una danza macabra con accuse di tutti contro tutti.riferendosi sopratuto alla politica.
e forse bisognerà recuperare un senso di comunità e tentare di riscattarsi.creda valga per tutti.
www.giuseppecesaropoeta.splinder.com
Fiorenza | Sabato, 15 maggio 2010 @12:35
non posso leggere la tua missiva sul Mattino di Napoli e mi dispiace. quella non è stata solo una tragedia di cronaca ma una tragedia nelle tragedie e poco importa sapere le cause per le quali è morta quella bella signora. Ma in quale paese viviamo?
giuseppe | Sabato, 15 maggio 2010 @11:44
non sempre le mie poesie
possono interessarvi
e forse come ha scritto una ragazza
sul tabellone del bar amaro caffè-corte della bagliva -Capua
dove espongo qualche mio quadro contemporaneo
la felicità sta nel viaggiare
non nel vivere
e se le stelle stanno in cielo
i sogni chissà
mia nipote alessandra persechino
Il Mattino di Napoli ha pubblicato oggi
una mia missiva su una tragedia di cronaca
su una infermiera che chiedeva il diritto avedere stipendiato
il suo lavoro.
Lunì | Venerdì, 14 maggio 2010 @18:13
Oh Lisa, puoi abbracciarmi ogni volta che vuoi. Anche se ogni mattina già lo fai.
Lina, hai ragione. A volte credo di avere trent'anni, e molte volte non mi piace, anche se pensare diversamente dai miei coetanei mi fa sentire diversamente migliore. A volte vorrei pensare solo come una diciassettenne, ma non ci riesco, non lo sono più da un pezzo.
Mio padre è come se non ci fosse, lavora e vive all'estero, ogni trimestre (circa, poi varia) viene qua in Italia a trovarmi, ma può far poco.
Vi ringrazio davvero tutte, dalla prima all'ultima. Le vostre parole mi hanno proprio dato calore, grazie infinite.
Ps: Il bel compagno di classe è un incoscente, sta buttando via la sua vita dietro alle droghe. Anche lui è fonte di mille preoccupazioni, non potevo innamorarmi mica del principe azzurro no?
Pps: Il buongiorno di oggi mi fa venire in mente biscotti alla cannella e il verde, tanto verde. Buongiorno Lisa.
adele | Venerdì, 14 maggio 2010 @17:50
Rosa di maggio, il desiderio di maternità unito alla ricerca di noi stessi, bello spunto il tuo, magari questa ricerca la facessero tutte le mamme che, senza difficoltà ,possono generare ma non sanno poi gestire il fatto di essere madri: questo vale anche per i padri.
Rosa | Venerdì, 14 maggio 2010 @17:20
da nove mesi sono alla ricerca di un bambino...mai come in questo periodo ho visto l'erba in continuo rinnovamento...non c'è ancora un bambino ad aspettarmi ma mi ha trovato un cammino verso me stessa, dove le mutevoli emozioni e sentimenti mi hanno fatto conoscere tante sfaccettature di me stessa che ignoravo...non so se sono più saggia...sicuramente più aperta ai movimente della vita...
ps. è la prima volta che mi permetto di inserirmi ma da tanto che mi regalo la vostra piacevole compagnia
x. | Venerdì, 14 maggio 2010 @15:31
la saggezza di questo mio autunno primaverile. o primavera autunnale.
Lila | Venerdì, 14 maggio 2010 @15:26
Per chi è di Roma segnalo due bei appuntamenti: sabato c'è la notte dei musei perciò in alcuni musei è possibile entrare gratis e poi domenica a San Giovanni in Laterano c'è la bellissima festa dei popoli con stand dei vari continenti, costumi e cibo tradizionali di tutti i paesi del mondo. Io ci vado dalla mattina ma la festa dura fino alle 20.
Giusy | Venerdì, 14 maggio 2010 @14:04
Sto leggendo "il giardino di Elizabeth" ma vengo spesso interrotta dal "Signore delle Richieste", quando lo finirò?. Come ho già detto, veramente delizioso e quanti tocchi di fioretto e stoccatine... La nobile signora non risparmiava nessuno, se penso solo alle parole che mette in bocca all'istitutrice.. non leggo pagina senza un sorriso, o meglio, come diciamo noi " nordici " (ma non leghisti) senza una "ghignatina"...
Lila | Venerdì, 14 maggio 2010 @10:49
Beh Lisa la tua passione è anche la mia passione. Questa poesia fa venire voglia di camminare a piedi nudi in un parco. Il problema è che una volta si poteva pure fare adesso con tanti cani in giro (e con tanti padroni ignoranti) non si può più stare tranquilli. Questo mese mi piace tanto ed ho anche scritto una poesia ma non la trascrivo, già ci sono le tue poesie Lisa a darci il giusto tono. Ieri ho passato una giornata indimenticabile perché ho sentito Claudia la mdg e abbiamo fatto una bella chiaccherata e poi in serata ho sentito Alex che mi ha fatto morire dal ridere raccontandomi che a Milano hanno riacceso i termosifoni (decisamente freddina questa città!). Pensare che noi a Roma siamo stati anche a maniche corte. Soffi di maggio a tutte/i. Per Marilia ed Alexo andare a vedere il post che ho inserito ieri nel blog.
Lele | Venerdì, 14 maggio 2010 @08:58
anche stamattina il mio buongiorno, Lisa. Bellissima la frase di oggi. Il continuo rinnovamento dell'erba, il nostro continuo rinnovamento. Vorrei riuscire ad essere solo un pò più saggia. Ahimè! Bacini
Giovedì, 29 aprile 2010 @22:13
Vi metto già on line il Buongiorno di venerdì 30 aprile, perché anche domani sarò in viaggio e lontana dal computer: parto per un matrimonio a Oslo, sperando che non nevichi (le previsioni meteo sono vicine allo zero) e che la nube vulcanica stia lontana… L’amico che si sposa, al secondo matrimonio, è parigino, e la nuova biondissima esilissima moglie è una ragazza norvegese (che, vivendo già a Parigi, mi sembra si nutra solo di cioccolato e champagne). Il Consorte fa da testimone, e gli è stato chiesto di leggere, alla cerimonia, una poesia. Indovinate chi l’ha dovuta cercare?
Ecco dunque il Buongiorno anticipato:
"Maggio scottava e inaridiva, marzo era irrequieto, e poteva essere freddo e rigido nel suo splendore, ma aprile arrivava dolce, come una benedizione, e quando il tempo era favorevole, era così bello che diventava impossibile non sentirsi diversi, non sentirsi emozionati e commossi."
(Elizabeth von Arnim)
Chiedo la benedizione della primavera.
(Anche la frase che ho scelto per il Buongiorno di venerdì 30 aprile, come quella di venerdì 23 aprile, è tratta da "Un incantevole aprile" di Elizabeth von Arnim, che ho appena finito di leggere, con un profumo di acacia finale che rimane nell’aria)
Peccato però lasciare la primavera… Oggi ero a Trieste, sul Molo Audace, in pieno sole, il mare luccicava. E sul molo tanti coriandoli bianchi a forma di cuore. Mi sono chiesta chi li abbia lasciati, chi li abbia lanciati. Ma alla fine è bello pensare che fossero lì, come il mare, come il sole, come i glicini fioriti, un po' anche per me.
eco | Venerdì, 28 maggio 2010 @16:34
Li ha lanciati una sposa, che ha scelto il molo per foto importanti. Non sa nulla dell'arte, ma regala poesia, agli alchimisti del pensiero... ed erano lì come il sole, come il mare, come i glicini... e come la primavera che ogni anno si rinnova... anche per chi li ha visti adesso con te...
Fiorenzaq | Lunedì, 3 maggio 2010 @13:56
Lisa, incredibile! Come secondo romanzo ho scelto "Il padre" : Non so ancora quando riuscirò a leggerlo, sto guardando la prima di copertina: ottima scelta l'immagine del signore con occhi calcolatori e bocca sottile con uno stentato accenno al sorriso che non c'è.
Giusy | Lunedì, 3 maggio 2010 @13:29
Ho sbagliagto giorno, avrei voluto "postarlo" oggi.
Giusy | Lunedì, 3 maggio 2010 @13:25
Così ho incontrato un autore che non conoscevo. Non penso sia facile scegliere una poesia priva di retorica adatta a uno sposalizio.Complimenti. (al posto dello champagne mi sono "bevuta" la descizione della cerimonia.
LISA | Lunedì, 3 maggio 2010 @09:29
Per ANNALISA FARMACISTA: come ti capisco! Io che, come Emma nel Libro Rosa, ho odiato per anni lo Stendino Itinerante... E, quando mi sono trasferita qui nel mio altrove straniero, la prima cosa che ho comprato è stato un meraviglioso dryer. (Necessario, vista la quantità di pioggia). E sono diventata una Donna Felice con l'Asciugatrice.
LISA | Lunedì, 3 maggio 2010 @09:27
Per FIORENZA: che bello, anche tu insieme a Elizabeth, sui sentieri liguri di "Un incantevole aprile". Se davvero ti piace, il prossimo che ti consiglio della mia adorata von Arnim è "Il padre", sempre Bollati Boringhieri. (Buffo che tu abbia pensato a Rosa Luxemburg. E sì, sono nate nello stesso periodo, la von Arnim nel 1866 e Rosa Luxemburg nel 1870. Ma che destini diversi! La rivoluzionaria Luxemburg, come sai, morì assassinata a Berlino nel 1919. In quegli anni Elizabeth era molto indaffarata con questioni di cuore; già al secondo matrimonio, aveva lasciato la Pomerania per l'Inghilterra e poi l'America... Avevano qualcosa in comune? Forse, la passione per la vita. E mi chiedo, se si fossero incontrate, su quei sentieri con vista mare, di cosa avrebbero potuto parlare...).
ALEXO | Lunedì, 3 maggio 2010 @09:18
Lisa, sei un tesoro!! Grazie, di cuore.
Ma , è stato un lapsus, o vedi Alexo dietro anonimo e/o anonimo dietro Alexo? Molto perspicace la signora...
Bacioni
Annalisa farmacista | Lunedì, 3 maggio 2010 @09:11
Quello che sto per scrivere non è poetico, anzi forse si, ci può essere della poesia anche nell'elettrodomestico? Bè vi annuncio che sono la fortunata detentrice di una lavasciuga. E visto come si presentava stamattina la primavera nel mio "middle of nowhere" come lo chiama la mia amica americana (vivo solo a pochi km dalla città, ma sembra davvero di essere nel mezzo di niente: per arrivare a casa percorro 5 km di aperta e pura campagna!) ho deciso di lavare e asciugare. Dio che meraviglia i panni morbidi, caldi, profumati e decisamente aciutti che escono da quell'aggeggio. Si forse c'è della poesia anche in questo.
ALEXO | Domenica, 2 maggio 2010 @21:04
DEBOLEZZE ( A L.....)
Tu non ne avevi.
Io ne avevo una.
Amavo.
B. Brecht
Anonimo | Domenica, 2 maggio 2010 @17:28
Prima di andare all' IKEA, come facciamo tutti, leggiamoci questo piccolo libro: IKEA, mito e realtà, Johan Stenebo, Egea Editore. Un intelligente e divertente spaccato, dal di dentro, dell' azienda svedese che ci ha fatto diventare tutti arredatori, e falegnami!
" L' ASSORTIMENTO E' LA NOSTRA IDENTITA'"
Giusy | Domenica, 2 maggio 2010 @13:43
Infatti, ho messo l'accento sulla vocale sbagliata. pura distrazione, però..
Giusy | Domenica, 2 maggio 2010 @13:40
Je partage ton avis, Claudia mdg, et, par consequént, celui de Queneau. (ho quasi dimenticato la lingua francese). Un saluto
claudia mdg | Domenica, 2 maggio 2010 @10:05
Sul valore della metrica (ma anche delle figure), alexo, ci sarebbe molto da dire, ma sono cose che suonano un po' fuori luogo in un'epoca in cui le parole hanno perso significato per un malinteso senso di libertà.
"Or, cette inspiration qui consiste à obéir aveuglément à toute impulsion est en réalité un esclavage.
Le classique qui écrit sa tragédie en observant un certain nombre de règles qu'il connaît est plus libre que le poète qui écrit ce qui lui passe par la tête et qui est l'esclave d'autres règles qu'il ignore." R. Queneau
ALEXO | Domenica, 2 maggio 2010 @08:02
Da diversi anni , appena mi accingo a scrivere una poesia, mi viene in mente una frase, forse di Gianni Clerici, ma non ne sono sicuro:
" Scrivere poesie in verso libero è come giocare a tennis senza la rete e le linee che delimitano il campo". Metafora azzecatissima, quasi omerica: ma che fine hanno fatto i tanto odiati esametri dattilici, i trimetri giambici, lo spaventoso dimetro anapestico ( per questo stanno già preparando il vaccino), e il tetrametro trocaico in quale oceano vivrà? Tu ne sai qualcosa ,Lisa? e voi?
INSOMNIA | Domenica, 2 maggio 2010 @02:57
A LAURA
Non ti ho mai amata tanto, ma soeur,
come quando ti ho lasciata in quel tramonto.
Il bosco mi inghiottì, il bosco azzurro, ma soeur,
sopra stavano sempre le pallide costellazioni dell' Occidente.
B. Brecht
Fiorenza | Domenica, 2 maggio 2010 @00:28
Sto leggendo "Un incantevole aprile", sono arrivata solo a metà,e oggi, 1° maggio, penso a quella sofisticata, raffinata, straordinaria persona che lo ha scritto e ne cito una frase : "E' così dolce essere malinconici quando uno non ha nulla per cui essere malinconico.." Da quanto si evince dalla seconda e terza di copertina,dovrebbe essera un romanzo autobiografico. Suppongo che la nobildonna fosse contemporanea di ROSA LUXEMBURG.
Anonimo | Sabato, 1 maggio 2010 @10:12
Oops: ho dimenticato i precari. forse perchè sono pochini..
Quarto Stato | Sabato, 1 maggio 2010 @09:57
Forza e coraggio! M a tu, privilegiato, la crisi l'hai mai vista? ...tutta propaganda negativa, tutti alle Seichelles nei i vari ponti, anche i cassaintegrati che piangono miseria....
Un privilegiato | Sabato, 1 maggio 2010 @08:57
BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI, SOPRATTUTTO A CHI IL LAVORO LO HA PERSO O NON LO HA MAI AVUTO,
ALEXO | Venerdì, 30 aprile 2010 @20:06
Marilia, ora è il mio turno di essere curioso: ma dove scompari tutti i giorni? Ti posto uno Strand alle 9,34 e tu?
Scherzo, ovviamente, è che oggi mi sento solo,
L..... tace da giorni, io non oso chiamarla..., aiuto!
giuseppe | Venerdì, 30 aprile 2010 @18:12
mi piacciono le primavere
e credevo molto anche nelle primavere
della storia
ma poi sono prevalse bugie e menzogne
purtroppo anche barbarie
non certo le utopie
a cui credevamo....
e forse fummo ingannati
anche dai nostri occhi
non più innocenti
www.giuseppecesaropoeta.splinder.com
Anonimo | Venerdì, 30 aprile 2010 @17:29
Certo che conosco il quartiere Giuliano Dalmata, epensa che un mio amico, che non vedo da molti anni, era il figlio di un macellaio della zona, istriano anche lui naturalmente; chissà, forse era sua la macelleria con Franz Joseph.
Anonimo | Venerdì, 30 aprile 2010 @13:51
Forse conosci il quartiere Giuliano-dalmata a Roma. Dietro il bancone di una buona macelleria frequentata non solo da esuli, troneggiava il ritratto di "Franz Joseph". Una signora romana gli aveva chiesto chi fosse. Risposta: " Quello? il mio vecchio padrone, cara signora": Anche se non sembra vero, è realmente accaduto, ma non in tempi recenti: Va' a Trieste, ne vale la pena.
Anonimo | Venerdì, 30 aprile 2010 @12:53
Oggi è estate, Lisa, qui a Roma: mi hai fatto venire voglia di andare a Trieste, sul Molo Audace, il mare, ci saranno ancora i coriandoli/glicini?
Mio padre era polesan, come diceva lui, di POLA, ISTRIA, aveva studiato a Trieste, che ricordava con tanta nostalgia, con tanto amore.
Poi la guerra, l'esilio, Roma e... mia madre, romana de Roma.
Un amore da dopoguerra, povero e felice,un amore in bianco e nero, lo vedo ancora nei loro sguardi nelle vecchie fotografie, in una scatola di velluto rosso un pò invecchiato; le tengo alla rinfusa, senza un ordine preciso, come è la vita. Come è stata la loro, come è o sarà la nostra. Spero.
Quando torni ( auguri agli sposini!!), vorrei un consiglio per dormire a Trieste, low cost e romantico.
Grazie, ciao.
ALEXO | Venerdì, 30 aprile 2010 @09:34
The New Poetry Handbook by Mark Strand
1 If a man understands a poem,
he shall have troubles.
2 If a man lives with a poem,
he shall die lonely.
3 If a man lives with two poems,
he shall be unfaithful to one.
4 If a man conceives of a poem,
he shall have one less child.
5 If a man conceives of two poems,
he shall have two children less.
6 If a man wears a crown on his head as he writes,
he shall be found out.
7 If a man wears no crown on his head as he writes,
he shall deceive no one but himself.
8 If a man gets angry at a poem,
he shall be scorned by men.
9 If a man continues to be angry at a poem,
he shall be scorned by women.
10 If a man publicly denounces poetry,
his shoes will fill with urine.
11 If a man gives up poetry for power,
he shall have lots of power.
12 If a man brags about his poems,
he shall be loved by fools.
13 If a man brags about his poems and loves fools,
he shall write no more.
14 If a man craves attention because of his poems,
he shall be like a jackass in moonlight.
15 If a man writes a poem and praises the poem of a fellow,
he shall have a beautiful mistress.
16 If a man writes a poem and praises the poem of a fellow overly,
he shall drive his mistress away.
17 If a man claims the poem of another,
his heart shall double in size.
18 If a man lets his poems go naked,
he shall fear death.
19 If a man fears death,
he shall be saved by his poems.
20 If a man does not fear death,
he may or may not be saved by his poems.
21 If a man finishes a poem,
he shall bathe in the blank wake of his passion
and be kissed by white paper.
MARILIA, molte di queste cose profetate dal Nostro a me sono accadute veramente... Be carefully!!!
Marilia cinquantenne incredula | Venerdì, 30 aprile 2010 @08:52
Lisa, facci sapere la poesia che hai scelto.
Per quanto riguarda i matrimoni, intorno a me molte coppi si stanno separando. Questo ti dà un senso di vuoto. Proprio come quello di Francesca Genti!
Per Alexo diabolicus: grazie per il link, è very very interesting.
Postami qualche altra poesia di Strand!
Kisses
Annalisa farmacista | Venerdì, 30 aprile 2010 @08:05
Buon viaggio. Ti invidio soprattutto per il freddo. Qui fa già troppo caldo per i miei gusti. Che poesia hai scelto per gli sposi?
Anonimo | Venerdì, 30 aprile 2010 @07:14
Lisa, ti confesso una tremenda invidia ; ma come mai i miei amici che si sposano, pochi in verità, al massimo mi invitano a Grottaferrata?
Facci sapere il menù norvegese. E non pioverà, tranquilla. Speriamo, almeno.
Anonimo | Giovedì, 29 aprile 2010 @22:39
Eh Lisa, il molo Audace, le ragazze oggi di bronzo ma un tempo in carne ed ossa. Buon viaggio
Venerdì, 23 aprile 2010 @09:20
"Lo splendore dell’aprile italiano era ai suoi piedi. Il sole la inondava di luce e il mare giaceva addormentato… Che meraviglia, che splendore! Non esser morta prima… aver avuto la possibilità di vedere, respirare, sentire tutto questo…"
(Elizabeth von Arnim)
Ma bisogna venire da lontano, ci vogliono occhi stranieri per amare quest’aprile italiano? O bastano i nostri occhi?
(Come avete capito, ho appena riletto "Un incantevole aprile" di Elizabeth von Arnim: la storia di quattro donne che negli anni Venti, in un piovoso marzo londinese, decidono di affittare un castello in Liguria. L’ho finito qualche giorno fa, con un sottile profumo di acacia nell’ultima pagina. E mi è venuta una grande nostalgia: nostalgia delle finestre aperte sul mare della Liguria in primavera, dei primi fiori sui sentieri, dei corzetti con la maggiorana – qualcuno li ha mai mangiati? -, della focaccia, di fave e pecorino… Nostalgia di glicini. Sono a Milano da qualche giorno e tutti i glicini sono in fiore, si sente il profumo passando per strada).
blue | Martedì, 27 aprile 2010 @06:25
se sei felice ogni mese ha la sua bellezza
LISA | Sabato, 24 aprile 2010 @10:33
Per MARINA A BRUXELLES: com'è dolce, però, quando sei expat all'estero, ritrovare l'Italia.
LISA | Sabato, 24 aprile 2010 @10:30
Ma sai, ANNALISA FARMACISTA, che il b&b alle Cinque Terre di Glam Cheap esiste? Quasi uguale. Solo che è tenuto da due sorelle, e non da una coppia gay. Guardalo qui: http://www.eterasse.it/
Marina | Sabato, 24 aprile 2010 @08:51
che nostalgia davvero, di un aprile italiano e di un maggio di passeggiate all' aria ancora delicatamente calda. Mi manca, mi manca Roma in realta', vorrei andare ma non posso e sono quasi otto mesi che non lo faccio. Ma nel frattempo ho attraversato la vita, tutta la vita che cambia, una rivoluzione irrepetibile di avvenimenti capitali, che mi fanno avere un' altra esistenza. Un viaggio, un figlio e un cambio di lavoro, quando mettero' il piede nella capitale non mi si riconoscera' piu', anche io non mi riconosco, che cosa facevo prima? C'e' stata una vita prima di Jad e prima di tutto questo? La mia sensazione e' che non ci sia stata. Intanto sono qui bloccata nel pallido sole belga col profumo di pomodori e sale che viene da lontano...
Annalisa farmacista | Venerdì, 23 aprile 2010 @19:01
In effetti saputo dell'impossibilità di recarci in Scozia ho subito pensato alla Liguria (anche perchè ho appena ri-letto Glam Cheap! - ero alla ricerca della parentesi Uomo Extra Large per la mia amica in crisi coniugale. Glielo farò leggere). Non ci sono mai stata, ma è tanta la voglia di svegliarsi la mattina con di fronte il mare e respirare l'odore della primavera. Si farà si farà. Nei nostri pellegringaggi in giro per l'Italia mi ha sempre molto colpito come noi non ci meravigliamo della belissima terra in cui viviamo, ma forse è normale. Tanto noi ci viviamo! E' il nostro quotidiano. Bene vado che il consorte mi aspetta per andare al cinema.
ALEXO | Venerdì, 23 aprile 2010 @15:40
For Marilia cinquantenne incredula !
che ironia leggerissima eppure corrosiva , una poesia che ti fa sorridere
in ogni suo verso. E come vorrei andare alla festa with some local Cindy!
Marilia cinquantenne incredula | Venerdì, 23 aprile 2010 @13:21
Oops: faccio sempre lo stesso errore! Ecco la poesia
The Rival Poet
The column of your book titles,
always introducing your latest one,
looms over me like Roman architecture.
It is longer than the name
of an Italian countess, longer
than this poem will probably be.
Etched on the head of a pin,
my own production would leave room for
The Lord's Prayer and many dancing angels.
No matter.
In my revenge daydream I am the one
poised on the marble staircase
high above the crowded ballroom.
A retainer in livery announces me
and the Contessa Maria Teresa Isabella
Veronica Multalire Eleganza de Bella Ferrari.
You are the one below
fidgeting in your rented tux
with some local Cindy hanging all over you.
Il poeta rivale
La pila dei tuoi titoli
che annuncia sempre l’ultimo in uscita
incombe su di me come un palazzo di Roma.
È più lunga del nome
di una contessa italiana, più lunga
di quanto mai potrà esserlo questa poesia.
Se incidessi su una capocchia di spillo
la mia opera omnia rimarrebbe ancora spazio
per il Paternostro e molti angeli danzanti.
Non importa.
Quando sogno a occhi aperti la vendetta, io sono quello
sospeso sulla scalinata di marmo
ben al di sopra del salone affollato.
Un valletto in livrea annuncia me
E la Contessa Maria Teresa Isabella
Veronica Multalire Eleganza de Bella Ferrari.
Tu sei quello lì sotto
sulle spine, nel tuo smoking in affitto
con una Cindy qualsiasi appiccicata addosso.
Marilia cinquantenne incredula | Venerdì, 23 aprile 2010 @13:18
Lila, ti ringrazio. Mi sembri una persona molto positiva ed è bello che tu faccia parte di un gruppo di lettura. Io faccio altrettanto ma con la poesia. Nel ns. gruppo o leggiamo testi nostri o di poeti famosi e li commentiamo. E' molto interessante e piacevole!
Alexo, siamo fratelli nella sofferenza! Quando ero giovane ero rabbiosa contro chiunque (che mi sembrava, inevitabilmente, più fortunato di me). Poi ho verificato che tutti hanno il loro fardello da portare sulle spalle. Sta a noi fare in modo che la sofferenza ci renda migliori. Per alleggerire un po' l'atmosfera ti allego una poesia di Billy Collins (per chi non conosce l'inglese c'è la traduzione!)
Lo conosci? Dì la verità: la Cindy finale non è fantastica?
Kisses
Lila | Venerdì, 23 aprile 2010 @12:52
Che bello il mese di aprile e che belli che sono i nostri occhi quando aprono il loro sguardo alla primavera. Ci sono dei giorni che mi sorprendo meravigliata a godere di una luce particolare, del profumo degli alberi d'aranci, della vista dei glicini (a parer mio meravigliosi), questo mi fa rendere felice di essere viva. Alexo, Marilia, che bello vedere questo scambio di idee e di poesia tra voi!!! (perdonami Lisa se ho esagerato). Soffi d'aprile a tutte/i
p.s. domani ci sarà l'incontro di lettura del gruppo Amarganta alla Libreria Flexi di via Clementina (vicino via Cavour). Commenteremo il libro Il tempo di Blanca, un libro che mi è piaciuto molto.
Marilia cinquantenne incredula | Venerdì, 23 aprile 2010 @11:51
Alexo, guarda nei commenti di ieri!
Saluti a tutti/tutte!
Giovedì, 11 marzo 2010 @07:37
"Gli uomini pubblici pagano caro il prezzo del successo diventando vittime dei nervi a casa, e le loro mogli, il cui dovere è di essere sempre amabili, possono essere paragonate al ferro da stiro caldo e distensivo che scorra su una camicia appena lavata, con movimenti abili e persistenti, così da spianare ogni grinza".
(Elizabeth von Arnim)
Ma non vorremmo forse tutti trovare la sera, a casa, qualcuno che ci stiri e ci accarezzi?
(Elizabeth von Arnim è una delle mie scrittrici preferite, una donna che – all’inizio del Novecento – ha saputo vivere tante vite. Con ironia e leggerezza. La frase di oggi è tratta dal suo romanzo "Lettere di una donna indipendente", Bollati Boringhieri. Ma se non avete mai letto niente, vi consiglio di cominciare con "Un incantevole aprile" oppure "Il padre". Libri che sorridono. E ci fanno sorridere)
LISA | Giovedì, 11 marzo 2010 @16:23
Per CAM: concordo, la bianca Essaouira è bellissima. E il blog per Lila? Ragazzi, che romantico... Per ELY: Elizabeth von Arnim scriveva all'inizio del Novecento, ma non era certo una donna che stesse a casa a stirare (a parte che all'epoca aveva un certo numero di cameriere che se ne occupavano). E adesso, cent'anni dopo, direi che sarebbe assolutamente d'accordo con il fatto che entrambi, sia il marito che la moglie, hanno/abbiamo bisogno di essere stirati e accarezzati! (Quanto alla poesia da recitare al consorte in piedi sul tavolo invece di fare una scenata, hmm, ci sto ancora pensando). PABLO: proprio in questi giorni ho ripreso in mano "Un incantevole aprile", che comincia in un'uggiosa giornata di pioggia a Londra. E mi fa sorridere, come sempre, come speravo.
Giusy | Giovedì, 11 marzo 2010 @15:59
suppongo che Lisa abbia solo fulmini, ben custoditi, nella sua borsa.Dubito, Cam, che voglia imprigionarti a S.Giusto, tantomeno farti fare la fine del Santo(pietra al collo e tuffo in mare). I fulmini, qualcuno, potrebbe riservarli a me, qualora volessi parlare delle camicie stropicciate e poco stirabili di alcuni uomini pubblici di oggidì. Si potrebbe parlare non di grinze ma di "plissé" Addio.
Cam | Giovedì, 11 marzo 2010 @15:31
Chiedo scusa a Lisa, che mi vorrà fucilare o rinchiudere nelle segrete del castello di San Giusto, per aver intasato il suo server. Prometto di chiudere i rubinetti ... per un po' ...
Per Lila: ... e le camice blu o color salmone? ... beh chiudo gli occhi e sogno, poi ti faccio sapere.
Intanto in quell''oceano che non c'è ho trovato una piccola isola, è ancora deserta. Se vuoi puoi provare a riempirla giocando con le tue parole, i tuoi colori, le tue canzoni; vedi tu ...
http://perlila.wordpress.com
Ely | Giovedì, 11 marzo 2010 @11:10
Ecco, anche la Von Arnim. L'ha detto anche Armani che in tempi di crisi il modello della donna manager a lui tanto caro è out, e si deve tornare alla donna femmina, il cui compito è sostenere il proprio uomo. Ed è quello che, di fatto, sto facendo io. La domanda è: mi sta bene? Mi sta bene essere il parafulmine di tutti i malumori e le insoddisfazioni accumulati nel giorno/settimana/mese? La Von Arnim non dice qual è il metodo per essere amabili e piacevoli e distensive? Forse devo proprio leggerla.
Ciao Lisa e grazie per l'ottimo spunto di riflessione di oggi, e sigh, aspetto ancora la poesia da declamare in un memento di eccezionale nervosismo.
Lila | Giovedì, 11 marzo 2010 @11:07
Sì Lisa decisamente la sera (ma anche al mattino) è bello essere accarezzati.
Lila | Giovedì, 11 marzo 2010 @11:05
Siamo quello che siamo non per le persone che abbiamo incontrato, ma per quelle che abbiamo lasciato". Ho letto ora la tua intervista a Calligarich. Bellissima e questa frase che ho riportato qui sopra mi ha segnato il cuore e fatto pensare un pò a tutte le cose che mi sono successe. Grazie Lisa.
Per Cam: e le camicie blu o color salmone? Scusa ma io sono una persona che come dice Lisa ama giocare con le parole e con i colori. Spero veramente anche per te che un giorno qualcuno possa accarezzarti e coccolarti. Soffi ventosi
Pablo | Giovedì, 11 marzo 2010 @10:41
Ciao Lisa,
grazie per avermi fatto conoscere la von Arnim. Per colpa tua ho comprato un suo libro un pomeriggio di pioggia, ovviamente, a Londra. Devo ancora aprirlo, però è già una bella compagnia tenendo conto della tua presentazione.
Cam | Giovedì, 11 marzo 2010 @09:33
Cara Lisa,
noi uomini - maschi e femmine esseri umani - che sappiamo di essere "nel numero di quelli che si perdono", semplici uomini o semplicemente uomini, forse riusciamo a sentire sulla nostra pelle il calore di quelle carezze, passaggi di ferri da stiro come quelli delle nonne, col manico di legno, che si riempivano con carboni ardenti. Non si limitavano a togliere le grinze da camice di lino, a volte un po’ ruvide, ma lasciavano al loro passaggio qualcosa di più: profumo, tepore.
Gli uomini pubblici, oggi, nemmeno si accorgono se un ferro di acciaio luccicante sia caldo freddo bollente: ciò che conta è che all’apparenza, ma solo all’apparenza, la loro camicia sia priva di ogni grinza e … alle loro mogli forse va bene così.
Quando portava la divisa ho imparato a stirare le mie camice color kaki, chissà se un giorno riuscirò a stirare anche le camice bianche (che io non porto) di chi la sera le vorrà togliere alla ricerca di carezze?
Per Annalisa farmacista: visto come va la stagione la cosa più romantica che puoi trovare nella Vecchia Europa continentale è una baita in montagna per stare accoccolati ad ammirare la neve che cade, ma non penso proprio che sia ciò che intendi tu per romantica vacanza di primavera.
Tra le mete suggerita da Lisa io opterei per il Portogallo, la terra del Fado che permea di sé ogni vicolo di Lisbona dal centro fino alla torre di Belem e il Monasteiro de los Jeronimos (nelle vicinanze non si può perdere la vecchia pasticceria arredata ancora coi mobili dell’Ottocento in cui vengono serviti ancora caldi i "Pasteis e Belem", a te il piacere di scoprire cosa sono). C’è poi Porto piena di vita coi barconi che scendono lungo la valle del Douro per attraccare nelle vicinanze delle famose cantine. Per una vacanza romantica non può mancare una notte trascorsa in una Posada (vecchi e stupendi monasteri ricchi di fascino storia e mistero, trasformati ora in alberghi di lusso).
Personalmente ti suggerirei di lasciare la fredda Europa e sbarcare sulle coste del Nord Africa. Il Marocco è il paese dove forse vorrei vivere per i suoi colori, i suoi sapori, le luci, i profumi. In questo periodo il clima è ideale soprattutto se scendi verso sud (Agadir, coi suoi 20-25 gradi è la meta ideale per vacanze in aprile; città un po’ povera di storia – dal momento che è stata rasa al suolo da un terremoto devastante e completamente ricostruita – ma che offre molto quanto a ricettività turistica). Tralascerei il tour delle città imperiali (che diventerebbe un po’ un tour de force), un paio di giorni come minimo a Marrakech coi suoi palazzi, i giardini imperiali, le moschee, il suq e la medina (se sei un tipo un po’ avventuroso è stupendo girare per quei vicoli da scoprire passo a passo, col rischio di perdersi …) e la magia della piazza Jama’a el-Fnaa: un piazza che cambia volto e vita nei diversi momenti della giornata, uno scorcio di medioevo in pieno XXI secolo. E poi non puoi perderti Essauira, a mio avviso la piccola perla del Marocco, antico porto di Marrakech sull’Oceano. Città berbera, fenicia, romana, araba, portoghese, francese e soprattutto uno di quei poli energetici del pianeta dove l’energia riempie le strade, satura l’aria, ti profuma la pelle, ti colma lo spirito. Case di un bianco candido circondate dalle imponenti mura che vanno dall’ocra al rosso intenso (sui bastioni Orson Wells girò alcune scene dell’Otello), la vita del porto, i vapori e i massaggi degli hammam, i profumi i colori e le voci del suq (dove puoi girare senza venir rapita dai venditori come succede altrove). Negli anni Sessanta Essaouira è stata la città degli Hippy (qui vennero Jimi Hendrix, Frank Zappa e Bob Marley) e ora qui ha trovato casa anche Sting, in compagnia di molti altri VIP. Oggi la città sta vivendo un imponente sviluppo turistico quindi l’offerta è più che varia: dagli hotel di lusso con Spa incorporata ai piccoli alberghi a conduzione famigliare (solitamente europei che, catturati dalla magia del luogo, qui si sono fermati), piccole strutture con poche camere, ricavati in antiche dimore che ti fanno apprezzare il fascino e il comfort della casa araba, coi suoi colori e le sue ombre, che vive tutta racchiusa attorno al patio interno. La magia però non si può descrivere a parole, si può solo vivere … Buona vacanza.
Lunedì, 28 settembre 2009 @08:52
Milano Glam Cheap. Tra una it-bag e un paio di scarpe tortura mi sembra di aver visto Stella, o mi sono sbagliata? Intanto guardo le prime foglie d’autunno per terra, le prime castagne cadute nel parco, e penso al mio altrove straniero con la frase che ho scelto per City di oggi, lunedì 28 settembre:
"Settembre. C’è un non so che in questo mese che mi ricorda marzo e i primi giorni d’aprile, quando la primavera ancora esita sulla soglia e il giardino trattiene il respiro in attesa. C’è nell’aria la stessa dolcezza, il cielo e l’erba paiono uguali ad allora; ma le foglie raccontano una storia diversa, e il rampicante che si colora di rosso sul muro della casa si avvicina in fretta al suo ultimo e più splendido momento di gloria".
(Elizabeth von Arnim)
Autunno.
(Elizabeth von Arnim, come probabilmente già sapete, è una delle mie scrittrici preferite. La frase di oggi è tratta da Il giardino di Elizabeth, Bollati Boringhieri: la storia – ironica, appassionata – del suo giardino in Pomerania. Erano gli anni Venti, in Germania, e lei veniva da lontano, dalla Nuova Zelanda…)
LISA | Martedì, 29 settembre 2009 @08:24
Per LILA: sì, avevo letto, tanti anni fa, la scrittrice catalana Mercè Rodoreda, ma ricordo solo, dei suoi romanzi, una indefinibile sensazione di malinconia...
Naomi | Lunedì, 28 settembre 2009 @13:40
E' meravigliosa...."ma le foglie raccontano una storia diversa"....proprio come me ora!Grazie Lisa.....
Lila | Lunedì, 28 settembre 2009 @09:21
Cara Lisa no, non ricordavo che Elizabeth von Arnim fosse la tua scrittrice preferita. Ma questa poesia è davvero bella anche se ha un non so che di nostalgico. Diciamo che io preferisco il preavviso della primavera ma è vero: è bello guardare il cielo e respirare a settembre. Per Aria, anche io mi ricordo di te. In bocca al lupo per l'evento. Per Miriam Rosa Gialla: viva l'amore con la A maiuscola. Sabato scorso sono stata all'incontro del gruppo di lettura romano. Il gruppo ha un suo nome già da un pò, si chiama Amarganta, come la biblioteca del libro la Storia Infinita. Abbiamo commentato il libro di Mercè Rodoreda, La Piazza del Diamante. Tu l'hai letto Lisa? Bello anche se un pò triste e molto descrittivo, molto poetico in alcuni momenti.